venerdì 22 dicembre 2017

Stefano va a letto con un'altra?

(in foto: Jeny Smith, High Heels and Fishnets, JenySmith.net)


    Per il momento decidemmo di sospendere le ricerche, ma le speranze di trovare quella videocassetta erano diventate davvero scarse. Così accompagnai Cinzia al ristorante di Stefano, che come vi ho spiegato in precedenza era per una parte anche suo, perché ne aveva rilevato il cinquanta per cento.
   Era quasi ora di cena e mi misi seduta ad un tavolo; mio marito mi aveva promesso un piatto speciale tutto per me. Intanto cominciarono ad arrivare i primi clienti, cioè le prime coppie scambiste, alcune delle quali visibilmente costruite a tavolino dal classico uomo di mezza età e dalla giovane escort di turno. Di coppie vere, cioè formate da marito e moglie, ce n’erano poche. E poi c’era qualche bull in cerca di avventure con coppie cuckold.
   Devo dire che ricevetti numerosi inviti da parte delle coppie ad unirmi a loro; il rimorchio di solito funzionava così, tramite messaggi scritti su pezzetti di carta e fatti recapitare alla persona o alla coppia che si voleva rimorchiare. Il messaggio veniva consegnato alla ragazza che serviva ai tavoli, e lei lo recapitava ai destinatari della proposta. Ebbene, a me ne arrivarono cinque di quei messaggi, quattro da parte di coppie (tre delle quali composte da uomo e escort) e uno da un bull che non faceva che fissarmi. Il messaggio del bull diceva: “mi piacerebbe perdermi tra le tue grosse tette”.
   Nonostante fosse una proposta molto allettante decisi di rifiutare e gli mandai un messaggio anche io: “è stata una giornata molto pesante, grazie della proposta”. Ma gli lasciai comunque il mio numero di telefono dicendogli che magari nei prossimi giorni avrei anche potuto cambiare idea.
   La ragazza che serviva ai tavoli catturò la mia attenzione; era molto bella, e aveva un corpo direi quasi da bambina perché non aveva delle forme molto prosperose, sarebbe stata perfetta per fare la modella. Doveva essere dell’Europa dell’est, e lo si capiva subito dai tratti del viso, dal colore dei suoi occhi (sembravano diamanti) e ovviamente dalla cadenza che aveva. Indossava una minigonna incredibilmente corta, che non sembrava neppure una gonna, sembrava quasi una fascia che le girava intorno alla vita, e se si abbassava leggermente in avanti potevi vedere senza difficoltà il perizoma che aveva sotto, e poi indossava delle calze autoreggenti i cui orli erano ben visibili (la gonna non aveva alcuna possibilità di nasconderli). Sopra invece aveva la camicia a mezze maniche che avevano tutti i dipendenti del ristorante, bianca con il logo del ristorante stampato sulla schiena, che erano tre omini tipo quelli che talvolta sono sulle porte dei bagni, due maschi e una femmina che stava al centro, e tutti e tre si tenevano per mano, soltanto che uno dei due maschi era nero, mentre l’altro e la femmina erano rosa.
   La cosa che catturò la mia attenzione fu la sua abilità a camminare sui tacchi a spillo; sembrava esserci nata con quelle scarpe. Le donavano infatti un’eleganza davvero notevole, e inoltre rendevano i suoi movimenti talmente erotici che restavi a fissarla come un bambino guarderebbe una giostra piena di colori e suoni. Per non parlare del fatto che mettevano in risalto le sue cosce perfette, lunghe e ben scolpite, che avrebbero fatto perdere la ragione a qualsiasi uomo.
   Ma ciò che catturò davvero la mia attenzione, perché mi riguardava direttamente (mi toccava nel personale) era che quella bella cavalla aveva un rapporto un po' ambiguo con mio marito, quasi come se tra loro ci fosse una simpatia che andava ben oltre un innocente legame professionale. Me ne accorsi perché la vidi entrare in cucina e c’era Stefano di spalle che stava soffriggendo qualcosa e vidi lei avvicinarsi per fargli una carezza alla schiena. Ebbi la sensazione del calore con cui lo faceva, era una carezza piena di passione che denotava certamente un legame speciale. Però pensai che era una cosa assurda, perché lei poteva avere l’età di nostra figlia Moana, all’incirca una ventina d’anni. Era notevole la differenza di età che poteva esserci tra lei e Stefano. Non potevo credere che mio marito andasse a letto con una ragazzina. Quindi decisi di consultare Cinzia; volevo sapere tutto su quella bambolina tutto sesso, e lei mi disse che l’aveva ingaggiata di recente.
   “Si chiama Natalia” mi disse, “ed è originaria dell’Ucraina occidentale, e  devo dirti che è stata una vera e propria rivelazione perché è una ragazza che lavora molto bene. È instancabile, molto riservata ed è sempre puntuale. È lei che quando chiudiamo si occupa di riassestare la cucina. Quindi devi ringraziare lei se tuo marito non è più costretto a fare orari di lavoro terribili. Prima infatti la cucina la sistemava tutta da solo”.
   “Natalia si occupa soltanto di riassestare la cucina oppure riassesta anche qualcos’altro?”.
   “Cosa vuoi dire?” chiese lei divertita. “Se vuoi sapere se va a letto con tuo marito forse dovresti chiederlo direttamente a lui”.
   E infatti aveva ragione, avrei proprio dovuto chiederglielo. Anche perché se il mio sospetto era reale allora voleva dire prima di tutto che la nostra relazione aveva appena subito un cambiamento molto importante, e cioè ci eravamo trasformati in una coppia aperta. Che male c’era in fin dei conti? Ce n’erano tante così. E poi non avrei neppure potuto mettermi a fare la gelosa, dal momento che io ero la prima ad aver cominciato tutto, iniziando una relazione extra coniugale con Giuliano. Cioè obiettivamente come potevo mettermi a fare una scenata di gelosia essendomi dimostrata dapprima io una moglie infedele?
   Però una cosa la pretendevo, e cioè la sincerità. Se Stefano andava a letto con quella ragazza doveva dirmelo. E così quella sera aspettai che rientrasse dal lavoro; ero nel letto senza nulla addosso e quando lui venne in camera sollevai un lembo della coperta per fargli vedere che ero pronta a fare l’amore.

Sabrina.  
  

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