lunedì 30 luglio 2012

Fratelli particolari

Il via vai di clienti stranieri continuava senza sosta in quella calda estate e fu la volta di due bellissimi fratelli tedeschi. In mancanza del signor Belmondo non mi persi d'animo, sapevo che l'accoglienza dei clienti maschili spettava a me e inutile dire che con quei due pezzi di ragazzi non mi dispiaceva affatto.
Ma non tutto fu semplice come pensavo, tanto per iniziare solo uno dei due masticava qualcosa di italiano, e il tedesco era veramente una lingua oscura per me, ma la cosa più difficile fu l'approccio, sembravano completamente disinteressati alla mia compagnia.
Dopo mille sorrisi e complimenti riuscii comunque a farmi invitare in camera loro per un drink di benvenuto.
La presenza muta di Hans devo dire che mi imbarazzava un bel pò mentre Serge sembrava più disposto al dialogo pur mantenendo di molto le distanze, i suoi movimenti erano meccanici e il suo sguardo freddo passava su di me senza guardarmi.
Senza una parola dopo il terzo bicchiere di vino si è spogliato completamente senza controllare se lo guardavo e l'altro fece lo stesso con ancora maggiore indifferenza. Quello che mi colpì subito fu il suo culo, davvero perfetto che avrei voluto stringere e strapazzare ma mi contenni. Era bello senza essere eccitante con il pisello completamente moscio.
Hans visibilmente infastidito dalla mia presenza si limitava a tirare pizziccoti sul culo del fratello come a provocarlo in maniera davvero insolita. Lui si limitava a ripetergli in tedesco di fare il bravo, che avevano ospito e doveva comportarsi bene. Mi sembrò una battuta e mi misi a ridere per stemperare quell'assurda situazione.
Lui non faceva nulla per stuzzicarmi, si limitava a restare nudo e impassibile senza esibirsi ma senza nemmeno nascondere.
Parlando mi confessò che fare l'amore non lo attirava più di tanto e che ci riusciva solo dopo aver bevuto un bel pò. L'altro invece continuava a molestargli il culo e lo aveva ben duro. Lui lo sgridava e l'altro insisteva.
Mi sembrò così bizzarro che dovetti fargli notare che avevano delle strane abitudini fraterne. Serge è arrossito di colpo, ha esitato e alla fine ha confessato che si, si faceva il fratello, da molto tempo. Con lui almeno godeva sul serio mentre con le donne..non era proprio così.
Ero allibita, era la prima volta che sentivo una cosa simile e gli ho detto che non ci credevo. Finalmente si è scosso e mi ha proposto di darmi una dimostrazione.
Ero curiosa e gli ho detto che avrei accettato di fare la guardona. Con molta calma si è sistemato a quattro zampe sul letto dimenando il sedere. Il fratello non ci ha messo molto a reagire, con il cazzo durissimo ha iniziato ad annusargli il solco tra le natiche allargandogli il buchetto con la lingua.
La scena era veramente surreale e non so perchè ma mi sono abbassata le mutandine per masturbarmi guardandoli in azione.
Finito il lavoro preparatorio di lingua, Hans è salito in groppa al fratello che non si è mosso avvisandolo in tedesco di fare piano o glielo avrebbe tagliato.
Ma quello non lo ascoltava più e stringendolo per i fianchi cercava l'ano con la punta del pene. Il glande ebbe molta difficoltà a passare ed è stato lo stesso Serge a doverlo guidare verso l'entrata. Quando il pene si è infilato ho sentito un grido di dolore e rivolto a me in italiano in modo che l'altro non potesse capire ha commentato: "Che porco..va troppo in fondo..mi spacca il culo".
Cercava di spingersi in avanti per sottrarsi alla penetrazione fin quando l'altro energicamente lo ha immobilizzato aumentando le spinte del bacino.
Ora accoglieva ogni colpo di cazzo andandogli incontro con il sedere, finalmente le profonde penetrazioni gli procuravano piacere. Quando i nostri sguardi si sono incrociati è tornato rosso e ha abbassato la testa.
"Mi fa godere davvero..sai..è incomparabile".
Io però mi ero stufata di masturbarmi così ho raggiunto la coppia sul letto aprendo le gambe davanti alla bocca del fratello inculato. Lui non ha avuto nessuna difficoltà a leccarmela e io non ho quasi mai ptovato un piacere più grande. Le spinte dell'altro lo costringevano ad andare più a fondo con la lingua nella mia vagina.
Quando Hans si è alzato per entrare il più possibile nel culo del fratello gli ha eiaculato nel culo con un grodo pazzesco.
A quel punto Serge ha pisciato ed è venuto come un vero cane in calore.
Non ho resistito e sono venuta pure io sulla sua lingua.
Mentre aspettavo che Hans liberasse il culo del fratello mi sono versata da bere per riprendermi dallo choc, ci ha messo molto ad uscire e solo quando fu del tutto soddisfatto si è dedicato a leccare la punta del pene del fratello con riconoscenza.
Quando li ho salutati mi hanno fatto giurare di non dire nulla a nessuno e in quel caso sarei potuta tornare a trovarli ancora. Il mio pensiero corse a Stefano...cosa ne avrebbe pensato lui che non era del tutto estraneo ai piaceri anali?
Sabrina
Due smanettoni.

(in foto: Eva Notty, Messy Momma Notty's House, Brazzers.com)


