giovedì 23 agosto 2012

martedì 21 agosto 2012

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Prima delle ferie (Seconda parte)

Dopo il successo della festa il signor Belmondo ha voluto replicare la sera successiva approfittando degli ultimi giorni prima delle vacanze mie e di Stefano. In cucina Andrea con la figa finalmente sazia diede una mano ad Alì nel preparare un'enorme torta al cioccolato e fu deciso che l'avrei servita io completamente nuda.
Dopo aver fatto la mia entrata con la torta fu messa al centro di un grande tavolo ma le attenzioni maschili furono attratti da ben altri dolci, soprattutto posteriori per cui liberatami della torta mi accomodai con i gomiti sul tavolo in attesa che gli ospiti si servissero di ciò che preferivano.
Un tipo brillo, alto e biondo ha dato il via aprendosi la patta, si è chinato verso il mio ano e ha annunciato ai presenti che avrebbe gradito un assaggio di quello. A quel punto si sono avvicinati tutti. Il biondo mi ha infilato l'uccello in figa e mi ha scopata davanti a tutti i presenti ordinatamente disposti a semicerchio. Appena finito un altro lo ha sostituito, dotato di una lunga verga sottile che ha introdotto direttamente nell'ano.
La fila intanto si è organizzata con calma fino alla porta della cucina, io avevo i capezzoli duri da fare male ed ero già al mio primo orgasmo solo al pensiero di quanti altri ne sarebbero seguiti.
Agli uomini sposati fu data la precedenza sempre con l'idea che così avrebbero rinnovato il soggiorno anche per l'anno successivo. Ognuno aspettava pazientemente il proprio turno facendosi succhiare da Andrea per ingannare l'attesa, e presto nessuno più si occupò della mia figa passando direttamente nel mio culo. E presto fu preso un nuovo ritmo, mi inculavano sotto gli occhi eccitati delle moglie che non avevano il coraggio di provarlo dietro e poi venivano a farselo pulire dalla mia bocca lasciando il posto al successivo. Per non farmi perdere il ritmo qualcuno sistemò sotto i miei piedi un recipiente pronto a raccogliere la mia pipì che scrociava abbondante ogni volta che venivo.
La serata fu conclusa dallinculata più goduriosa di tutte...il tedesco stanco dell'ano del fratello volle trasgredire con me, quando il suo lungo pene trovò la strada aperta tra le mie chiappe gli facilitai l'ingresso rilassando i muscoli dello sfintere. Fu un orgasmo pazzesco per entrambi: lui molto esperto di sesso anale dosava le sue spinte fino a raggiungere il fondo e io gli offrivo un culo molto più morbido e accogliente tanto da poter leggere negli occhi del fratellino lampate di gelosia ma per fortuna era l'ultima sera...da domani vacanza, per me e per il mio sedere!
Sabrina

martedì 7 agosto 2012

Prima delle ferie (prima parte)

Tra pochi giorni finalmente andremo in ferie anche noi, abbiamo dovuto attendere il ritorno del signor Belmondo che ha voluto organizzare una festa all'hotel per salutare i clienti stranieri in partenza. Desiderando mischiare clienti più convenzionali ai clienti più spregiudicati ha deciso di far preparare un gran buffet freddo dove ciascuno poteva servirsi. In questo modo anche i nove uomini della cucina avrebbero avuto le mani libere per divertirsi e aiutare le clienti più timide a lasciarsi andare.
Alle venti tutto era pronto, Sue e Sergio furono messi all'entrata ad accogliere i primi arrivati. L'americana era già ubriaca dal pomeriggio e continuava a ripetere che quella sera si sarebbe fatta una donna, ogni volta che cercava le sigarette nella borsetta si sbagliava e ne veniva fuori il suo cazzo finto col quale metteva in imbarazzo le signore da bene in compagnia dei loro mariti con domande del tipo "Sei lesbica tu? Non sembra...Mi presti il tuo uomo? Te lo restituisco eh!" oppure a quelle più avvenenti "Mi fai vedere la figa? Al bagno dai solo un minuto, posso pagare".
La signora di turno arrossiva, si stringeva al marito che se la rideva di gusto commentando "Che bella serata, che spontaneità, che libertà, che posto meraviglioso" e subito prenotava la vacanza per l'anno dopo o prolungava il periodo attuale, andando a gonfiare le casse del signor Belmondo.
Stefano e il suo aiutante Ali giravano tra gli invitati con l'uccello fuori dai pantaloni dando così il tono desiderato alla festa dal signor Belmondo.
Il padrone era seduto al tavolo in compagnia di Sergio, parlavano di affari mentre sotto il tavolo ben nascosto il fratello gli leccava il pene.
Andrea libera dalla compagnia del suo anziano fidanzato ne approfittava facendo salire in camera gli uomini più eleganti e che lei giudicava ben dotati.
Al buffet mi capitò di incrociare l'americana vogliosa in compagnia di Stefano. "Trovo che sei una bella donna Sabrina" ha attaccato lei con il suo italiano stentato.
Le ho sorriso quando l'ho vista afferrare l'uccello penzoloni del mio fidanzato e tenerlo ben in mano.
"Ti lavora bene questo aggeggio vero?" la frase ha fatto indurire di colpo il mio tesoro.
"Anche io ne ho uno, più grosso di questo te lo farò vedere tra poco se fai la brava".
Non potevo staccare gli occhi dall'uccello durissimo di Stefano e pregustavo già una ricca scopata in tre, Sue lo ha capito e ci ha invitati ad appartarci per bere qualcosa.
Ho sentito che sottovoce mormorava a Stefano "Me la lasci vero?" e lui in risposta "A patto che mi lasci occuparmi delle tue chiappe".
Lei guardandogli l'uccello "E' più piccolo del mio ma mi piace lo stesso".
Fuori la festa procedeva nessuno si sarebbe accorto della nostra assenza e l'americana ne ha approfittato subito per liberarmi le tette "E' proprio ben fatta questa porcona".
Non avevo il reggiseno e quando la donna mi ha sollevata la gonna ha scoperto che mi mancavano anche le mutandine.
"Che tette che hai! Meglio delle mie!".
Eravamo partiti, Stefano salito in piedi sul divano mi ha ficcato l'uccello in bocca e l'ho ciucciato con vera voglia.
"Che buona idea Stefano, così lasci a me la figa di questa puttanona". Terminata la frase mi sono ritrovata la sua lingua incollata alle labbra della figa e ho succhiato l'uccello con maggiore avidità. Ma è durato poco, la vista delle chiappe dell'americana in ginocchio per terra ha fatto perdere la concentrazione a Stefano che sfilatomi l'uccello dalla bocca lo ha sostituito col cazzo finto facendomelo succhiare mentre l'altra non fermava la lingua.
Anche l'altra era senza mutandine e per Stefano penetrarla con la cappella è stato un gioco da ragazzi tanto più che lei sentendolo entrare si è spinta all'indietro accogliendolo tutto con un sospiro.
Per effetto della mia figa bagnata in bocca e del cazzo duro di Stefano dentro l'americana è stata la prima a venire.
"Si ancora...godooo" e dopo un pò "Mi hai fatta partire subito, porcone!"
Toccava a me venire e l'americana ancora scopata a pecora aumentava il ritmo della lingua ma Stefano mi ha preceduto eiaculandole nella vagina proprio mentre lei pisciava e alla fine è venuuto pure il mio turno ma era chiaro che sarebbe stato solo l'antipasto di quella lunga e lussuriosa festa.
Sabrina

