sabato 1 dicembre 2018

Un altro posto,

la luna di miele continua.


[postato da Rocco]

   Bea non riusciva a credere che ci avevano invitati a lasciare il resort. Continuava a chiedermi il motivo per cui lo avevano fatto. Cosa aveva fatto di male? Io annuivo perché sentivo di doverla appoggiare in tutto e per tutto, d’altronde era pur sempre mia moglie. Però era evidente che a scatenare quella reazione era stata la scelta sconsiderata di Bea di fare una gangbang in piscina insieme a cinque sconosciuti.
   “Cosa ho fatto di male? Cosa c’è di male nel fare l’amore quando ne hai voglia? Proprio non capisco”.
   “Beh, forse perché obiettivamente non era il luogo più opportuno dove farlo. Ipotizzo”.
   “Che assurdità” rispose lei. “Sarebbe un mondo molto più bello se la gente potesse fare l’amore dove e quando vuole, invece che farlo di nascosto, lontano dagli occhi di tutti”.
   Capivo perfettamente. Ma purtroppo il mondo ancora non era pronto a questo. Comunque decidemmo di trasferirci altrove. Avevo fatto una ricerca su Internet, e avevo trovato un appartamento dove alloggiare che avrebbe fatto al caso nostro. Era nei pressi di una spiaggia nudista, la più conosciuta di tutta l’isola in cui avevamo deciso di trascorrere la nostra luna di miele.
   La spiaggia era frequentata dal solito target di persone che in genere bazzicano le spiagge nudiste; quindi c’erano i soliti guardoni, e poi c’erano quelli che andavano in cerca di avventure e situazioni porche, e poi infine c’erano le coppie. Alcune coppie, un po' per esibizionismo, si lasciavano andare a delle coccole molto spinte, regalando ai guardoni degli show indimenticabili. A colpire la mia attenzione fu soprattutto una coppia di ragazzi, lei sdraiata a pancia in giù sul telo, e lui a cavalcioni sopra di lei intento a farle un massaggio rilassante. La sua erezione piantata in mezzo alle sue natiche burrose era uno spettacolo erotico che attirò l’interesse di molti voyeur. Nessuna penetrazione, soltanto carezze e sussurri, i corpi unti di sudore uniti uno sopra l’altro, il membro di lui premuto su di lei, le espressioni di intenso piacere sul viso. Insomma, una scena di altissimo livello erotico. Altro che pornografia.
   È stato qui che abbiamo conosciuto Marco e Miriam, una coppia come noi. E dico “come noi” perché anche Miriam era una transgender come Beatrice. Eravamo a poca distanza, e loro avevano iniziato a guardarci in modo insistente. Poi ad un certo punto si sono alzati dai loro teli e sono venuti verso di noi e lui ha esordito con un semplicissimo: “ciao”.
   “Ciao a voi” gli ha risposto Bea.
   “Italiani?”.
   “Sì”.
   “Come mai su quest’isola paradisiaca?”.
   “Siamo in viaggio di nozze”.
   “Complimenti davvero! Vi dispiace se ci avviciniamo a voi con i nostri teli?”.
   “No di certo, fate pure”.
   Non era difficile capire ciò che stava accadendo. Era così scontato. Stava avvenendo un chiarissimo scambio di coppia. Infatti Miriam iniziò da subito a farmi gli occhietti dolci, e Marco iniziò a corteggiare in modo sfacciato Beatrice. Era la prima volta per noi. Come ben sapete io e mia moglie avevamo avuto moltissime esperienze, avevamo provato di tutto, ma questa era la prima volta che qualcuno ci proponeva uno scambio di coppia. Cioè, non è che ce lo avevano proposto apertamente, ma ce lo avevano fatto capire, con i gesti, le parole, e soprattutto col fatto che Miriam aveva iniziato a corteggiare me e Marco invece ci stava provando con Beatrice. Più chiari di così non potevano essere.
   Miriam era molto sensuale, proprio come Beatrice, anche se differivano su molti aspetti estetici. Tanto per cominciare Miriam aveva i capelli castani tendenti al rosso, e portava la frangetta che le dava un aspetto misterioso, ma anche una certa eleganza, un’eleganza che era messa in risalto dal suo eccezionale portamento femminile. Diciamo che se non le guardavi in mezzo alle gambe non ve ne sareste mai accorti che era in parte un uomo. Inoltre Miriam aveva due occhi azzurri che brillavano come pietre preziose, occhi che ti guardavano e ti accendevano il cuore, e subito ti veniva voglia di possederla, di farla tua, di penetrarla a fondo.
   A differenza di Beatrice aveva un corpo più mascolino; le spalle per esempio erano larghe, un po' come quelle dei giocatori di palla a volo, e il tronco era meno sinuoso, e infine aveva un seno molto modesto, appena accennato. Ma queste caratteristiche fisiche di certo non non penalizzavano la sua bellezza, al contrario la rendevano ancora più desiderabile, perché era maggiormente più evidente (a differenza di Beatrice) la sua duplice sessualità.
   Marco invece, il compagno di Miriam, aveva un aspetto piuttosto rude, mi verrebbe da dire da “musicista rock”, o da motociclista se preferite, di quelli che vanno in giro con la Harley, il giubbotto e gli stivali. Di quelli che vanno ai motoraduni scarrozzandosi dietro le proprie fidanzate gnocche per sfoggiarle davanti a tutti come dei trofei di caccia. Inoltre dava l’impressione di uno che le donne se le rigirava come voleva lui, un vero animale da letto, e a conferma di questo era il suo corpo possente e il suo notevole attrezzo. Era quasi scontato che la mia Beatrice ne avrebbe tratto molto godimento nel fare l’amore con lui, e lo stesso sarebbe stato per me, che avrei avuto un rapporto molto soddisfacente con Miriam, ammesso e non concesso che la mia ipotesi fosse giusta, e cioè che stava per avvenire uno scambio di coppia. Perché obiettivamente non ne ero sicuro al cento per cento, come dicevo poco fa, anche se il loro modo di avvicinarsi a noi aveva tutto l’aspetto di una richiesta di scambio.

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