giovedì 11 gennaio 2018

G di Giuliano (ovvero Sabrina era sua).

(in foto: Eva Notty, EvaNotty.com)


   Davanti a due calici di vino rosso, e al riparo di un ombrellone fatto di canne e paglia, Stefano iniziò a raccontarmi della sua vita insieme a Sabrina. Era come un fiume che scorreva inarrestabile, senza omissioni né tentennamenti, e con la sincerità di chi non ha nulla da nascondere, perché nonostante quello che dicevano sul conto della sua donna lui era molto orgoglioso di esserne il marito.
   “Sapevo fin dal principio che lei avrebbe avuto altri uomini oltre a me” mi disse. “Avrei potuto sposarla, e infatti è quello che ho fatto, ma non avrei potuto fare nulla per fare in modo che lei non avesse rapporti con altri uomini, perché per Sabrina il concedersi, il poter soddisfare gli uomini è un istinto naturale. Fare l’amore è per lei quasi l’unica ragione di vita. E soprattutto poterlo fare con una moltitudine di partner diversi. Ma il fatto che lei abbia continui rapporti con altri uomini non mi fa sentire un marito trascurato, perché poi dopo aver fatto l’amore lei ritorna sempre da me. Anche se a dirla tutta nel suo cuore non ci sono soltanto io, ma anche un altro uomo. È così da sempre e io non ho mai avuto nulla da ridire su questa cosa. È un dato di fatto. Punto”.
   “E chi sarebbe quest’altro uomo?” gli chiesi, ma in verità lo sapevo bene di chi si trattava.
   “Si chiama Giuliano, ed è stato il suo primo grande amore. E io ho dovuto rassegnarmi al fatto che lei, nonostante abbia deciso di sposare me, continuasse ad essere innamorata di lui. Me ne sono accorto la prima volta che abbiamo fatto l’amore. Era la prima volta per entrambi, infatti lei prima di farlo con me si concedeva soltanto analmente e oralmente. E ricordo che quando lo abbiamo fatto io ero dietro di lei, e la penetravo tenendola per i fianchi. Ad un certo punto ho notato che dietro il collo aveva un tatuaggio; era una lettera, la G di Giuliano. Allora capii subito che Sabrina non sarebbe mai stata soltanto mia, ma anche sua. Quel marchio indelebile parlava chiaro, era come se dicesse: puoi scopartela quanto ti pare, Sabrina resta mia. Ma nonostante questo io ho amato mia moglie e la amo tutt’ora in modo incondizionato, nonostante sia consapevole che lei appartiene anche ad un altro uomo. D’altronde non posso nemmeno pensare di competere con la capacità che ha lui nel far godere Sabrina. Li ho visti fare l’amore, e ti assicuro che lui è un vero toro da monta, capace di girarsi e rigirarsi mia moglie come un calzino. E lei poi, dovresti vederla come gli brillano gli occhi in sua presenza, e dovresti sentirla quando grida di gioia mentre fa l’amore con lui. Non c’è nulla da fare, lui è il maschio alpha, e mia moglie è sua di diritto, e io non posso fare altro che accettare il fatto che lei appartiene anche a lui, perché solo lui è in grado di soddisfarla sessualmente. Gli altri uomini che vanno a letto con Sabrina non sono che delle semplici avventure. Lui invece no. Lui è qualcosa che va ben oltre una semplice avventura. In ogni modo io ho sempre preteso dagli altri uomini che vanno a letto con mia moglie il rispetto. Non mi importa se le dai qualche sculacciate, d’altronde lei adora essere sculacciata, o se le sborri sul viso, o se mentre lo state facendo ti rivolgi a lei con epiteti poco lusinghieri tipo “vacca” o “puttana”, l’importane è che tu lo faccia in modo rispettoso”.
   “Ma tu cosa fai quando lei si fa scopare da altri uomini?”.
   “Di solito guardo. Ti garantisco che vederla fare l’amore è uno spettacolo senza paragoni. Lo fa così bene da farti restare a bocca aperta”.
   Dopo un’oretta dalla sua partenza, rivedemmo Sabrina ritornare alla spiaggia nudista insieme al suo stallone vichingo, il quale la fece scendere dalla sella della sua Harley e dopo averle dato una sonora pacca sul suo bel culone burroso se ne andò via lasciandosi dietro una nuvola di polvere. Vidi Sabrina venire verso di noi; le sue enormi tette cozzavano una contro l’altra, con un movimento molleggiante incredibilmente ipnotico.
   La vidi imboccare il sentiero fatto di pedane di legno che conducevano dal varco della spiaggia fino allo chalet, con il suo passo deciso ed elegante, a testa alta, come una predatrice di uomini che ha appena messo a segno l’ennesima conquista. Con il suo corpo semplicemente divino, morbido e rotondo nei punti giusti, con una pelle ambrata e tempestata di goccioline di sudore, come se fosse cosparsa di olio di oliva che luccicava al sole e che la rendeva all’apparenza scivolosa e ancora più porca di quello che era. E con quella fighetta, depilata alla brasiliana, cioè con una striscetta verticale di peli che scendeva verso le sue calde labbra, verso quell’accogliente alcova della passione e della lussuria.
   Ebbene, tutto quel ben di Dio si stava avvicinando a noi, e io non potevo sopportarlo. Era un qualcosa di sublime, che mi sconvolgeva, mi accecava per la sua incredibile bellezza, ma allo stesso tempo mi terrorizzava. Dovevo assolutamente andar via, sennò rischiavo di avere uno svenimento a causa di un eccessivo attacco di panico. L’emozione di trovarmi di fronte a lei, completamente nuda, mi stava letteralmente facendo mancare i sensi. Così dissi a Stefano che dovevo andarmene.
   “Aspetta, mia moglie è ritornata. Se vuoi te la presento”.
   “Magari un’altra volta” risposi, e scappai via. Se fossi rimasto sarei stato colto dallo stesso malessere di cui ero stato spesso vittima a diciotto anni, quando vedevo Sabrina che si lasciava smanacciare a destra e a sinistra dai miei amici, e io mi pietrificavo, ero incapace di fare e dire qualsiasi cosa. Era un malessere derivato dal fatto di trovarmi di fronte ad una creatura peccaminosa, la personificazione del vizio, di cui avrei anche potuto godere del suo corpo, dal momento che Sabrina offriva i suoi buchi con tanta generosità non vedo perché non avrebbe dovuto offrirli anche a me, ma era il coraggio che mi mancava. Ed era questo che  mi causava il malessere. La volevo, più di ogni altra cosa al mondo, ma non potevo averla, perché ogni volta che la vedevo andavo in tilt, come un flipper dopo che è stato sballottolato per bene.

Anonimo.
  

1 commento:

  1. Anche io Sabrina la immagino come Eva. Meravigliosamente eccitante

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