martedì 31 marzo 2015

Orgia anale

Mentre i nostri nuovi amori crescevano (e Stefano diventava sempre più bravo a fare i pompini) anche il nostro agriturismo prendeva forma e si avvicinava il giorno dell'inaugurazione.
Il giorno che ci consegnarono la piscina ultimata eravamo tutti su di giri e decidemmo di festeggiare. Erano stati giorni frenetici e ricchi di emozioni nuove, nessuno di noi aveva avuto il tempo di riflettere su tutte quelle importanti trasformazioni, ci sembrò giusto dedicarci una serata solo per noi.
Stefano trascorse tutto il giorno in cucina aiutato da Tiffany da cui ormai era praticamente inseparabile per sperimentare nuove ricette da farci assaggiare per inserirle nel menu del ristorante, io approfittai del giorno libero al negozio per passare del tempo con il piccolo Rocco e aiutare Angelo a conoscerlo giocandoci assieme. Se Angelo ormai era quasi il mio fidanzato mi sembrava giusto che entrasse a pieno titolo nella famiglia. Rocco era un bambino veramente fortunato, circondato da tante persone che lo amavano.
Per la sera decidemmo di infrangere la regola del nudismo indossando il costume, i nostri corpi non avevano più segreti e volevamo goderci il piacere di nasconderli per poi scoprirli nuovamente.
Quando tutto fu pronto ci accomodammo a bordo piscina, Martina ebbe modo così di fare pratica come cameriera servendoci la cena, eravamo veramente felici.
A tavola progettammo la serata di inaugurazione, senza clamori doveva essere una cosa importante ma intima. Feci la mia proposta:
"Ho un'idea per l'inaugurazione, io credo che questa sia un'esperienza importante per tutti noi ed è giusto condividerla con persone veramente speciali. Chiudete gli occhi" mi ascoltarono tutti.
"Ora tornate indietro con la memoria, ognuno di noi avrà un solo invito a disposizione, dovrà invitare il suo primo amore."
Ci fu un momento di silenzio pieno di stupore e imbarazzo.
"Io inviterò Giuliano, voi non siete obbligati a dire ora la persona che inviterete avete tutto il tempo per pensarci. E dopo aver pensato ai nostri primi amori credo sia giusto a questo punto dedicarci anche a quelli più recenti. Inizio io, voglio che voi tutti sappiate che mi sono innamorata di Angelo, chiaramente amo anche Stefano e dato che con lui sono felicemente sposata, intendo ufficialmente chiedere a Angelo di diventare il mio fidanzato".
Un nuovo momento di silenzio e stupore fu rotto solo da un grande applauso di Tiffany che era sinceramente felice per me e fece a sua volta la stessa proposta a Stefano. Martina rimase in disparte, non voleva essere la guastafeste ma non sembrava troppo convinta della nostra nuova disposizione sentimentale. Era anche l'unica che non aveva nessuno da invitare alla festa, il suo unico amore era stato Angelo e il pensiero di dividerlo con me non la entusiasmò.
"So cosa stai pensando Marty, ma non preoccuparti" cercai di rincuorarla "noi siamo pronti a far scoprire nuovi amori anche a te, iniziando da stasera. Sai, la piscina non è l'unica cosa che inaugureremo stasera". Solo Angelo comprese il senso delle mie parole ma gli altri tra l'euforia e l'alcol si lasciarono guidare senza troppe storie.
Io e Angelo ci alzammo per dirigerci verso Martina e mentre lui la baciava con trasporto e amore io mi inginocchiai a sfilarle il costume mentre gli occhi attenti di Stefano e Tiffany seguivano la scena soffermandosi come speravo sul suo culetto meraviglioso, tondo e piccolino. Martina sembrava già stare meglio e più rilassata dai baci del suo Angelo, da non accorgersi di essere l'unica nuda in mezzo a noi. Li lasciai amoreggiare un pò e andai a bisbigliare una cosa nell'orecchio di Tiffany che mi sorrise complice e entrò in casa.
Mi sedetti in braccio a Stefano e iniziai a baciarlo a mia volta: "Non è meraviglioso l'amore?" gli chiesi. "Si lo è" rispose. Limonando gli strinsi il pacco da sopra al costume. "Preparalo, stasera ci servirà". Aver usato il plurale stranì mio marito ma ormai aveva rinunciato a farsi troppe domande.
Quando Tiffany tornò aveva preso con se tutto il materiale per i massaggi. Angelo fece distendere Martina a pancia sotto e Tiffany si mise al lavoro. Aveva davvero delle mani d'oro, la ragazza sotto di lei sembrava in estasi, completamente abbandonata e rilassata perfino quando le dita di Tiffany si insinuarono tra le sue chiappe. Le massaggiò l'orifizio a lungo e con cura strappandole i primi sospiri di piacere e finalmente a tutti fu più chiaro dove sarebbe andata a parare la serata. Angelo tornò a baciarla, sussurrandole "Finalmente stasera entrerò anche là, sei contenta amore?"
Sicuramente in un'altra situazione non avrebbe ottenuto lo stesso slancio ma ormai Martina era già entrata nel vortice del piacere anale gurazie alle dita di Tiffany che non sarebbe più stata in grado di tirarsi indietro.
"E' pronto" annunciò Tiffany "Angelo ora tocca a te, a te l'onore del primo assaggio"
Il ragazzo non si fece pregare e prese il posto della massaggiatrice continuando il suo lavoro questa volta con la bocca. Mentre lui leccava con amore il buco del culo della sua fidanzata io sfilai il costume di Stefano per offrire il cazzo già durissimo di mio marito alla bocca di Tiffany che aveva il compito di preparare anche lui.
Io e Angelo ne avevamo parlato a lungo e alla fine eravamo d'accordo che Stefano aveva il cazzo ideale per sverginare il culo di Martina. Il cazzo di Stefano come credo ricorderete è lungo ma non grosso e si sarebbe adattato meglio di quello di Angelo che invece ha la cappella più larga nel culo stretto e timoroso di Martina. In più Stefano non ha la stessa resistenza di Angelo e la sua sborra sarebbe stata il lubrificante perfetto per facilitare l'entrata del ragazzo.
Quando l'ano di Martina luccicava di saliva quanto il cazzo di mio marito fu il momento di passare all'azione.
Stefano prese posizione con Angelo che seguiva da vicino ogni mossa. "Fai piano" gli chiese. Stefano gli strizzò l'occhio e appoggiò il glande in attesa del via. "Ma nemmeno troppo" aggiunse Angelo e Stefano entrò, sparendo completamente in lei.
Martina era fuori di sè. "Mmmmmm come è lungo...mi arriva in pancia, cazzo brucia..ma è bellissimo...non toglierlo ti prego" Stefano non lo tolse ma gli bastarono pochi affondi per scaricarle nell'intestino la sua solita quantità abbondante di crema calda che portò Martina al suo primo orgasmo anale. Ora che era aperta bisognava insistere. Con una sincronia perfetta Stefano si sfilò per lasciare il posto a Angelo che entrò con poco sforzo facilitato dalla sborra che colava e iniziò finalmente a scoparla per bene.
Li lasciammo per un pò godersi il nuovo piacere e io ne approfittai per farmi legare da Stefano lo strap on che non usavo da tanto.
Martina godeva a ripetizione e non voleva smettere nemmeno quando Angelo le riversò dentro la seconda sborrata della serata.

