domenica 1 aprile 2018

L'uomo che stavo aspettando.

Seguito del racconto "Breve storie sull'uomo che si stava facendo mia figlia" pubblicato Venerdì 30 Marzo. 

(in foto: Abella Danger, Big Butt Teen Ass Fucked To Pay BF Debt, Tushy.com)


   La maggior parte delle cabine erano chiuse con un lucchetto, però per fortuna ne trovammo una che era aperta. E quindi ci infilammo dentro e qui finalmente Nello si tolse il costume, e io finalmente ebbi l’occasione di poterlo vedere completamente nudo. Ma lui era molto teso, e quindi non prendeva alcuna iniziativa, quindi toccò a me fare il primo passo, e allora cominciai con un po' di petting e gli circondai il collo con le braccia e iniziai a baciarlo.
   Il suo cazzo duro premeva contro il mio inguine, sentivo il suo frenulo strofinarsi contro la mia patatina depilata alla brasiliana. E mentre lo baciavo con la mano glielo afferrai con decisione e iniziai a masturbarlo delicatamente. Ci volle un po' ma alla fine Nello iniziò a scaldarsi e iniziò a toccarmi anche lui, principalmente il culo, me lo palpava energicamente e ogni tanto mi sculacciava, e il suono del palmo delle sue mani che si infrangeva contro le mie natiche risuonava prepotentemente contro le pareti della cabina. Poi iniziò a toccarmi anche davanti, ma a quel punto decisi di mettere le cose in chiaro.
   “Forse è meglio che ti dica subito che puoi toccarla e leccarla quanto ti pare, ma per quanto riguarda la penetrazione è fuori discussione. Dovrai accontentarti soltanto del mio orifizio anale”.
   “Sì tranquilla, lo so” mi rispose. “Lo sanno tutti che tu dai solo la bocca e il culo. Ma posso chiederti il motivo? Ovviamente hai tutto il diritto di non rispondermi, se vuoi”.
   “E perché non dovrei risponderti? Te lo dico volentieri il perché. Ho deciso che darò la figa soltanto quando incontrerò l’uomo giusto”.
   “E se l’uomo giusto fossi io?” mi chiese.
   “Nello, non te la prendere, ma io non credo che tu sia l’uomo giusto. Sei molto dolce, molto carino, e hai un cazzo fantastico, ma non credo che tu sia l’uomo che sto aspettando”.
   “E come fai a saperlo?”.
   “È una cosa che sento dentro. Una specie di sensazione. Non ti so spiegare con esattezza di cosa si tratta, ma sento che è così. Non sei tu l’uomo che sto aspettando”.
   “Ok, non insisto” disse, e mi diede un altro sganassone sul sedere. “Mi accontenterò di questo”.
   Dopo essersi messo l’anima in pace mi chiese come preferivo farlo, e allora io gli comandai di stendersi per terra, con la schiena contro le tavole di legno, e io gli montai sopra prendendogli il cazzo duro dalla base e infilandomelo nel buco del culo. Quando fu tutto dentro iniziai a cavalcarlo, tenendomi con le mani sul suo petto, e lui teneva le sue sui miei fianchi, e con gli occhi non faceva che guardarmi le tette che nel movimento che stavo facendo cozzavano una contro l’altra in modo convulsivo. Mi piacque molto fare l’amore con Nello, perché a differenza di molti altri ragazzi con cui l’avevo fatto, lui era molto dolce, e soprattutto non aveva strane idee per la testa. E questo certamente era un punto a suo favore. Di solito mi chiedevano di fare certe porcate che nemmeno potete immaginarvi. Invece Nello non mi chiese nulla. Si accontentò di ciò che gli stavo offrendo, e cioè il mio condotto anale. Non mi fece alcuna richiesta stramba. E poi prima di venire me lo disse, quindi lasciandomi la possibilità di decidere se farmi sborrare dentro oppure farlo uscire fuori prima che cominciasse a fiottare.
   Trovai questo gesto molto dolce e allora gli accarezzai il viso amorevolmente e gli dissi che poteva tranquillamente sborrarmi dentro. Così a quel punto vidi il viso di Nello assumere un’espressione di massimo piacere, e sentii il suo seme schizzarmi dentro in modo copioso. Dopo che ebbe finito lo feci uscire fuori e mi distesi accanto a lui. Eravamo entrambi sudati da far schifo e avevamo il fiatone che non riuscivamo neppure a parlare. Però lui la forza di dire qualcosa ce l’aveva. Mi disse una cosa che era meglio se non diceva.
   “Sabri, credo di essermi innamorato di te”.
   “Io credo di no invece” risposi divertita. E poi non ne volevo sentir parlare di uomini che si innamoravano di me. Ero fin troppo cotta di Giuliano, quindi tutti gli altri erano soltanto semplici scappatelle. Almeno così credevo, fino a quando conobbi Stefano. A quel punto trovai uno spazietto nel mio cuore anche per lui. Ma per Nello davvero non riuscii a trovare nemmeno un angolino.
   “E invece ti dico di sì” continuò lui.
   “Naaaa. Sai cos’è che ti fa dire queste cose? È il tuo appagamento sessuale. Ti ho fatto appena sborrare, quindi è normale che tu abbia l’impressione di esserti innamorato di me. Ma non è così. E poi non ti conviene di innamorarti di una come me. Ci soffriresti soltanto. Sono molto vacca e quando vedo un cazzo perdo la ragione, quindi ti tradirei continuamente con altri uomini. Tu meriti di meglio”.
   “Tu sei il meglio”.
   “Nello, te lo ripeto un’altra volta, dici così soltanto perché mi hai appena sborrato nel culo. Ma credimi, non è come dici tu. E poi pure se fosse come dici tu, e cioè che credi di esserti innamorato di me, il problema è che io invece sono innamorata di un altro”.
   “Ah già” rispose lui in modo polemico, “Giuliano. Mi dici cosa ci trovi in lui? Non fa che trattarti come un oggetto. Non capisci che lui con te vuole soltanto divertirsi?”.
   “Cosa ne sai tu di Giuliano?” gli chiesi stizzita.
   “Ne so abbastanza. Lo sanno tutti che sei la sua schiavetta del sesso, e che praticamente gli permetti di fare col tuo corpo tutte le porcate che vuole”.
   “Se glielo permetto è perché sono anche io a volerlo”.
   “Sarà. Ma lascia che ti dica una cosa, e cioè che in questo modo stai perdendo la tua dignità”.
   A quel punto mi misi in piedi e gli dissi di rimettersi il costume, perché era venuto il momento di ritornare dai nostri amici.
   “Non ho voglia di essere rimproverata” dissi con un filo di voce mentre uscivamo dalla cabina. “E sono quasi pentita di averti appena dato il culo”.
   Quindi ritornammo al punto in cui eravamo prima, ma ci tenni a mantenere una certa distanza da lui, per cui io ero più avanti e lui mi seguiva senza dire nulla. Ero così irritata da quello che mi aveva detto che quasi mi sarei messa a piangere. Però a distanza di anni iniziai a pensare che Nello non aveva poi sbagliato a dire quelle cose. Aveva ragione nel dire che con Giuliano stavo perdendo la mia dignità. Però in quel momento non lo capivo, perché ero troppo accecata dall’amore.

Sabrina. 

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