Io e Cristian avevamo molto in comune. A entrambi piaceva più guardare che montare. Infatti, il nostro amico guardone, non era un eccellente montatore. Lo dimostrò proprio quel giorno, che rimase da noi fino al pomeriggio inoltrato. Sabrina ci preparò il pranzo, nuda ovviamente; la vedevamo aggirarsi per casa con quelle tette al vento, con quel culo morbido, che spesso Cristian si sfiziava a schiaffeggiare o a palpare, e Sabrina sorrideva compiaciuta. Anche Cristian preferì starsene nudo; io invece stavo coi boxer, con un erezione permanente, perchè quella situazione mi eccitava da morire. Mi piaceva come Cristian ronzava attorno alla mia fidanzata. Le stava sempre dietro, sempre col cazzo eretto e puntato contro il culo di Sabrina. Mentre cucinava, la vidi abbassarsi a novanta gradi verso il mobiletto delle spezie, e con le natiche ben aperte, si ritrovò il cazzo di Cristian piantato contro l'orifizio anale. Cristian le mise le mani sui fianchi e spinse il glande dentro il buco del culo di Sabrina.
"Vuoi impalarmi, per caso?" domandò lei ridendo.
"Ti prego Sabri, ne ho troppa voglia...".
"No, prego. Accomodati pure".
Cristian introdusse l'asta tutta dentro, ma delicatamente. Lo vidi sparire letteralmente dentro l'ano di Sabrina. Rimasero fuori solo i coglioni. Spinse il bacino avanti e indietro per tre o quattro volte, e poi sborrò copiosamente nell'orifizio. Lo vidi chiudere gli occhi e inarcare la schiena, mentre dava gli ultimi colpi.
"Sto sborrando! Sborro!" diceva.
"Cosa?" domandò Sabrina sbigottita. "Di già? Cavolo Cristian, sei stato rapido!".
"Scusami Sabrina, non volevo...".
"No, figurati. Non devi scusarti. Solo che ora c'ho il culo pieno di sborra".
Sorrisi. Era una scenetta piuttosto divertente. Cristian sfilò il cazzo dal buco del culo della mia ragazza, e la abbracciò da dietro, baciandole le spalle e palpandole le tette. Sembravano proprio due innamorati. Poi Sabrina lo allontanò, dicendogli che doveva continuare a cucinare. Si rimise ai fornelli e Cristian si venne a sedere sul divano, di fianco a me. Io intanto, avevo tolto i boxer, e avevo cominciato a segarmi lentamente, guardando Sabrina aggirarsi nella cucina. Cristian mi fece compagnia; se lo iniziò a menare anche lui. Era come segarsi davanti ad un porno. Sabrina ogni tanto ci guardava e sorrideva.
"Siete proprio due maiali" disse. "Ce ne fosse uno di voi capace di scoparmi come si deve. Sapete solo farvi le pugnette".
Scoppiai a ridere. Cristian invece era un pò perplesso. Forse un pò offeso. Ma se Sabrina aveva detto quella cosa, era solo per scherzare. Beh, un pò era vero. Certamente non eravamo come Giuliano, o Franco. Quelli sì che erano bravi a far godere una donna. Sabrina apparecchiò la tavola e quando fu pronto si mise davanti a noi, con i pugni contro i fianchi e un'aria fintamente severa.
"Allora, avete fame o volete continuare a farvi le seghe?".
"Un secondo amore, sto venendo!" sussurrai.
"Sì, anche io!".
"E allora vediamo... fatemi vedere quanto schizzate".
Per aiutarmi a sborrare, Sabrina si premette le tette, una contro l'altra, e ci guardava con un'aria da porca che avrebbe fatto eiaculare chiunque. I miei schizzi furono più copiosi, perchè quella era la seconda volta che venivo. Invece Christian era alla terza eiaculazione, quindi riuscì a schizzare solo qualche goccia. Così ci ripulimmo e ci mettemmo a tavola. Dopo pranzo, il nostro amico guardone, si congedò e ritornò a casa.

Stefano.

domenica 29 luglio 2012

Giochi di mano


Incontrai il compagno di Sabrina dal giornalaio qualche giorno dopo. Le immagini di quei momenti "intensi" vissuti da finestra a finestra erano ancora ben impresse nella mia testa e si riflettevano facilmente nei miei pantaloni... Stefano mi parlò con la scusa di fare quattro chiacchiere sugli ultimi avvenimenti sportivi visto che si parlava di calcio e dei titoli della Gazzetta. Subito compresi però che del calcio non gliene fregava nulla ma anzi , si era inserito nel discorso per capire che tipo fossi e successivamente per chiedermi un favore mi chiese se potevo aiutarlo a portare su a casa una scrivania appena comprata con la sua compagna all'ikea. Mi sembrava un pò strana come richiesta ,ci conoscevamo appena e andava al di là dei rapporti di buon vicinato ma , pensai fosse una buona occasione per sbirciare la casa di Sabrina e magari vederla in abiti succinti da vicino fra le mura domestiche. Con un pò di fatica salimmo fino all'appartamento , subito capii pero che il mio aiuto non era stato chiesto a caso e che invece era tutto programmato.
All'ingresso mi ritrovai Sabrina in lingerie , tacchi a spillo vertiginosi che tenevano su un culo perfetto in perizoma e due tettone stabordanti... non sapevo dove guardare. Rimasi imbambolato per qualche secondo , poi lei ruppe il ghiaccio "Grazie Cristian x l'aiuto che hai dato a Stefano...siediti pure ti offro qualcosa da bere" Ancora mezzo imbambolato balbettai un "grazie" e mi andai a sedere in salotto...dove c'era già Stefano comodo in poltrona . Sabrina tornò con un bel drink , si curvò leggermente per farmi prendere il bicchierone dal vassoio e non potei fare a meno di incollarle gli occhi su quelle tettone penzolanti. Stefano non era da meno , in un angolo ci squadrava silenzioso con gli occhi che correvano lungo le curve della sua lei e si soffermavano poi divertiti sulle mie reazioni. Bevvi piano il drink , ero un pò intimidito dalla situazione e sicuro che fosse tutto un giochino da loro organizzato dove io ero il "trofeo" . " Piaciuto il drink? te ne avrei offerti altri ma dalla finestra è un pò difficile..." scherzava lei mentre strizzavo l'occhio complice a Stefano. Prese posto sul divano di fronte a me.
Accavallò le gambe , bevve anche lei e tra una scosciata e l'altra mi guardava con occhi famelici e divertiti. Io la mangiavo con gli occhi ma ero "preoccupato" dalla presenza di Stefano alla mia sinistra che fumando continuava a scrutarci. Pensò Sabrina a mettermi a mio agio : divaricò leggermente le gambe , lasciò che il mio sguardo si insinuasse eccitato fra di esse e disse " non è più bello dal vivo Cristian? cosi si vede molto meglio". E cosi dicendo si slacciò il reggiseno lasciando libere le sue tettone da urlo. sgranai gli occhi per un istante e contemporaneamente il cazzo si cominciò a indurire nei jeans. Anche Stefano aveva cominciato a massaggiarsi la patta dei pantaloni e si notava l'affare cominciare a gonfiarsi . " allora ti piacciono?" " ss.. si.." balbettai ancora io " beh allora fammi vedere quanto ti piacciono....tiratelo fuori..." replicò lei . obbedii. Tirai giù la zip e in un secondo jeans e slip erano alle caviglie e il mio cazzone di marmo in bella vista svettante vero l'alto . Sabrina "mmmm non male il torellino" si rivolse compiaciuta a Stefano. " Già" disse lui mentre dalla zip tirava fuori il suo di arnese... gonfio e violaceo con una cappella enorme che strinse e scappucciò per bene.
"Beh per ringraziarti della mano che ci hai dato adesso sarò io a darla a te..." cosi dicendo si avvicino e inginocchiatasi di fronte a me mi passò la mano dalla coscia , ai coglioni fino a risalire lungo l'asta finendo per chiudersi a pugno intorno al glande... Ebbi un sobbalzo , buttai la testa indietro abbandonandomi sullo schienale del divano mentre con maestria Sabrina faceva i primi lenti su e giu. " Se fai il bravo tra me te e Stefano può nascere un bel giochino...ma devi stare ai patti " mi diceva mentre lentamente mi teneva in "pugno" . " oggi avrai la mia mano poi chissà... ma non voglio che tu vada oltre e che perda la testa...farai quello che ti dico io quando te lo dico io..." erano le sue parole che offuscate dall'eccitazione riuscivo a percepire. Stefano ormai l'aveva duro da far schifo. Era e norme e se lo segava con l'aiuto dalla sua saliva che ne inumidiva l'asta. Sabrina mi fissava negli occhi e rivolgeva lo sguardo ora alla mia cappella che scompariva ritmicamente nella sua mano chiusa , ora al compagno che si segava al nostro fianco. Il ritmo della sega divenne più veloce , Sabrina mi sputo sul cazzo e con esperienza raccoglieva la gocce lubrificandomi per bene l'asta. " Non è meglio dal vivo eh Cristian? non è meglio la mia mano sul tuo cazzone invece delle seghe che ti spari a casa?? " la sua voce e le tettone ballonzolanti davanti agli occhi mi stavano mandando fuori di testa. :-" dai segalo per bene" tra i rantoli della goduria diceva Stefano.
Sabrina super eccitata dalla partecipazione del suo lui " Si Stefano guarda come lo sego....che dici lo faccio schizzare questo porco??" cosi dicendo aumentò freneticamente il movimento della mano concentrandosi in brevissimi movimenti del polso intorno alla punta della cappella . Cominciai a gemere ... mi irrigidii sentivo i "si dai...ancora... più veloce " di Stefano che si dimenava col cazzo di fuoco pronto a venire e i “skizza porco! svuotiamo queste palle " di Sabrina che si sgrillettava nel frattempo mentre non sapeva chi guardare dei due. " non venire adesso però ... decido io quando devi venire...fa ciò che ti dico" mi disse con aria autoritaria mentre rallentava il ritmo della menata....:-" ti farò un conto alla rovescia...voglio che schizzi solo alla fine...altrimenti niente più giochini..." mi schiaffeggiò piano le palle… Sputò nuovamente sul cazzo e riprese con foga a segarmelo. " 3...." e mi smanettava furiosamente " 2....." continuò fra un sonoro che fra me e Stefano era una sinfonia. Non resistevo più " 1 eeee..." finalmente chiusi gli occhi e mi lasciai andare. Il cazzo le esplose fra le mani liberando fiotti di sperma che eruttavo a propulsione verso il suo viso. Erano densi e forti...le imbrattarono collo faccia e capelli...lei apri la bocca e ne fece entrare più di uno al suo interno. Si sgrillettò maledettamente nel mentre e venne colando i suoi umori sulle mie gambe...Stefano alla vista dei miei primi schizzi e delle urla di goduria della sua lei , fece altrettanto e con gemiti rochi si svuotò i coglioni sulla schiena di Sabrina che in pochi attimi fu piena di sborra ovunque che colava fino a raggiungere e macchiarle il pavimento... "mmm che doccia! sorrise soddisfatta lei...
Cristian


