lunedì 25 giugno 2012

Il duro lavoro

Arrivò finalmente il momento di mettermi alla prova nel nuovo lavoro. Aspettavamo un cliente molto importante, il figlio di un ricchissimo imprenditore latino americano in visita al nostro hotel per un sopralluogo esplorativo sulla possibilità di accordi futuri.
"Dovrete essere gentili con lui, anche tu Sabrina, soprattutto tu" ci disse Mauro durante una riunione di famiglia al completo.
"Certamente!"
"Resterà solo due giorni ma è una grande occasione di allargare i nostri orizzonti"
"Bene signore" risposi sperando che non si trattasse di allargare solo gli orizzonti.
"Arriverà domani mattina. Vedrete è un tipo in gamba, Lorenzo ha la tua età quindi mentre le signore si occuperanno degli aspetti pratici, tu potresti portarlo in giro, insomma fate tutti del vostro meglio"
Lorenzo accolse la notizia tiepidamente, continuava ad essere assente con la testa dopo quella lontanissima scopata, mentre io guardandolo avevo in testa le idee più sconce, mi vedevo toccata dal nostro ospite mentre succhiavo l'uccello di Lorenzo...quanto mi mancava!
Finita la riunione mi sono chiusa in camera e mi sono masturbata a lungo, mi aspettavo di tutto da quella visita.
Raoul è arrivato nel pomeriggio e vederlo fu un tuffo al cuore, non solo aveva la stessa età di Lorenzo ma sembrava il suo gemello solo di colori più scuri. Mi spogliò con gli occhi già durante le presentazioni, cercava di sbirciare sotto la mia camicetta e mi trovai a dover stringere le cosce per l'eccitazione.
Quando Stefano si accorse quanto mi piacesse quel ragazzo cercò il primo momento utile per spingermi contro la porta dell'ufficio e palparmi le chiappe attraverso il tessuto leggero della gonnellina. Sapeva di trovarmi eccitata e mi prese la mano per infilarsela nelle mutande e farmi sentire dal suo uccello quanto fosse eccitato anche lui al pensiero di quello che avrei combinato al nostro cliente. Gli trovai la mazza già bella calda la strinsi, arrivai a toccargli i coglioni grattandoli leggermente tra i peli. Tanto che alla fine si chiuse lui in camera per masturbarsi.
Volevo raggiungere subito il giovane Roul per dargli il benvenuto ma fui fermata da Ali "Aspetta un attimo prima di salire, credo che il giovane torello sia molto occupato"
"Ah si?" chiesi sorpresa, convinta che quello fosse compito mio.
Dovevo controllare la situazione e salii senza fare rumore fino al bagno di fronte alla mia camera. La porta era socchiusa come al solito e riuscii a vedere Roul nudo sotto la doccia di profilo. Accanto a lui c'era Luana in mutandine che si palpava i seni. Il ragazzo sembrava molto imbarazzato insaponato dalla testa ai piedi. Non che fosse uno sprovveduto però era abituato alle coetanee che sbavavano per lui, questa volta era a contatto con una donna matura e molto porca che considerando lìetà poteva essere sua madre.
Sono entrata in camera per poterli osservare tranquillamente, mi eccitava vedere il suo grosso cazzo prendere volume, loro non potevano vedermi ma io avevo già sperimentato quella postazione.
"Hai fatto buon viaggio Roul?" sentii chiedere a Luana mentre si levava le mutandine.
"Si, si...cioè io..." si era voltato per non far vedere a Luana che gli era venuto duro. Il membro era dritto, col glande scappellato sopra a due grossi coglioni...molto simili a quelli di Lorenzo appunto, non era molto peloso proprio come lui.
Il paragone è stato irresistibile e ho iniziato a toccarmi la figa con la mano sotto la gonna.
Lui si massaggiava i coglioni di nascosto mentre lei continuava a parlargli. Roul aveva le guance in fiamme e il cazzo pure. Vedere Luana non fare nulla mi innervosì però mi domandai come faceva a non notare le somiglianze con suo figlio...o forse lo faceva proprio perchè le notava? Ma che razza di pensieri...no no con Lorenzo no...o si?
"Guarda Roul" ha detto lei aprendo le gambe "che è inutile che ti giri verso il muro, vedo benissimo che lo hai duro. Non mi scandalizzo è normale avere il cazzo ritto davanti ad una donna nuda".
Il cazzo ritto?!?!? Ma poteva essere quello di suo figlio!
Si è avvicinata con la mano e gli ha preso l'uccello, lui ha sospirato fuori da ogni controllo.
"E' normale che sia duro" continuava a tranquillizzarlo "e poi non credere che non ne abbia mai visti così...anzi ne conosco uno proprio molto simile.." non potevo credere alle mie orecchie...conosceva il cazzo di Lorenzo? Ma no chissà quanti se ne era ripassati ce ne saranno altri così...
Lui la guardava masturbarlo imbarazzatissimo, io sentivo colarmi tra le cosce, la mano di Luana faceva andare su e giu la pelle dell'uccello del ragazzo, lui respirava sempre più affannosamente.
"Dai toccami il seno, devi averne una gran voglia no? Su..." e gli prese la mano per portarsela sul petto. "E la fica? Non ti interessa?".
Il ragazzo ha mollato la presa dalle tette della donna per passarle sulla passera, riuscivo a vedere benissimo le dita spingersi fino alle chiappe.
"Si mi piace quello che stai facendo e a te?
"Ehm..si...molto.." Lei continuava a masturbarlo sempre più in fretta. Il ragazzo si vergognava, aveva voglia che continuasse ma allo stesso tempo si sentiva a disagio, era la madre di un suo coetaneo!
Io iniziavo a sospettare sempre di più che quella donna fosse molto abituata ai ragazzini, la guardavo palpargli le palle una dopo l'atra, lui non la toccava più, chiuse gli occhi e rimase in attesa.
"Stai per venire Roul, ce l'hai sempre più duro, sento i coglioni gonfiarsi" ha commentato.
"Si" si è limitato a rispondere.
"Ti aiuto a scaricarti, non chiedo di meglio". Si è abbassata e io potevo guardarle il solco delle natiche. Si è messa in bocca il grosso membro e lo ha pompato un paio di volte, gli ha passato la lingua sull'asta giocando con la cappella, poi lo ha masturbato ancora più forte allontanando la bocca proprio mentre io mi mettevo un dito nella figa fradicia.
Di colpo Roul ha eiaculato mentre Luana dirigesa i fiotti bianchi sui seni massaggiandoseli.
Gli ha mollato l'uccello che tornava rapidamente moscio e si è spalmata lo sperma sul seno.
"Ne avevi di succo in questo cazzo Roul! Dovrei masturbarti più spesso, ne ho dappertutto. Bene adesso esci dovrei fare la doccia".
Quando Roul è andato via avevo una voglia tremenda di masturbarmi e non so cosa mi abbia spinta in quel bagno.
Luana è uscita dalla doccia tutta bagnata e nuda, per niente imbarazzata.
"Non importa siamo tra donne"
"Si certo" spogliandomi.
"Carino quel ragazzo, mi ricorda tanto il mio Lorenzo non trovi?" mi ha chiesto mentre si agiugava la figa oscenamente aperta e completamente bagnata non solo per la doccia.
Cosa stava cercando di dirmi? E perchè me lo diceva eccitata in quel modo?
Non le ho risposto ma quando è uscita mi sono masturbata fino all'orgasmo immaginando le scene più assurde tra lei e il mio Lorenzo.
Sabrina

