giovedì 20 agosto 2015

L'uomo che guarda.

(in foto: Carter Cruise, Meet Carter Cruise, NewSensation.com)


   In auto si respirava una certa tensione. Ognuno di noi sapeva cosa stava succedendo. Forse solo Berni aveva qualche dubbio, ma sapeva che stava succedendo qualcosa, cioè che quel passaggio da parte di quello sconosciuto nascondeva un fine ben preciso. A me era fin troppo chiaro qual'era il suo fine: voleva i miei buchi, e probabilmente avrebbe permesso a Berni di guardare mentre se ne impossessava. Ma questa era solo una mia congettura. Cosa voleva in realtà quell'uomo? Era certo che a smuovergli l'appetito ero stata io in spiaggia, mettendomi nelle posizioni più oscene per farmi vedere meglio nelle parti più intime. Era stato divertente stuzzicarlo, ma ormai avevo svegliato la bestia, e adesso la bestia aveva tanta fame. Ma nessuno di noi tre diceva una parola. L'uomo si limitava a guardarmi di tanto in tanto dallo specchietto retrovisore. Io ero seduta dietro e lui mi guardava in mezzo alle gambe. Avevo un vestitino molto corto, e siccome non avevo il costume poteva vedere chiaramente le mie labbra di sotto. E ogni volta che le vedeva tirava un gran sospiro. Lo ammetto, non mi stavo comportando granchè bene, perchè invece di impedirgli di guardarmi lì in mezzo chiudendo le gambe le allargai e mi tirai su il vestitino. Praticamente gliela stavo offrendo visivamente. Ce l'avevo completamente fuori, piazzata lì, alla mercè dei suoi occhi, nuda come mamma Sabrina l'aveva fatta.
- Io mi chiamo Paco. E voi? - disse dopo quel gran silenzio che c'era stato.
- Moana e Berni - risposi.
- Moana... che bel nome - continuò. - Come l'attrice. Anche tu sei un attrice?
- Non capisco a chi si riferisce - dissi.
- Moana Pozzi. Un'attrice hard del passato. Una donna bellissima.
- Non me ne intendo di quei film. E comunque no. Non sono un attrice. E comunque anche Paco è un bel nome.
- In verità mi chiamo Pasquale, ma gli amici mi chiamano Paco. Sapete, vi ho notato in spiaggia. E' difficile trovare una coppia giovane come voi. Quanti anni avete?
- Diciotto - rispose Berni.
- E... come mai frequentate una spiaggia nudista? Cercate qualcosa in particolare? Magari qualche emozione forte? - domandò e mi guardò di nuovo in mezzo alle gambe.
- Assolutamente no - Berni rispose in modo scontroso.
   Il signor Paco sperava di trovare una coppia aperta e invece aveva trovato Berni. E così la nostra conversazione ricadde di nuovo nell'oblio, ma lungo la strada non riuscì a trattenersi dallo spiarmi in mezzo alle gambe. Lungo la strada l'acquazzone era peggiorato. Adesso c'erano perfino lampi e tuoni. Non si riusciva a vedere neppure la strada. Intanto eravamo arrivati alla stazione, ma il treno era tra quaranta minuti. Era una piccola stazioncina di provincia, senza neanche una pensilina dove ripararsi. Si potrebbe dire che a parte i binari e la macchinetta automatica per fare i biglietti non c'era altro. Insomma, avremmo dovuto aspettare il treno sotto quella bomba d'acqua e fulmini. Ma a quel punto Paco si giocò la sua carta vincente, fece lo scacco matto nei nostri confronti.
- Siete sicuri di voler aspettare il treno con quest'acqua? Io abito a due chilometri da qui, se volete potete venire a stare da me fino a quando smette di piovere.
- No guardi, non è il caso - rispose Berni in modo categorico.
- Ma amore, ragiona. Non possiamo aspettare in stazione. Non vedi che sta piovendo a dirotto?
   Alla fine riuscii a convincerlo, e così il signor Paco proseguì lungo la strada, fino ad arrivare ad un caseggiato di campagna. Entrammo in casa che eravamo zuppi d'acqua. Io e Berni ci mettemmo a sedere sul divano del soggiorno, mentre Paco ci disse che sarebbe andato a prepararci qualcosa di caldo. A quel punto ci guardammo intorno, Berni era visibilmente nervoso. Forse era preoccupato da quella situazione, io invece avevo una strana eccitazione. Notai che il signor Paco era sì andato in cucina, ma era fermo dietro la porta a spiarci. Vedevo chiaramente la sua immagine riflessa in uno specchio del soggiorno. Berni non poteva vederlo, ma io sì. E allora capii. Il signor Paco non era un bull. Non voleva i miei buchi. Paco, a differenza di quello che avevo creduto, era un semplice guardone e voleva spiare la nostra intimità. Insomma, in poche parole voleva vederci fare l'amore, voleva vedere Berni montarmi. L'idea mi eccitò un casino. Non avevo mai fatto l'amore con il mio fidanzato davanti ad un guardone. Allora decisi di acconcentarlo, di dargli esattamente quello che voleva. E così mi sfilai il vestitino zuppo d'acqua e rimasi nuda.
- Ma che fai? Sei matta? Potrebbe vederti.
- C'ho voglia di fare l'amore - dissi accarezzandogli il pacco che nel giro di qualche secondo si indurì come la pietra. - Ti prego amore, fottimi. Adesso.
- Ma che ti prende, Moana? - disse allontanandomi la mano dal suo cazzo.
- Sono arrapata da morire - mi avventai su di lui sfregandogli la vagina sul suo sesso duro. - E dai, non fare lo stronzo. Fottimi.
   Il signor Paco ci guardava ancora, ma adesso aveva tirato fuori il suo cazzo duro e aveva cominciato a smanettarsi lentamente. Ma Berni non ne voleva sapere di fare l'amore, e allora decisi di passare alle minacce. Mi misi in piedi davanti a lui, con i pugni contro i fianchi e lo guardai con aria di sfida.
- Se non mi fotti tu mi faccio montare da lui - gli dissi.
- E dai Moana, ragiona.
- Ok, allora vado... - feci qualche passo verso la cucina dove stava Paco, ma a quel punto Berni mi fermò e mi disse che lo avrebbe fatto.
   Ritornai da lui, mi inginocchiai tra le sue gambe e gli abbassai la lampo dei pantaloni. Feci uscire il suo cazzo duro e me lo misi in bocca e cominciai a lavorarmelo nel modo più osceno possibile, con sonori risucchi e schioppettii. Guardai verso la cucina per appurarmi che il signor Pacco stesse vedendo bene cosa stavo facendo. Da dove stava lui mi vedeva di spalle, vedeva il mio culo, le natiche aperte, e la mia testa che andava su e giù sul palo del mio fidanzato. Purtoppo Berni se ne rimase lì in modo passivo, lo spettacolo che stavamo offrendo era davvero pietoso. Ci voleva una scossa, dovevo fare in modo da far uscire il porco che era in lui. E non era una cosa facile, perchè Berni non era come tutti gli altri uomini.

Moana.

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