sabato 28 luglio 2012

La moda dell'estate

Ci fosse stata Andrea avrebbe sicuramente trovato qualcosa da fare all'impiccione padre di Sue, ma lei non c'era e quel vecchietto invidioso pensò bene, o male, di far precipatare in albergo Ken, il fidanzato della figlia con il primo volo, erano ricchi potevano permettersi anche questo.
Ken era un ragazzotto tutto muscoli con la faccia da classico americano un pò fesso. Quando apprese dal suocero le avventure di letto della fidanzata andò su tutte le furie. Ci furono urla e litigi di cui non comprendemmo il senso ma la bionda tutto fuoco riuscì con un pò di moine a riportare la calma.
Alla fine convennero che probabilmente i loro problemi erano dovuti ad un pò di stanchezza, anche sessuale e che avrebbero potuto approfittare della vacanza in un paese lontano dove nessuno li conosceva per spassarsela un pò e ritrovare la passione perduta con una bella dose di porcate.
Sue infatti durante il suo soggiorno era venuta a conoscenza di quella che sembrava la nuova moda hard dell'albergo innaugurata da Angela: fingersi ubriaca e abbandonarsi a caldi e bagnati piaceri.
Quando fu sicura che il suo bamboccione ci sarebbe stato invitò a cena il mio fidanzato, per sdebitarsi disse di tutti i manicaretti che aveva gustato da lui.
Il copione ormai era collaudato e la cena fu innaffiata di abbondante vino.
"Sai Stefano, mi conosco se bevo un pochino di più mi capita di assentarmi come in dormiveglia" buttò là Sue tanto per dare la conferma che il gioco avrebbe avuto inizio proprio così.
"Non preoccuparti amore, se ti addormenti ti metterò a letto come una bambina" fu la pronta risposta di quell'imbecille di Ken che non aveva capito cosa invece stava per succedere.
Sue non si perse d'animo "Vedete...sento che...sto per..." e chiuse gli occhi per lanciare il segnale che potevano iniziare a loro piacimento.
"Ecco Ken, è pronta, puoi cominciare tu se vuoi".
Il bamboccione finalmente ha capito il suo ruolo e per fare subito il figo si è tirato fuori l'uccello per piazzarlo sul viso della immobile fidanzata.
"Ciuccia grande troia e non dimenticare i coglioni" incoraggiato dal fatto che lei non potesse rispondere ci andò giù pesante per farsi bello di fronte al compagno di avventure. Evidentemente la frase piacque alla bionda che ha fatto salire una mano sotto i suoi testicoli per manipolarglieli a piacimento.
Stefano era eccitato e pensò di sistemare la biondina a quattro zampe in modo da poterla spogliare comodamente mentre lei continuava il lavoro di bocca sul suo fidanzato. Come da manuale non aveva messo le mutandine e a sorpresa si era pure depilata la passera. Stefano acchiappò quel culo sodo con le mani per allargarlo e puntare diretto con la lingua e tutta la faccia al suo ano caldo che ancora non aveva profanato, farlo in presenza di quell'idiota del fidanzato aggiunse molto più gusto alla leccata di culo.
"Così..ciucciami bene..porca..tutto l'uccello" mentre la saliva gli colava fino ai coglioni e Stefano affondava il più possibile con la lingua nel buchino straniero. Doveva essere poco abituata a quel trattamento e perfino Ken se ne accorse.
"Cosa le stai facendo? Sembra che si ecciti sul mio uccello come non ha mai fatto finora"
Che incompetente pensò Stefano mentre limava i bordi del buchetto con la lingua continuando ad affondare.
Ken fu talmente eccitato da desiderare di pisciare direttamente in gola alla sua pompinara, del resto era questo lo scopo della finzione no? Anche Stefano aveva trattenuto urina tutta la sera per accontentarla ma doveva scegliere bene dove svuotarsi, guardò il suo culo così disponibile e gli venne un'idea...quasi un'illuminazione perversa.
L'ano era già ben l'ubbrificato, bastò un pò di saliva sulla cappella e riuscì a penetrarla analmente con grande piacere di entrambi. Ha rilassato il buco e si è lasciata prendere battendo gli altri due sul tempo nello svuotare la vescica mentre veniva inculata.
Dopo le prime spinte di assestamento Stefano ha dato un occhiata al compagno davanti per vedere a che punto era.
"Ci siamo...mollo tutto..accidenti che bello" fu la risposta "Bevi tu eh?!"
Lei faceva il possibile per mandare giù almeno un pò mentre Stefano aumentava la portata delle spinte finendo il più in fondo possibile e lottando per non venire, prima voleva pisciare.
Non fu un'operazione semplice ma ci riuscì producendo praticamente un flusso ininterrotto di piscio e sperma fino a ritirarsi da lui svuotato di coglioni e vescica.
Potete immaginare cosa uscì dal culo di Sue una volta tolto il tappo e la soddisfazione di quei maiali fu enorme.
"Che troia però la mia fidanzata!" fu il commento di Ken mentre la portavano sotto la doccia per lavarla in due.
A Stefano tornò duro in un secondo e dovette rimetterlo in bocca alla bionda per godere di nuovo questa volta in pochi colpi di lingua.
Sabrina
In flagranza di reato.