L'unica in grado adesso di darle ancora sborra era Tiffany e Martina non fece troppo caso alle dimensioni decisamente diverse del terzo cazzo che le entrò nel culo.
Vedevo Stefano guardare la scena con una punta di gelosia, credo che l'unica cosa di cui fosse veramente geloso di Tiffany era il suo cazzo, ma io sapevo che sarebbe stato troppo per lui, era ancora poco abituato a prenderlo nel culo e fu per questo che così come avevo aiutato Martina a godere del sesso anale ora dovevo aiutare mio marito. Lo feci posizionare a pecora accanto a Martina e presi a scoparmelo come ai vecchi tempi mentre guardava negli occhi Tiffany come una specie di promessa. E non era l'unico a provare gelosia quella sera. Angelo escluso dai giochi dovette per la prima volta considerare un'idea a cui non aveva mai pensato, ma per quella sera ci fermammo alla terza sborrata nel culo di Martina e il secondo orgasmo di Stefano con il culo pieno.
Il foro della gloria.

(foto: DDFNetwork.com)


   Le uscite con Tiffany erano sempre più frequenti, e a Sabrina non dispiaceva. Nonostante io e Tiffany avessimo legato così tanto, mia moglie non sembrava essere molto gelosa. E la cosa non poteva che farmi piacere. Ero più che certo di provare per Tiffany un qualcosa di molto vicino all'amore, e per questo motivo volevo godermela il più possibile. Una sera la portai in discoteca; Sabrina aveva preferito restare a casa con Angelo e Martina, ovviamente nudi, a guardare un film. Tiffany quella sera aveva messo un vestitino porchissimo, e in discoteca gli uomini non facevano altro che mangiarsela con gli occhi. Addirittura al bagno un uomo aveva cercato di rimorchiarla. Tiffany stava per entrare quando ad un certo punto questo tizio le si para davanti e le mostra un preservativo.
"Che ne dici?" le domandò. "Ti interessa?".
"No grazie, sono con il mio fidanzato" rispose. Quando io e Tiffany uscivamo insieme diceva così, che io ero il suo fidanzato. A entrambi piaceva comportarci come se fossimo una coppia.
   Dopo la discoteca Tiffany mi disse che voleva portarmi in un posto. E allora io le dissi di sì. E così mi portò in un club molto porco che conosceva lei. All'ingresso c'erano degli armadietti dove riporre la propria roba, anche i vestiti. Ebbene sì, in questo posto si stava nudi. Vedevo molti uomini, e qualche trans, ma donne non se ne vedeva neanche una.
"Ma che posto è?" le domandai.
"Vedrai tesoro, ti piacerà".
   Il posto era frequentato da molti uomini di mezza età, molti uomini sposati soprattutto. E la maggior parte di loro parevano conoscere Tiffany molto bene. In ogni modo ci spogliammo e mano nella mano entrammo dentro, dove c'era un bar e tanti uomini seduti a chiacchierare. Sentii uno strano odore di cloro, e infatti oltre il bar c'era una piscina con idromassaggio, in cui c'erano alcuni trans che facevano il bagnetto insieme ad un gruppo di uomini.
"Ma cos'è questo posto, una piscina?" domandai a Tiffany.
"In verità non è soltanto una piscina. C'è anche la sala gloryhole e il labirinto".
   Il labirinto era appunto un labirinto di specchi, in cui erano disseminate varie stanzette dove scopare, munite di distributori di profilattici e carta igienica. Alla fine del labirinto c'era una dark room, cioè una stanza buia dove avvenivano delle colossali ammucchiate.
"Come conosci questo posto?" le domandai.
"Ci venivo spesso a fare pompini e a farmeli fare. A pagamento, si capisce. Vieni, ti faccio vedere come funziona la gloryhole".
   Tiffany, tenendomi per mano, mi portò in una piccola stanzetta, dove c'era solo un buco e nient'altro. Poi chiuse la porta alle nostre spalle.
"Ecco, bisogna infilare il cazzo dentro e prima o poi viene qualcuno a succhiartelo. Così" Tiffany infilò il suo mostruoso cazzo (già in erezione da quando ci eravamo spogliati) nel buco e spinse il bacino in avanti per far uscire la sua proboscide dall'altra parte.