domenica 24 giugno 2012

Amore infranto.

(in foto: Veronica Rodriguez, Cum in a Teen - Backstage, TeenFidelity.com)

Ma a che gioco stava giocando Gemma? La pregai di non dire niente a Luana, perchè ultimamente era diventata molto dispettosa. Ma Gemma lo era ancora di più e disse che niente l'avrebbe fermata dal dirle la verità. Ma cosa diavolo sperava di ottenere. Andai verso la porta della camera e la aprii, ma prima la guardai. Era ancora lì sul letto, con una mano piena della mia sborra; e mi sorrideva in modo odioso.
"Sei una puttana" le dissi.
"Lo so".
Me ne andai sbattendo la porta. Scesi le scale a piedi ripensando a quello che era successo. Avevo ancora sulla bocca il sapore del sesso di Gemma. Era delizioso. Sentivo il profumo del suo condotto anale attaccato al naso e mi si indurì un'altra volta. Arrivato nella hall, mi venne incontro una ragazza carinissima, dai tratti del viso latini e un fisico esile e sottile. Indossava degli hot pants di jeans e un top. Ragazzi, che cosce! Non finivano più.
"Salve" mi disse, "sto cercando Mark".
"Mark?" domandai io. "Il calciatore della seria A?".
"Sì, proprio lui. Sono una sua amica. Beh, un pò più di un'amica".
Le dissi che l'avrei portata da lui immediatamente, ma non sarebbe stato facile, perchè non avevo la più pallida idea di dove fosse. La ragazza si chiamava Paola e non si azzittava un attimo, perchè era felicissima di rivedere il "suo" Mark. Mi disse che tra loro c'era un amore smisurato, e che le aveva promesso di sposarla, e che avrebbero avuto tanti bambini. Lei era folle di lui, una follia immatura, che non gli faceva vedere difetti nel suo Mark. Secondo il suo punto di vista era l'uomo perfetto. Secondo il mio punto di vista era solo uno da cui si era fatta scopare, e per cui aveva perso la testa. Nient'altro. Paola aveva diciotto anni, e già conosceva i suoi obiettivi: sposare Mark e fare la showgirl. Il fisico e il cervello da showgirl ce l'aveva. Era un pò stupidotta. La classica sgallettata che si fa scopare dal calciatore di turno, sperando nell'attenzione dei giornali scandalistici, e poi il grande salto verso la televisione sarebbe arrivato da solo. In cinque minuti mi aveva riempito di parole. Arrivammo al ristorante e chiesi al mio assistente Alì se avesse visto Mark. Lui mi rispose che l'aveva visto andare verso la spiaggia, insieme a Sabrina. E mi confessò che le intenzioni non erano buone, perchè Alì era riuscito a notare che sotto al vestitino, Sabrina non portava le mutandine.
"Cosa vorresti dire con questo?" domandò Paola. "Il mio Mark non mi tradirebbe mai!".
Alì scoppiò a ridere.
"Chiediglielo al buco del culo di Sabrina se Mark non ti tradirebbe mai".
"Cosa?!" Paola era scioccata.
"Lascia stare" la presi per un braccio e la portai verso la spiaggia privata dell'albergo.
Anche lì, di Mark non ce n'era traccia. Così percorremmo il bagnasciuga, e Paola continuava a ripetermi che era sicura della fedeltà del "suo" Mark. Fino a quando arrivammo oltre la scogliera. Ci arrampicammo un pò, e fui prima io a vederli. Sabrina stava con le mani contro uno scoglio, le cosce aperte e Mark dietro di lei, con le mani sui suoi fianchi, intento a scoparle il buco del culo. Paola vide la scena e spalancò gli occhi. Scoppiò a piangere e scappò via. Io le corsi dietro per cercare di confortarla, ma lei correva davvero forte. Poi ad un certo punto si accasciò sulla sabbia e pianse come una ragazzina. Mi avvicinai e le accarezzai il viso.
"Dai, non piangere. Ti capiterà di conoscere tanti altri uomini, meglio di quello lì. Non meriti di stare con uno come lui".
"Tu non capisci. Lui aveva detto di amarmi".
"E tu gli hai creduto. Sei una cretina. Dai, andiamo in camera mia, che ti offro da bere".
La presi in braccio, tanto non pesava un cavolo. La riportai in albergo e salimmo in camera. Lei ancora singhiozzava, e l'eyeliner le si era sciolto e le aveva macchiato le guance. La feci sedere sul letto e raggiunsi il frigo bar, dove avevo delle bibite fresche. Gli diedi una sprite e lei la bevve a piccoli sorsi. Aveva gli occhi molto tristi.
"La mia vita è finita" disse con un filo di voce.
"Ma che cavolo dici?" urlai. "Non ti rendi conto dell'idiozia che stai dicendo! Quel Mark pensava esclusivamente a montarti, ma di te non se ne fregava un cazzo. Troverai sicuramente l'uomo giusto per te, capace di darti tutto l'amore di cui hai bisogno. La showgirl potrai farla lo stesso, con o senza Mark. Perchè sei molto bella. Dai, fatti vedere".
Sul viso di Paola riapparve il sorriso. Si alzò dal letto e roteò su se stessa per farsi guardare.
"Come sei bella!" le dissi. "Hai proprio un bel corpo. Proprio come quello delle veline. Fammelo vedere".
"Vuoi che mi spoglio?" disse lei con un pò di imbarazzo.
"Sì. Perchè no? Una vera showgirl non dovrebbe imbarazzarsi del proprio corpo".
"No, hai ragione. Non dovrebbe" Paola si sbottonò i suoi hotpants e li fece scendere ai piedi, e li lanciò via con un calcio. Poi si tolse il top. Non indossava il reggiseno, anche perchè con una taglia così piccola, era davvero inutile. Adesso era nuda, ad eccezione del perizoma nero. Si girò per farmi vedere le forme del suo piccolo culo. Avevo il cazzo durissimo, c'avevo una voglia di scoparmela che nemmeno vi immaginate.
"Sei bellissima" le dissi. "Ma sai che in questo ambiente, purtroppo, bisogna scendere a compromessi se si vuol fare carriera".
"Sì, è vero" rispose lei un pò annoiata.
"Io credo che tu non ne sei capace".
"Invece sì. So fare l'amore meglio di chiunque altra".
"Mmh, non ci credo. Dimostramelo".
"Non vedo perchè dovrei dimostrarlo a te. Tu sei solo il cuoco di quest'albergo e nient'altro".
"Va bene allora. Non dimostrarmi nulla. Ma io rimango della mia idea, e cioè che tu non sei capace di accettare quei compromessi".
"Ah, è così?" Paola allora mi spinse sul letto e mi sbottonò i pantaloni, facendomi uscire fuori dalle mutande il mio cazzo già eretto al massimo. Avvicinò la sua piccola bocca al glande e lo tintillò con la lingua, poi lo mise in bocca e iniziò un pompino con i fiocchi. Cavolo, la diciottenne era bravissima. Chiusi gli occhi, era bellissimo. Sentivo la lingua di Paola roteare intorno alla base della cappella, e con la mano mi massaggiava le palle. Poi si sfilò il perizoma e mi salì sopra, infilandosi il cazzo nella vagina. Iniziò a cavalcarmi con un ritmo costante e continuo, io la presi per i fianchi e l'aiutai nei movimenti. Aveva la fighetta depilata e calda, mi stava facendo impazzire.
"Sei brava, devo riconoscerlo" dissi, "ma come sei messa con il culetto?".
Paola mi fece un sorriso di complicità e sfilò il cazzo dalla figa, e con una mano se lo portò al buco del culo. Era strettissimo, e per infilarlo dentro ci vollero quasi cinque minuti. Vidi sul suo viso apparire un espressione di dolore, allargò la bocca e lanciò un urlo. Il cazzo era dentro, e con un movimento dell'anca glielo feci entrare fino alle palle. Paola trattenne il respiro e spalancò gli occhi. Adesso ero io a tenere il ritmo della scopata. La feci mettere a quattro zampe sul letto e continuai a scoparle il culo da sopra. Il buco iniziava ad allargarsi, ma io non potevo resistere ancora. Il cazzo iniziava a gonfiarsi nel suo condotto anale, così lo tirai fuori, e appoggiandoglielo in mezzo alle natiche iniziai a fiottare. E la sborra saltò sulla sua schiena. Mi accasciai esausto; avevo il fiatone ed ero tutto sudato. Lei invece era ancora nel pieno delle sue forze, e mi salì sopra sorridendomi a mo di sfida.
"Allora, chi è che non ha le capacità di scendere a compromessi?".
"Cavolo, sei una macchina del sesso. Arriverai molto lontano".
"Grazie Stè" disse baciandomi, e le nostre lingue si incontrarono. "Ne avevo proprio bisogno di sentirmelo dire".
"E Mark?".
"Quel porco sta bene dove sta. Non merita di venire a letto con me. Piuttosto, come fai a sopportare l'idea che la tua fidanzata si faccia scopare da altri uomini?".
"Mmh, è una lunga storia, amore".
"Contento tu...".