(in foto: Jessie Rogers, Teen Ass Workship, TeenFidelity.com)


Il giorno dopo incontrai di nuovo Sue. Avevo appena finito il turno di mezzogiorno, e come ero solito fare, feci due passi nell'albergo. Sue era sui bordi della piscina, con un costume da bagno nero e gli occhiali da sole sul viso. Era davvero molto bella, ma allo stesso tempo molto enigmatica, molto misteriosa. Da dove veniva? Chi era? E soprattutto perchè era sola? Vidi che molti uomini le giravano attorno, fremevano, la desideravano, ma poi non avevano il coraggio di rivolgerle la parola. Perchè era davvero molto bella, e sembrava quasi irraggiungibile. Eppure, da quello che era successo ieri, doveva essere una ragazza molto facile, molto disponibile. Neanche mi conosceva e già mi aveva chiesto di sbatterglielo dentro. Che creatura misteriosa. Mi ficcai le mani nelle tasche e facendomi un pò di coraggio mi avvicinai. Lei vide la mia ombra e si girò verso di me. Mi fece un sorriso d'imbarazzo e poi ritornò seria, a guardare l'acqua della piscina.
"Buongiorno" le dissi.
"Hi" mi disse senza troppo entusiasmo.
Ebbi l'impressione che la mia presenza la mettesse in imbarazzo. Così cercai di andarmene, ma allo stesso tempo volevo restare. Sue aveva un qualcosa di magnetico, e i tuoi occhi si incollavano al suo corpo snello, asciutto, ai suoi capelli biondi, alla sua pelle liscia, alle sue cosce così ben scolpite. Che femmina, ragazzi. Ma mi feci forza e feci dietrofront, ma lei mi fermò.
"Wait a minute" mi disse con una voce quasi autoritaria.
Mi girai di nuovo verso di lei. Mi guardava senza parlare, e la mia immagine era riflessa sulle lenti dei suoi occhiali da sole. Sembrava volermi dire qualcosa, ma allo stesso tempo era bloccata da chissà che. Mi misi a sedere al suo fianco e aspettai che si facesse forza.
"Volevo dirti solo che..." Sue era molto titubante. "Che ieri avevo bevuto un pò più del solito, e che... con il mio fidanzato non va molto bene, e se ho fatto certe cose è perchè questo è un periodo molto difficile, per me. Ma non sono una puttana".
"Non l'ho mai pensato, Sue".
"Ho solo voglia di essere amata" a quel punto mi abbracciò e quasi si mise a piangere.
Con la bocca cercò la mia lingua, mi baciò, e il suo sapore mi fece eccitare enormemente. Aveva un sapore di sesso, di pompini, di sborra, tanta sborra. La sua bocca umida contro la mia, mi succhiava la lingua come se fosse il glande del cazzo, e con una mano raggiunse la patta dei miei pantaloni. Me lo accarezzò, forse per constatarne l'erezione, e quando si accorse che era durissimo fece un mugolio, e mi sussurrò nell'orecchio se mi andava di salire nella sua camera. Le dissi di sì. Sarei stato un pazzo se le avessi detto di no. Così salimmo su, e nell'ascensore continuò a baciarmi e ad accarezzarmi il cazzo. Io le palpai le natiche e gliele aprii, aprendole il buchetto del culo e accarezzandolo. Cazzo, stavo per sborrare nelle mutande. Sue aveva tanta passione nel baciarmi e nell'accarezzarmi, che praticamente già mi sentivo vicino all'orgasmo. Entrammo nella sua camera e lei mi gettò sul letto matrimoniale, abbassandomi la lampo dei pantaloni da lavoro e mi tirò fuori il cazzo eretto. Avvicinò la bocca e cominciò dapprima a leccarlo con delicatezza, poi lo infilò tra le labbra e roteò la lingua tutt'intorno. Io mi divincolai, perchè era così brava che se avesse continuato, avrei eiaculato nel giro di qualche secondo. E non volevo che succedesse. Così feci stendere lei sul letto; le sfilai il costume, prima il pezzo di sopra e poi il pezzo di sotto. Le allargai le gambe con entrambe la mani e mi avvicinai alla sua vagina, che aveva depilato alla brasiliana, con una striscia sottile di peletti biondi. Con la punta della lingua mi feci strada in mezzo alle labbra, che erano già abbastanza umide. Lei socchiuse gli occhi e inarcò la schiena.
"Oh my god!" bisbigliò. "Oh yes, baby!".
La succhiai con voracità, bevendo gli umori del suo corpo, gli umori della sua felicità. Affondai la faccia lì in mezzo, intenzionato a farle sentire le stelle. Ma forse era più voglia di diventare parte del suo corpo, di entrarle dentro con tutto me stesso. Passai la lingua sulla sua striscia di peli biondi e poi ritornai alle sue labbra, con la lingua cercai il clitoride e capii che Sue stava per raggiungere l'orgasmo, così allontanai la bocca e mi abbassai i pantaloni, tirando fuori il mio cazzo su cui già notavo una gocciolina di sborra trasparente; segno che ero quasi arrivato anche io. Glielo ficcai dentro e iniziai a scoparla. Con le mani le afferrai le caviglie e le sollevai le cosce. Il mio cazzo stava esplodendo in mezzo a quelle labbra bollenti e cariche di umore. Sue urlava di piacere, stava raggiungendo l'orgasmo. Il mio cazzo iniziò a fiottare; densi e copiosi schizzi di sborra le invasero la vagina. Urlai di piacere anche io, e poi mi accasciai su di lei, con il cazzo ancora nel suo corpo. Sue era molto sudata, e il suo sudore mi si appiccicava addosso. Le baciai il collo e c'avevo ancora voglia. Ma ad un certo punto sentii una voce alle nostre spalle.
"Sue, what goin' on?!".
Mi girai, e c'era un uomo di mezza età che ci guardava, con una notevole stempiatura e degli occhiali da vista tondi.
"Oh no, my father!" urlò Sue.
"Tuo padre?!" sfilai il cazzo dal suo corpo e cercai i pantaloni. Li infilai in fretta e furia, e il padre di Sue mi guardava con un espressione terribile. Quasi m'avrebbe ammazzato.
Sue era rimasta lì sul letto, con le cosce spalancate e la mia sborra che le colava dalla vagina.
"Beh, forse è meglio se mi levo dai piedi" dissi, e sgattaiolai fuori dalla camera, ma prima di uscire guardai di nuovo Sue, che mi salutò strizzandomi l'occhio e sorridendomi. Poi guardai il padre, che mi fece segno di uscire.
"Get out!" urlò.
Ecco scoperto un altro mistero della vita di Sue: era lì in vacanza con il padre. E certamente non gli avevo fatto un'ottima impressione, ma vi garantisco che era stata una delle scopate più intense della mia vita.