giovedì 2 agosto 2012

Sebastian all'hotel

La sorpresa di Sebastian e i suoi amici riaccese in me delle voglie assurde, trascorremmo 2 giorni chiusi in casa durante i quali io non misi mai le mutandine. Non che scopammo continuamente, quello no ma capitava che nel bel mezzo di attività normali come ascoltare musica o lavari i piatti mi prendesse la voglia e allora tiravo su la gonna e annunciavo ai presenti frasi tipo "Ho caldo alla figa..mi gira la testa..non posso stare in queste condizioni" oppure guardandomi tra le cosce parlavo direttamente a lei "Hai ancora fame tu eh? Sbavi e apri la bocca, lo sai che mi rendi la vita impossibile? Sebastian non puoi lasciarmi in questo stato dai!"
E subito partiva una scopata al ritmo di "Si oh si..oh si si..ancora si" e si concludevano con un "ora va decisamente meglio, la bestiola è sazia...fino alla prossima volta".
Poi decidemmo di portare Sebastian in visita all'hotel e il caso volle che quella sera fece la conoscenza di Angela, quella che aveva lanciato la moda della pipì. Lui non ne sapeva ancora nulla e io me la ridevo immaginando la sua faccia sorpresa.
Ad Angela un manzo come Sebastian non fu indifferente e passò subito all'attacco con la solita scena dell'ubriaca.
Il ragazzo preoccupato corse da noi in cucina ma lo rassicurammo e gli chiedemmo di darle una mano mentre lavoravamo. Dovette accompagnarla in bagno ma era già sbronzo anche lui per cui fu necessario l'intervento mio e di Stefano per aiutarli.
Chiusi in bagno tutti e quattro ho tirato fuori l'uccello del mio stallone nero mentre Stefano denudava Angela.
Dopo averglielo massaggiato un pò mi venne l'idea di metterlo a sedere sul gabinetto, Stefano mi ha capita al volo e ci ha sistemato sopra la signara elegante. ho guidato io stessa il grosso tubo nero all'entrata della vagina di angela che si è lasciata cadere impalandosi fino ai coglioni. Quando la verga è scomparsa nel corpo della donna si sono lasciati andare insieme ad una pisciata porca e liberatoria.
"Mi eccitano questi due che pisciano scopando, prendimi da dietro amore mentre li guardo da sotto".
Proprio mentre stefano mi stava entrando nella figa ho commentato "Le piscia nella figa sto porco e lei sui coglioni":
Mi bagnavo molto sull'uccello del mio fidanzato che mi scivolava dentro alla perfezione colpendomi con i coglioni gonfi di sborra.
Quando Sebastian ebbe finito di pisciare iniziò a colpire da sotto con il cazzo ben dentro quella figa aperta, allungai una mano e gli presi i coglioni per eccitarlo e farlo spingere più decisamente. La prima a venire è stata Angela sul grosso cazzo nero, seguita da stefano in fondo alla mia vagina.
Siamo rimasti solo io e Sebastian che ci siamo afferrati i sessi l'un l'altra per masturbarci, e mentre lui affondava le lunghe dita nella mia figa piena di sperma io gli segavo l'uccellone viscido di urina fino a venire contemporaneamente.

Sabrina
Sebastian ritorna a casa.

(in foto: Angelina Castro, The Battle of Angelina Castro, PrinceYahshua.com)