Stefano.

Gemma

La mia notte con il nostro cliente di serie A aveva suscitato non poche reazioni, sia tra gli uomini che ebbero un motivo in più per invidiarlo che tra le donne che ne ebbero uno in più per invidiare me.
Ma anche per l'economia e la fama dell'hotel si registrarono movimenti interessanti, Mauro Belmondo era al settimo cielo, non aveva occhi che per me e Stefano e da questo si può dedurre che quella che mi invidiava più di tutte era proprio Gemma. Dopo il mio arrivo stava perdendo tutto il potere che aveva su quella famiglia e non sapeva da che parte iniziare per riprenderselo. Corteggiare Lorenzo sarebbe stato del tutto inutile oltre che noioso per lei, Mauro dopo averla vista scopare con Stefano la riteneva la squallida puttanella che in realtà era. Non le restava che far leva sull'anello più debole di tutta la catena: il mio fidanzato.
Gli ronzava intorno sempre più spesso con scuse banali in attesa del momento opportuno per provocarlo.
Capitò una sera a fine turno al bar dell'hotel, si fece offrire da bere come la prima volta e attaccò bottone.
"Stefano devo chiederti un consiglio". Lui non le diede corda ricordando come era andata a finire l'ultima volta.
"Secondo te dovrei radermi la figa?" partì lei diretta sapendo di non poterlo lasciare indifferente sull'argomento.
"No...cioè non credo.."
"Ne parliamo in camera mia?"
Arrivati in camera non perse tempo restando solo in mutandine di cotone bianco da cui in effetti sfuggivano ciuffetti di peli chiari. Stefano invece era a torso nudo solo in costume, aveva fatto un tuffo in piscina per rilassarsi da quelle giornate veramente impegnative.
"Sei sicuro?" riprese lei abbassando un pò le mutandine mettendo all'aria il suo boschetto "forse dovrei radere tutta sta roba"
"Stai bene così"
"Lo dici per farmi contenta...Beh a parte questo, tutto bene col vecchio?"
"Si si" si è affrettato a rispondere Stefano per paura di approfondire l'argomento.
"Meglio così...ho un favore da chiederti ti dispiace?"
"Dipende"
"Ma io te ne ho fatti di favori..o devo ricordarti dei miei amici?"
"D'accordo di cosa si tratta?"
Senza rispondere si piazzò in ginocchio sul letto dando le spalle a Stefano, si tirò giù le mutandine esibendo il culo e mettendosi un dito sull'ano. "Puoi controllare se dopo avermi inculata mi hai lasciata troppo aperta?"
Stefano si accorse che non era tutta scena, in basso tra le cosce aveva la figa socchiusa e bagnata, i peli le si incollavano per le secrezioni.
"No no è tutto ok" disse eccitandosi di botto.
"Si si guarda bene, vicino al culo"
"No"
"Mettici un dito sopra per esserne sicuro"
"Ma no Gemma, insomma!"
"Non ti si può mai chiedere niente!"
"Va bene...qui?"
"Si più vicino al buco del culo". Le toccava l'ano con il dito premeva leggermente sul buco increspato che si apriva, si dilatava sotto la spinta e lei si lasciava palpeggiare, l'odore del suo culo era dolce e delicato.
Stefano stava provando piacere a toccarle il culo, desiderava infilarci un dito dentro ma è stato preceduto dal suo e lo muoveva dentro, si mastuirbava sotto i suoi occhi apertamente.
"Dai mettimi un dito anche tu"
"Gemma!" ha finto di non volere ma le ha messo un dito tra le chiappe e l'ha infilato nel culo aggiungendolo al suo. L'interno era liscio e caldo, Stefano la frugava a fondo, intimamente e a lei piaceva.
"Si si continua, mi fa bene"
"Così?"
"Si più dentro, più in fondo..si". La doppia masturbazione continuò con le due dita che entravano e uscivano dal culo in sintonia, la figa era aperta e rossa e colava umori, il clitoride era duro e lucido, l'odore del culo era forte e si mischiava a quello vaginale. di colpo lo sfintere si è chiuso sulle dita e ha goduto senza ritegno.
"Togli il dito, leccami,leccami presto". stefano ne aveva troppa voglia, ha incollato la faccia fra le chiappe e l'ha leccata senza esitare.
Più la lingua di Stefano correva tra la figa e il culo e più lei si dimenava. L'odore era sempre più forte la figa sbavava, aveva un sapore animalesco e Stefano aveva il naso ricoperto di peli appiccicosi. La teneva per le chiappe aprendola per bene e beveva il suo nettare. Finchè lei si accasciata sfinita dall'orgasmo.
Ma Stefano non smetteva di toccarla e ora di toccarsi, era eccitatissimo. Quando se ne fu accorta gli ha infilato una mano sotto il costume a stringergli l'uccello e lui ha goduto immediatamente. E' rimasta con il pisello in mano fino a raccogliere ogni getto di sperma, poi si è alzata e si è tirata su le mutandine.
"Sei proprio un bel tipo vizioso"
"Come??"
"Vengo a chiederti una cosa e mi metti il dito nel culo...e poi godi appena ti tocco"
"Ma sei stata tu...Sei tu che.."
"Io?? Per niente! Beh non è grave, almeno per me ma aspetta che lo sappia Luana..."
Sabrina

sabato 23 giugno 2012

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Bisogna festeggiare!

