sabato 6 aprile 2019

Adesso ci siamo soltanto io e te,

e nessun altro.


[postato da Sabri]

   Non fu affatto facile accettare quello che era appena successo, ovvero il fatto che Giuliano mi aveva lasciata a causa di un’altra donna, per giunta più giovane di me di vent’anni. Fu un duro colpo, e per qualche giorno non feci che pensare al fatto che la colpa era mia, e quindi mi guardavo allo specchio e accusavo me stessa di essermi lasciata andare, di aver messo qualche chilo di troppo, di non aver fatto nulla per combattere la cellulite e la pelle a buccia d’arancia. E quindi incolpavo me stessa perché non ero più una gran figa come quando avevo vent’anni, e quindi Giuliano aveva trovato una donna più bella di me, che grazie alla sua giovane età non sapeva nemmeno cosa voleva dire avere la pelle a buccia d’arancia. Capite quanto ero stupida? Dentro di me pensavo che ero io la causa di quello che era successo, e non Giuliano.
   Per fortuna Stefano mi venne in soccorso, aiutandomi a venire fuori da quel momento veramente difficile. Stefano è un vero angelo, e io sono la donna più fortunata del mondo ad essere sua moglie. Stefano è stato l’unico uomo a considerarmi per quello che sono, e non soltanto giudicandomi in base alle forme generose del mio corpo, e al godimento che se ne poteva trarre. Per questo dico che sono la donna più fortunata del mondo, perché sapevo di aver sposato un angelo.
   Per farmi dimenticare quanto era accaduto, Stefano mi disse che gli sarebbe piaciuto ricominciare daccapo. E per farlo aveva comprato una barca; da ragazza avevo spesso sognato di avere una barca per farci delle escursioni, soltanto io e lui. Una barca piccola, umile, ma affidabile e allo stesso tempo accogliente come un nido d’amore. Sì perché volevo che la nostra barca fosse anche un nido d’amore.
   Quando mi portò a vederla non riuscivo a crederci; era un sogno che si avverava, e c’era anche il mio nome disegnato a mano su una fiancata: Sabrina. La barca aveva il mio nome. Ero su di giri e quindi avevo cominciato a piangere di gioia e non riuscivo più a smettere, e a quel punto Stefano mi disse quella cosa, e cioè che voleva ricominciare tutto d’accapo, evitando di fare gli stessi errori, e quindi di accogliere nella nostra camera da letto gli uomini sbagliati.
   Come ben sapete Stefano adorava vedermi fare l’amore con altri uomini, ma da quel momento avremmo fatto molta attenzione a selezionare gli uomini che sarebbero venuti a letto con me. Basta con i prepotenti e gli egoisti come Giuliano. Ma obiettivamente sarebbe stato molto difficile dimenticarmi di lui, e cioè dell’uomo che da sempre portavo nel cuore. Perché non posso negarlo, ero stata follemente innamorata di Giuliano, avrei fatto qualsiasi cosa per lui, anche rinunciare alle mia dignità. E infatti spesso lo avevo fatto; avevo barattato la mia dignità in cambio di un’ora d’amore con lui. Ma ora basta. Giuliano non avrebbe avuto più nulla da me. Era finita. Per lui il mio corpo era off limits.
   Ero così felice per la barca e per la proposta di Stefano di ricominciare d’accapo che ad un certo punto, mentre stavano brindando in un bar del molo, mi venne una gran voglia di farmi scopare da mio marito. E allora gli chiesi di portarmi da qualche parte dove potevamo farlo. Eravamo troppo lontani da casa, e io non potevo aspettare, per cui mi andava bene qualsiasi altro posto.
   E allora ritornammo alla macchina e Stefano guidò fino a raggiungere una pineta poco distante da lì. Era il luogo più adatto dove appartarci e farlo, perché non ci avrebbe visto nessuno. Al massimo poteva esserci qualche guardone, ma non mi interessava, mi sarei lasciata guardare volentieri, l’importante era appagare quella voglia che avevo. E quando Stefano fermò la macchina iniziai a disfarmi in fretta e furia dei mie vestiti castigati, della felpa e dei jeans. Da quando Giuliano mi aveva lasciata avevo perso interesse a vestirmi in maniera provocante. Avevo perfino perso interesse a fare l’amore, però adesso mi era improvvisamente tornata la voglia.
   “Via questi vestiti da zitellona!” dissi con rabbia mentre mi toglievo tutto, e quando fui nuda saltai letteralmente addosso a Stefano, il quale non aveva fatto in tempo a spogliarsi ma si era soltanto abbassato i pantaloni e gli slip e quindi il suo cazzo in erezione era già bello e pronto, e io lo volevo subito dentro. E allora iniziai a strofinare le labbra della mia patatona pelosa contro il suo bel cazzone; gli piaceva da morire quando lo facevo, diceva che con i peli gli facevo il solletico sul frenulo e quindi gli facevo perdere la testa. E quindi io lo facevo proprio perché sapevo che gli piaceva. E con una mano mi afferrai con decisione una tetta e la indirizzai verso la sua bocca, e lui iniziò a leccarmi il capezzolo e poi con entrambe le mani mi strinse le natiche palpandomele energicamente e poi mi diede una bella sculacciata che mi fece sobbalzare. Impazzivo quando lo faceva, cioè quando riservava questo trattamento al mio culone burroso, perché mi faceva capire che lo desiderava, che lo voleva, e io non avrei esitato a darglielo. Poteva prenderselo quando voleva, e lui lo sapeva bene.
   “E tu hai preferito il culo di una transgender al mio. Che porco che sei!” gli dissi facendo riferimento al suo recente tradimento. Aveva commesso un errore, d’altronde chi è che non li commette? L’importante era che poi mi aveva dimostrato di essersi pentito.
   “Tesoro, mi sento molto in colpa per quello che ho fatto” mi rispose.
   “Lo so, porcellino mio, hai avuto soltanto un momento di debolezza. Capita a tutti. La cosa importante è che adesso è tutto finito con lei. Adesso ci siamo soltanto io e te, e nessun altro”.
   Lo pensavo veramente. Tutti possono commettere dei peccati, e certamente Stefano non era immune dal fare degli errori. Adesso la cosa importante era ricominciare tutto d’accapo.
   Ma ero stanca di chiacchierare; era venuto il momento di farlo entrare. E allora alzai leggermente il bacino e presi il suo totem eretto in mio onore e lo direzionai verso il mio “boschetto”, e lo feci entrare dentro in tutta la sua interezza, e a quel punto iniziai a muovermi su e giù tenendomi ancorata con le braccia al suo corpo. Ritornare a fare l’amore con mio marito era una sensazione paradisiaca; sentire il suo cazzone che sfregava contro le pareti della mia vagina era tutto ciò che desideravo in quel momento.

2 commenti:

  1. Grazie .... vi seguo da anni ci sono episodi.che mi piacciono altri un po meno ...... questo in modo particolare è bellissimo perché trasuda di amore verso una persona speciale come Sabrina.... comprendendo che l'amore don si.da con il cazzo ma con il cuore

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  2. Grazie... non conosciamo il tuo nome, però il tuo commento ci fa molto piacere e ci sprona ad andare avanti. Sapere che c'è qualcuno che legge i nostri racconti è confortante. Ciao e a presto.

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