Ve lo ricordate Sebastian? Quel torello di colore, che un pò di tempo fa si era montato la mia ragazza. Ma sì, quello che Sabrina ha conosciuto al lago. Ebbene, dopo parecchio tempo si rifece vivo. E per l'occasione telefonai a Cristian dicendogli che doveva venire da noi, perchè non poteva perdersi lo spettacolo. Cristian non poteva neanche immaginare di cosa si trattasse. Ma quando venne a casa nostra, e trovò Sabrina seduta sul divano, in lingerie, circondata da Sebastian e da suoi amici connazionali, capì che quella sera io e lui ci saremmo fatti una colossale sega.
"Ormai è da tanto tempo che non facciamo l'amore" disse Sebastian.
"Tesoro, questo è grave" rispose Sabrina. "Ma ora ci sono io". La mia ragazza raggiunse con le mani le patte dei pantaloni di Sebastian e di uno dei due amici. Abbassò la lampo e fece uscire fuori i loro cazzi mostruosamente eretti. Li prese in mano e li iniziò a masturbare lentamente.
Cristian mi guardò; era diventato bianco. Gli feci segno di accomodarsi su una poltrona e lui ci andò di corsa e si tirò giù i pantaloni e le mutande. Anche lui ce l'aveva già eretto. Mi misi sul bracciolo della poltrona dove stava lui e mi tirai fuori l'uccello anche io. Iniziammo a masturbarci, come due vecchi amici segaioli.
"Bravi, statevene lì" disse Sabrina. "E cercate di imparare qualcosa da quello che vedrete".
I tre stalloni si avventarono su di lei. La sommersero coi loro corpi, e la palparono ovunque e a turno le infilarono in bocca il proprio cazzo. Cristian si masturbava lentamente, per non eiaculare subito. Ogni tanto si fermava, perchè altrimenti avrebbe sborrato all'istante. Sebastian fece salire sul suo corpo Sabrina, e gli infilò il cazzo nella vagina e con le mani le allargò le natiche, permettendo così ai suoi connazionali di penetrarle l'orifizio anale. Da dove stavamo io e Cristian riuscivamo a vedere Sabrina solo in modo parziale, perchè era letteralmente sommersa da quegli uomini. E i cazzi erano affondati nei suoi buchi, e pompavano come furie. In un sandwich del sesso, Sabrina dava il culo prima ad uno e poi ad un altro, mentre Sebastian, invece, rimaneva sotto. Doveva piacergli da impazzire la vagina della mia fidanzata.
"Stè, non sei geloso? Guarda come la stanno montando!" mi disse Cristian.
"Geloso? Ma allora non mi conosci ancora bene. Io godo quando vedo la mia ragazza che scopa con altri uomini".
Sabrina urlava di piacere, poi ad un certo punto, quello che le stava scopando il retto iniziò a fiottarle dentro, e allora urlò anche lui, come stravolto da un intenso orgasmo. Fece uscire il cazzo dal buco, e io e Cristian potemmo vedere chiaramente la sborra colarle dall'orifizio. L'uomo si mise da parte, per fare spazio all'altro, che non curante del buco grondante della sborra del connazionale, infilò il suo cazzo nel retto. Sabrina cercò di guardarci girando appena la testa; ci vide e sorrise.
"Bravi, bravi. Segatevi. Che a farmi godere ci pensano loro" ci disse.
Cristian iniziò a sborrare e gli schizzi saltarono ovunque. Dopo di lui toccò a me. Ragazzi, smanettarsi in compagnia è tutta un'altra storia. Raggiunsero l'orgasmo anche Sebastian e il suo amico, riempiendo i buchi di Sabrina di abbondante sperma.

Stefano.

lunedì 30 luglio 2012

Fratelli particolari

Il via vai di clienti stranieri continuava senza sosta in quella calda estate e fu la volta di due bellissimi fratelli tedeschi. In mancanza del signor Belmondo non mi persi d'animo, sapevo che l'accoglienza dei clienti maschili spettava a me e inutile dire che con quei due pezzi di ragazzi non mi dispiaceva affatto.
Ma non tutto fu semplice come pensavo, tanto per iniziare solo uno dei due masticava qualcosa di italiano, e il tedesco era veramente una lingua oscura per me, ma la cosa più difficile fu l'approccio, sembravano completamente disinteressati alla mia compagnia.
Dopo mille sorrisi e complimenti riuscii comunque a farmi invitare in camera loro per un drink di benvenuto.
La presenza muta di Hans devo dire che mi imbarazzava un bel pò mentre Serge sembrava più disposto al dialogo pur mantenendo di molto le distanze, i suoi movimenti erano meccanici e il suo sguardo freddo passava su di me senza guardarmi.
Senza una parola dopo il terzo bicchiere di vino si è spogliato completamente senza controllare se lo guardavo e l'altro fece lo stesso con ancora maggiore indifferenza. Quello che mi colpì subito fu il suo culo, davvero perfetto che avrei voluto stringere e strapazzare ma mi contenni. Era bello senza essere eccitante con il pisello completamente moscio.
Hans visibilmente infastidito dalla mia presenza si limitava a tirare pizziccoti sul culo del fratello come a provocarlo in maniera davvero insolita. Lui si limitava a ripetergli in tedesco di fare il bravo, che avevano ospito e doveva comportarsi bene. Mi sembrò una battuta e mi misi a ridere per stemperare quell'assurda situazione.
Lui non faceva nulla per stuzzicarmi, si limitava a restare nudo e impassibile senza esibirsi ma senza nemmeno nascondere.
Parlando mi confessò che fare l'amore non lo attirava più di tanto e che ci riusciva solo dopo aver bevuto un bel pò. L'altro invece continuava a molestargli il culo e lo aveva ben duro. Lui lo sgridava e l'altro insisteva.
Mi sembrò così bizzarro che dovetti fargli notare che avevano delle strane abitudini fraterne. Serge è arrossito di colpo, ha esitato e alla fine ha confessato che si, si faceva il fratello, da molto tempo. Con lui almeno godeva sul serio mentre con le donne..non era proprio così.
Ero allibita, era la prima volta che sentivo una cosa simile e gli ho detto che non ci credevo. Finalmente si è scosso e mi ha proposto di darmi una dimostrazione.
Ero curiosa e gli ho detto che avrei accettato di fare la guardona. Con molta calma si è sistemato a quattro zampe sul letto dimenando il sedere. Il fratello non ci ha messo molto a reagire, con il cazzo durissimo ha iniziato ad annusargli il solco tra le natiche allargandogli il buchetto con la lingua.
La scena era veramente surreale e non so perchè ma mi sono abbassata le mutandine per masturbarmi guardandoli in azione.
Finito il lavoro preparatorio di lingua, Hans è salito in groppa al fratello che non si è mosso avvisandolo in tedesco di fare piano o glielo avrebbe tagliato.
Ma quello non lo ascoltava più e stringendolo per i fianchi cercava l'ano con la punta del pene. Il glande ebbe molta difficoltà a passare ed è stato lo stesso Serge a doverlo guidare verso l'entrata. Quando il pene si è infilato ho sentito un grido di dolore e rivolto a me in italiano in modo che l'altro non potesse capire ha commentato: "Che porco..va troppo in fondo..mi spacca il culo".
Cercava di spingersi in avanti per sottrarsi alla penetrazione fin quando l'altro energicamente lo ha immobilizzato aumentando le spinte del bacino.
Ora accoglieva ogni colpo di cazzo andandogli incontro con il sedere, finalmente le profonde penetrazioni gli procuravano piacere. Quando i nostri sguardi si sono incrociati è tornato rosso e ha abbassato la testa.
"Mi fa godere davvero..sai..è incomparabile".
Io però mi ero stufata di masturbarmi così ho raggiunto la coppia sul letto aprendo le gambe davanti alla bocca del fratello inculato. Lui non ha avuto nessuna difficoltà a leccarmela e io non ho quasi mai ptovato un piacere più grande. Le spinte dell'altro lo costringevano ad andare più a fondo con la lingua nella mia vagina.
Quando Hans si è alzato per entrare il più possibile nel culo del fratello gli ha eiaculato nel culo con un grodo pazzesco.
A quel punto Serge ha pisciato ed è venuto come un vero cane in calore.
Non ho resistito e sono venuta pure io sulla sua lingua.
Mentre aspettavo che Hans liberasse il culo del fratello mi sono versata da bere per riprendermi dallo choc, ci ha messo molto ad uscire e solo quando fu del tutto soddisfatto si è dedicato a leccare la punta del pene del fratello con riconoscenza.
Quando li ho salutati mi hanno fatto giurare di non dire nulla a nessuno e in quel caso sarei potuta tornare a trovarli ancora. Il mio pensiero corse a Stefano...cosa ne avrebbe pensato lui che non era del tutto estraneo ai piaceri anali?
Sabrina
Due smanettoni.

