domenica 29 ottobre 2017

Occhi indiscreti.

(in foto: Alex Chance, Alex Knows What You Want, AlexChanceXXX.com)


   Ma le novità per Giuliano non erano finite. Infatti dalla fine del corridoio giungevano rumori terribili di spari, esplosioni e urla di dolore. Era Erri, il figlio di mia sorella Margherita, che stava giocando ad uno sparatutto in prima persona ambientato durante la guerra del golfo. Forse dovrei precisare che era mezzanotte e lui era ancora incollato alla sua consolle, e io non sapevo cosa fare per farlo smettere. Eppure dovevo inventarmi qualcosa, perché avevo promesso a mia sorella che ci avrei pensato io a farlo crescere. E di certo quei giochi di guerra non mi avrebbero aiutata.
   “Chi c’è nella camera degli ospiti?” mi chiese Giuliano.
   “C’è il figlio di mia sorella. Resterà qui da noi per un po' di tempo. È un caso disperato. È cresciuto praticamente sotto una campana di vetro, e ora che ha diciotto anni è una specie di nerd le cui uniche ragioni di vita sono i videogiochi e il porno”.
   “Il porno?” chiese Giuliano divertito.
   “Sì, il porno. Si ammazza di seghe. Se ne fa anche quattro al giorno. C’è una puzza di sborra nella sua stanza che sembra che si sia appena consumata una gangbang. Non ne sono sicura ma credo che sia anche molto copioso quando schizza, perché ho notato che consuma una confezione di clinex al giorno”.
   Venne poi il momento di apprestarci a fare quello per cui era venuto Giuliano, e cioè metterci in camera da letto per soddisfare la nostra voglia d’amore. Erri certamente non sarebbe stato un problema, perché ero sicura che il suo videogioco di guerra era per lui più importante che scoprire cosa faceva sua zia all’insaputa di suo marito. Il problema invece era Lex, che si mise ai piedi del letto, beatamente disteso su un tappeto che ormai era diventata la sua cucci, e ci fece compagnia durante tutta la monta. Ogni tanto quando mi scappava un urletto un po' più forte lui alzava gli occhi verso di noi e ci guardava. Oppure quando Giuliano ogni tanto mi sculacciava (gli piaceva molto sculacciarmi, e io lo adoravo quando lo faceva, mi mandava in ebollizione) allora Lex guardava verso di lui e iniziava a ringhiare, come se cercasse di difendermi, e allora io gli dicevo di stare buono e che era tutto ok, e allora si tranquillizzava e ritornava a sonnecchiare.
   “Questa è l’ultima volta che vengo a scoparti a casa tua” disse Giuliano indispettito dalla minacciosa presenza di Lex. “È evidente che quella bestiaccia non mi sopporta”.
   “Non pensare a Lex, amore. Piuttosto perché non mi fai il culo? Mi fai impazzire quando me lo metti dietro”.
   “Volentieri”.
   Mentre sentivo il turgido cazzo del papà di Moana entrarmi dentro l’orifizio anale mi accorsi della presenza di qualcuno che ci spiava. Ma non era Lex, ero certa che si trattava di Erri. Guardai infatti verso la porta della camera da letto e mi accorsi infatti che lui era lì dietro che ci stava guardando.
   Lasciavo sempre la porta della camera da letto un po' aperta; in casa nessuno di noi aveva mai avuto l’abitudine di chiudere le porte a chiave, perché io e mio marito non avevamo mai avuto nulla da nascondere ai nostri figli, e anche loro lo stesso, e quindi le porte erano rimaste sempre mezze aperte o appena socchiuse. La privacy, nella nostra famiglia, era un concetto che ci aveva sempre riguardato molto poco. E quindi anche quella notte avevo fatto come mio solito, e cioè non avevo chiuso la porta, senza pensare al fatto che Erri non era uno dei miei figli, e quindi con lui non avevo lo stesso rapporto che avevo con loro. Se ai miei figli non avevo mai nascosto nulla, a partire dalle scopate che mi facevo, con Erri invece era diverso, non potevo comportarmi con lui allo stesso modo di come mi comportavo con Moana e Rocco. Eppure lo avevo fatto. Ma lo avevo fatto senza pensarci; forse era stata la troppa voglia di fare l’amore con Giuliano che non mi aveva permesso di pensarci, però sta di fatto che lui ora era lì e ci stava spiando.
   Se ne accorse anche Giuliano, che trovò la presenza di Erri molto divertente, e forse anche un po' eccitante, perché mi afferrò per i capelli con decisione e mi tirò su la testa bruscamente, costringendomi a guardare in direzione del figlio di mia sorella.
   “Abbiamo visite” mi disse. Poi si rivolse a lui: “ti piace come inculo la tua zietta?” le sue stantuffate diventarono più dure e profonde, quasi come se Giuliano stesse cercando di dimostrare a Erri la sua potenza sessuale. Poi si rivolse un’altra volta a lui: “hai visto che zietta zoccola che c’hai? Guarda che roba, ce l’ha tutto in culo, fino alle palle”.
   “Tesoro, smettila. Lo stai mettendo in imbarazzo”.
   “Dai, è divertente!”.
   Erri comunque non si fece intimidire, e rimase a spiarci fino alla fine, fino a quando Giuliano mi inondò il condotto anale con la sua sborra. Solo a quel punto se ne ritornò in camera sua. E io provai un enorme senso di fastidio per quello che era appena successo. Insomma, mio nipote mi aveva appena vista fare una cosa non proprio lecita, avevo infatti appena avuto un rapporto anale con un uomo che non era mio marito.
   “Pensi che dovrei parlargli?” chiesi consiglio a Giuliano.
   “A quello psicopatico? E di cosa?”.
   “Di quello che ha appena visto. E poi scusa, ma perché lo chiami psicopatico?”.
   “E tu come lo chiami un ragazzino che spia la zia mentre fa l’amore?”.
   “È stata colpa nostra che abbiamo lasciato la porta aperta”.
   “Non è colpa nostra se il figlio di tua sorella è un pervertito”.

Sabrina.

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