lunedì 2 novembre 2015

La passione e la vergogna.

(in foto: Riley Reid, Le Cafe, SexArt.com)


   Ci avviammo verso l'albergo. Lo avevo prenotato su Internet, e non mi ero reso conto quanto fosse squallido. Il classico alberghetto dove gli uomini di mezza età ci portavano le mignotte per passare una piacevole serata. Quando entrammo nella stanza pensavo che Laura e Christian avrebbero subito cominciato a darci dentro. E invece Laura andò verso la porta finestra e aprì le tende per guardare fuori, e esultò di felicità scoprendo che di fronte all'albergo c'era una spiaggia. La struttura era un cesso, ma a quanto pare aveva il privilegio di trovarsi davanti al mare.
- Wow! C'è una spiaggia! - gridò Laura. - Che ne dite di fare un bel bagnetto? Magari nudi.
   Eravamo alla fine di maggio, il clima lo permetteva, e così decidemmo di farla felice euscimmo dall'albergo. Per arrivare sulla spiaggia c'era un sentiero in mezzo a delle sterpaglie incolte. Insomma, non era Miami Beach, ma era un posto dove stare tranquilli. Magari avremmo incontrato qualche guardone, ma con Christian ero sicuro. Con lui a Laura non sarebbe successo nulla di spiacevole.
   Laura e Christian si spogliarono. La mia fidanzata adesso era nuda ad eccezione degli occhiali, e si lanciarono in un inseguimento giocoso lungo la spiaggia. Christian era già in erezione e cercava di prendere Laura, ma lei si divertiva a farsi inseguire. Poi finalmente lui riuscì ad afferrarla, e la prese da dietro, premendogli il cazzo duro in mezzo alle natiche.
- Ti ho presa finalmente - disse e cercò di infilarglielo in figa, ma Laura non glielo permise.
- Eh no! Prima devi mettere il preservativo.
- Il preservativo? Ma è più bello senza - protestò lui.
- Se non lo metti non ti faccio entrare.
   A quel punto capì che la mia ragazza su questo argomento era abbastanza inflessibile, e allora vennero verso di me, che intanto me ne ero rimasto in disparte a guardarli. Laura allungò una mano nella mia direzione tenendo il palmo della mano aperto all'insù. Voleva un profilattico. Così presi la scatola da sei e gliene diedi uno. Laura ne aprì un angolo con i denti e lo tirò fuori, e poi lo mise sul glande bello duro di Christian e lo srotolò fino alle palle.
- Adesso sì che iniziamo a ragionare - disse.
   Ritornarono verso la riva e Christian si distese sulla sabbia, e la mia ragazza ci si mise sopra facendo entrare il suo cazzo duro dentro di se. Io mantenni una certa distanza perchè non volevo che la mia presenza in qualche modo intaccasse la naturalezza del loro rapporto. Guardarli da lontano mi bastava. Vedere la mia fidanzata che andava su e giù, con il cazzo di un altro uomo infilato in figa, questo mi appagava. E soprattutto sentire le sue grida di gioia e i suoi sospiri appassionati, soltanto questo mi fece venire un erezione fantastica.
   Mentre loro erano lì che facevano l'amore sentii dei passi. Qualcuno si stava avvicinando, probabilmente attirato dalle grida di piacere di Laura. Speravo soltanto che non fosse la polizia, altrimenti ci avrebbero arrestati per atti osceni in luogo pubblico. Poi però tirari un sospiro di sollievo; era solo un guardone. Dopo un pò ne arrivarono altri due, e a quel punto la cosa iniziava a diventare preoccupante. Quanti altri ne sarebbero arrivati? Non mi piaceva quella storia. Avevo l'impressione che potesse diventare pericoloso per Laura. Così andai verso di lei, che intanto continuava ad andare su e giù sul corpo di Christian, e le dissi che ero meglio andare in albergo.
- Perchè? - domandò lei col fiatone. - Qui si sta da dio. Sto godendo come una matta.
- Perchè avete attirato un pò di gente - gli indicai i guardoni e a quel punto la mia ragazza, che non era mai stata un'esibizionista, si sfilò il cazzo di Christian da dentro la figa e cercò di coprirsi le tette con le braccia.
- Oddio! Che vergogna! Per carità, andiamocene via!
   L'aiutai a infilarsi il suo vestito che avevo raccolto da terra. Per il perizoma non ci fu nulla da fare; chissà dov'era finito. Christian si tolse il preservativo e si rivestì anche lui, e ritornammo in albergo, lasciando i guardoni a bocca asciutta. Ma era stato meglio così. Non potevamo sapere se tra di loro c'era un malintenzionato. In albergo saremo stati più tranquilli. E poi ripeto, Laura non era mai stata esibizionista, e quindi farsi guardare in un momento così intimo era per lei motivo di grande imbarazzo.
- Che vergogna! - continuava a ripetere lungo il sentiero che portava all'albergo.
- Dai, che te ne frega - Christian cercò di tranquillizzarla. - Tanto chi li vede più a quelli?
- Sì ma che vergogna lo stesso - poi si rivolse a me, - e ho perso pure il perizoma, quello che mi hai regalato tu.
- Non ti preoccupare amore - risposi, - poi te ne compro un altro ancora più porco.
- E poi stai meglio senza - continuò Christian tirandogli su il vestito e scoprendogli le natiche, e lei si infuriò un pò e se lo tirò di nuovo giù.