Stefano.

venerdì 27 luglio 2012

La cliente americana

Nei giorni seguenti io e Paolo sembravamo due fidanzatini alle prime armi, di quelli instancabili e sempre vogliosi, io non gli davo il tempo di farlo ammosciare che subito lo avevo in bocca e lui non mi dava quello di farla raffreddare che mi trapanava fino allo sfinimento. Stefano naturalmente lasciava fare compiaciuto ben sapendo che questi fidanzamenti esptemporanei duravano giusto il tempo che mi si presentasse un nuovo cazzo di cui innamorarmi, oltre il suo ovviamente.
Comunque sia in quel periodo scopavamo spesso in cucina allietando il lavoro degli altri che ogni tanto passavano per una palpatina o un commento volgare, tanto che diedi ordine a Paolo di lavorare solo con il grambiule senza nulla sotto in modo da avere il suo cazzo a disposizione in ogni momento libero della giornata.
E fu in una di quelle sere a fine turno, mentre lui mi stava scopando l'ano sul grande tavolo della cucina che facemmo la conoscenza di Sue, un'americana biondissima e ricca innamorata pazza dell'Italia e della cucina di Stefano.
Sue volle farsi accompagnare in cucina per complimentarsi di persona con lo chef e quando entrò e vide la scena scoppiò in una risata sguaita di approvazione.
Vista la reazione non ci fermammo e lei rivolta a Stefano commentò "Voglio la stessa cosa che ha lei, dai occupati di me, cuoco".
Si è tirata su l'abitino rosso ma Stefano temendo di non aver compreso bene il suo inglese tentennava.
"Sei..sicura?"
Lei impaziente gli ha stretto la patta "Voglio che ti venga duro per me ok? Tirami giù le mutandine!"
Il mio fidanzato si è inginocchiato e con le dita ancora unte dal lavoro ha abbassato il perizoma della tipa consegnandolo a lei che lo ha appallottolato e lanciato nella pattumiera.
Con un sorriso ha messo poi una mano dietro la testa di Stefano per tirarla tra le sue cosce che ha obbedito separandone le labbra tra i peli biondi.
Il risultato è stato un aumento dell'erezione di Paolo nel mio culo che mi ha fatta gridare mentre ammiravamo la figa oscenamente aperta della vacca americana.
Dopo avercela mostrata ha tirato Stefano per i capelli "Dai mangiami la figa tu".
Sono bastati pochi colpi di lingua per far venire la pazza bionda e Stefano si è tirato indietro di colpo spuntando un sorso di liquido dorato.
"Sorry, piscio sempre quando godo, ma ora spingimi sul tavolo come una sguattera voglio farmi scopare anche io da dietro" mentre con una mano frugava nella patta per tirargli fuori l'uccello.
"Niente male, niente male, mi ricorda quello del mio fidanzato".
Appena ha avuto l'uccello del mio fidanzato nella figa ha avvicinato la testa a quella di Paolo per baciarlo mentre mi palpava le tette affascinata dalla loro grossezza.
Paolo mi stava inculando da un bel pò ed era al limite , ha atteso che anche Stefano fosse pronto e tirati fuori i cazzi hanno fatto partire simultaneamente una lunga serie di schizzi incrociati che si sono abbondantemente sparsi sulle nostre schiene mischiandosi.
Sabrina
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giovedì 26 luglio 2012