"Ancora niente?" le domandai.
"No, non arriva nessuno" poi dopo qualche secondo... "no, aspetta. Ecco. Qualcuno lo ha preso in bocca". Tiffany iniziò a muovere il bacino avanti e indietro. Ansimava di piacere, e il mio cazzo iniziò a indurirsi e allora mi misi dietro di lei, e con le mani le accarezzai le spalle, e le appoggiai l'asta dura in mezzo alle natiche. Tiffany mi sorrise. Iniziai a strofinare il mio cazzo in mezzo alle sue chiappone burrose e con le mani le presi entrambe le tette e le palpai. Nel frattempo lei continuava a spingere il bacino avanti e indietro, mentre qualcuno dall'altra parte la sbocchinava. 
"Inculami" mi disse.
"Cosa?!".
"Sì dai, inculami. Voglio il tuo cazzo dentro".
   Direzionai la punta del cazzo contro il suo orifizio anale e spinsi. Le entrai dentro senza troppe difficoltà e lei urlò di piacere. La presi per i fianchi e iniziai a scoparmela, mentre un perfetto sconosciuto le stava succhiando il cazzo dall'altra parte della parete. C'avevo tutto il cazzo dentro il suo condotto anale, tanto che le palle sbattevano sotto le sue. Poi le baciai il collo e con la lingua le leccai le orecchie. Mi sentivo una furia. Sentivo le gambe di Tiffany che tremavano per lo sforzo di stare in piedi ed essere inculata e sbocchinata allo stesso tempo. Lei dopo un pò iniziò a fiottare, e subito dopo anche io e riversai tutto il mio caldo seme nel suo retto. Poi Tiffany ritirò il suo cazzo dal buco. Era ancora duro e sgocciolante di sborra. C'avevo una gran voglia di succhiarglielo anche io, e lei dovette leggermi nel pensiero, perchè mi disse:
"Dai, cosa aspetti? Vai dall'altra parte".
   Allora uscii dalla porta e feci il giro della stanza. Mi misi in ginocchio davanti al buco. Per il momento non c'era niente, poi finalmente apparve l'enorme cazzo di Tiffany. Iniziai a spompinarlo. Era delizioso. Non avrei mai creduto di essere così attrazzo da un cazzo. Poi ad un certo punto l'enorme nerchia ritornò dentro il buco, e ricomparve dopo qualche secondo di attesa, e io ritornai a riprenderlo in bocca, ma era diverso. Aveva perso consistenza. Pensai che forse era dovuto al fatto che avendo appena sborrato, Tiffany doveva aver perso potenza. Comunque sbocchinai così tanto che alla fine iniziò a schizzarmi in faccia, copiosa e calda, tanto che mi stupì non poco il fatto che ne avesse ancora così tanta, avendo già eiaculato da poco. Il cazzo rientrò nel buco, stavo per alzarmi quando ad un certo punto ritornò fuori, sempre eretto e duro. Non era mai sazio.
"Ti prego tesoro, non ti fermare. Ho ancora voglia" sentii che diceva.
   E allora continuai a sbocchinare, ma anche questa volta ebbi l'impressione di sentire in bocca un cazzo diverso. Forse era solo un impressione, ma ero convinto che la forma era completamente cambiata. Altri schizzi di sborra mi saltarono sulla faccia, e il cazzo rientrò nel buco e uscì un'altra volta.
"Ti prego, succhiamelo ancora un pò tesoro".
   Come potevo dirle di no? Ero stremato, ma non abbastanza da accontentare la mia Tiffany. E così sbocchinai. Ma anche questa volta il cazzo mi sembrò diverso. E poi ecco altra sborra copiosa riempirmi la faccia. Ce l'avevo dappertutto. Ero un vero e proprio sborratoio e mi colava da tutte le parti. Ma quanta ne aveva? Ero confuso, mi sembrava difficile da credere che tutto quello sperma fosse il suo, e vidi Tiffany venire verso di me, e rideva, e allo stesso tempo dal buco apparì un altro cazzo duro. Allora capii. Mi aveva fatto uno scherzo facendomi sbocchinare altri cazzi oltre al suo. Praticamente avevo fatto pompini a chissà chi. Tiffany era molto divertira.
"Era solo uno scherzo" mi disse.
"Molto divertente" le risposi, e mi alzai da terra. Mi prese per mano e mi portò verso le docce, dove mi aiutò a ripulirmi da tutta quella schifezza giallognola. E mentre mi insaponava la faccia si avvicinò al mio orecchio e mi sussurrò qualcosa:
"Ti amo". 
  