(in foto: Eva Notty, Messy Momma Notty's House, Brazzers.com)


Io e Cristian avevamo molto in comune. A entrambi piaceva più guardare che montare. Infatti, il nostro amico guardone, non era un eccellente montatore. Lo dimostrò proprio quel giorno, che rimase da noi fino al pomeriggio inoltrato. Sabrina ci preparò il pranzo, nuda ovviamente; la vedevamo aggirarsi per casa con quelle tette al vento, con quel culo morbido, che spesso Cristian si sfiziava a schiaffeggiare o a palpare, e Sabrina sorrideva compiaciuta. Anche Cristian preferì starsene nudo; io invece stavo coi boxer, con un erezione permanente, perchè quella situazione mi eccitava da morire. Mi piaceva come Cristian ronzava attorno alla mia fidanzata. Le stava sempre dietro, sempre col cazzo eretto e puntato contro il culo di Sabrina. Mentre cucinava, la vidi abbassarsi a novanta gradi verso il mobiletto delle spezie, e con le natiche ben aperte, si ritrovò il cazzo di Cristian piantato contro l'orifizio anale. Cristian le mise le mani sui fianchi e spinse il glande dentro il buco del culo di Sabrina.
"Vuoi impalarmi, per caso?" domandò lei ridendo.
"Ti prego Sabri, ne ho troppa voglia...".
"No, prego. Accomodati pure".
Cristian introdusse l'asta tutta dentro, ma delicatamente. Lo vidi sparire letteralmente dentro l'ano di Sabrina. Rimasero fuori solo i coglioni. Spinse il bacino avanti e indietro per tre o quattro volte, e poi sborrò copiosamente nell'orifizio. Lo vidi chiudere gli occhi e inarcare la schiena, mentre dava gli ultimi colpi.
"Sto sborrando! Sborro!" diceva.
"Cosa?" domandò Sabrina sbigottita. "Di già? Cavolo Cristian, sei stato rapido!".
"Scusami Sabrina, non volevo...".
"No, figurati. Non devi scusarti. Solo che ora c'ho il culo pieno di sborra".
Sorrisi. Era una scenetta piuttosto divertente. Cristian sfilò il cazzo dal buco del culo della mia ragazza, e la abbracciò da dietro, baciandole le spalle e palpandole le tette. Sembravano proprio due innamorati. Poi Sabrina lo allontanò, dicendogli che doveva continuare a cucinare. Si rimise ai fornelli e Cristian si venne a sedere sul divano, di fianco a me. Io intanto, avevo tolto i boxer, e avevo cominciato a segarmi lentamente, guardando Sabrina aggirarsi nella cucina. Cristian mi fece compagnia; se lo iniziò a menare anche lui. Era come segarsi davanti ad un porno. Sabrina ogni tanto ci guardava e sorrideva.
"Siete proprio due maiali" disse. "Ce ne fosse uno di voi capace di scoparmi come si deve. Sapete solo farvi le pugnette".
Scoppiai a ridere. Cristian invece era un pò perplesso. Forse un pò offeso. Ma se Sabrina aveva detto quella cosa, era solo per scherzare. Beh, un pò era vero. Certamente non eravamo come Giuliano, o Franco. Quelli sì che erano bravi a far godere una donna. Sabrina apparecchiò la tavola e quando fu pronto si mise davanti a noi, con i pugni contro i fianchi e un'aria fintamente severa.
"Allora, avete fame o volete continuare a farvi le seghe?".
"Un secondo amore, sto venendo!" sussurrai.
"Sì, anche io!".
"E allora vediamo... fatemi vedere quanto schizzate".
Per aiutarmi a sborrare, Sabrina si premette le tette, una contro l'altra, e ci guardava con un'aria da porca che avrebbe fatto eiaculare chiunque. I miei schizzi furono più copiosi, perchè quella era la seconda volta che venivo. Invece Christian era alla terza eiaculazione, quindi riuscì a schizzare solo qualche goccia. Così ci ripulimmo e ci mettemmo a tavola. Dopo pranzo, il nostro amico guardone, si congedò e ritornò a casa.