- E dai! Che vuoi fare? Già mi ha visto nuda mezzo mondo.
- See, mezzo mondo! Ma se erano solo tre segaioli?
   In ogni modo rientrammo nella nostra camera d'albergo e Christian non perse tempo, si tolse i vestiti. Ce l'aveva ancora duro da paura, ma Laura dopo quello che era successo era un pò restìa a continuare.
- Forse è meglio se ci fermiamo, non credi?
- Fermarci? E vorresti lasciarmi in queste condizioni? - domandò Christian afferrando il suo cazzo duro e sventolandolo come un manganello.
   A quel punto Laura in modo svogliato si sfilò il vestito e salì sul letto, dove intanto si era disteso lui, e ci si mise sopra a cavalcioni. Prima di ricominciare si baciarono appassionatamente, e vidi le loro lingue incontrarsi, assaporandosi vicendevolmente. Il cazzo duro di Christian premeva contro la vagina della mia ragazza, impaziente di entrarci dentro. Il glande si fece strada tra le sue calde labbra, ma Laura lo fermò in tempo.
- Eh no!
- Cosa c'è? - domandò lui.
- Il preservativo, Christian. Ti prego.
   Ce li avevo ancora io, così ne presi uno dalla scatola e lo diedi a lui, che però aveva le mani impegnate a spremere le tette della mia ragazza, leccandogli i capezzoli uno alla volta, facendola mugolare di piacere.
- Ecco il condom - dissi.
- Aspetta, adesso sono occupato - rispose lui che intanto sembrava essere seriamente preso a leccare le tette di Laura.
- Tesoro, mettiglielo tu - sussurrò lei.
- Cosa?!
   La cosa mi imbarazzava non poco, ma non mi persi d'animo. Scartai il profilattico e presi il cazzo di Christian in mano. Nel prenderlo potetti constatare tutta la sua potenza sessuale. Quello sì che era un cazzo. Appoggiai il condom sul glande e lo srotolai fino alla base, poi lo avvicinai alla vagina della mia fidanzata e cercai di farlo entrare dentro. In questo mi aiutò lui, che con una spinta del bacino lo fece scivolare tutto dentro, riprendendo quello che avevano cominciato sulla spiaggia. E allora Laura ritornò ad andare su e giù su di lui. Era davvero scatenata. Aveva ritrovato l'eccitazione che aveva perso con la presenza di quei guardoni.
- Perchè non ti unisci a noi? - mi chiese Christian. - C'è un altro buco qui - e allargò le natiche di Laura con entrambe le mani per farmi vedere il suo orifizio anale. 
- Lascialo stare - rispose lei. - A lui piace solo guardare.
   In effetti mi sarebbe piaciuto partecipare, ma non credevo di essere all'altezza di farlo. Christian era davvero una macchina per far godere le donne. Io ci avrei fatto solo una brutta figura. Così mi limitai a tirarlo fuori e a farmi una sega. Intanto avevano deciso di invertire la posizione, e la mia fidanzata si era distesa sul letto e lui le si era messo sopra, e le teneva le gambe aperte tenendola per le caviglie. Laura era oscenamente aperta, e per la posizione in cui stava era incapace di muoversi. Al momento era lui che dominava il gioco. Laura si avvicinava all'orgasmo, lo capii dai suoi gemiti che si facevano via via più intensi, in crescendo, fino ad arrivare al tanto atteso piacere, con un urlo liberatorio. Sentirla godere in quel modo mi fece arrivare al limite, ma a quel punto decisi di osare. Nella peggiore delle ipotesi l'avrei fatta incazzare, ma era una cosa che volevo fare a tutti i costi. Così mi avvicinai a loro e puntai il mio cazzo contro il viso di Laura e cominciai a fiottare copiosamente. Devo dire che lei fu colta di sorpresa, ma non si ritrasse, anzi accolse volentieri il mio seme sul viso. Due schizzi le finirono sulle lenti degli occhiali annebbiandole la vista. Christian, che intanto continuava a pomparla, mi strizzò l'occhio in segno di approvazione. Poi sfilò il cazzo dal corpo della mia ragazza, si tolse il preservativo in fretta e furia e iniziò a schizzare anche lui sul viso di Laura, e la sua sborra si amalgamò con la mia, e il viso di Laura era ridotto ad un qualcosa di osceno. Un vero e proprio sborratoio. Con le dita cercò di toglierne via un pò perlomeno dagli occhiali, e se la portò in bocca.
- Guardate qui che cosa avete combinato! - ci ammonì divertita. - C'ho sborra dappertutto.
   Vederla in quello stato mi fece sentire un pò in colpa. Cazzo, era pur sempre la mia fidanzata, e facendo quello che avevamo fatto era come averle mancato di rispetto. In una breve manciata di secondi ripensai a tutti i bei momenti passati insieme, ma anche ai momenti difficili, a tutte le volte che l'avevo vista piangere perchè magari aveva litigato coi genitori, o per via del suo lavoro precario che non le faceva vedere alcun futuro. Insomma, smisi di guardare Laura come un oggetto del piacere, come avevo fatto da quando era incominciata quella storia con Christian, e la rividi dal punto di vista umano, e questo mi fece sentire un pò in colpa per quello che avevamo appena fatto.

Rocco.

         

Nessun commento:

Posta un commento