Stefano.

lunedì 30 marzo 2015

Nuovi amori.

Fu senza dubbio uno dei periodi più felici della nostra vita insieme. Stefano sembrava rinato e non solo per la nuova svolta professionale, anzi quella andava di pari passo con il suo rapporto speciale con Tiffany. Sembrava essere tornato un adolescente innamorato e pieno di ormoni, vederlo così preso da un'altra persona mi faceva sentire bene, ero proprio contenta e cercavo ogni occasione possibile per lasciarli soli a coltivare il loro amore. Perchè di questo si trattava, non era il solito sesso insolito o perverso, si stavano innamorando e la trovavo una cosa meravigliosa. Senza contare che anche io ne traevo dei vantaggi, Stefano era sempre di buon umore, il piccolo Rocco cresceva più sereno spesso attaccato alle tette della zia Tiffany e non vi dico il sesso! A Stefano sembrava non bastare mai e diventava anche molto più bravo, primo perchè Tiffany lo faceva godere spesso e questo aumentava la sua resistenza e poi perchè soddisfatte con lei le pratiche più alternative a letto con me poteva dedicarsi completamente alla mia vagina, unica cosa che mi completava rispetto a lei. Era proprio questo che non mi faceva provare gelosia nei suoi confronti e nemmeno rivalità, insieme potevamo offrire al nostro uomo tutto ciò che si possa desiderare per essere appagato.
Parlandone decidemmo che non avremmo mai fatto sesso in tre, era più giusto che lui si dedicasse completamente e in maniera esclusiva ad entrambe le sue donne, Stefano non è uno stallone ma un dolcissimo amante e questa era la dimensione a lui più congeniale.
Dal canto mio del resto anche io conoscendo meglio Angelo sentivo un'attrazione particolare nei suoi confronti, lo riconoscevo più simile a me e spesso finivamo nudi a parlare, di noi, del sesso che ci piaceva o ci sarebbe piaciuto, del piacere che provavamo nello stare così liberi e nudi uno di fronte all'altra. Ogni tanto si univa a noi anche Martina ma la sua presenza era meno spontanea per cui cercavamo di limitarci per non infastidirla. Anche quello era un equilibrio tutto nostro molto basato sull'intesa mentale senza alcun tipo di contatto fisico.
Angelo mi raccontò la storia della spiaggia e io gli raccontai le nostre avventure cuckold, ovviamente durante le nostre chiacchierate il suo cazzo si impennava all'istante e restava durissimo per tutto il tempo ma io non ci trovavo nulla di male o di strano e anche se era davvero un gran cazzo non mi venne mai in testa nemmeno di sfiorarlo, mi bastava poterlo ammirare libero esposto e maestoso magari masturbandomici dopo al pensiero o desiderarlo in bocca mentre Stefano mi scopava.
Per lui era lo stesso, mostrarmelo per un pomeriggio intero lo caricava e la sera gli permetteva di darlo alla sua Martina con foga sempre nuova. Insomma eravamo tutti notevolmente soddisfatti e nuovamente innamorati.
Angelo mi confidò che probabilmente a differenza del mio Stefano quelle cuckold lo eccitavano di più in quanto fantasie ma quello di cui sentiva più di tutto il bisogno era il culo della sua Martina e io mi proposi di aiutarlo nella sua missione a patto che si sarebbe fidato di me.
"Vedi, a tutti, e intendo proprio tutti, sia donne che uomini, piace farsi scopare nel culo, su questo puoi stare certo, solo che alcuni come la tua Martina, non lo sanno ancora e noi abbiamo il compito di farglielo scoprire, ma serve del tempo per questo e io voglio aiutarti"
"Sei molto cara Sabry, tutti gli uomini dovrebbero avere almeno una volta una donna come te" e terminate queste parole per la prima volta lo vidi avvicinarsi per darmi un leggerissimo bacio sulle labbra. Era una bacio innocente fugace di affetto sincero. "Ma perchè lo fai?" mi chiese subito dopo.
"Davvero ancora non lo hai capito?"
"No" fece lui ed era sincero.
"Perchè io mi sono innamorata di te Angelo".
Quelle parole credo lo sconvolsero non poco. Fino a quel momento per lui le corna erano soltanto un richiamo sessuale, mai aveva considerato che potessero contemplare dell'altro e si stranì.
"Dici davvero?" chiese sospettoso.
"Si, e se mi baci di nuovo te lo dimostro".
Non perse tempo, avvicinò le sue labbra alle mie e iniziammo a baciarci questa volta in maniera diversa, completa, profonda. La sua lingua aveva qualcosa di diverso da tutte quelle che avevo assaggiato, somigliava molto di più a quella di Stefano e capii che era proprio l'amore a fare la differenza.
Con la lingua ognuno nella bocca dell'altro ci trovò Stefano che doveva raggiungere il bagno per pulirsi dall'ennesima sborrata di Tiffany e attese che il bacio si esaurisse senza disturbare.
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domenica 29 marzo 2015