Stefano.

domenica 29 luglio 2012

Giochi di mano


Incontrai il compagno di Sabrina dal giornalaio qualche giorno dopo. Le immagini di quei momenti "intensi" vissuti da finestra a finestra erano ancora ben impresse nella mia testa e si riflettevano facilmente nei miei pantaloni... Stefano mi parlò con la scusa di fare quattro chiacchiere sugli ultimi avvenimenti sportivi visto che si parlava di calcio e dei titoli della Gazzetta. Subito compresi però che del calcio non gliene fregava nulla ma anzi , si era inserito nel discorso per capire che tipo fossi e successivamente per chiedermi un favore mi chiese se potevo aiutarlo a portare su a casa una scrivania appena comprata con la sua compagna all'ikea. Mi sembrava un pò strana come richiesta ,ci conoscevamo appena e andava al di là dei rapporti di buon vicinato ma , pensai fosse una buona occasione per sbirciare la casa di Sabrina e magari vederla in abiti succinti da vicino fra le mura domestiche. Con un pò di fatica salimmo fino all'appartamento , subito capii pero che il mio aiuto non era stato chiesto a caso e che invece era tutto programmato.
All'ingresso mi ritrovai Sabrina in lingerie , tacchi a spillo vertiginosi che tenevano su un culo perfetto in perizoma e due tettone stabordanti... non sapevo dove guardare. Rimasi imbambolato per qualche secondo , poi lei ruppe il ghiaccio "Grazie Cristian x l'aiuto che hai dato a Stefano...siediti pure ti offro qualcosa da bere" Ancora mezzo imbambolato balbettai un "grazie" e mi andai a sedere in salotto...dove c'era già Stefano comodo in poltrona . Sabrina tornò con un bel drink , si curvò leggermente per farmi prendere il bicchierone dal vassoio e non potei fare a meno di incollarle gli occhi su quelle tettone penzolanti. Stefano non era da meno , in un angolo ci squadrava silenzioso con gli occhi che correvano lungo le curve della sua lei e si soffermavano poi divertiti sulle mie reazioni. Bevvi piano il drink , ero un pò intimidito dalla situazione e sicuro che fosse tutto un giochino da loro organizzato dove io ero il "trofeo" . " Piaciuto il drink? te ne avrei offerti altri ma dalla finestra è un pò difficile..." scherzava lei mentre strizzavo l'occhio complice a Stefano. Prese posto sul divano di fronte a me.
Accavallò le gambe , bevve anche lei e tra una scosciata e l'altra mi guardava con occhi famelici e divertiti. Io la mangiavo con gli occhi ma ero "preoccupato" dalla presenza di Stefano alla mia sinistra che fumando continuava a scrutarci. Pensò Sabrina a mettermi a mio agio : divaricò leggermente le gambe , lasciò che il mio sguardo si insinuasse eccitato fra di esse e disse " non è più bello dal vivo Cristian? cosi si vede molto meglio". E cosi dicendo si slacciò il reggiseno lasciando libere le sue tettone da urlo. sgranai gli occhi per un istante e contemporaneamente il cazzo si cominciò a indurire nei jeans. Anche Stefano aveva cominciato a massaggiarsi la patta dei pantaloni e si notava l'affare cominciare a gonfiarsi . " allora ti piacciono?" " ss.. si.." balbettai ancora io " beh allora fammi vedere quanto ti piacciono....tiratelo fuori..." replicò lei . obbedii. Tirai giù la zip e in un secondo jeans e slip erano alle caviglie e il mio cazzone di marmo in bella vista svettante vero l'alto . Sabrina "mmmm non male il torellino" si rivolse compiaciuta a Stefano. " Già" disse lui mentre dalla zip tirava fuori il suo di arnese... gonfio e violaceo con una cappella enorme che strinse e scappucciò per bene.
"Beh per ringraziarti della mano che ci hai dato adesso sarò io a darla a te..." cosi dicendo si avvicino e inginocchiatasi di fronte a me mi passò la mano dalla coscia , ai coglioni fino a risalire lungo l'asta finendo per chiudersi a pugno intorno al glande... Ebbi un sobbalzo , buttai la testa indietro abbandonandomi sullo schienale del divano mentre con maestria Sabrina faceva i primi lenti su e giu. " Se fai il bravo tra me te e Stefano può nascere un bel giochino...ma devi stare ai patti " mi diceva mentre lentamente mi teneva in "pugno" . " oggi avrai la mia mano poi chissà... ma non voglio che tu vada oltre e che perda la testa...farai quello che ti dico io quando te lo dico io..." erano le sue parole che offuscate dall'eccitazione riuscivo a percepire. Stefano ormai l'aveva duro da far schifo. Era e norme e se lo segava con l'aiuto dalla sua saliva che ne inumidiva l'asta. Sabrina mi fissava negli occhi e rivolgeva lo sguardo ora alla mia cappella che scompariva ritmicamente nella sua mano chiusa , ora al compagno che si segava al nostro fianco. Il ritmo della sega divenne più veloce , Sabrina mi sputo sul cazzo e con esperienza raccoglieva la gocce lubrificandomi per bene l'asta. " Non è meglio dal vivo eh Cristian? non è meglio la mia mano sul tuo cazzone invece delle seghe che ti spari a casa?? " la sua voce e le tettone ballonzolanti davanti agli occhi mi stavano mandando fuori di testa. :-" dai segalo per bene" tra i rantoli della goduria diceva Stefano.
Sabrina super eccitata dalla partecipazione del suo lui " Si Stefano guarda come lo sego....che dici lo faccio schizzare questo porco??" cosi dicendo aumentò freneticamente il movimento della mano concentrandosi in brevissimi movimenti del polso intorno alla punta della cappella . Cominciai a gemere ... mi irrigidii sentivo i "si dai...ancora... più veloce " di Stefano che si dimenava col cazzo di fuoco pronto a venire e i “skizza porco! svuotiamo queste palle " di Sabrina che si sgrillettava nel frattempo mentre non sapeva chi guardare dei due. " non venire adesso però ... decido io quando devi venire...fa ciò che ti dico" mi disse con aria autoritaria mentre rallentava il ritmo della menata....:-" ti farò un conto alla rovescia...voglio che schizzi solo alla fine...altrimenti niente più giochini..." mi schiaffeggiò piano le palle… Sputò nuovamente sul cazzo e riprese con foga a segarmelo. " 3...." e mi smanettava furiosamente " 2....." continuò fra un sonoro che fra me e Stefano era una sinfonia. Non resistevo più " 1 eeee..." finalmente chiusi gli occhi e mi lasciai andare. Il cazzo le esplose fra le mani liberando fiotti di sperma che eruttavo a propulsione verso il suo viso. Erano densi e forti...le imbrattarono collo faccia e capelli...lei apri la bocca e ne fece entrare più di uno al suo interno. Si sgrillettò maledettamente nel mentre e venne colando i suoi umori sulle mie gambe...Stefano alla vista dei miei primi schizzi e delle urla di goduria della sua lei , fece altrettanto e con gemiti rochi si svuotò i coglioni sulla schiena di Sabrina che in pochi attimi fu piena di sborra ovunque che colava fino a raggiungere e macchiarle il pavimento... "mmm che doccia! sorrise soddisfatta lei...
Cristian