Tony e Rosario avevano saputo del nuovo lavoro e avendo lasciato un invito in sospeso ne approfittarono per portare me e Stefano a ballare per festeggiare. Naturalmente le intenzioni dei due baldi maschietti erano ben altre ma non sempre tutto va come previsto.
A ballare ci andammo certo ma Tony si fece prendere troppo presto dall'alcol e completamente sbronzo finì a ballare con me incollato con le mani sulle chiappe cercando di tirarmi su la gonna, anche io ero un pò brilla e lo lasciai fare. Avevo caldo ed ero tutta sudata, con la gonna e la camicetta incollate al corpo. Tony non si rendeva più conto di quello che faceva, si tirava fuori l'uccello premendomelo contro la pancia, mi palpava come un pazzo approfittando della confusione.
Stefano però si stufò presto di quella scena già vista e andò a fare un giro. Tornò dopo una ventina di minuti.
"Tesoro ho conosciuto dei ragazzi africani, sembrano simpatici, gli ho detto che ero in compagnia della mia fidanzata che aveva qualcosa di importante da festeggiare, che dici andiamo da loro?"
"Si, ma.." indicai Tony completamente fatto.
"Lasciamolo qui, si riprenderà, dai andiamo". Abbiamo lasciato Tony e Rosario e siamo usciti dal locale troppo affollato.
Fuori ci aspettavano due giovani stalloni neri come la notte in pantaloni di tela e camicia leggera.
Il primo si chiamava Luc ed era alto e muscoloso, l'altro era più piccolo, molto carino e si chiamava Daniel. Avevano tutti e due i capelli cortissimi, ero già eccitata sperando che le cose andassero come dovevano stavolta.
"Visto che era d'accordo? Ve lo avevo detto. E' Bella vero?" chiese Stefano.
"Ciao tu sei Sabrina giusto?" hanno risposto quasi in coro mettendo da parte Stefano.
"Salve" ho risposto con la testa già tra le nuvole, mi girava la testa.
Li abbiamo seguiti fino al loro piccolo appartamento, per strada ho preso la mano di Daniel per non perdere tempo mentre Luc mi parlava dell'Africa, della loro fraterna amicizia, lasciandomi intendere quanta complicità ci fosse tra quei ragazzi, cosa che da sempre mi eccita da morire.
"E voi dove dormite?" ha chiesto Stefano quando siamo entrati in quel minuscolo appartamento.
"Vi facciamo vedere la nostra camera"
"Si si" ha incitato Stefano sempre più impaziente.
Faceva un caldo quasi insopportabile il sudore continuava a bagnarmi la camicetta, rendendo visibili i seni dai capezzoli eretti. Anche la gonna si macchiò sul solco tra le natiche di sudore, lo sentivo colare dappertutto, tra le cosce sotto le braccia, sotto la gonna. Le mutandine erano fradicie.
"Al caldo ci si abitua, noi stiamo sempre nudi in camera" mi raccontava Daniel.
La camera non era vuota, su uno dei tre letti era steso un uomo nudo con l'uccello all'aria lucido di sudore.
"Ma c'è qualcuno!" esclamai quando mi resi conto che quell'ombra nera era vivente e molto ben dotata.
"Si è Paul" ha detto Luc "Paul! Ti abbiamo portato compagnia dai vieni". Il ragazzo è sceso dal letto per stringerci la mano.
Aveva un grosso uccello e due grossi coglioni luccicanti che ballavano ad ogni movimento.
"Salve ragazzi....cazzo ma sei stupenda!"
"Paul è fatto così, un pò rozzo ma sincero" ha sorriso Daniel.
La vista del suo membro che diventava ritto mi fece bagnare.
"Fa caldo qui dentro, rischiamo di essere disturbati?" si è informato Stefano.
"Viviamo da soli, siamo tranquilli"
"Allora mi metto comodo, fallo anche tu amore si crepa dal caldo qui"
"Vuoi una birra?" ci ha proposto Paul.
"Si" ha risposto Stefano levandosi la maglietta e in breve restando nudo, venendo imitato dagli altri due.
Mi trovavo in mezzo a quattro uomini nudi e rimasi imbambolata.
Ci ha pensato Paul eccitato al massimo a venirmi vicino per levarmi la camicetta. Non avevo il reggiseno e sentivo la figa e il culo invocare pietà. Paul si è abbassato per sfilarmi prima la gonna e poi le mutandine.
"Dai Sabri rilassati" mi ha detto il mio fidanzato mentre Daniel al suo fianco si stava già accarezzando l'uccello.
E vabbè me lo aveva chiesto lui...mi sono chinata e ho iniziato a succhiarlo al piccoletto, Stefano mi guardava fare ridendo con la verga tesa, mentre anche il membro di Luc cominciava ad alzarsi. Mi sentivo tutta dilatata eccitata all'idea di essere presa così. sapevo cosa mi aspettava ma non immaginavo ancora come ci sarei riuscita con quei tre stalloni.
