martedì 5 giugno 2012

Butt plug e padelle.

(in foto: Remy LaCroix - Gasp, Gag and Gape).


La signora Luana Belmondo. Chi l'avrebbe detto che ci saremmo rivisti. Andai a cena da lei; il marito per fortuna non c'era. Lei mi accolse con un tailleur elegante. A Luana piaceva portare un sacco di gioielli; tutti quelli che le regalava il marito. Anelli, bracciali, collane. Mi portò nel soggiorno e si mise a sedere sul divano, accavallando le gambe e guardandomi. C'era nei suoi occhi un qualcosa che mi lasciava immaginare che non sarebbe stata una serata di semplice sesso; mi guardava con quel senso di superiorità che spesso la caratterizzava.
"Ebbene, mio figlio è a casa con Sabrina" mi disse. "Mio marito è fuori, e io e te siamo soli".
"Sì" risposi un pò timidamente.
"E immagino che tu sappia perchè ti ho fatto venire qui, mentre mio marito è via".
"Credo di sì".
"Rilassati. Voglio parlare semplicemente di lavoro. So che trovi attraente l'offerta di mio marito, ma sai, vorrei capire se lo meriti davvero. Avanti, spogliati".
Mi sembrò una richiesta piuttosto insolita. Se voleva mettermi alla prova ai fornelli, perchè avrei dovuto spogliarmi? Ma feci come lei mi diceva, perchè vi ripeto che nei suoi occhi c'era un qualcosa di autoritario. Così a poco alla volta mi tolsi i vestiti di dosso, fino a rimanere completamente nudo, con le mani contro i fianchi. Lei mi guardò dalla testa ai piedi, soffermandosi sul mio cazzo mezzo eretto.
"Che stallone!" mi disse.
Era la seconda volta che mi chiamava in quel modo. Lo aveva fatto anche al ristorante. Secondo me esagerava. Oppure, ai suoi occhi, dovevo farle davvero un certo effetto. Bah, ogni donna ha i suoi gusti. Ma comunque andiamo avanti. Luana si alzò dal divano e mi venne vicino; mi girò attorno, mettendomi maggiormente in soggezione. Era brava nel dominare gli uomini. Con una mano mi accarezzò il culo, e dopo un pò sentii il suo dito medio premere contro il mio orifizio anale. Avvicinò la bocca al mio orecchio sinistro e mi sussurrò qualcosa.
"Ma che bel culetto".
Si inginocchiò dietro di me e aprendomi nel natiche con entrambe le mani avvicinò la lingua al buco. Sentii la sua lingua calda premere contro l'entrata del mio retto. Se ne distaccò per fare spazio a qualcos'altro. In principio pensai che mi stesse penetrando con le dita, ma presto mi accorsi che si trattava di un butt plub di piccole dimensioni. Mi infilò la punta e cercai di divincolarmi, ma lei mi ordinò di stare fermo. Non senza difficoltà riuscì a farmelo entrare tutto. Poi si rimise in piedi e dandomi uno schiaffo su una natica mi disse di andare in cucina. Camminai davanti a lei, e sentivo i suoi occhi sul mio corpo. E soprattutto sentivo il butt plug nel culo, e camminare mi sembrò anche piuttosto difficile. Una volta in cucina mi ordinò di cucinare qualcosa per lei. Non sapevo proprio cosa fare, così armeggiai tra le padelle e le spezie, per farmi venire un'idea. Luana era dietro di me e cominciò a spogliarsi. Mi girai per guardarla, ma lei me lo impedì.
"Non girarti!" mi ordinò. "E continua a fare quello che stavi facendo".
Allora continuai a maneggiare il vasto set di pentole e a guardare negli scaffali. Cominciai a sentire uno strano rumore; Luana si stava masturbando e sentivo il rumore delle sue dita che si accanivano contro le labbra della sua vagina bagnata. Muoveva le dita in modo compulsivo, e io non potevo guardarla. Il butt plug mi dava un fastidio terribile quando mi muovevo, ma allo stesso tempo avvertivo un certo piacere. Era bello, lo riconosco. E poi, dopo aver provato il cazzo di Franco nel culo, state sicuri che qualsiasi cosa che infilerete nel retto, sembrerà minuscola. E Sabrina può dirvelo meglio di me. I movimenti che facevo mi eccitavano da morire, perchè più mi muovevo e più quel giocattolo di gomma cozzava contro i nervi del mio ano, facendomi godere come un matto. Così in qualche minuto avevo il pene durissimo, e sentivo di dover eiaculare. E Luana dietro di me si masturbava con più intensità, fino a quando mi disse di voltarmi. Ormai avevo finito di cucinare, ma la cosa non sembrava interessarla. Mi voltai verso di lei; era seduta su una sedia, con le cosce aperte e due dita della mano destra che tenevano la vagina spalancata.
"Sto venendo" mi disse. "Vieni anche tu, con me. Vienimi sulla figa".
Mi avvicinai a lei e non mi ci volle tanto, perchè il butt plug era da circa mezz'ora che mi stava facendo impazzire. Quindi bastò prendermi in mano il cazzo e puntarlo contro la vagina di Luana, per iniziare a schizzare copiosamente. La sborra colò sui suoi peli pubici, e dentro la vagina, e allo stesso tempo iniziò a schizzare anche Luana. Lei era capace di schizzare (e questo l'avevo visto fare davvero poche volte) i suoi umori come se fosse sborra. E i suoi schizzi raggiunsero il mio corpo, caldi e densi. A quel punto mi fece girare e con amore mi tolse il butt plug dal culo.
"Vai tesoro" mi disse baciandomi le natiche. "Adesso è meglio che vai, prima che ritorna mio marito".
A quel punto raggiunsi i miei vestiti e li rimisi addosso anche con una certa fretta. Luana mi disse che ci saremmo rivisti; ma era più un obbligo che una promessa. Mi fece uscire di casa in modo quasi sgarbato, senza neanche salutarmi, e sbattendomi la porta dietro.

Stefano.

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