lunedì 31 agosto 2015

Il segreto di Berni.


   Come potete immaginare per me le cose andarono molto diversamente, per questo ci ho messo un pò a trovare il coraggio di raccontarvele, non saprei da dove partire...voglio dire vivere con due donne come mia madre e mia sorella non è affatto semplice per un ragazzo timido e impacciato come me. Su mio padre potevo contare poco avendo un carattere molto simile e poi c'era Laura...sempre così compensiva, così accondiscendente e così....arrapata! Non ci vuole un genio della psicologia per capire quanto il sesso fosse diventato crescendo la mia croce e la mia delizia insieme. Ma il problema vero era che a me il sesso piaceva molto di più immaginarlo che metterlo in pratica e se fate due più due capirete quanto fosse ancora più complicata la mia situazione. Vivevo praticamente immerso nel sesso di ogni tipo quotidianamente ma quasi mai riguardava me in prima persona. Una famiglia come la mia sarebbe stato il paradiso per ogni mio coetaneo e un pò lo era anche il mio quando si trattava di chiudermi in camera con il pisello in mano a fantasticare delle grandi scopate che mia madre e mia sorella consumavano praticamente sotto i miei occhi. Si ero un segaiolo con i fiocchi, eredità di papà senza dubbio e fin qui...ma il mio inferno iniziava ogni volta che mi ritrovavo con il cazzo duro a immaginare mia madre presa da stalloni di ogni razza, era diventata la mia ossessione! Non mi sarei mai immaginato a letto con mia madre per carità quello no ma avrei dato di tutto per poter assistere alle sue monte, al posto di papà e qualche volta perfino in sua compagnia. Con mia sorella mi succedeva meno di avere questi pensieri ma che non li avessi proprio non posso affermarlo con certezza, del resto che anche Berni fosse pieno di corna si vedeva lontano chilometri. Forse avrei potuto risolvere la faccenda proponendo a Laura di diventare anche noi una coppia cuckold e lei sono certo che mi avrebbe accontentato per amore ma non sarebbe mai stata la stessa cosa e quindi ogni volta rimandavo l'idea di parlargliene. Fatto sta che mi sentivo molto solo non potendo confidare a nessuno i miei pensieri, nessuno forse tranne una persona.
Con Berni non avevo un gran rapporto sempre a causa della mia timidezza ma era una persona che stimavo tantissimo. Lui era diverso da papà, non era un cornuto per scelta ma per amore e questa cosa me lo faceva ammirare ancora di più.
Saremmo partiti insieme per raggiungere Moana in Sicilia e da giorni pensavo che quel viaggio sarebbe stata l'occasione perfetta per confidarmi, per chiedergli cosa ne pensasse, per avere finalmente un amico. Le cose però andarono più velocemente del previsto, il destino non attese le lunghe ore di viaggio per fare il suo gioco e la sera prima di partire Berni mi propose di uscire a bere qualcosa dopo cena, io accettai preparandomi il discorso da fargli diverse ore prima.
La serata stentava a partire, sembravamo quasi due sconosciuti seduti allo stesso bancone del bar quando la barista, una donna sulla cinquantina, ruppe il ghiaccio rivolgendosi a entrambi e chiedendoci cosa ci facevano due bei ragazzi come noi tutti soli una sera di estate. Era solo una battuta. Risposi con una qualche frase fatta, ma lei si era già rivolta ad altri clienti lasciandoci nuovamente da soli con i nostri silenzi.
Berni sfruttò l’occasione per chiedermi cosa avessi, mi vedeva pensieroso.Era il momento di vuotare il sacco ma da dove partire?
Partii dalla battuta della barista,  rivolgendogli la stessa domanda: "Cosa ci facciamo qui da soli?"
Lui iniziò a parlare di Moana, di quanto l'amasse e di quanto al tempo stesso fosse difficile starle accanto per via del suo appetito sessuale che io certamente conoscevo bene. Io fui più vago riguardo a Laura e il discorso si spostò su come ci saremmo organizzati per partire ma già il suo accenno alla sessualità di mia sorella mi mise in agitazione.
La chiacchierata proseguì ormai piacevolmente, aiutata anche da un paio di bicchieri in più. Parlando di Moana si ritornava sempre ad argomenti sessuali. Gli feci qualche domanda apparentemente innocente, tipo se lui fosse soddisfatto, se avesse mai avuto desideri particolari. In lui cominciavo però a notare uno strano atteggiamento, ma sul momento non riuscivo, per la stanchezza e l’alcool a capirne gli intenti.