"Dai vieni qui" mi ha fatto sdraiare Paul sul suo letto, lasciando modo a Luc di mettermi la testa tra le cosce per far andare la lingua tra le mie grandi labbra, mi succhiava la figa mentre io leccavo a gran linguate il cazzo di Daniel. Aveva l'uccello piccolo paragonato a quello enorme di Luc.
"Coraggio inculatela" ha gridato Stefano allargandomi le natiche con le mani mostrando il mio ano.
"Bene hai sentito il tuo fidanzato? Dobbiamo fargli vedere ciò che desidera" mi ha detto Paul palpandomi i seni.
"Si..ma.." volevo prendere tempo per godermelo al meglio.
"Cazzo sei buona" cercava di invogliarmi Paul leccandomi il collo e io mi lasciavo fare da tutti e tre. Mi leccava i capezzoli, me li mordeva.
Ero eccitatissima prima di tutto perchè stefano non stava perdendo una sola delle mie leccate al cazzo di Daniel e poi perchè il grosso Luc si stava apprestando a penetrarmi il culo. Lo spingeva con violenza, Stefano vedeva chiaramente il grosso membro entrare e uscire dal mio ano mentre io mi dimenavo e sbavavo sui coglioni di Daniel.
Con una mossa acrobatica Paul è scivolato sotto di me a pecora e mi ha messo la bocca fra le cosce, mi succhiava la figa mi apriva le natiche con le mani per facilitare l'entrata al suo amico. La sua lingua arrivava in ogni minima piega della mia carne, mi prendeva in bocca il clitoride e lo succhiava come stavo facendo io sul cazzo dell'altro amico.
Non riuscivo a vedergli il cazzo ma lo ricordavo grosso e teso con i grossi testicoli coperti di peli neri e ancora una volta mi tornò in mente Lorenzo.
Iniziai a gridare di piacere senza accorgermi che nel frattempo Paul cercava di sostituire la lingua con il cazzo in fondo alla mia vagina. Mi girava la testa, ne volevo di più e supplicavo Paul di andare più forte nonostante la limitatezza dei movimenti in quella posizione. Volevo essere sfondata.
I coglioni dei due ragazzi presero a sbattere tra di loro ma non ci fecero caso tutti presi dalla monta, non so quante mani mi stavano palpeggiando si seni eccitandomi ancora di più.
La verga di Paul scivolava ora con facilità nella figa tanto ero bagnata, godevo senza controllo e ancora non mi bastava.
Quando Luc è uscito di colpo dal mio culo ho sentito un dolore tremendo ma in un secondo ho sentito la bocca di Stefano incollarsi tra le chiappe per succhiarmi il culo e lenirmi il dolore, mi aspirava l'ano per renderlo disponibile al secondo pisellone nero.
Tra i ragazzi c'era una sincronia perfetta, riuscivano a fermarsi in tempo per non venire e scambiarsi così i miei buchi.
Fu il turno di Daniel che si sdraiò facendomi sedere sul suo cazzo con il culo, mentre Stefano rimase in ginocchio là dietro pronto ad infilare la lingua appena anche l'altro si fosse stancato di incularmi. Luc invece è venuto davanti con l'uccello ritto appena uscito dal mio culo, me lo ha avvicinato alla faccia e se lo è fatto prendere in bocca. Mi lasciavo guidare, il grosso membro sapeva del mio culo e lo succhiavo con più gusto, palpandogli i coglioni molli, ci giocavo, li pizzicavo. Il sapore selvatico di quel grosso membro mi piaceva in modo veramente osceno.
Nel frattempo il terzo cazzo si stava avvicendando nel mio culo, era il più grosso e ha dovuto forzare un pò per farmi dilatare, alla fine è entrato in un sol colpo. Se non avessi avuto in bocca l'uccello di Luc avrei gridato fortissimo. Era violento e grosso ma lo volevo lo stesso.
Presa dall'eccitazione non mi ero resa conto che Daniel prima di lasciare l'ano all'amico mi aveva sborrato nel culo, aveva l'uccello molle e luccicante di sperma mentre io iniziavo a cacciarlo sulla verga di Paul lubrificandogli la scopata. Di colpo, quasi simultaneamente Paul e Luc sono venuti uno in bocca e l'altro in culo.
Ho bevuto tutto lo sperma di Luc, era caldo e denso e mi colava dalle labbra. Paul non si muoveva più restava affondato con l'uccello nel mio culo mantendosi alle mie chiappe stringendole forte, aprendole, fu in quel momento che ebbi il mio orgasmo violento.
Per cercare di riprendermi mi sono spinta tra le natiche di Daniel, gli ho sollevato il culo e lo leccavo tutto intorno all'ano. Le gambe del ragazzo tremavano ad ogni linguata, non riuscii a trattenermi, fu istintivo e totalmente fuori controllo lasciarmi andare ad una possente pisciata sul letto di Paul, gemevo e pisciavo. Quando fu uscita tutta Paul è finalmente uscito dal mio ano e Luc si è avvicinato per asciugarsi la verga sul mio viso.
Quando siamo tornati a casa avevo difficoltà a camminare, sentivo ancora l'uccello di Paul nel culo che era rimasto aperto.
Sabrina