Sulla strada del ritorno

Dopo il pomeriggio al mare Stefano e Demi avevano voglia di fare un giro in auto e così salirono alla guida con me e Paolo seduti dietro. Era un atmosfera così rilassante che io e il mio nuovo trombamico ci addormentammo quasi subito ciascuno con le mani tra le gambe dell'altro. Io gli stringevo l'uccello gonfio e dormivo stravaccata sul sedile con le gambe aperte e con una mano che stringeva la sua sulla mia figa.
Nel dormiveglia mi prese voglia di lui, non potevo rimandare, l'ho masturbato prima piano poi insistendo. La cappella già lucida di umori mi scivolava tra le dita e anche io mi bagnavo come una fontana. Quando si è svegliato con il cazzo completamente duro ha iniziato a ricambiare la masturbazione, ma io volevo di più sapendo che con Stefano e Demi davanti non c'erano problemi.
Lui guidava nudo con la testa della ragazza teneramente poggiata sulla spalla. Aprii tutti i finestrini per far passare l'aria fresca e assicurare a qualche passante il nostro spettacolo e comunicai ai passeggeri davanti che avremmo scopato mentre Stefano ci scarrozzava. I due hanno annuito distrattamente ma le loro mani sono corse a masturbarsi reciprocamente. Sono così montata a cavalcioni del mio nuovo amico che mi massaggiava le chiappe impaziente mentre io guidavo il suo uccello all'entrata della figa. quando me lo sono infilato tutto dentro abbiamo gridato insieme di piacere.
Demi colta da un raptus si è chinata con la bocca sull'uccello di Stefano che continuava a guidare.
Il vento ci accarezzava e l'andatura dell'auto accompagnava le spinte del cazzo dentro di me. Mentre gli divoravo l'uccello con la vagina lui mi mordeva i capezzoli per farmi gridare ancora di più.
Paolo lottava contro lo sperma che voleva uscire e inondarmi finchè Stefano trovò il parcheggio adatto dove potemmo terminare la partita all'aperto sul cofano con loro due che ci osservavano e godevano del nostro piacere.
Sabrina

mercoledì 25 luglio 2012

martedì 24 luglio 2012

Una scopata in spiaggia

Dei nove collaboratori di Stefano ne avevo già provati quattro a letto e non mi era andata male ma ce ne era uno in particolare che mi incuriosiva per il suo aspetto innocente. Paolo aveva 20 anni precisi e sembrava davvero poco interessato alle mie tette a differenza degli altri tanto da farmi sorgere dubbi sui suoi gusti sessuali.
Dovevo indagare e un pomeriggio lo invitai a fare un bagno al mare nella spiaggetta privata dell'hotel, per non intimorirlo gli assicurai che sarebbero venuti con noi anche Stefano e Demi. Già Demi, vi ricordate di lei? Era tanto che non la vedevamo ed era passata quel pomeriggio giusto per un saluto ai suoi ex colleghi.
Arrivati in spiaggia però Demi e Stefano si allontanarono, avevano tanto da raccontarsi e lasciarono campo libero a me e a Paolo. Volli testare subito la mia nuova preda mettendomi nuda stesa al sole. Pochi minuti dopo vidi anche il ragazzo correre nudo verso il mare, ancora completamente indifferente al mio corpo offerto. Mi innervosì, decisi di alzarmi e correre anche io dietro di lui.
Era in piedi per metà fuori dall'acqua quando gli arrivai di corsa da dietro e piazzandogli le mani sul bel culo sodo lo spinsi in mare. Iniziammo a scherzare con l'acqua, o meglio lui lo fece io ero solo interessata a ficcarmi in vagina il suo uccello che anche moscio si presentava bene.
E' scappato a nuoto costringendomi ad urlare "Torna qui che ti scopo!"
"Non ci penso nemmeno" fu la risposta.
"Me la pagherai, stronzo".
Uscito dall'acqua continuò la corsa sparendo dalla mia vista e costringendomi a cercarlo. Quando finalmente lo trovai era in piedi con l'uccello ancora moscio in mano che si godeva un'abbondante pisciata. Rimasi a guardarlo prima di avvicinarmi fino a ricevere gli ultimi schizzi sui piedi.
Basta era troppo, con una spinta lo rovesciai sulla sabbia, e con una mano tra le gambe gli ho afferrato il cazzo ora semiduro.
E' bastato infilarmi da sola la cappella tra le labbra della figa per sentirlo crescere dentro di me, voleva essere trattato da oggetto? Beh mi feci una goduriosa cavalcata su quel giovane pisello di marmo abbandonandolo solo quando lo sentii schizzare sui peli della figa.
Fu in quel momento che sentimmo un applauso alle nostre spalle, erano Demi e Stefano che non si erano persi un minuto della nostra scopata masturbandosi a vicenda da buoni vecchi amici.
Sabrina
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Come Angela

Da quando Stefano mi aveva raccontato la sua avventura bagnata con la bella Angela passai giorni a masturbarmi sull'idea di potermi trovare al suo posto. Volevo provare emozioni forti e l'escamotage trovato dalla signora mi sembrava eccellente, fingermi ubriaca e inconsapevole per lasciarmi andare a piacere strani. Ne parlai con Stefano e per quanto non fosse una delle sue perversioni preferite era contento di potermi vedere in quella recita "abusata" magari da lui e uno dei suoi uomini.
Questa volta scegliemmo il più timido della compagnia, sarebbe stato un bello choc e non volevamo perdercelo.
Mi preparai una sera, pettinata, profumata e vestita in modo molto chic come se andassi ad una festa importante. Il vestito era più aderente del solito. Stefano aveva raccontato ad Ivano le sue avventure nella toilette e lui era rimasto impressionato e Stefano comportandosi da vero amico gli offrì la possibilità di provarci in tre con me. Gli disse di preparare molto vino per quella sera, non era certo che avrebbe funzionato ma bisognava provare facendogli credere che io fossi all'oscuro di tutto.
Raggiungemmo casa di Ivano la sera dopo il turno della cena con la scusa di rilassarci bevendo in compagnia. Mi dimostrai più socievole del solito e mandai giù a grandi sorsate un bicchiere dopo l'altro anche per prendere coraggio.
Quando inizia la scenetta della finta ubriaca, sentii Ivano chiedere a Stefano se per caso non mi sarei messa a pisciare sul divano. Lui gli ha risposto di abbassare la voce e attendere che il vino facesse effetto.
Mi abbandonai sul divano e non feci nulla quando i due si avvicinarono. Ivano in ginocchio davanti a me non perse tempo per slacciarmi piano la camicetta, liberandomi le tettone.
Estasiato iniziarono i primi timidi rimorsi: "Credi che dobbiamo andare avanti? Non è che ci farà delle storie dopo?"
"Non si ricorderà nulla, lo so". Incoraggiato dalla mia immobilità il ragazzo si tranquillizzò.
"Ma le hai viste le tette? Vedrai le chiappe!". Ivano moriva dalla voglia di toccare e ciucciare le mie grosse tette e ha chiesto a Stefano se era certo che dormissi. Lui ha risposto che non pteva saperlo ma dovava comportarsi come se lo fossi.
Ha provato leggermente con le dita, non mi sono mossa e allora ha succhiato i capezzoli pure mordendoli. In due poi sono passati a slacciarmi la gonna e tirarla giù. Io mi ero premunita di non mettere lo slip e avevo profumato pure i peli della figa per l'occasione. Ivano con l'uccello in mano sembrava impazzito, voleva scoparmi subito sulla poltrona.
Stefano cercava di tenerlo a bada ripetendogli che avevano tutto il tempo, quando sottovoce ho sussurrato "Pipì..."
Il bagno era lontano e Ivano dovette attrezzarsi con un secchio che sistemò al centro della stanza, dove poi in due mi aiutarono a salire, con Ivano che ne approfittava per palparmi il seno e le chiappe.
Anche Stefano si era tirato fuori l'uccello e me lo faceva sentire duro sulle chiappe, per aiutarmi a tenermi in piedi sul secchio Stefano si trovò ad appoggiarmi il glande direttamente sull'ano e mentre mi faceva sentire la sua durezza mi suissurrava all'orecchio le frasi più oscene.
"Lo senti come ti sto incollato da dietro? Sei la mia troia in calore, il mio cazzo è nel tuo grosso culo, ce l'ho duro sul bordo del buco che si apre, ti ci piscerei dentro, quando ti metterai a pisciare ti spruzzerò in mezzo alle chiappe, porca ti piace eh? Non dici niente ma ti piace io lo so". Io non potevo rispondere naturalmente.
Ivano in ginocchio aveva messo la testa vicino alla figa aspettando l'uscita del piscio.
"Cosa aspetta?"
"Che la aiuti, mettici le mani" mentre io gli andavo incontro alle dita con la figa.
"Cazzo che figa ha questa porcona Stè, non l'avrei mai creduto"
Mentre affondava le dita tra i peli mi sono lasciata andare. "Piscia come una vacca".
Mi masturbava mentre Stefano sentiva le contrazioni del mio culo sulla capocchia. "Cazzo che clitoride!"
Il getto colava anche sui coglioni e l'uccello del mio fidanzato.
Quando fui vuota mentre la figa ancora gocciolava Ivano con l'uccello in mano mi ha spinto la cappella tra le labbra masturbandosi. Stefano aveva bisogno di penetrarmi a aiutato dall'amico mi sistemarono a quattro zampe.
"Sembra veramente una troia" commentò il ragazzo infilandomi nuovamente l'uccello in bocca, non lo succhiai ma lo lasciai masturbarsi con la mia bocca.
Stefano ebbe strada facile nella mia vagina lubrificata dal piscio e dagli umori, facendomi venire per prima, seguita da Ivano che mi fece bere grandi sorsi di sperma, eccitato dal vedermi ingoiare sperma altrui anche Stefano si scaricò nel fondo della mia vagina.
"E' proprio una troia la tua donna Stè, sul serio!"
Sabrina