A bruciapelo mi chiese se avevo mai avuto dei rapporti con degli uomini. Stavo per negare, ma davanti a quello che stava per diventare il mio migliore amico confessai che avevo avuto fantasie di bisessualità quando mi masturbavo, ma c’erano sempre state anche delle donne coinvolte. Berni iniziò un discorso strano. "Sai bene che io amo tua sorella più di ogni altra cosa" io annuivo "e vedi per me l'amore non va troppo d'accordo con il sesso, almeno come lo intende lei. L'altro giorno mi ha confessato che mi vorrebbe più porco ma credimi io con lei davvero non ci riesco. Non che non voglia ma ho troppo rispetto delle donne per certe cose"
Ormai lo avevo durissimo e stavo per confessargli che mi sarebbe piaciuto vederli scopare, di nascosto, senza che lei lo sappia mai ma fui preceduto:
“Invece tra maschi è diverso. Tra maschi è più giusto essere porci"
Disse proprio così: è più giusto. Restai senza parole. Avrei voluto essere io quello con le rivelazioni sconcertanti e invece mio cognato concluse: "Mi piacerebbe scoparti stanotte. Ci vieni a dormire da me?”
La domanda mi colse di sorpresa. Rimasi impietrito per alcuni secondi. Cazzo, il fidanzato di mia sorella era un eterosessuale che non si faceva problemi a compiere anche atti omosessuali. Nelle mie fantasie però c’erano state sempre anche delle donne coinvolte. L’eccitazione era collegata al fatto che lo facessi per compiacere o per umiliarmi di fronte ad una femmina.
Lo guardai. Aveva quasi la mia età ma era più bello di me e mi immaginai come doveva essere senza la maglietta. Stavo pensando a cosa dovevo rispondere. A cosa volevo. Mentre me lo chiedevo sapevo già cosa avrei detto. Anche il mio cazzo conosceva già la risposta.
Per strada non riuscii a guardarlo in faccia. Di fatto non lo feci più per tutta la serata.
“Possiamo considerarla quindi come la tua prima volta? Non ti preoccupare, sarò dolcissimo.” Con questa frase furono chiari i nostri ruoli per quella notte. Io ero la verginella nelle sue mani. Mi baciò in bocca.
Appena entrati nella sua stanza feci per spegnere il cellulare quando quello squillò. Era Laura. Risposi imbarazzato, so che non sarebbe stata gelosa, ma questa situazione per il momento non avevo intenzione di dirgliela. Vidi che Berni per un attimo si spaventò, pensando che quella telefonata mi avrebbe fatto tornare sui miei passi. Poi, ascoltandomi, cominciò a spogliarsi. Fu nudo mentre io le stavo dicendo che avrei passato la serata da solo nella mia camera. Mi disse che avevo una voce strana. Il corpo di Berni intanto mi piaceva più del mio e un cazzo penzolante e molto promettente viste le dimensioni da moscio. Laura era a casa con delle amiche, si stavano divertendo, lo disse con malizia. In altre occasioni questo mi avrebbe fatto rizzare il cazzo e avrei fantasticato su una orgia saffica, ma il mio cazzo era già duro da tempo. Berni era andato intanto sotto la doccia.
Chiusi la telefonata con lei che continuava a dire che mi sentiva strano e io che dicevo che ero solo stanco. Mi spogliai ed entrai nella doccia. Fu subito strano il fatto che Berni mi trattò come io avrei trattato una ragazza vergine, tanti preliminari, tanta delicatezza, molte coccole. Mi insaponò, mi abbracciò, mi spinse da dietro contro la parete della doccia, tra le chiappe sentii il suo cazzo premere, ora ancora più grosso di prima.
Ci trasferimmo sul letto dove, dopo lunghe attenzioni dedicate al mio ano, mi inculò per la prima di tante volte per quella sera.
Io ero completamente in balia di lui. Mai mi ero abbandonato in questo modo forse perchè non sembrava un rapporto omosessuale. Lui era l’uomo, io facevo la donna. Si occupò poco del mio uccello anche se comunque venni diverse volte. Mi prese prima a pecorina, poi steso a pancia in giù. Dopo una pausa dalla quale si riprese grazie al mio lavoro di bocca, mi fece mettere in piedi con le mani contro il muro, poi di nuovo sul letto ma stavolta stavo sopra io.
Dormimmo abbracciati. Lo risvegliai al mattino leccandolo tra le chiappe. Mi chiese se volevo scoparlo. Risposi di no e gli offrii di nuovo il culo.
Rocco


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