venerdì 22 giugno 2012

Non era ancora abbastanza

Uscire per strada con i vestitini nuovi non mi faceva passare inosservata, venivo abbordata parecchie volte per richieste o proposte sconce.
"Ehi bella figona! Non vuoi qualcosa di duro? Attenta che ti si vede la passera tra un pò" era il genere di frasi che raccolsi quella mattina andando all'hotel. Ma io ero concentrata sul nuovo lavoro e soprattutto non vedevo l'ora di sorprendere Lorenzo con il mio nuovo look da zoccola.
Lorenzo....che fine aveva fatto? Dopo il fattaccio con la sua quasi ex fidanzata non si era fatto più sentire nemmeno il giovedì, iniziavo ad essere triste. C'è una differenza sostanziale tra le torture a cui mi sottoponeva lui e quelle che Luana infliggeva al mio fidanzato. In Lorenzo si poteva apprezzare la passione, c'era sentimento anche se abilmente nascosto, in quella donna no. Era puro divertimento sadico, riusciva a restare fredda e distaccata, non provava nulla per Stefano, non lo usava nemmeno per piacere era solo smania di comando, ed era per questo che l'ultima punizione non la rese soddisfatta. Aveva pensato che pisciargli in bocca fosse il massimo dell'umiliazione ma vederlo così accondiscendente le aveva dato sui nervi ancora di più. Passò l'intera giornata a pensare al modo più crudele di prendersi una rivincita e alla fine lo convocò nuovamente in camera sua. Era fortemente determinata a far provare al mio fidanzato ogni genere di schifezza, e solo quando lo avrebbe umiliato a dovere avrebbe tratto piacere e gli avrebbe permesso di godere di lei.
Quando Stefano si presentò in camera sicuro di sè, visto come aveva affrontato l'ultima prova non trovò Luana da sola. Seduto sulla poltrona accanto a lei c'era il nuovo aiuto cuoco indiano che aveva preso il posto di Demi. Tra loro due non si era instaurata ancora la dovuta confidenza, Stefano non sapeva che Ali fosse tranquillamente bisessuale, ma il pensiero non lo sfiorò, probabilmente stavolta vuole umiliarmi facendosi scopare da lui davanti a me, pensò e già si eccitò all'idea.
Ma i programmi di Luana erano ben altri. "Allora cocco" iniziò lei palpando l'uccello dell'indiano da sopra al pantalone "non sono sicura di essermi spiegata bene ieri, e ho pensato ad un ripassino" e terminò la frase bendando Stefano con un foulard che gli impediva di vedere cosa sarebbe accaduto. "Non vuole essere guardata" pensò.
"Sei diventato un bel vizioso a scopare nell'ufficio di mio marito, e dato che non sei l'unico a cui piace scopare vedremo come te la caverai con il mio amico". Finalmente il gioco veniva allo scoperto e l'eccitazione di Stefano crollò di colpo.
"Mi lasci andare Signora...credo si stia esagerando". Stefano era sincero ma disse esattamente le parole che Luana voleva ascoltare per proseguire. Se ne accorse quando le mani di Luana gli sbottonarono i pantaloni per tirarli giù.
"Ti insegno io a scopare nei luoghi adatti"
"La smetta non mi sembra il caso". Più si ribellava più Luana si convinceva.
"Stai rischiando grosso a contraddirmi". Spinse Stefano contro il muro mentre Ali si tirava fuori l'uccello già ritto.
"Avrai una bella lezione. Dai Ali scopami sto ragazzaccio impertinente. Voglio proprio vedere".
"No" provò a ripetere Stefano mentre già sentiva le dita dell'indiano sulle chiappe per allargarle.
"Oh che bel culo!" esclamò l'indiano arrapato "Dai allarga queste belle cosce che ti scopo".
Stefano era terrorizzato non potendo nemmeno vedere le dimensioni del fallo che si apprestava a riempirgli il culo. Luana soddisfatta finalmente gli guardava il cazzo moscio. ali afferrando le natiche di Stefano con entrambe le mani si divertiva ad aprirle e chiuderle premendole l'una contro l'altra in una sorta di massaggio preparatorio. Suo malgrado Stefano lo trovava piacevole al punto di iniziare ad eccitarsi, finchè sentì le dita avvicinarsi al buco, lo toccava e lo guardava. Di certo si accorse che non era un buco vergine e sorrise pensando che facesse tutta scena ma che in fondo nel culo piace proprio a tutti.
"Dai non perdere tempo" urlò Luana indispettita, il suo scopo non era quello di far provare piacere al suo schiavo "Fagli schizzare l'uccellino nel culo". ali non la ascoltava continuando a manipolargli l'ano con le dita, è vero che voleva farsi quel culo ma lui a differenza di Luana ci teneva che Stefano ne provasse piacere, non si sa mai che magari glielo avrebbe richiesto, e infatti la sua eccitazione aumentava.
L'uccello di Ali era corto, il glande più sottile dell'asta, quasi affilato. Vedendo il cazzo completamente eretto Luana allungò una mano per masturbare la sua vittima, questa manovra lo fece aprire, era eccitato e non poteva più nasconderlo.
"Guarda, gli piace...è duro!" fece notare Ali "Apri di più le cosce". A questo punto non aveva più senso resistere, Stefano ha obbedito e il pene gli è entrato subito nel culo, non era abbastanza grande da riempirlo, aveva sopportato molto di peggio ma fu il contatto dei testicoli sui suoi che lo eccitarono maggiormente. Non durò a lungo, l'indiano lo scopò fino a venire di colpo e Stefano ebbe un orgasmo simultaneamente in mano a Luana, sentendo il seme dell'altro spandersi in lui. Luana è scoppiata a ridere sentendosi la mano tutta bagnata. Intanto Ali era uscito dal suo culo ma continuava a sborrare schizzandogli sulla schiena e sulle cosce, non era dotato ma sembrava un torrente per quanta ne cacciava.
"Ecco ora avrai imparato la lezione, Ali lasciaci soli".
Quando l'indiano fu uscito Stefano rimase sorpreso nel vedere dopo essersi sbendato Luana prendere il suo posto contro il muro, tirarsi su il vestito, allargasi le natiche con le mani, voleva essere inculata a sua volta, il suo scopo era stato raggiunto.
Stefano si incollò alle sue chiappe e la sodomizzò a gran colpi fino a sborrarle nel culo, a dimostrazione che si può restare perfettamente uomini pur prendendolo nel culo.
Sabrina
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giovedì 21 giugno 2012