sabato 28 luglio 2012

La moda dell'estate

Ci fosse stata Andrea avrebbe sicuramente trovato qualcosa da fare all'impiccione padre di Sue, ma lei non c'era e quel vecchietto invidioso pensò bene, o male, di far precipatare in albergo Ken, il fidanzato della figlia con il primo volo, erano ricchi potevano permettersi anche questo.
Ken era un ragazzotto tutto muscoli con la faccia da classico americano un pò fesso. Quando apprese dal suocero le avventure di letto della fidanzata andò su tutte le furie. Ci furono urla e litigi di cui non comprendemmo il senso ma la bionda tutto fuoco riuscì con un pò di moine a riportare la calma.
Alla fine convennero che probabilmente i loro problemi erano dovuti ad un pò di stanchezza, anche sessuale e che avrebbero potuto approfittare della vacanza in un paese lontano dove nessuno li conosceva per spassarsela un pò e ritrovare la passione perduta con una bella dose di porcate.
Sue infatti durante il suo soggiorno era venuta a conoscenza di quella che sembrava la nuova moda hard dell'albergo innaugurata da Angela: fingersi ubriaca e abbandonarsi a caldi e bagnati piaceri.
Quando fu sicura che il suo bamboccione ci sarebbe stato invitò a cena il mio fidanzato, per sdebitarsi disse di tutti i manicaretti che aveva gustato da lui.
Il copione ormai era collaudato e la cena fu innaffiata di abbondante vino.
"Sai Stefano, mi conosco se bevo un pochino di più mi capita di assentarmi come in dormiveglia" buttò là Sue tanto per dare la conferma che il gioco avrebbe avuto inizio proprio così.
"Non preoccuparti amore, se ti addormenti ti metterò a letto come una bambina" fu la pronta risposta di quell'imbecille di Ken che non aveva capito cosa invece stava per succedere.
Sue non si perse d'animo "Vedete...sento che...sto per..." e chiuse gli occhi per lanciare il segnale che potevano iniziare a loro piacimento.
"Ecco Ken, è pronta, puoi cominciare tu se vuoi".
Il bamboccione finalmente ha capito il suo ruolo e per fare subito il figo si è tirato fuori l'uccello per piazzarlo sul viso della immobile fidanzata.
"Ciuccia grande troia e non dimenticare i coglioni" incoraggiato dal fatto che lei non potesse rispondere ci andò giù pesante per farsi bello di fronte al compagno di avventure. Evidentemente la frase piacque alla bionda che ha fatto salire una mano sotto i suoi testicoli per manipolarglieli a piacimento.
Stefano era eccitato e pensò di sistemare la biondina a quattro zampe in modo da poterla spogliare comodamente mentre lei continuava il lavoro di bocca sul suo fidanzato. Come da manuale non aveva messo le mutandine e a sorpresa si era pure depilata la passera. Stefano acchiappò quel culo sodo con le mani per allargarlo e puntare diretto con la lingua e tutta la faccia al suo ano caldo che ancora non aveva profanato, farlo in presenza di quell'idiota del fidanzato aggiunse molto più gusto alla leccata di culo.
"Così..ciucciami bene..porca..tutto l'uccello" mentre la saliva gli colava fino ai coglioni e Stefano affondava il più possibile con la lingua nel buchino straniero. Doveva essere poco abituata a quel trattamento e perfino Ken se ne accorse.
"Cosa le stai facendo? Sembra che si ecciti sul mio uccello come non ha mai fatto finora"
Che incompetente pensò Stefano mentre limava i bordi del buchetto con la lingua continuando ad affondare.
Ken fu talmente eccitato da desiderare di pisciare direttamente in gola alla sua pompinara, del resto era questo lo scopo della finzione no? Anche Stefano aveva trattenuto urina tutta la sera per accontentarla ma doveva scegliere bene dove svuotarsi, guardò il suo culo così disponibile e gli venne un'idea...quasi un'illuminazione perversa.
L'ano era già ben l'ubbrificato, bastò un pò di saliva sulla cappella e riuscì a penetrarla analmente con grande piacere di entrambi. Ha rilassato il buco e si è lasciata prendere battendo gli altri due sul tempo nello svuotare la vescica mentre veniva inculata.
Dopo le prime spinte di assestamento Stefano ha dato un occhiata al compagno davanti per vedere a che punto era.
"Ci siamo...mollo tutto..accidenti che bello" fu la risposta "Bevi tu eh?!"
Lei faceva il possibile per mandare giù almeno un pò mentre Stefano aumentava la portata delle spinte finendo il più in fondo possibile e lottando per non venire, prima voleva pisciare.
Non fu un'operazione semplice ma ci riuscì producendo praticamente un flusso ininterrotto di piscio e sperma fino a ritirarsi da lui svuotato di coglioni e vescica.
Potete immaginare cosa uscì dal culo di Sue una volta tolto il tappo e la soddisfazione di quei maiali fu enorme.
"Che troia però la mia fidanzata!" fu il commento di Ken mentre la portavano sotto la doccia per lavarla in due.
A Stefano tornò duro in un secondo e dovette rimetterlo in bocca alla bionda per godere di nuovo questa volta in pochi colpi di lingua.
Sabrina
In flagranza di reato.