sabato 28 marzo 2015

I colloqui

Ottenere quel finanziamento non fu semplice ma nemmeno difficilissimo. Più sono brutti e più sono facili da accontentare. Dopo quella cena noiosissima avevo fretta di concludere l'affare quindi ci recammo in una camera di uno squallidissimo hotel a ore di periferia, ottimo per questo genere di cose. Quella situazione paradossale mi faceva sentire una vera puttana e la cosa iniziò lentamente ad eccitarmi tanto che alla fine quasi mi dispiacque che il porco era davvero di poche pretese. Si accontentò di leccarmi la figa infilandomi di tanto in tanto la lingua nel buco del culo mentre si masturbava. E sarebbe finita così se io mossa da una strana compassione per quell'uomo viscido e frustrato non avessi completato il lavoro con una delle mie spagnole da infarto che mi riempirono il viso di una quantità veramente notevole di sperma bollente.
Con i soldi del porco iniziammo i lavori che procedevano nel migliore dei modi, più l'oasi prendeva forma più io e Stefano eravamo uniti e felici. I miei metodi per rendere efficienti gli operai erano infallibili  e così il tutto durò molto meno del previsto.
Prima di aprire però mi resi conto che il lavoro da fare sarebbe stato davvero troppo solo per noi due, dovevamo per forza cercare del collaboratori. Con Stefano in cucina tutto il giorno e io divisa tra il negozio e le prenotazioni ci serviva dell'altro personale. Cinque ci sembrò il numero perfetto, un'altra coppia giovane sarebbe stata l'ideale e come quinta persona avevo in serbo una sorpresa per il mio maritino. Ci dividemmo i compiti, lui avrebbe fatto i colloqui alle coppie che dovevano dimostrarsi affiatate, lavoratori e chiaramente a loro agio con la nudità. Io invece iniziai a uscire la sera in cerca della mia sorpresa. Non furono necessari troppi colloqui, Stefano si innamorò letteralmente a prima vista di una coppietta giovane e bella che sembrava esattamente il nostro completamento: Angelo e Martina erano una coppia di fidanzati in cerca di una svolta nella loro vita. Erano il nostro completamento perchè Angelo era me al maschile mentre Martina più timida e riservata sembrava la fotocopia di Stefano con le tette. Alla richiesta di Stefano di svolgere il colloquio tutti nudi Angelo rispose con entusiamo spogliandosi in meno di dieci secondi mentre Martina più ritrosa volle inizialmente tenere almeno lo slip. Stefano ormai assuefatto dal mio esibizionismo trovò la cosa tremendamente eccitante e non fece mistero della sua erezione durante tutto il colloquio. Cosa che non sfuggì a Angelo che invece restava tranquillamente con le palle all'aria senza mostrare segni di imbarazzo. Si instaurò subito una bella complicità al maschile con battute che non sfociavano mai nella volgarità e piano piano anche Martina si sciolse presentando a mio marito una fighetta curata, piccolina ma promettente e un culetto sodo che avrebbe fatto la felicità di tutti i nostri ospiti.
Stefano comunicò ai nostri futuri soci che per la firma del contratto avrebbero dovuto attendere la sera a cena quando anche io avrei presentato la mia sorpresa.
Dopo lunghe ricerche la trovai. La mia sorpresa si chiamava Tiffany. Mi presentai a casa in sua compagnia e mentre Stefano era già ai fornelli ovviamente nudo, feci conoscenza con i nuovi amici in salotto sorseggiando l'aperitivo e apprezzando il panorama del corpo fresco e giovane di Angelo. Ad un mio cenno anche Tiffany iniziò a spogliarsi restando solo con un perizoma stretto che faceva esplodere un culo davvero perfetto. Quando Stefano ci chiamò per la cena feci le presentazioni, parlando del curriculum di Tiffany, una massaggiatrice di professione con molti attestati e corsi alle spalle.
"Ma il vero punto forte di Tiffany sta a te scoprirlo amore" dissi rivolta a mio marito. "Su da bravo metti a suo agio la nostra amica, non vedi quel perizoma come le stringe?"
In effetti sembrava veramente troppo piccolo e Stefano non se lo fece ripetere due volte incuriosito dalla mia presentazione.
Quando ebbe liberato la nostra amica da quell'ultimo pezzo di stoffa rischiò l'infarto: Tiffany era accessiorata di un gran bel cazzo che sembrava il completamento degli altri due presenti nella stanza, decisamente più largo di quello di mio marito ma anche più lungo di quello di Angelo. Ebbene si, avremmo avuto la massaggiatrice trans!

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sabato 14 marzo 2015

Progettando.