Colloquio di prova

Il guardaroba era un passo importante nella mia svolta professionale, ora però bisognava fare un pò di pratica, il punto non era cosa avrei dovuto fare con i clienti, quello per fortuna lo immaginavo ma come ci sarei dovuta arrivare? Giuliano eccitato dalla vista dei nuovi vestiti si offrì gentilmente come al solito di prestarsi fingendosi un primo ipotetico cliente, mettemmo in scena così come sarebbe andato il mio primo incarico di lavoro, con Stefano naturalmente in veste di spettatore silenzioso. Dopo il nostro film porno Giuliano ci aveva preso quasi gusto a recitare e mise in scena una vera performance teatrale.
Per prima cosa ascoltò con interesse la mia proposta di accordo con l'hotel annuendo econcordando con quanto esponevo, poi rimase in silenzio un attimo fissandomi le tette e rispose.
"Capisco..solo che questo è un periodo difficile, un momentaccio non so come spiegare...oh dio diciamo che con qualche offerta più particolare ci potrei anche pensare..bisogna saperci fare mia cara, sa da quel punto di vista esistono molti hotel, non è questo che serve, bisognerebbe valutare piuttosto quanto voi siete in grado di accontentare i clienti, la gente oggi è esigente, lavora moltissimo e se viene in vacanza deve essere certa di trovare il modo di scaricare lo stress e molti di loro sanno essere molto capricciosi sa? Parliamoci chiaro se sarà capace di soddisfare le mie fantasie erotiche senza creare problemi potrebbe essere più convincente. E' una cosa difficile per te?"
"Non credo proprio, quello che gli uomini vogliono in genere io lo faccio volentieri per mio piacere. Il pompino ad esempio lo eseguo senza problemi e provandoci molto gusto. Quanto a farmi sodomizzare il mio fidanzato può confermare che è la cosa che mi fa godere di più".
"Questo è molto importante, sa in questo modo anche il vostro futuro matrimonio ne trarrà molti vantaggi economici e non solo". Terminando la frase Giuliano venne a sedersi più vicino a me.
"Le dispiacerebbe ora sbottonarsi la camicetta?". aprii i bottoncini uno ad uno e scostai l'indumento scoprendo il bellissimo reggiseno di pizzo nero appena acquistato.
"Davvero un bel personale questo albergo, non mi ero sbagliato. Ora esaminiamo le altre referenze, via anche la gonna ma non levi la camicetta". Obbedii docilmente.
Feci scendere la lampo di lato e mi sfilai la minigonna sollebando un piede poi l'altro. Indossavo un collant blu notte, insopportabile visto il caldo.
"esegua mezzo giro su stessa, molto lentamente per favore". Di profilo Giuliano mi ammirava il contorno del seno e del sedere che sporgeva.
"Non c'è che dire lei ha un fondo schiena bello da impazzire. basta così, adesso può sedersi comoda ma abbassi il reggiseno". Liberai le tette grosse, Giuliano le ammirò qualche istante prima di prendere a palpeggiarle delicatamente strizzando i capezzoli duri.
"Beh direi che è il momento di siglare questo accordo orale" facendo ben attenzione a scandire la parola orale e per chiarire meglio cosa intendfeva si alzò in piedi avvicinando l'inguine al mio viso.
Dato che non mi offriva nessuna collaborazione gli sganciai la cintura, abbassai la lampo e tirai giù i boxer prendendo in mano il membro già eretto. Come ricorderete Giuliano è dotato di un pene di dimensioni notevoli che ho sempre faticato a far entrare fino in gola.
Stefano mi guardava compiaciuto e con un cenno della testa mi invitò a proseguire.
Mi feci avanti lentamente con la bocca aprii le labbra e ingoiai tutta la cappella.
"Quanta fretta" mi fermò giuliano "Bisogna lavorare un pò con le mani prima" facendomi vedere come.
Lo accarezzai con una mano mentre con l'altra gli massaggiavo la pancia fino ai fianchi e alle natiche. Lui mi afferrò il seno mi tirava i capezzoli cominciando ad animare. Mi scostò la testa e guardandomi negli occhi mi fece capire che era il momento di passare al gran finale.
"Ora lo mettiamo dentro questa bella boccuccia". ingoiai il pene lentamente centimetro dopo centimetro finchè lui lasciandomi il seno posò la mano dietro la mia testa per spingerla copn decisione ancora più giù. stavo per soffocare mentre ricoprivo quell'asta di saliva. cominciai a pompare avendo difficoltà a respirare quando mi accorsi che Giuliano stava per raggiungere l'orgasmo, altre due o tre succhiate e l'asta lucida di saliva si scaricò nella mia bocca. Mandai giù il liquido caldo mentre lui continuava a tenermi la testa premuta sul suo cazzo. non mollò la presa finchè il grosso uccello non tornò in dimensioni ragionevoli.
Si rimise il pisello nei boxer massaggiandoselo soddisfatto: "La nostra collaborazione è iniziata nel modo più soddisfacente possibile".
Sabrina
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mercoledì 20 giugno 2012

