martedì 12 dicembre 2017

Giuliano, Slotty, Marpione e il mio buco del culo.

(in foto: Keisha Grey, The Wetter The Better, HardX.com)


   Era un sabato mattina come un altro, i genitori di Giuliano come spesso accadeva non erano a casa, quindi avevamo casa libera per poter fare come ci pareva. Io ero seduta per terra e stavo sfogliando una delle riviste porno che Giuliano teneva nascoste sotto il letto; erano delle riviste che mi piacevano molto, perché erano come dei fotoromanzi, ma con immagini hard, e poi c’erano i fumetti dove c’erano scritte le porcate che si dicevano i protagonisti di quelle pagine mentre facevano l’amore. Erano delle vere e proprie storie con delle trame molto sempliciotte, del tipo che un tizio incontra la propria vicina di casa in ascensore, scatta il colpo di libidine e poi la scena si sposta in camera da letto. Insomma, delle vere e proprie stronzate, però erano avvincenti, e poi il porno mi eccitava da impazzire, e quelle immagini di penetrazioni, sesso orale e copiose sborrate mi attiravano in modo incredibile.  
   Giuliano e Marpione stavano rollando una canna, e proprio in quel momento entrò Slotty con la videocamera del padre tra le mani, come vi dicevo nel post precedente. Intanto Giuliano aveva acceso la canna, la quale aveva cominciato a girare, come di solito succede, fino ad arrivare tra le mie dita. Ne fumai un po' anche io. Era bella carica, come tutte le canne che faceva Giuliano, e quindi iniziò subito a sballarci.
   A quel punto, se fossimo stati soli io e lui, avremmo già cominciato a fare l’amore (anale e orale). Ma siccome eravamo in compagnia di Slotty e Marpione le cose andarono un po' diversamente.
   “Senti un po'” disse Giuliano a Slotty. “Ma quella videocamera funziona per davvero?”.
   “Credo di sì”.
   “Che ne dite di fare un film porno? Magari diventiamo famosi”.
   “Che idea fighissima!” esultò Marpione.
   “Che idea stupida” dissi io.
   “Dai Sabri, vedrai che sarà divertente”.
   A quel punto presi Giuliano in disparte per dirgliene quattro. Avevo accontentato tutte le sue idee più porche e gli avevo fatto passare un sacco di sfizi sulla mia pelle, ma questo mi sembrava davvero troppo. Ma in verità già sapevo come sarebbe andata a finire, e cioè che avrei accontentato anche questo ennesimo capriccio. Perché proprio non riuscivo a dirgli di no. Non ero riuscita a dirgli di no la prima volta che mi aveva chiesto se poteva sborrarmi in faccia e non gli avrei detto di no nemmeno questa volta. Perché di fronte a lui perdevo completamente la ragione e mi trasformavo in una bambolina del sesso.
   “Non vorrai mica farmi fare una gangbang insieme a Slotty e Marpione? Lo sai che da quei due non mi farei toccare nemmeno con un dito, e tu invece te ne esci con ‘sta cosa del film porno”.
   “Ma ci sarò anche io, mica ti lascio sola insieme a quei due!”.
   “Sì ma non mi va di essere ripresa. Non voglio che poi magari la videocassetta finisca nelle mani sbagliate”.
   “Ti prometto che non la vedrà mai nessuno. Rimarrà il nostro piccolo segreto”.
   Mi lasciai convincere senza troppi problemi, perché come vi dicevo poco fa a Giuliano non riuscivo a dire di no. Avrebbe potuto chiedermi di fare la cosa più porca al mondo e io gli avrei detto di sì. Ero la sua schiavetta del sesso e non potevo farci nulla. Però decisi di mettere le cose in chiaro con Slotty e Marpione; gli dissi infatti che lo facevo solo per accontentare Giuliano, non certo loro due. Inoltre dissi loro che non volevo baci in bocca né penetrazioni vaginali. Se solo uno di loro ci provava soltanto allora avrei fermato tutto.
   “Non ti preoccupare Sabri” rispose Marpione, “ci accontentiamo della bocca e del buco del culo”.
   “E avvisatemi quando state per sborrare. Non vi azzardate a venirmi in bocca, sennò mi incazzo. Solo Giuliano può farlo”.
   “E dove possiamo sborrare?” chiese Slotty.
   “In culo va bene, oppure sulle tette, insomma dove vi pare ma non in bocca”.
   Slotty e Marpione erano euforici, sembravano ubriachi per quanto erano su di giri. E quando gli ricapitava un occasione del genere! Non gli sembrava neppure vero quello che ci stavamo apprestando a fare. Era una cosa che probabilmente avevano visto soltanto nei film porno.
   “Ragazzi, ce l’ho già duro solo all’idea” disse Marpione. “Gli voglio rompere il culo a sta zoccola”.
   “A chi lo dici” rispose Slotty che intanto aveva sistemato la videocamera sulla scrivania in modo tale da farle riprendere la scena da un angolazione tale da non oscurare nessuno. “Io glielo voglio sfondare senza pietà”.
   “Innanzitutto andateci piano con le parole” dissi. “Zoccole saranno le vostre sorelle, di certo non io”.
   A quel punto il tasto rec era stato premuto e si tirarono giù le lampo dei jeans mettendo fuori le loro erezioni pazzesche, e me le sventolarono davanti agli occhi quasi come se volessero darmi un anteprima di ciò che mi aspettava.
   “Ok, cominciamo” dissi. “Ma vi ho avvertiti, quindi conoscete le regole. Al minimo passo falso ve li stacco i vostri bei cazzoni duri”.
   E così la videocamera iniziò a riprenderci mentre lo facevamo. Il punto  era: che fine aveva fatto quella videocassetta? Cinzia giustamente mi disse che senza ombra di dubbio ce l’avevano i protagonisti della monta, quindi Giuliano, Slotty e Marpione. Inoltre si offrì volontaria per aiutarmi a cercarla. Ma non ne capivo il motivo, d’altronde a me non interessava affatto avere quel nastro, perché era una cosa che apparteneva al passato.
   “Sabri, quella videocassetta appartiene a te, è tua di diritto, quindi è giusto che tu riesca a metterci le mani sopra”.

Sabrina.

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