Iniziò così un periodo molto intenso, sotto tutti i punti di vista. Dare vita al progetto di Stefano non era una cosa semplice ma eravamo talmente gasati da non fare caso alla fatica, al sonno perso e a alle spese, volevamo che tutto fosse perfetto, unico, speciale. A partire dal nome “L’oasi dei sensi”. C’era molto da progettare e da fare ma decidemmo di fare le cose con calma per goderci questo nostro nuovo parto in tutti i suoi momenti. Mi piaceva pensarla così, magari ero stata aiutata dalla sborra di Luca ma il risultato sarebbe stata una nostra creazione, tutta nostra. Ci demmo infatti nove mesi di tempo per aprire la nostra oasi, durante i quali avremmo lavorato sodo. Per prima cosa prendemmo una decisione importante, dovevamo abituarci ancora di più a vivere senza vestiti già da ora in casa, tutti i giorni e con chiunque ci sarebbe venuto a trovare. Avremmo contagiato tutti al piacere della libertà e chi non lo avrebbe capito peggio per loro. Avevamo ormai un’età giusta per smetterla di rinunciare a ciò che ci dava più piacere. Procedemmo come fosse un rito, una sera dopo cena. Ci spogliammo a vicenda, molto lentamente e chiudemmo sotto chiave i nostri vestiti, tenendo fuori solo lo stretto necessario per uscire e andare a lavoro. Fu subito una sensazione meravigliosa essere nuda, naturale senza altri fini davanti al mio uomo e lui lo stesso davanti a me. Ovviamente coinvolgemmo anche il piccolo Rocco, iniziava la sua educazione naturista e ne fu entusiasta. Era molto più sereno e sorridente da quando aveva avuto il permesso di liberarsi dei vestiti e iniziò a cercarli sempre meno.
Tutta la fase di ideazione fu esaltante, Stefano sembrava rinato, era un vulcano di idee, pur mantenendo il suo ruolo principale in cucina in cui era imbattibile si sarebbe dedicato anche a tutto il resto. Ogni decisione e idea nuova ci metteva addosso un’eccitazione incredibile che sfociava in appassionati 69. Fu veramente un periodo stupendo fatto di lavoro e sesso orale come non ci era mai capitato nella vita e mi sorpresi a scoprire sapori del mio uomo che quasi avevo dimenticato. Così si rafforzò la nostra idea di dedicare la nostra oasi ai sensi ma ci tenevamo a mantenere un’impostazione familiare, accogliente e se pure il sesso avrebbe fatto da padrone non doveva diventare un bordello. Un sesso diverso, naturale in sintonia con il paesaggio che ci accoglieva.
Prevedemmo cinque aree, il posto era grande e lo permetteva e lavorammo a lungo sui dettagli.
Iniziammo dall’oasi della vista approfittando del fatto che l’agriturismo affacciava su un panorama in collina veramente unico, oltre al bel prato che avremmo attrezzato con i giochi per i bambini adeguatamente separati dalla piscina per gli adulti la zona avrebbe ospitato le due camere singole pensate per chi voleva appagare i piaceri della vista appunto. Ogni camera oltre ad avere un grande specchio sul soffitto aveva la possibilità di collegarsi su un grande schermo alle webcam piazzate nelle altre camere che avrebbero fatto richiesta di essere ammirati nella loro intimità.
L’oasi degli odori invece era situata nella piccola pinetina in cui avremmo piantato tutti i fiori e le piante dai profumi più afrodiasiaci e nella quale si sarebbero potuti ospitare anche i cani dei nostri ospiti nei pressi di una piccola stalla per permettere a chi lo volesse di praticare equitazione o vivere avventure in un’ambientazione più selvaggia.
L’oasi del gusto ovviamente comprendeva la cucina di Stefano in cui avrebbe pensato a menu tipici e basati sulle esigenze dei nostri ospiti e la sala ristorante arredata con particolari tavoli regolabili nell’altezza che all’occorrenza avrebbero potuto ospitare anche i corpi stesi dei nostri ospiti che volevano offrirsi come banchetto o come dessert per gli altri, tipo buffet. Nella sala ristorante c’erano anche la porta delle due camere matrimoniali che come optional oltre al set di webcam che avrebbe potuto riprendere le loro perfomances per trasmetterle in diretta nelle camere singole o per essere registrate su un dvd da lasciare ai protagonisti alla fine del loro soggiorno, avevano anche una parete attrezzata per il glory hall per esaltare ancora meglio il piacere del gusto senza la distrazione della vista. Chiaramente ognuna di queste camere era dotata di tutto l’occorrente nei comodini per consentire di vivere al meglio il soggiorno, dai lubrificanti, alle bende, le manette allo strap on. Pensammo anche alla possibilità di creare una piccola boutique in cui le coppie avrebbero potuto lasciare le copie dei loro dvd a disposizione degli ospiti più curiosi.
L’area dei suoni era la più complessa da realizzare. Nasceva come locale destinato alla musica dal vivo, decidemmo di traformarla in una specie di hall comune, una zona ricreativa per socializzare, con divanetti per chiacchierare e una grande bacheca che avrebbe fatto da messaggeria tra gli ospiti. Era anche l’unica zona in cui potevamo sistemare la stanza più grande, quella con due letti matrimoniali più grandi del normale per le coppie che sarebbero venute con i bambini o che volevano trascorrere il soggiorno condividendo la stanza con un’altra coppia. I letti si prestavano a ospitare comodamente tre persone quindi ognuno avrebbe trovato la combinazione che più si addiceva. Per esaltare il piacere dei suoni la camera era assolutamente non insonorizzata in modo che chiunque fosse presente nella sala comune poteva comodamente ascoltare cosa accadeva all’interno. In questa stanza non era presente la webcam per rispettare la privacy di chi voleva farsi sentire ma lasciare il resto all’immaginazione. In compenso però aveva la possibilità di aprire dei divisori all’interno in modo da escludere all’occorenza qualcuno degli ospiti e lasciarlo solo ad ascoltare.
Infine l’oasi del tatto, attrezzata con il centro massaggi e comode poltrone attrezzate con tutto l’occorrente per i cultori della masturbazione, lubrificanti e toys di ogni tipologia.
In tutto quindi disponevamo di dodici posti letto e chiaramente prima dell’inaugurazione ufficile io e Stefano ci saremmo premurati di provare tutte le attrezzature personalmente.
Puoi procedere.