(in foto: Jessie Rogers, Teen Ass Workship, TeenFidelity.com)


Il giorno dopo incontrai di nuovo Sue. Avevo appena finito il turno di mezzogiorno, e come ero solito fare, feci due passi nell'albergo. Sue era sui bordi della piscina, con un costume da bagno nero e gli occhiali da sole sul viso. Era davvero molto bella, ma allo stesso tempo molto enigmatica, molto misteriosa. Da dove veniva? Chi era? E soprattutto perchè era sola? Vidi che molti uomini le giravano attorno, fremevano, la desideravano, ma poi non avevano il coraggio di rivolgerle la parola. Perchè era davvero molto bella, e sembrava quasi irraggiungibile. Eppure, da quello che era successo ieri, doveva essere una ragazza molto facile, molto disponibile. Neanche mi conosceva e già mi aveva chiesto di sbatterglielo dentro. Che creatura misteriosa. Mi ficcai le mani nelle tasche e facendomi un pò di coraggio mi avvicinai. Lei vide la mia ombra e si girò verso di me. Mi fece un sorriso d'imbarazzo e poi ritornò seria, a guardare l'acqua della piscina.
"Buongiorno" le dissi.
"Hi" mi disse senza troppo entusiasmo.
Ebbi l'impressione che la mia presenza la mettesse in imbarazzo. Così cercai di andarmene, ma allo stesso tempo volevo restare. Sue aveva un qualcosa di magnetico, e i tuoi occhi si incollavano al suo corpo snello, asciutto, ai suoi capelli biondi, alla sua pelle liscia, alle sue cosce così ben scolpite. Che femmina, ragazzi. Ma mi feci forza e feci dietrofront, ma lei mi fermò.
"Wait a minute" mi disse con una voce quasi autoritaria.
Mi girai di nuovo verso di lei. Mi guardava senza parlare, e la mia immagine era riflessa sulle lenti dei suoi occhiali da sole. Sembrava volermi dire qualcosa, ma allo stesso tempo era bloccata da chissà che. Mi misi a sedere al suo fianco e aspettai che si facesse forza.
"Volevo dirti solo che..." Sue era molto titubante. "Che ieri avevo bevuto un pò più del solito, e che... con il mio fidanzato non va molto bene, e se ho fatto certe cose è perchè questo è un periodo molto difficile, per me. Ma non sono una puttana".
"Non l'ho mai pensato, Sue".
"Ho solo voglia di essere amata" a quel punto mi abbracciò e quasi si mise a piangere.
Con la bocca cercò la mia lingua, mi baciò, e il suo sapore mi fece eccitare enormemente. Aveva un sapore di sesso, di pompini, di sborra, tanta sborra. La sua bocca umida contro la mia, mi succhiava la lingua come se fosse il glande del cazzo, e con una mano raggiunse la patta dei miei pantaloni. Me lo accarezzò, forse per constatarne l'erezione, e quando si accorse che era durissimo fece un mugolio, e mi sussurrò nell'orecchio se mi andava di salire nella sua camera. Le dissi di sì. Sarei stato un pazzo se le avessi detto di no. Così salimmo su, e nell'ascensore continuò a baciarmi e ad accarezzarmi il cazzo. Io le palpai le natiche e gliele aprii, aprendole il buchetto del culo e accarezzandolo. Cazzo, stavo per sborrare nelle mutande. Sue aveva tanta passione nel baciarmi e nell'accarezzarmi, che praticamente già mi sentivo vicino all'orgasmo. Entrammo nella sua camera e lei mi gettò sul letto matrimoniale, abbassandomi la lampo dei pantaloni da lavoro e mi tirò fuori il cazzo eretto. Avvicinò la bocca e cominciò dapprima a leccarlo con delicatezza, poi lo infilò tra le labbra e roteò la lingua tutt'intorno. Io mi divincolai, perchè era così brava che se avesse continuato, avrei eiaculato nel giro di qualche secondo. E non volevo che succedesse. Così feci stendere lei sul letto; le sfilai il costume, prima il pezzo di sopra e poi il pezzo di sotto. Le allargai le gambe con entrambe la mani e mi avvicinai alla sua vagina, che aveva depilato alla brasiliana, con una striscia sottile di peletti biondi. Con la punta della lingua mi feci strada in mezzo alle labbra, che erano già abbastanza umide. Lei socchiuse gli occhi e inarcò la schiena.
"Oh my god!" bisbigliò. "Oh yes, baby!".
La succhiai con voracità, bevendo gli umori del suo corpo, gli umori della sua felicità. Affondai la faccia lì in mezzo, intenzionato a farle sentire le stelle. Ma forse era più voglia di diventare parte del suo corpo, di entrarle dentro con tutto me stesso. Passai la lingua sulla sua striscia di peli biondi e poi ritornai alle sue labbra, con la lingua cercai il clitoride e capii che Sue stava per raggiungere l'orgasmo, così allontanai la bocca e mi abbassai i pantaloni, tirando fuori il mio cazzo su cui già notavo una gocciolina di sborra trasparente; segno che ero quasi arrivato anche io. Glielo ficcai dentro e iniziai a scoparla. Con le mani le afferrai le caviglie e le sollevai le cosce. Il mio cazzo stava esplodendo in mezzo a quelle labbra bollenti e cariche di umore. Sue urlava di piacere, stava raggiungendo l'orgasmo. Il mio cazzo iniziò a fiottare; densi e copiosi schizzi di sborra le invasero la vagina. Urlai di piacere anche io, e poi mi accasciai su di lei, con il cazzo ancora nel suo corpo. Sue era molto sudata, e il suo sudore mi si appiccicava addosso. Le baciai il collo e c'avevo ancora voglia. Ma ad un certo punto sentii una voce alle nostre spalle.
"Sue, what goin' on?!".
Mi girai, e c'era un uomo di mezza età che ci guardava, con una notevole stempiatura e degli occhiali da vista tondi.
"Oh no, my father!" urlò Sue.
"Tuo padre?!" sfilai il cazzo dal suo corpo e cercai i pantaloni. Li infilai in fretta e furia, e il padre di Sue mi guardava con un espressione terribile. Quasi m'avrebbe ammazzato.
Sue era rimasta lì sul letto, con le cosce spalancate e la mia sborra che le colava dalla vagina.
"Beh, forse è meglio se mi levo dai piedi" dissi, e sgattaiolai fuori dalla camera, ma prima di uscire guardai di nuovo Sue, che mi salutò strizzandomi l'occhio e sorridendomi. Poi guardai il padre, che mi fece segno di uscire.
"Get out!" urlò.
Ecco scoperto un altro mistero della vita di Sue: era lì in vacanza con il padre. E certamente non gli avevo fatto un'ottima impressione, ma vi garantisco che era stata una delle scopate più intense della mia vita.

