lunedì 27 marzo 2017

In viaggio verso il piacere.


   L’agriturismo era lontano. C’erano perlomeno tre ore di macchina, salvo imprevisti. Berni era stato così carino da fare una compilation di musica che ci avrebbe accompagnato lungo la strada; non era musica a caso, e questo l’avevo capito già dalla prima traccia, ovvero Piccola Stella Senza Cielo di Ligabue. Le canzoni che via via scorrevano nel lettore erano canzoni che avevano caratterizzato i momenti più belli del nostro fidanzamento. Ad esempio Piccola Stella Senza Cielo era la canzone che ci aveva fatto compagnia durante la prima volta che avevamo fatto l’amore. A seguire Tonight Tonight degli Smashing Pumpkins, la canzone della prima volta che Berni mi aveva sborrato dentro. Poi September Rain dei Guns ‘N’ Roses, che aveva contrassegnato la prima volta che Berni mi aveva eiaculato sul viso. E poi ce n’erano tante altre che allo stesso modo avevano segnato i nostri momenti più appassionati. Era stata un’idea molto carina la sua.
   Ma c’era qualcosa che sembrava volermi dire, ma che non riusciva a trovare la giusta collocazione. Qualcosa che lo turbava. Conoscevo bene il mio Berni, sapevo quando c’aveva qualcosa che non riusciva a tirare fuori. Quando c’era qualcosa che lo turbava si chiudeva in uno strano silenzio, quasi come nella sua mente si fosse creato un blocco di pensieri.
   “Allora, sputa il rospo” gli dissi. “Cos’è che ti turba? Vuoi che ti faccio un pompino mentre guidi? Io credo che sia meglio aspettare di arrivare all’agriturismo”.
   “No, non è questo” mi rispose. “Sai, mi stavo chiedendo come mai ieri sera allo strip bar non hai detto a nessuno del film che abbiamo realizzato. Insomma, ho visto i tuoi vecchi fans praticamente pendere dalle tue labbra, tutti che ti chiedevano quando saresti ritornata ad esibirti. Avresti potuto dir loro del film, magari potevi indirizzarli sulla piattaforma online per farglielo comprare. Perché non lo hai fatto?”.
   “Tesoro, lo so che per te quel film è davvero importante, ma io voglio che le persone continuino a guardarmi come ad una ragazza come le altre, e non come una pornostar. Non credo di essere portata per la popolarità. Ma ci pensi se diventassi una pornodiva professionista? La mia vita diventerebbe un inferno. Serate nei locali, ammiratori molesti e per non parlare del fatto di non poter più camminare liberamente per strada, senza dover essere additata in continuazione come una ninfomane. Perché parliamoci chiaro, è questo che molti uomini stupidamente pensano: se una ragazza decide di fare la pornodiva allora è una zoccola. Invece se un ragazzo si mette a fare il pornoattore è un eroe, uno che ha capito tutto della vita. Ti pare una cosa normale questa? No, non me la sento di fare questa vita. Sarei costretta ad andare in giro con una guardia del corpo ventiquattro ore su ventiquattro”.  
   “Beh, un po' mi dispiace che la pensi così. Sai in un certo senso speravo che saresti diventata una pornodiva di fama mondiale. D’altronde non ti manca niente per esserlo. E poi durante le riprese ho scoperto un aspetto di me che ancora non conoscevo”.
   “Cioè?”.
   “Mi eccitava molto vederti fare l’amore con altri uomini”.
   Non sapevo cosa dire. Era una cosa che non sapevo di Berni. Durante le riprese avevo sempre pensato che lui era così bravo da separare la sfera privata da quella lavorativa da riuscire a chiudere un occhio sul fatto che avevo rapporti con altri uomini. E poi si trattava di pura finzione, cioè io durante le riprese non sono mai riuscita a provare un orgasmo, appunto perché sapevo che era tutta una recita. E credevo che anche Berni la pensasse in quel modo. E invece no, a quanto pare durante le riprese lui aveva continuato a vedermi come la ragazza che lui amava, e di conseguenza le penetrazioni che ho avuto con i miei partner erano per lui motivo di eccitazione.
   Purtroppo rimanevo della mia convinzione, e cioè che la popolarità non faceva per me. Soprattutto la popolarità del porno. Per quanto riguarda la pratica del cuckold, se ne poteva discutere. Voi lo sapete che io sono sempre stata molto aperta a qualsiasi tipo di esperienza, per cui non vedo dove poteva essere il problema.
   “Perché non me l’hai detto prima?” gli chiesi.
   “Perché ci sono delle fantasie che forse è meglio non rivelare ad una fidanzata, soprattutto quando la fidanzata in questione sta per diventare moglie”.
   “E quindi reprimere tutto e rimanere un eterno insoddisfatto? Scusami se te lo dico tesoro, ma questa è proprio una cavolata”.
   Fin da quando avevo conosciuto Berni la sua priorità era sempre stata il rispetto. Forse era stato anche questo a farmi innamorare di lui. Gli altri ragazzi con cui ero stata prima non avevano esitato un secondo a eiacularmi in faccia a ogni fine rapporto, invece Berni no, perché la considerava una cosa irrispettosa. Allo stesso modo probabilmente quello della pratica del cuckold doveva sembrargli una cosa non proprio carina da fare con me. Forse perché condividere la propria donna con altri uomini era una cosa comunemente considerata perversa. Ma io sono sempre stata dell’idea che non c’è nulla di perverso quando le cose si fanno insieme, cioè quando sono entrambi a volerlo. È perverso (e probabilmente anche illegale) quando si fanno le cose senza il consenso di entrambe le parti interessate.
   Con il tempo comunque Berni aveva imparato che non mi dispiaceva quando mi eiaculava sul viso. Era una cosa che mi dava un certo piacere, soprattutto se a farlo era lui, che era l’uomo che amavo. E quindi ormai era diventata una specie di consuetudine farlo. Ormai Berni mi veniva sul viso ogni volta che facevamo l’amore. Aveva superato quello scoglio, potrei dire. Perché è di questo che si trattava. Berni aveva un sacco di scogli. Aveva avuto anche lo scoglio del sesso anale. All’inizio, nonostante fossi io a chiederglielo, non se la sentiva di penetrarmi analmente, perché diceva che non gli sembrava corretto nei miei confronti. Poi con il tempo gli feci capire che quella del sesso anale era una pratica che mi dava un certo appagamento sessuale, e quindi riuscì a superare anche quest’altro ostacolo.
   Chissà, forse sarei riuscita anche a fargli capire che non c’era niente di male se ogni tanto facevamo partecipare altri uomini ai nostri giochi di letto. D’altronde l’aveva detto lui stesso che aveva provato eccitazione nel vedermi fare l’amore con altri uomini. Quindi perché reprimere quella fantasia se si poteva invece trarne piacere?
  
Moana.

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