venerdì 20 luglio 2012

La dottoressa della sborra.

(in foto: Veronica Rodriguez, Cum in a Teen - Backstage, TeenFidelity.com)

Ormai era diventata consuetudine, mia e dei miei collaboratori in cucina, di fare una doccia prima di ritornare a casa. Infatti il signor Belmondo aveva tirato su uno spogliatoio tutto per noi. Molto spazioso, con le docce e i nostri armadietti personali. Tipo di quelli che c'hanno le squadre di calcio. Beh, vi lascio immaginare lo spirito goliardico che spesso dominava in quella doccia. Con tutti quegli uomini, la cucina si era trasformata in una caserma. Ebbene, vi voglio raccontare di quando, dopo qualche giorno, la dottoressa Daniela, l'androloga che aveva esaminato il mio sperma, venne all'albergo per darmi i risultati delle analisi. Erano le quattro del pomeriggio, e avevamo appena terminato il turno del pranzo, e ci apprestavamo a fare la doccia. Quindi eravamo tutti completamente nudi, sotto i getti d'acqua, e come sempre c'era qualcuno che si divertiva a scherzare sulle dimensioni di quello e di quell'altro pene. Beh, io non per vantarmi, ma ero messo piuttosto bene, quindi nessuno si allargava più di tanto a scherzare con me. Ad un certo punto entrò la dottoressa Daniela.
"Permesso" disse con un filo di voce.
Passarono alcuni attimi di silenzio, perchè certamente nessuno si aspettava di vedere una donna, proprio mentre eravamo tutti in doccia. Lei era bella; indossava come al solito il suo grembiule bianco, e sotto un vestitino nero davvero molto corto e molto arrapante. Come tette non era certo eccellente, ma come cosce, ve lo ripeto, c'aveva due cosce che non finivano più. Per qualche minuto si ammutolirono tutti; a qualcuno iniziò ad indurirsi il cazzo, tanto che Daniela se ne accorse e fece un sorriso di circostanza.
"Stefano, ti ho portato i risultati delle analisi dello sperma" disse. "Tranquillo, è tutto a posto".
"Beh dottoressa" disse qualcuno. "Visto che è qui, potrebbe dare una controllata a tutti. Non le pare?".
"No, non mi sembra il caso...".
Allora quasi la pregarono in ginocchio. Intanto i nostri cazzi si erano gonfiati a dismisura, e in breve tempo Daniela si trovò circondata da mostruosi cazzi eretti. Dovette pensare che l'unica soluzione era quella di accontentarli.
"Va bene, va bene. Ma non fate scherzi" disse. "Cavolo, non ho mai esaminato così tante nerchie erette".
Daniela ci fece mettere con le spalle al muro e passò davanti a noi con fare piuttosto professionale. Si abbassò davanti al primo, prendendo in mano il suo fallo duro; gli accarezzò i testicoli, e senza dire niente passò al suo collega di fianco. Anche a lui strinse le dita intorno all'asta. Ma neanche il tempo di dargli un'occhiata che quello iniziò a fiottare, e uno schizzo le saltò sulla faccia. Scoppiarono tutti a ridere e a prenderlo in giro. Da quel momento, tutti lo chiamarono "Flash".
"Complimenti!" le disse Daniela, asciugandosi il viso con la manica del grembiule. "Schizzi abbondanti e densi".
Poi passò al successivo. Esaminò tutti, e devo dire che ci fu anche qualcun'altro molto rapido nello sborrare. E infatti Daniela si beccò dell'altra sborra dritta in faccia. Quando arrivò il mio turno, mi guardò, mi sorrise, aveva il viso tutto imbrattato.
"Ecco il mio cazzo preferito" mi disse. Lo prese in mano e lo accarezzò delicatamente. "Ma a te ti ho già esaminato abbastanza. Non credi? Bene ragazzi, la visita è finita. Siete tutti in perfetta forma".
"Come sarebbe a dire?" domandò qualcuno. "Ci visiti in modo più approfondito, dottoressa".
"Ragazzi, mi avete forse scambiato per una puttana? Forza, rivestitevi".
Daniela mi fece l'occhiolino e se ne uscì dalla doccia, con quel suo passo felpato da felina. Ragazzi, che donna.

