giovedì 20 dicembre 2018

Altro che Pisellino...

... Pisellone!

(in foto: Carolina Sweets, Anyone Home?, EroticaX.com)


[postato da Moana]

   Pisellino era notevolmente cambiato. Non l’avrei mai riconosciuto se non fosse stato per lui. Era bello, atletico, ed era… sposato. Sì, Pisellino aveva la fede al dito, ma questo non era un problema. D’altronde anche io ero già impegnata. Questo non faceva che aumentare l’eccitazione, perché rendeva quella storia ancora più stimolante. Se le sue intenzioni erano quelle di farsi una scopata extraconiugale non avrei esitato ad aprirgli le gambe e a lasciarlo entrare, perché sentivo che era quello che volevo anche io.
   Ma cosa mi stava accadendo? Era ormai da parecchio tempo che non tradivo Berni, e adesso ero ritornata a farlo. Anche se obiettivamente ancora non avevo fatto nulla, ma le mie intenzioni erano quelle. Ero pronta a farlo per non so quale ragione. Era come una specie di cosa che sentivo dentro; era il mio corpo che me lo chiedeva, i miei buchi, e io non sapevo dirgli di no. Non avevo mai saputo dirgli di no. Berni doveva farsene una ragione.
   Pisellino aveva prenotato una camera in un bed and breakfast che stava  fuori dal centro. Lo accompagnai perché mi disse che doveva fare il check-in e poi voleva disfarsi della sua pesante valigia da viaggio. E una volta giunti al B&B cominciò la nostra avventura. Mi lasciai montare come se fosse del tutto normale, come se fosse quello il reale motivo della sua visita, e non visitare la città. Erano passati circa trenta minuti dal suo arrivo e già eravamo a letto insieme, nudi uno sopra l’altro, con il suo membro affondato nella mia vagina, e lui che mi chiavava come un professionista, in modo rocambolesco, mettendomi in certe posizioni davvero assurde. Tipo la posizione del battipalo, con me che giacevo sulla schiena e le gambe sollevate, e lui con le gambe ricurve sopra di me che mi penetrava. Oppure la posizione del toro seduto, con lui seduto sul letto e io sdraiata davanti a lui e con le gambe sulle sue spalle.
   Cazzo se era bravo! Ci sapeva fare. E poi dovetti ricredermi sul nomignolo che gli avevamo appioppato da bambini. Altro che Pisellino! Non appena lo aveva tirato fuori ero rimasta incredibilmente sorpresa: “Wow!” avevo esclamato. E chi l’avrebbe mai detto. Piccoli pisellini crescono. E lui, che aveva dovuto subire le miei angherie da bulletta, adesso finalmente poteva vendicarsi facendo di me ciò che voleva, e quindi mettendomi nelle posizioni più impensabili, alcune delle quali particolarmente imbarazzanti, ma non per questo meno piacevoli delle posizioni “classiche”. E alla fine eseguì anche una copiosa cumshot, inondandomi il viso senza ritegno.
   Era venuto per me, non per visitare la città. Il suo obiettivo era chiavarmi. E ci era riuscito. E non era finita lì. La monta del Bed & Breakfast era soltanto una delle tante monte che sarebbero avvenute in quei giorni. E dopo aver fatto l’amore ci acquietammo sul letto; mi aveva fatto venire tre volte e quindi ero quasi priva di forze, ma allegra e soddisfatta.
   Vidi la fede nuziale che portava al dito e gli domandai di lei. Ero curiosa di sapere com’era la sua donna, e lui mi disse che era un cervellone; era un’ingegnere aerospaziale laureata col massimo dei voti, con un contratto di lavoro all’estero, perché naturalmente in Italia con un titolo del genere ci fai poco. E allora gli chiesi se aveva una fotografia di lei, e Pisellino disse di sì, ne aveva alcune sull’i-phone. E allora me la fece vedere; era bella, molto delicata, la classica donna da sposare. Io invece no, io ero la classica donna da fottere, non da sposare. E infatti non ero sposata. Berni ancora non me l’aveva chiesto.
   Lei aveva i capelli crespi, castani, e portava gli occhiali con una montatura nera, un po' come quelli che portavo io, un po' vintage ma sempre molto apprezzati. Era davvero molto bella, e Pisellino mi disse che era molto brava a fare l’amore, anche se lo facevano molto poco, perché lei era sempre impegnata con il lavoro. Forse era per questo che aveva deciso di venire da me; perché di solito quando gli uomini non si sentono soddisfatti sessualmente vanno a cercarsi altri buchi.
   Adele, mi disse Pisellino, era molto brava a fare i pompini, ma ancora non ne voleva sapere di dargli il condotto anale. Questa affermazione mi fece capire che presto lo avrebbe chiesto a me, e io di certo non gliel’avrei negato. D’altronde ormai lo sapete quanto mi piace il sesso anale, per cui sarei stata molto felice di dargli il buco del culo.
   “E tu?” mi chiese Pisellino. “Al telefono mi hai detto che sei ancora single”.
   “Ti ho detto una bugia” non aveva più senso mentire, dal momento che lui mi aveva detto tutta la verità sulla sua vita matrimoniale.
   “E perché lo hai fatto?”.
   “Non lo so, forse perché avevo voglia di farmi una scopata con te. Sono fidanzata. Lui si chiama Berni, e abbiamo anche una bellissima bambina”.
   “E perché hai deciso di venire a letto con me? Forse lui non ti soddisfa più?”.
   “No, non è questo. È semplicemente che non so resistere alle tentazioni”.
   Gli chiesi di parlarmi ancora di sua moglie Adele. Gli chiesi per esempio se faceva anche con lei l’amore come lo aveva fatto con me, cioè in quelle posizioni incredibili, come la posizione del battipalo e quella del toro seduto. E lui mi rispose di sì, che Adele adorava essere presa in quel modo, soprattutto nella posizione del battipalo. Doveva essere una donna molto porca, nonostante il suo aspetto da prima della classe. Perché era questa la prima cosa che avevo pensato di lei quando avevo visto la fotografia. Ma nutrivo per lei una certa simpatia, anche se non la conoscevo neppure, infatti un po' mi dispiaceva per averla appena resa cornuta. 
  

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