(in foto: Melissa Monet, Sweetheartvideo.com)

   Sabrina era lì, a novanta gradi, con il vestitino tirato su e le natiche oscenamente aperte. Luca aveva già cominciato a spalmarle il lubrificante sul condotto anale, e il suo cazzo era inequivocabilmente puntato contro quel buco che aveva reso famosa la mia donna. Luca era uno dei pochi a non avere mai avuto l'occasione di usufruire del corpo di Sabrina, eppure aveva sentito parlare tanto di lei. Per Luca, Sabrina Bocca e Culo era quasi una leggenda. La più vacca di tutta la città, quella che non ha mai negato la bocca e il culo a nessuno, tranne che a lui. Ma non mi aveva mai detto di volersela fare, e davvero non ne capisco il motivo dal momento che glielo avrei permesso senza troppi problemi. E ora era lì, che aspettava solo il mio "sì".
"Dai, va bene. Puoi procedere" dissi. "Se ti fa piacere vi lascio soli".
"No no, è proprio questo il bello. Devi guardare mentre lo faccio" disse e poi colpì Sabrina con uno schiaffo ben assestato su una natica e lei ebbe un sussulto di piacere. A quel punto avvicinò il glande al buco del culo della mia donna e lo fece entrare. Con tutto quel lubrificante, il cazzo entrò dentro senza troppi problemi, e in qualche secondo era tutto dentro, fino alle palle. La prese saldamente per i fianchi e iniziò a fotterla con decisione.
"Scusami Luca" gli dissi. "Ma perchè non me l'hai detto prima che volevi sbatterti mia moglie?".
"Beh sai, ho sentito parlare tanto di Sabrina Bocca e Culo, ma non sapevo se fossero tutte cose vere o inventate, e quindi non te l'ho mai chiesto per non fare brutte figure. Ma a quanto vedo, quello che si diceva, era tutto vero. Ricordo che quando eravamo all'ultimo anno di scuola non si parlava d'altro che di lei. Ho sentito che una volta la tua donna ne ha sbocchinati due contemporaneamente nel bagno del liceo, e che poi il bidello l'ha beccata proprio mentre le stavano fiottando in faccia. Sta cosa mi ha sempre arrapato un casino, ma è vero?".
"Non lo so, è la prima volta che sento questa storia" risposi e poi mi rivolsi a mia moglie. "Sabri, è vero?".
"Sì, è una storia vera. Il bidello mi beccò proprio mentre mi stavano fiottando in faccia. Per non farlo parlare ho dovuto sbocchinare anche lui. Mi ha fatto un pò schifo se devo essere onesta. C'aveva il cazzetto piccolo e rugoso. Poi mi ha anche sborrato in bocca".
   Era la prima volta che sentivo quella storia. Ma di storie su Sabrina Bocca e Culo ne giravano tante. Alcune erano inventate e messe in giro da alcuni maschietti senza scrupoli che pur di farsi grossi agli occhi dei compagni dicevano questo e quell'altro mondo su Sabrina. Storie di gangbang, di dominazione e di perversioni varie. Molto spesso erano inventate. Tutte storie che a Luca piacevano molto, a giudicare da quanta foga ci metteva nel fottersi Sabrina. Luca, dopo aver sentito raccontare tutte quelle storie su di lei, era diventato un vero e proprio fan di Sabrina.
"E poi?" le domandò. "Come è andata a finire? Dai, racconta".
"Purtroppo dopo quella pompa, il giorno dopo, ha preteso anche il culo. In realtà lui voleva la figa, ma io non gliel'ho data. per fortuna si è accontentato del culetto. Non mi sarebbe piaciuto perdere la verginità con uno come lui".
   Luca dopo un pò tirò fuori il cazzo dal retto di Sabrina e lo puntò in mezzo alle natiche e iniziò a fiottare. Il primo schizzo fu veramente violento, e raggiunse i capelli di Sabrina, poi gli altri furono più deboli, e finirono sulle sue spalle, poi Luca si acquietò e circondò con le braccia la mia donna da dietro, romanticamente. Iniziò a baciarle le spalle e Sabrina fu sorpresa da tutta quella tenerezza.
"Tesoro, come sei dolce" gli disse mentre lui la teneva da dietro con tanta passione. "Dovevi averci proprio tanta voglia".
"Oh sì che ne avevo" rispose lui. "Lasciamelo dire Ste, ogni uomo vorrebbe avere una donna come Sabrina. Sei davvero molto fortunato".
"Lo so" dissi e rimasi incantato nel guardare come coccolava la mia donna, con le sue carezze e i suoi baci. Poi dopo un pò se ne andò. Sabrina lo accompagnò per mano fino alla porta.
"Spero di poterti rivedere" le disse.
"Ma certo che puoi" le rispose Sabrina e si baciarono prima di congedarsi.
   Sabrina ritornò da me, mi prese le mani e si congratulò.
"Complimenti, adesso l'agriturismo è tuo".
"Tanto per cominciare, dal momento che è mio, vorrei apportare delle modifiche. Prima di tutto non sarà più un agriturismo, bensì un'oasi. Nella fattispecie un'oasi naturista".
"Ma è fantastico tesoro!".
"E poi vorrei che tu non lasciassi il tuo negozio di lingerie. Amore, hai sudato tanto per averlo. E poi mi fa impazzire vederti maneggiare quegli indumenti, consigliarli. Mi piace tanto vederti entrare nei camerini insieme ai tuoi clienti. Insomma, non voglio che molli. Magari potrai alternarti, un giorno al negozio e un giorno all'oasi. D'altronde hai cinque commesse, baderanno loro al negozio quando non ci sarai".
"Va bene tesoro, se è questo che vuoi per me va bene".
"Senti un pò, ma è vera quella storia del bidello?" le domandai.
"Chi lo sa..." mi disse facendo un sorriso di circostanza.   