Stefano.

giovedì 19 luglio 2012

Meritocrazia

Sinceramente mi dispiaceva vedere Stefano in difficoltà con tutto quel lavoro e allo stesso tempo l'idea di provare ben nove uomini diversi a letto era quello che ci voleva dato che il mio amante latitava da un pò. Ma nove tutti insieme sarebbero stati troppi pure per me, per cui proposi a Stefano di mettere come incentivo un dopo cena con me per i due ragazzi che avessero lavorato meglio quella sera. Misi le cose in chiaro sarebbe stata una serata soft, al massimo forse uno spogliarello e niente più.
La notizia fu accolta con clamore e tutti diedero del loro meglio quella sera ma alla fine furono scelti dal mio fidanzato un certo Salvatore con il suo amico Vittorio. Pur avendo ascoltato le regole, Vittorio non si dava per vinto, si accordò con il suo amico: "Le lasciamo fare la sua scenetta, la facciamo bere e poi la scopiamo". furono le sue parole prima di raggiungermi in stanza dove era anche Stefano allo scopo di vigilare sulla serata.
Li feci accomodare e salii in piedi sul letto, stefano ha fatto partire la musica e i due giovani si sono tirati fuori l'uccello.
Io mi davo da fare cercando di tirarla per le lunghe in uno spogliarello malizioso che sembrò infinito mentre i due ragazzi si masturbavano come due bravi bambini seguendo lo spettacolo. Non avevo niente sotto il vestito e avevo anche accorciato il pelo della figa, quando fui tutta nuda mimai una masturbazione risalendo con le mani dalle cosce ai seni ma mi accorgevo che i due si trattenevano dall'eiaculare veramente. Mi diedi ancora più da fare tenendo ben aperta la figa con le mani ma niente.
"Cosa aspettate per venire? Non vi piaccio?" Mi hanno rassicurata e incitata a proseguire.
Presi la bottoglia che avevano portato dalla cucina come omaggio e iniziai a succhiarla da vera porca come se fosse stato uno dei due peni. I ragazzi avvicinati al letto si masturbavano incitandomi ad essere sempre più oscena. Allora mi sono stesa ho allargato le cosce e mi sono infilata nella figa il lungo collo della bottiglia. Loro erano sempre più vicini e senza mollare la presa dal cazzo Vittorio ha afferrato la bottiglia con la mano libera per spingermela ancora più in fondo.
"Non è quello che volevo...smettila, mi sto eccitando sul serio". Senza darmi ascolto Vittorio ha ceduto la bottiglia all'amico e mi ha piazzato le mani sui seni, non riuscivo ad oppormi. Ormai stavo godendo davvero.
"Si dai ancora, sfondami, vai fino in fondo". Eravamo tutti e tre eccitatissimi.
Vittorio lanciando uno sguardo verso Stefano come a chiedere il permesso si è accovacciato sulla mia faccia sfiorandomi le labbra con i coglioni. Sull'orlo dell'orgasmo non mi sono fatta pregare per prenderli in bocca, li succhiavo, erano molto pelosi e continuavo a dimenare il bacino sulla bottiglia spinta dall'altro.
Quando mi ha tolto i coglioni di bocca ormai non rispondevo più di me. "Fate quello che volete di me...e mi piace...continuate, fatemi tutto come a una puttana". A queste parole Salvatore ho posato la bottiglia, si è spogliato e si è steso su di me per penetrarmi.
"Aahhh che uccello! lo sento tutto dentro di me".
L'altro nel frattempo stava cercando la mia bocca con il suo. Glielo ho succhiato da vera maiala.
"Allora è meglio della bottiglia no?". Non potendo rispondere gli ho palpato i coglioni continuando a succhiare.
Salvatore non voleva godere subito ed è uscito dalla mia figa ma io ne volevo ancora.
"Scopatemi ancora, non lasciatemi così".
Salvatore ha ripreso la bottiglia. "Dai scopati da sola".
Lo ho accontentato gemendo più che mai.
"Amore vedi cosa mi fanno fare? Godo! Ah siii"!.
Ma non erano soddisfatti, mi hanno fatta sistemare a quattro zampe sul letto. Salvatore voleva farselo succhiare e me lo ha ficcato fino in gola. Ne avevo voglia e credo di aver fatto davvero un gran lavoro di bocca in premio al miglior cuoco della serata. L'altro invece si inumidiva l'uccello nei succhi della mia figa senza entrare per poi puntarmi la cappella grossa sull'ano. Ho sentito una sonora pacca sul sedere e l'ordine di aprire il culo senza smettere di succhiare l'amico.
Era un pò che non lo prendevo nel culo e sentirlo affondare fino ai coglioni non è stato del tutto indolore, cercavo di collaborare dimenando il sedere, intanto lui mi masturbava per eccitarmi e farmi aprire di più, l'altro invece aveva preso a scoparmi la bocca.
Avevo ben due cazzi in movimento nel mio corpo ma non è durato molto, presto ho sentito i caldi schizzi riempirmi il retto e ho dovuto succhiare ancora più in fretta quello che mi ha spedita in gola una quantità impressionante di succo.
Ero piena fino all'orlo ma i due impazziti si sono scambiati di posto senza darmi tregua.
L'ano ormai era allargato percui Salvatore non ha avuto difficoltà a scivolarmi dentro, mentre io prendevo in bocca l'altro uccello che sapeva di culo.
Urlando di piacere si sono svuotati contemporaneamente per la seconda volta.
Durante la pausa mi sono rivolta a Stefano, dopo tutto era lui il capo, per sapere se il lavoro di questi due ragazzi meritava addirittura un tris. Avevano svolto davvero un buon lavoro sia in cucina che a letto percui Stefano acconsentì.
Mi presero in due stavolta, nell'ano e nella vagina contemporaneamente. Dopo l'assestamento i due pistoni hanno iniziato la loro corsa nuovamente nel mio corpo.
"Vi sento bene...mmm tutti e due...mi sfondate dappertutto".
Mentre venivo senza controllo mi è scappata una pisciata sul cazzo di Vittorio che lo ha portato a schizzare mentre l'altro faceva lo stesso nel mio culo.
Dopo la doccia ho salutato i migliori lavoratori e sono rimasta nel letto ancora caldo con Stefano che ha insistito per un quarto orgasmo in premio per lui stavolta usando la bottiglia mentre mi guardava da porco, cornuto e contento.
Sabrina