martedì 22 gennaio 2019

Una mamma popolare

come Christy Canyon.

(in foto: Christy Canyon)


[postato da Rocco]

   Mia madre era davvero euforica. Era la prima volta che facevamo una vacanza soltanto io e lei. In verità c’era anche Lex, il suo fedele alano nero, perché mi disse che non se la sentiva di lasciarlo da solo a casa. La macchina di mia madre era abbastanza spaziosa da contenere anche lui, le cui dimensioni erano piuttosto notevoli.
   Non avevamo una destinazione precisa. Prima di partire avevamo fatto testa o croce con una moneta per decidere se andare a sud o andare al nord. Era uscito il sud. E così mia madre si era immessa in autostrada e aveva seguito le indicazioni per la Salerno – Reggio Calabria. Era così felice che non faceva che ringraziarmi per aver accettato il suo invito a fare una vacanza con lei. 
   “Mamma, non devi ringraziarmi. Io sono molto felice di farlo. D’altronde chi è che non lo sarebbe? Cioè, voglio dire a chi è che non farebbe piacere fare una vacanza con la mitica Sabrina Bocca e Culo” dissi scherzosamente. E mia madre rise, però lo fece principalmente per nascondere il suo imbarazzo, come se avessi toccato un argomento piuttosto delicato. E in effetti lo era, soprattutto perché lei era mia madre. Però io ormai ci avevo fatto l’abitudine a quella cosa, e cioè al fatto che quando era ragazza mia madre era stata ribattezzata in quel modo, Bocca e Culo, per la sua disponibilità a far godere gli uomini con quelle due parti del corpo. Diciamo che me ne ero fatto una ragione. Però non vi nascondo che all’inizio ci avevo sofferto un po', perché era come aver scoperto di punto in bianco che mia madre era stata una pornostar. Capirete da soli che non è una cosa facile da accettare.
   “Sai, avrei sempre voluto chiedertelo” mi disse. “Cosa hai provato quando hai scoperto che da ragazza mi chiamavano in quel modo?”.
   “Beh, non è stato facile accettarlo. La prima volta che ho sentito quel nome è stato a scuola. I miei compagni mi prendevano in giro perché dicevano che ero il figlio di Sabrina Bocca e Culo, ma io non capivo. E poi per provocarmi mi raccontavano delle cose su di te, mi dicevano che eri un’amante delle gangbang interrazziali. Oppure mi dicevano che mio padre poteva essere chiunque, dal momento che tu avevi avuto rapporti con tantissimi uomini. Dicevano che bastava pagare per venire a letto con te”.
   “Questa è la più grande balla che sia mai stata detta sul mio conto” disse mia madre visibilmente irritata. “È vero, ho avuto rapporti con moltissimi uomini, ma non ho mai preteso dei soldi in cambio. L’ho fatto soltanto perché mi andava di farlo”.
   Ricordo che una volta un mio compagno di classe aveva portato a scuola una fotografia di mia madre nuda. Per me fu una specie di trauma. Non lo sapevo quando era stata scattata e per quale motivo, sapevo soltanto che l’aveva presa a suo padre. Ricordo che il mio compagno iniziò a sfoggiare la fotografia come un trofeo, poi me la fece vedere anche a me e mi disse: “di’ un po', ti ricorda qualcuno?”. Nella foto mia madre indossava delle calze autoreggenti, ma per il resto era nuda, ed era seduta su un sofà e aveva le gambe aperte, con la figa pelosa ben in vista, le labbra leggermente dischiuse e ovviamente le sue enormi tette che da sempre avevano scatenato le fantasie di chiunque. Comunque gli dissi che era soltanto una donna che assomigliava a mia madre, tutto qui. Ma lui disse che invece non era come dicevo io, ma che era proprio mia madre, in carne e ossa… e tette, e suo padre aveva quella fotografia perché era stato a letto con lei. “Non è vero!” Gridai. E lui: “sì invece, e hanno fatto sesso anale e orale, e poi mio padre gli ha fatto pure una cumshot in faccia”. “Non è vero! Mia madre non si farebbe fare mai e poi mai una cumshot!”. E invece come sapete se le faceva fare e come. Ne aveva ricevute tantissime di cumshot, ma ovviamente allora io non potevo saperlo.
   Raccontai l’episodio della fotografia a mia madre, mentre stava guidando in autostrada, e lei non ne fu molto sorpresa.
   “È possibile” mi disse. “Quando facevo l’amore con qualcuno spesso mi veniva chiesto se potevano scattarmi delle fotografie. E io gli dicevo di sì. Non ci vedevo niente di male. Quindi in giro ci saranno centinaia di fotografie come quella che hai visto”.
   “Ma perché volevano fotografarti?”.
   “Non lo so. Forse per avere una prova inconfutabile che avevano fatto l’amore con me, una testimonianza da sbandierare in faccia agli amici. Comunque mi dispiace se quella fotografia ti ha fatto soffrire. Di certo quando è stata scattata non avrei mai e poi mai immaginato che un giorno l’avrebbe potuta vedere mio figlio”.
   Di certo non era l’unica fotografia “scomoda” che avevo visto di mia madre. Quando ero ragazzino infatti mi piaceva curiosare, e soprattutto nella camera da letto dei miei genitori. E un giorno, tra i sex toys di mia madre, trovai qualcosa che attirò la mia attenzione. Era un album fotografico. E quando andai ad aprirlo trovai una ventina di fotografie di lei che faceva l’amore con mio padre. O almeno credo che fosse mio padre, perché il suo volto non si vedeva mai. Erano infatti fotografie scattate in P.O.V., per utilizzare un termine della pornografia, cioè riprese dal punto di vista di chi la stava penetrando.
   Ma era davvero mio padre? Non potevo saperlo. Però anche in quel caso, come nel caso della fotografia che aveva il mio compagno di scuola, vedere mia madre in quel contesto così “privato”, mi fece davvero male.
   Con il tempo poi ci feci l’abitudine; essere il figlio di Sabrina Bocca e Culo era un po' come essere il figlio di una pornodiva del calibro di Christy Canyon. Anche mia madre infatti come la Canyon era stata una specie di celebrità.

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