sabato 7 aprile 2018

Una famiglia

fuori dalle righe.

(in foto: Eva Notty, tonightsgirlfriend.com)


   Quel pomeriggio fu piuttosto movimentato, perché Moana era arrivata al limite e quindi stava per diventare mamma. Nel giro di mezz’ora eravamo tutti in ospedale, io, i suoi due papà, suo fratello Rocco con la sua fidanzata shemale e Berni. Moana era in sala parto e soltanto uno di noi poteva entrare. Io ero così nervosa che andavo su e giù per la corsia senza dire una parola, e quando qualcuno cercava di rivolgermi la parola io rispondevo sempre in modo sgarbato.
   Ferma sulla porta d’ingresso c’era l’addetta alla sicurezza del negozio di intimo. Era stata lei a portare Moana in ospedale. Si chiamava Michelina, ma nonostante quel nome che potrebbe far pensare ad una ragazza minuta, lei era una montagna di muscoli, con un collo taurino e delle spalle dure come la roccia. Era un’istruttrice di body building, e anche se il suo corpo era così possente come quello di un supereroe dei fumetti, Mariolina aveva un qualcosa che la rendeva incredibilmente provocante. Forse il fascino da dominatrice senza scrupoli. Perché con un corpo come quello poteva essere solo una dominatrice.
   Alla fine si decise che sarei entrata io. E infatti indossai tutto il necessario e mi feci strada in sala parto. C’era Moana che era fradicia di sudore e imprecava come una dannata. Ovviamente non vi sto a descrivere tutto nei minimi dettagli, anche perché furono dieci ore intense, e alla fine mia figlia era esausta, ma diede alla luce una bambina meravigliosa a cui decise di dare un nome storico molto importante: Cleopatra. 
   Cazzo, non potevo crederci. Io, la leggendaria Sabrina Bocca e Culo, sogno proibito della metà della popolazione maschile della città, ero appena diventata nonna. Era così surreale che mi sentivo in uno stato di stordimento continuo. Ad un certo punto, dopo appunto dieci ore in sala parto, e dopo aver assistito alla nascita di mia nipote, mio figlio Rocco si offrì di riaccompagnarmi a casa. In verità non sarei voluta andarmene dall’ospedale, perché non mi andava di lasciare Moana da sola. Ma i suoi due papà mi dissero che con lei ci sarebbero rimasti loro, per cui potevo ritornare a casa e spararmi qualche ora di sonno.
   E in effetti non appena misi la testa sul cuscino crollai stremata.
   Dopo qualche giorno Moana ritornò a casa, e insieme a lei c’era anche la sua piccola Cleopatra. Inutile dirvi che passai le mie giornate accanto a lei per supportarla quanto più possibile. E il suo appartamento era continuamente affollato di amici, parenti e uomini con cui era andata a letto.  Infatti venne anche Nello, con cui da qualche tempo si stava intrattenendo nel suo dolce talamo, e con il quale, come già vi ho raccontato, avevo avuto in passato un rapporto anale. Ovviamente ero quasi certa che il rapporto che aveva con mia figlia aveva i giorni contati. Era soltanto un’avventura che doveva fare il suo corso.
   Tra le altre visite degne di nota ci fu quella del papà di Giuliano, praticamente il nonno biologico di Moana, che quando vide la piccola Cleopatra quasi scoppiò a piangere. Il suo atteggiamento verso di me, come già vi ho spiegato in passato, era notevolmente cambiato. Lui, quando avevo diciotto anni e frequentavo suo figlio, di cui ero perdutamente innamorata, mi considerava una troietta con cui appunto suo figlio Giuliano si sollazzava e basta. E quindi mi trattava di conseguenza, senza alcun rispetto, e alcune volte mi aveva offerto anche del denaro in cambio di sesso anale e orale. Ovviamente io avevo sempre rifiutato senza neppure pensarci. Però questo per farvi capire la considerazione che aveva di me. Ai suoi occhi ero al pari di una puttana di strada. Però le cose poi erano cambiate quando era venuto a conoscenza del fatto che suo figlio mi aveva messa incinta, e che quindi avevo dato alla luce Moana.
   Vennero anche i genitori di Berni, con i quali io e Stefano avevamo sempre avuto un buon rapporto. E devo dire che mi diedero subito l’impressione di trovarsi a disagio e che la loro presenza lì fosse per loro un obbligo più che un piacere. Era chiaro che il problema era il fatto che Moana e Berni si erano lasciati, nonostante la nascita di Cleopatra e nonostante il fatto che continuavano a vivere nello stesso appartamento pur non essendo una coppia. Questo fatto metteva i genitori di Berni molto in imbarazzo, quasi come se si sentissero responsabili di qualcosa che era accaduto. E infatti decisi di mettere in chiaro le cose, e quindi li portai in cucina e gli preparai il caffè, e quindi a quel punto presi il toro per le corna.
   “Non ho potuto fare a meno di notare il vostro pessimo stato d’animo, e devo dire che mi dispiace molto. Ho come l’impressione che c’è qualcosa che vi fa stare male, ma non riesco a capire di cosa si tratta”.
   “Vedi Sabrina, si tratta di nostro figlio” mi rispose il papà di Berni. “Siamo molto dispiaciuti per quello che è successo, e in parte ci sentiamo responsabili. Noi credevamo che le cose sarebbero andate diversamente, che magari il nostro Berni avrebbe sposato la vostra Moana, e che sarebbero stati felici per tutta la vita, e invece non è andata così, e questo ci rende molto tristi”.
   “Cosa volete farci? D’altronde se una relazione non va c’è poco da fare. Anzi, poteva andare peggio. Come potete vedere Moana e Berni continuano a vivere nello stesso appartamento, quindi tra di loro continua ad esserci una specie di legame. Soprattutto adesso che è nata Cleopatra”.
   “Per te e Stefano è tutto così facile” mi rispose lui, “d’altronde voi siete una famiglia così… non so come dire… insolita. Quindi per voi accettare una situazione del genere è più facile rispetto ad una famiglia… tradizionale come la nostra”.
   “Beh, in effetti devo riconoscere che siamo una famiglia fuori dalle righe. A mio marito per esempio piace guardarmi mentre faccio l’amore con altri uomini. Ma questo non vuol dire che non proviamo dispiacere per il fatto che Moana e Berni si sono lasciati. Piuttosto abbiamo accettato questa decisione con razionalità. Ma questa cosa non cambia niente. Berni è un ragazzo con la testa sulle spalle a cui vogliamo un gran bene, e nonostante abbia deciso di lasciare Moana, continuerà ad essere il benvenuto in casa nostra. E anche voi lo sarete”.

Sabrina.

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