mercoledì 24 agosto 2016

Qualcuno ci spiava. 

(in foto: Ava Addams Fucked by James Deen, ArchAngelVideo.com)


   Stefano in quel periodo lavorava come cuoco in un centro termale fuori regione, e quindi rientrava a casa soltanto nei week end. E quando rientrava avevamo entrambi molta voglia di fare l’amore. Così, quel sabato, dopo essermi accertata che suo padre dormiva, andai in camera da letto dove lui già mi aspettava nudo e in piedi al centro della stanza, con il cazzo durissimo. Io indossavo una vestaglia di satin rosa, e me ne restai lì sulla porta a guardare la splendida erezione di mio marito. Poi mi slacciai la cintola della vestaglia e la lasciai scivolare a terra. Adesso ero nuda anche io, prontissima per farlo godere. I miei buchi erano suoi e poteva farne ciò che voleva.
- E allora tesoro – dissi. – Cosa aspetti a montarmi?
   Stefano si impossessò letteralmente del mio corpo; venne dietro di me e mi circondò con le braccia, e con le mani iniziò a palparmi le tette, strizzandomele e premendole una contro l’altra, e nel frattempo mi baciava sul collo. Sentivo la sua grossa erezione piantata in mezzo alle mie natiche, me la spingeva contro il buco del culo; era chiaro che avrebbe preteso anche quello. C’aveva proprio tanta voglia di incularmi, e io lo capii benissimo. E dal momento che ero anche io a volerlo, glielo avrei dato molto volentieri.
- Fai piano amore – dissi ridendo della sua fretta di avermi. – Abbiamo tutta la notte.
- Non ci posso fare niente, ti voglio troppo – con una spinta fece entrare il cazzo nella mia vagina, e intanto mi aveva immobilizzata tenendomi le braccia dietro la schiena. Cominciò a fottermi senza ritegno, in piedi, al centro della stanza. Era proprio ingrifato di brutto. Dovevo essergli mancata proprio tanto. Certo, anche lui mi era mancato, ma mi credete se vi dico che non avevo avuto neanche un momento per pensare al sesso? Era stata una settimana davvero pesante. La mattina ero al negozio, e poi il pomeriggio ritornavo a casa a fare la crocerossina di mio suocero. Per fortuna c’era Moana che mi aiutava; quando io ero a casa al negozio ci andava lei. Stava cercando di imparare il mestiere. Ero certa che un giorno sarebbe diventata molto abile ad amministrare il negozio di lingerie. E poi, quando io ero al negozio, a casa col nonno c’era lei. Mi domandavo se anche Moana aveva scoperto che suo nonno aveva un cazzo gigantesco. Era molto probabile di sì. Le era capitato sicuramente di aiutarlo a farsi la doccia o cose del genere, e volete che non abbia notato quell’enorme attrezzo che aveva tra le cosce?
   Ma ritorniamo a noi; Stefano, come mi è già capitato di dire in passato, non è mai stato uno stallone a letto, e così iniziò a sborrarmi dentro quasi subito.
- Tesoro, sei già venuto? Io credevo che volessi farmi anche il culo.
- Infatti non ho mica finito – mi rispose e mi diede una gran sculacciata sul sedere. - Sali sul letto.
   Non me lo feci ripetere due volte. Mi misi a quattro zampe sul letto, col culo rivolto verso l’alto, le natiche oscenamente aperte e lui venne a prendermi. Si mise dietro di me, con le gambe aperte, mi afferrò per i fianchi e indirizzò il suo cazzo ancora bello duro contro il mio buco del culo. Iniziò a spingere fino a quando il suo membro non fu completamente dentro il mio condotto anale. A quel punto iniziò a pomparmi di brutto. Ma c’era qualcosa di strano. C’era qualcuno che ci guardava. Guardai verso la porta finestra del balcone; di solito il nostro dirimpettaio amava guardarci quando facevamo l’amore. E noi non avevamo mai avuto niente da ridire, e avevamo sempre tenuto le tende aperte affinchè potesse guardare bene le porcate che facevamo. Ma quella sera lui non c’era. La finestra del nostro dirimpettaio era chiusa. Però sentivo comunque la presenza di due occhi che ci spiavano. Stefano non si era accorto di niente, era troppo preso a incularmi e a sculacciarmi per accorgersene. Io invece ero troppo nervosa perché sapevo che c’era qualcuno, ma non sapevo dov’era. E per colpa di questa cosa non riuscii a concentrarmi, e quindi non riuscii a godermi quell’inculata. Cominciai a guardare da tutte le parti, mentre il cazzo di Stefano faceva su e giù nel mio ano. Poi mi accorsi che la porta della camera da letto non era del tutto chiusa. Chiunque ci stesse guardando era lì fuori. Era forse Moana? Oppure Rocco? Avevo sempre avuto il sospetto che ai nostri figli piacesse spiarci mentre facevamo l’amore, anche se non ne avevo le prove. Ma Rocco non era a casa, e Moana molto probabilmente stava dormendo. No, non erano i nostri figli. Era lui. Era mio suocero. Riuscivo a vederlo tramite lo spiraglio della porta. Lo guardai in cagnesco, come a dirgli di lasciarci in pace. Ma poi pensai: ma chissenefrega! Che guardi pure! Non avevo voglia di farmi rovinare quella fantastica inculata. Allora mi lasciai andare e cominciai a gridare di piacere e a dire un sacco di porcate.
- Ti è mancata la tua mogliettina zoccola, vero? – gridai. – Dimmelo, dimmelo che sono la tua zoccola!
- Sì tesoro, lo sei – mi rispose Stefano sculacciandomi per l’ennesima volta.
- Sì! Hai una moglie zoccola, e lo sanno tutti. C’ho il culo sfondato. Completamente rotto.
   Insomma, ne dicevo di tutti i colori. Sapere che lui era lì fuori a spiarci mi fece eccitare in modo incontrollato. Poi Stefano mi venne in culo e a quel punto ci afflosciammo sul letto. Eravamo esausti, soprattutto lui che era la seconda volta che godeva. Guardai verso la porta; mio suocero non c’era più. Certo che era proprio un gran porco; mettersi a spiare suo figlio e sua moglie che fanno l’amore è una cosa davvero da pervertiti di alto livello.

Sabrina.

4 commenti:

  1. Ecco. Ora si che aspetto un continuo! :)

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  2. Grazie a voi! Spero che l'evoluzione della storia sia di vostro gradimento. Scriveteci se avete qualche consiglio o qualche curiosità. Il nostro indirizzo e-mail è stephanzanzi@hotmail.it

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  3. wowww stephan bellissimo ritorno!! mi eccita un sacco che avete coinvolto anche il suocero col cazzone gigante spero che sabrina possa divertirsi con lui!!

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