Stefano.

venerdì 27 luglio 2012

La cliente americana

Nei giorni seguenti io e Paolo sembravamo due fidanzatini alle prime armi, di quelli instancabili e sempre vogliosi, io non gli davo il tempo di farlo ammosciare che subito lo avevo in bocca e lui non mi dava quello di farla raffreddare che mi trapanava fino allo sfinimento. Stefano naturalmente lasciava fare compiaciuto ben sapendo che questi fidanzamenti esptemporanei duravano giusto il tempo che mi si presentasse un nuovo cazzo di cui innamorarmi, oltre il suo ovviamente.
Comunque sia in quel periodo scopavamo spesso in cucina allietando il lavoro degli altri che ogni tanto passavano per una palpatina o un commento volgare, tanto che diedi ordine a Paolo di lavorare solo con il grambiule senza nulla sotto in modo da avere il suo cazzo a disposizione in ogni momento libero della giornata.
E fu in una di quelle sere a fine turno, mentre lui mi stava scopando l'ano sul grande tavolo della cucina che facemmo la conoscenza di Sue, un'americana biondissima e ricca innamorata pazza dell'Italia e della cucina di Stefano.
Sue volle farsi accompagnare in cucina per complimentarsi di persona con lo chef e quando entrò e vide la scena scoppiò in una risata sguaita di approvazione.
Vista la reazione non ci fermammo e lei rivolta a Stefano commentò "Voglio la stessa cosa che ha lei, dai occupati di me, cuoco".
Si è tirata su l'abitino rosso ma Stefano temendo di non aver compreso bene il suo inglese tentennava.
"Sei..sicura?"
Lei impaziente gli ha stretto la patta "Voglio che ti venga duro per me ok? Tirami giù le mutandine!"
Il mio fidanzato si è inginocchiato e con le dita ancora unte dal lavoro ha abbassato il perizoma della tipa consegnandolo a lei che lo ha appallottolato e lanciato nella pattumiera.
Con un sorriso ha messo poi una mano dietro la testa di Stefano per tirarla tra le sue cosce che ha obbedito separandone le labbra tra i peli biondi.
Il risultato è stato un aumento dell'erezione di Paolo nel mio culo che mi ha fatta gridare mentre ammiravamo la figa oscenamente aperta della vacca americana.
Dopo avercela mostrata ha tirato Stefano per i capelli "Dai mangiami la figa tu".
Sono bastati pochi colpi di lingua per far venire la pazza bionda e Stefano si è tirato indietro di colpo spuntando un sorso di liquido dorato.
"Sorry, piscio sempre quando godo, ma ora spingimi sul tavolo come una sguattera voglio farmi scopare anche io da dietro" mentre con una mano frugava nella patta per tirargli fuori l'uccello.
"Niente male, niente male, mi ricorda quello del mio fidanzato".
Appena ha avuto l'uccello del mio fidanzato nella figa ha avvicinato la testa a quella di Paolo per baciarlo mentre mi palpava le tette affascinata dalla loro grossezza.
Paolo mi stava inculando da un bel pò ed era al limite , ha atteso che anche Stefano fosse pronto e tirati fuori i cazzi hanno fatto partire simultaneamente una lunga serie di schizzi incrociati che si sono abbondantemente sparsi sulle nostre schiene mischiandosi.
Sabrina
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giovedì 26 luglio 2012

Sulla strada del ritorno

Dopo il pomeriggio al mare Stefano e Demi avevano voglia di fare un giro in auto e così salirono alla guida con me e Paolo seduti dietro. Era un atmosfera così rilassante che io e il mio nuovo trombamico ci addormentammo quasi subito ciascuno con le mani tra le gambe dell'altro. Io gli stringevo l'uccello gonfio e dormivo stravaccata sul sedile con le gambe aperte e con una mano che stringeva la sua sulla mia figa.
Nel dormiveglia mi prese voglia di lui, non potevo rimandare, l'ho masturbato prima piano poi insistendo. La cappella già lucida di umori mi scivolava tra le dita e anche io mi bagnavo come una fontana. Quando si è svegliato con il cazzo completamente duro ha iniziato a ricambiare la masturbazione, ma io volevo di più sapendo che con Stefano e Demi davanti non c'erano problemi.
Lui guidava nudo con la testa della ragazza teneramente poggiata sulla spalla. Aprii tutti i finestrini per far passare l'aria fresca e assicurare a qualche passante il nostro spettacolo e comunicai ai passeggeri davanti che avremmo scopato mentre Stefano ci scarrozzava. I due hanno annuito distrattamente ma le loro mani sono corse a masturbarsi reciprocamente. Sono così montata a cavalcioni del mio nuovo amico che mi massaggiava le chiappe impaziente mentre io guidavo il suo uccello all'entrata della figa. quando me lo sono infilato tutto dentro abbiamo gridato insieme di piacere.
Demi colta da un raptus si è chinata con la bocca sull'uccello di Stefano che continuava a guidare.
Il vento ci accarezzava e l'andatura dell'auto accompagnava le spinte del cazzo dentro di me. Mentre gli divoravo l'uccello con la vagina lui mi mordeva i capezzoli per farmi gridare ancora di più.
Paolo lottava contro lo sperma che voleva uscire e inondarmi finchè Stefano trovò il parcheggio adatto dove potemmo terminare la partita all'aperto sul cofano con loro due che ci osservavano e godevano del nostro piacere.
Sabrina

mercoledì 25 luglio 2012