Stefano.

venerdì 13 marzo 2015

Nuova vita.



Finalmente di nuovo a casa. Non vedevo l’ora di tornarci per riabbracciare il nostro piccolino ma avevo anche una gran voglia di tornare alla normalità, la nostra normalità, quella di una coppia felicemente innamorata, complice e sessualmente molto attiva, a modo nostro ovviamente. Volevo anche mettere un punto al passato, aver ritrovato Stefano e il suo cazzo mi aveva fatto capire che ero stufa di concedermi così facilmente a uomini di cui facevo fatica ricordare il nome. Era iniziata la nuova era di Stefano e Sabrina, lui sempre porco e cornuto, io sempre troia ma da ora con più gusto, con più classe. Stefano aveva scelto di amarmi così e io volevo aiutarlo a rendere ancora più completo il suo ruolo.
Ma questo sarebbe venuto con calma, ora avevo solo voglia di lui. Una voglia pazza, irrefrenabile che non riuscivo a trattenere. Passammo tre settimane di fuoco durante le quali mi feci scopare minimo due volte al giorno da mio marito senza rinunciare a seghe e pompini quando non c’era modo di avere rapporti completi. Non che a Stefano dispiacesse ovviamente ma come sapete lui non ha la tempra del toro da monta e sentivo che iniziava a desiderare qualcuno con cui dividere le fatiche a cui la mia figa avida ed esigente lo sottoponeva.
Senza contare che perfino l’allora innocente Rocchino si rendeva a suo modo complice. Quando iniziava a fare i capricci l’unico modo per farlo smettere di piangere era vedere mamma e papà che si facevano le coccole, a quel punto si addormentava beato e ci lasciava campo libero per smaialare.
Tutto filava liscio fino alla sera in cui ricevemmo la visita a sorpresa di Luca.
Luca era il capo di Stefano, il proprietario dell’agriturismo, un bell’uomo poco più grande di noi con cui non era mai successo niente pure se lui era perfettamente a conoscenza della mia fama e delle corna di Stefano di conseguenza.
Per farla breve Luca era venuto a comunicarci le sue intenzioni di mollare l’agriturismo e sistemarsi in un posto fisso che gli avrebbe garantito maggiori sicurezze. Aveva apprezzato il lavoro di Stefano e ci aveva visto del potenziale per cui era disposto a lasciare tutto a lui.
“Ma io non posso permettermi di rilevare l’attività, dove li prendo tutti quei soldi?” fu l’immediata obiezione di Stefano, il solito fifone.
“E chi ha parlato di soldi caro Stefano?” rispose lui tranquillo mentre sorseggiava del vino comodamente sul nostro divano. “Tu, anzi voi, avete qualcosa che vale molto di più e poi te lo cedo davvero con piacere”.
Aver chiamato in causa anche me poteva voler dire solo una cosa, e infatti..
“Stefano io non chiedo altro che il culo della tua Sabry, solo questo e l’agriturismo è tuo”
“Ma Luca non c’è mica bisogno di arrivare a tanto, Sabry il culo te lo da volentieri e io non mi sento in grado di gestire quel posto”
“Scusate se mi intrometto dato che qui si stanno facendo i conti sul mio di culo! Io trovo l’idea di Luca meravigliosa, ho sempre sognato di vivere in mezzo alla natura e sono stanca di vendere mutande per quelle che non sanno che farsene della figa che hanno. Ti aiuterò io amore e poi potremo far crescere Rocco in un ambiente sano. Quanto al prezzo, mi sembra più che accettabile” conclusi sfilando il perizoma da sotto il vestitino e lasciandolo cadere per terra.
Stefano sembrava ancora più perplesso e forse spaventato ma allo stesso tempo sollevato di avere una serata libera dagli impegni scopatori ma ancora non si pronunciava.
Pensai di incoraggiarlo tirandomi su il vestitino e dopo aver passato il tubetto del lubrificante a Luca andai a piegarmi sul tavolo del salotto.
“Dai amore, fammi contenta...non vedi come desidero prendere il cazzo di Luca nel culo? E se l’unico modo per averlo è accettare la sua proposta....accettala!”
A rincarare la dose ci pensò Luca abbassandosi i pantaloni e le mutande ed esibendo una sventola di cazzo da competizione. Il cazzo grosso dei miei amanti è sempre stato un punto debole di Stefano, specie quando volevano mettermelo nel culo. E Luca non aveva parlato di altro, solo il culo. Ancora più porco, ancora più da puttana.
Con il glande lucido di lubrificante appoggiato sul mio buchino stretto Luca era fermo in attesa della decisione di Stefano per affondarlo nel mio intestino.