Soddisfazioni

L'ufficio del signor Belmondo aveva una vista magnifica sulla spiaggia privata dell'hotel, nei momenti di calma ne approfittavo per uscire sul terrazzino e godermi la vista di tutti quei giovani corpi stesi al sole con costumi sempre più aderenti sulle loro forme anatomiche. Mi stavo rilassando tanto che quando mi sentii fue mani incollate sulle chiappe feci un salto. Non mi girai subito per provare a riconoscere il tono di quelle palpate, quando sentii sulla schiena un uccello duro non ebbi dubbi.
"Stefano amore! Che ci fai tu qui?"
"Sono venuto a controllare se la mia adorata quasi mogliettina stava facendo la brava, sai avevo quasi paura che con la scusa del lavoro mi stessi mettendo le corna"
Scoppiammo a ridere. Avevo voglia che continuasse e paura che arrivasse qualcuno, poteva entrare Luana o peggio qualche cliente in anticipo su un appuntamento. Ma Stefano mi aveva già girata e spinta contro la ringhiera del terrazzino. Aveva il cazzo all'aria, il grembiule da cucina aperto e i coglioni gonfi.
Si è afferrato l'uccello me lo ha agitato sotto il naso mentre mi apriva la camicetta per liberarmi i seni. Mi paplava le tette e cercava la mia bocca con l'uccello.
"Dai succhia in fretta devo tornare a preparare la cena"
"Non sei più esaurito?"
"Non posso lasciarti così eccitata, guardati i seni, sono sicuro che sei bagnata.." Ha abbassato una mano e l'ha infilata sotto le mutandine, ero fradicia, ho allargato un pò le cosce per farmi toccare per bene.
"Lo vedi? Dai succhia"
"E Luana? Se lei.."
"Appunto sbrigati" Mi ha spitno l'uccello sotto il naso e me l'ha passato sulle labbra.
Ho aperto la bocca e me l'ha spinto fino in gola, Stefano ormai lo sapete ha l'uccello non largo ma molto lungo, non riesco mai ad ingoiarlo tutto. Mi sono piegata in modo che potesse accarezzarmi la figa. Mi stringeva le labbra fradicie, mi stuzzicava l'ano, io avevo brividi dappertutto. Passavo la lingua intorno al grosso glande, sbavavo ero sempre più eccitata, col naso in mezzo ai suoi peli annusando l'odore di sudore. Il suo dito è entrato da solo nella figa.
Qualcuno ha bussato alla porta e abbiamo sentito la voce di Luana. Ero pietrificata con l'uccello palpitante sempre in bocca.
"Stefano? Sei là? Posso vederti un attimo?"
"Arrivo subito" ha risposto dandole la conferma chera là.
L'uccello gli si è ammosciato nella bocca, aveva avuto paura, ho alzato gli occhi continuando a succhiare.
"Non preoccuparti, continua.."
Gli ho preso l'uccello con le dita e me lo sono sfilato dalla bocca.
"Dobbiamo smettere Stè, quella si ingelosisce.."
"No no ne ho troppa voglia, togliti le mutandine voglio annusarti il culo"
L'uccello tornava duro era eccitato dal pericolo e io anche. Si è messo tra le mie cosce mi ha tolto rapidamente le mutandine e si è messo in ginocchio per leccarmi. Il vento caldo si univa alla carezza delle sue labbra ero sempre più sudata.
"Mi fai venire così" invece di rispondermi mi ha leccato la figa con maggiore foga. La lingua si infilava nel buco, mi solleticava il clitoride, ci girava intorno, lo mordicchiava.
"Sai di buono...di femmina" mi ha allargato le cosce per arrivare a succhiarmi l'ano.
Sentivo la presenza di Luana fuori la portama non avrei potuto fermarmi proprio ora. Non so che sapori ci trovò Stefano sudata come ero ma continuava a succhiarmi il culo col naso schiacciato all'entrata della figa, poi mi ha dato l'ultima slinguata tra le chiappe e si è alzato. L'uccello era ancora più grosso. Si è appoggiato con tutto il corpo e lo ha incollato alla figa appiccicosa. sentivo l'odore del mio culo e quello della figa fradicia. Mi ha strusciato la verga sulla vagina inumidendolo dei miei umori e della sua saliva. Il desiderio aveva preso il sopravvento, doveva mettermelo dentro. Il grosso membro ha trovato da solo la strada ed è entrato in un sol colpo fino in fondo. scopandomi ha iniziato a parlare per eccitarsi.
"Hai un buon odore di culo..mi piace la tua figa da troia, Sei molto pelosa amore come piace a me..e le tue grosse tette...guiarda come sono gonfi i capezzoli!" e continuava ad andare e venire in me sempre più in fretta. Aveva il menbro così duro che lo sentivo in fondo ad ogni colpo. Ero sempre più sudata e anche i suoi peli neri luccicavano. Gli guardavo l'uccello che entrava e usciva tra le mie cosce. Lo guardavo scoparmi e non si controllava più affondando sempre più profondamente tutto dentro coi coglioni schiacciati sul mio culo. Lo sperma è schizzato a fiotti caldi nella figa. Lo guardavo venirmi dentro, assaporavo la sua verga che adesso scivolava lentamente fra le miew labbra.
Ha tirato fuori l'uccello floscio dalla figa si è sciugato e si è ricomposto.
"Bene cara io torno a lavorare"
"Si amore" mentre il suo seme mi colava tra le chiappe.
Quando ha aperto la porta abbiamo trovato Luana fuori che aspettava.
"Pensavo stessi parlando con un cliente" ha detto indispettita
"Sabrina mi stava parlando di una cena importante che ci hanno commissionato" ha mentito salvandosi ma appena hanno svoltato l'alngolo del corridoio Luana lo ha baciato e si è tirata subito indietro con uno sguardo di fuoco.
Sabrina

martedì 19 giugno 2012