venerdì 6 novembre 2015

In tre sul camper dell'amore.

(in foto: Riley Reid, Slutty and Sluttier 18, EvilAngel.com)


   Ripensai molto a quello che mi aveva detto Sabrina, e dovevo darmi da fare senza perdere tempo. Ma come fare, dal momento che a breve sarebbe partita per la vacanze insieme al suo giovane stallone? Pensai di agire d'istinto, e così il giorno stesso in cui avevano fissato la data della loro partenza mi presentai da lei. Il camper era proprio sotto casa nostra, un vero bolide nuovo di zecca, una vera casa su due ruote. Vidi Sabrina e Lucio che stavano portando dentro le ultime cose prima di partire e allora corsi verso di loro, e quando Sabrina mi vide allargò le braccia al cielo quasi come a chiedere aiuto a qualche santo in paradiso.
- Ci risiamo! - disse guardandomi in cagnesco. - Cosa sei venuto a fare? Non vedi che stiamo partendo?
- Voglio venire anch'io - risposi.
- Cosa?! Ma tu sei matto. Non se ne parla proprio.
   Sapevo che quella proposta era assurda. Era chiaro che Sabrina voleva godersi il suo giovane amante focoso in santa pace, senza alcuna interferenza. Io con quel viaggio non c'entravo proprio niente. E mi ero già preparato ad un probabile rifiuto. Così li lasciai fare, e Lucio si mise al posto di guida, e Sabrina al suo fianco. Tutto era pronto per la grande partenza, e a quel punto mi misi davanti al muso del camper ostacolandoli. Sabrina mise la testa fuori dal finestrino per dirmene quattro.
- Ma che ti salta in mente? Togliti dalla strada! - urlò.
- Io non mi muovo, a meno che non mi facciate venire con voi.
   Vidi Sabrina consultarsi con Lucio, ma non riuscivo a capire cosa si dicevano, perchè io ero fuori e loro erano dentro. Sabrina scese dal camper come una furia e si parò davanti a me in modo minaccioso, quasi come se volesse riempirmi la faccia di schiaffi.
- Se non te ne vai tra me e te è finita definitivamente. Non sto scherzando. Non ti rivolgerò mai più la parola. Pensa bene a quello che stai facendo.
- Non vado da nessuna parte Sabri. Io ti amo e voglio venire con voi.
   Sabrina andò verso il finestrino per consultarsi di nuovo con Lucio. Sentii che gli diceva: "che facciamo?". E lui: "aspettiamo un pò. Prima o poi si stancherà e se ne andrà via". E Sabrina: "non si stancherà, te lo garantisco. Potrebbe rimanere lì davanti per giorni". E lui: "e allora non abbiamo scelta".
   Sabrina venne di nuovo verso di me con aria sconfitta e demoralizzata.
- Certo che tu sei proprio uno stronzo - disse. - E va bene, monta sul camper. Ma ti avverto, io e Lucio ci amiamo tanto, e pratichiamo l'amore molto spesso, e sarebbe molto gradita da parte tua una buona dose di privacy quando lo facciamo.    
   Non so come mi era venuta quella botta da matto, ma qualcosa mi diceva che passando del tempo con Sabrina sarei riuscito a riconquistarla. Salii a bordo del camper insieme a lei, la quale disse a Lucio di farsi da parte, perchè avrei guidato io, in quanto voleva avere il suo giovane stallone libero per poterci giocare in qualsiasi momento della giornata. Allora mi misi alla guida e partimmo. Sabrina si chiuse in bagno e Lucio si mise seduto al mio fianco. Gli dovevo di certo delle spiegazioni, dal momento che lo vidi molto spaesato. Il fatto di fare un viaggio con Sabrina e il suo ex marito dovette metterlo davvero in imbarazzo.
- Non voglio rovinarti la festa, Lucio - gli dissi. - Voglio solo passare del tempo con la mia ex moglie. Capisci?
- Certo.
- Non ti preoccupare, sarà come se io non ci fossi. Potrai avere comunque Sabrina. Di certo lei non si lascerà intimidire dalla mia presenza, e potrai fare con lei ciò che vuoi.
   Ma era chiaro che mi riteneva un rompipalle. Sabrina uscì dal bagno con un monokini rosa, cioè un costume da bagno che le copriva solo sotto ma che le lasciava scoperte le tette. Si mise in posa per farsi guardare dal suo toro da monta.
- Ti piace? - gli domandò.
- Da morire - rispose lui.
- E allora perchè non vieni a fare una sveltina con la tua mammina?
   Chiaramente adesso Sabrina doveva farmela pagare, e non eravamo neppure partiti che già aveva preso Lucio e l'aveva portato nella parte posteriore del camper dove c'era il letto, e si misero a porcheggiare come se io non ci fossi. Ma dalla mia postazione di guida riuscivo a vederli benissimo dallo specchietto retrovisore. Vedevo chiaramente Sabrina che stava facendo una gran sega al suo toro, mentre lui le palpava le tette e contemporaneamente gli baciava i capezzoli. E questo era solo l'inizio.
   Dopo cinque minuti il giovane e aitante stallone le era entrato dentro. Lui era seduto sul letto e Sabrina gli si era messo sopra, e se lo stava scopando energicamente.
- Fottimi! Fottimi! - urlava. - Lo voglio tutto dentro il tuo grosso cazzo!
   Lui le teneva le mani sulle natiche e gliele palpava e ogni tanto gli dava qualche sculacciata.
- Sì bravo! Dammi tante sculacciate, che la mamma ha fatto la cattiva! - diceva. - Sono stata tanto zoccola.
   Era davvero scatenata, e di certo lo sarebbe stata lungo tutto il nostro viaggio. Comunque vedere Sabrina fare la porca con quel promettente maschio alpha mi stava facendo seriamente eccitare. Ce l'avevo durissimo. E lei sicuramente ne era a conoscenza. D'altronde mi conosceva bene, sapeva benissimo che ero un inguaribile cuckold. Ma allora se voleva punirmi, se voleva vendicarsi della mia invadenza, perchè lo stava facendo? Avrebbe dovuto fare l'inverso, cioè praticare un'astinenza ferrea se voleva darmi una lezione. Fu questo che mi fece capire che avevo fatto la cosa giusta. Forse anche lei infondo sentiva il bisogno di riavvicinarsi a me, e lo stava dimostrando scopandosi Lucio proprio lì, dietro di me. D'altronde quello era sempre stato il nostro modo di amarci, cioè condividere la nostra sessualità con altre persone, soprattutto uomini. Inconsapevolmente eravamo ritornati ad essere marito e moglie, oppure era soltanto una mia impressione?
- Vengo! - urlò lui.
- Bravo! Sborrami dentro! Riempimi la figa!

Stefano.

    

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