sabato 18 agosto 2018

Nonostante tutto

continuavo a volerla.

(in foto: Apolonia Lapiedra, Passion-HD.com)


[postato da Rocco]

   Giuliano mi chiamò e mi tenne al telefono per quasi un’ora. Doveva dirmi una cosa molto importante, che dovevo assolutamente sapere, e cioè che più di una volta aveva montato la mia fidanzata. Questa notizia non mi diede particolarmente fastidio, perché in fin dei conti Beatrice aveva fatto l’amore con così tanti uomini che ormai non ci facevo neppure più caso. Certo, questo fatto poteva essere letto come una specie di tradimento, non da parte di Beatrice ma piuttosto da parte di Giuliano, il quale era praticamente parte della mia famiglia, in quanto amante di mia madre (con il benestare di mio padre). E infatti mi sarebbe piaciuto dirgli: “non ti basta più mia madre? Adesso ti scopi anche la mia fidanzata?”. Ma non lo feci. Piuttosto lo lasciai parlare di tutte le volte che aveva fatto l’amore con Beatrice, e la nostra conversazione sembrava quasi avere i caratteri di una confessione a cui poi sarebbe dovuta seguire una totale assoluzione. Ma in realtà non capivo se era un’assoluzione che stava cercando oppure il suo scopo era quello di mettermi in guardia, di dirmi che stavo per sposare una zoccola. Ma se era questo il suo intento stava soltanto perdendo tempo, perché io amavo follemente Beatrice, e l’avrei sposata comunque.
   Mi raccontò di tutte le volte che avevano fatto l’amore nel suo ufficio, oppure nel camerino dove si cambiavano le ragazze dello strip bar. Una volta l’avevano anche fatto in macchina; lui la stava accompagnando a casa quando ad un certo punto lei si era chinata su di lui, senza alcun preavviso, gli aveva aperto la lampo e gli aveva tirato fuori il suo arnese, e con un paio di colpi di lingua glielo aveva fatto diventare duro come il marmo. A quel punto lui aveva accostato la macchina e l’aveva fatta salire sopra di lui, infilandole il cazzo nel condotto anale e scopandosela senza ritegno.
   Tutto era cominciato quando gli aveva chiesto di farle un colloquio per poi eventualmente assumerla nel suo strip bar. Il giorno stesso del colloquio Beatrice lo aveva fatto godere con la bocca, e gli aveva detto anche quella frase che diceva spesso a molti uomini per fargli perdere la testa: “credo di essermi innamorata di te”. Ma questa cosa non aveva alcun valore, perché lo aveva detto a così tanti uomini che ormai aveva perso il suo significato reale. Lo diceva apposta per mandarli in estasi, e devo dire che funzionava sempre. Ogni volta che diceva questa cosa, gli uomini cadevano ai suoi piedi, e lei a quel punto poteva farne ciò che voleva.
   La confessione di Giuliano era davvero ricca di dettagli, su dove l’avevano fatto, in che posizioni, e dove era avvenuta la sborrata finale; spesso i rapporti si concludevano con una copiosa cumshot sul viso di Beatrice, ma erano frequenti anche gli episodi in cui lui eiaculava nel suo condotto anale. E alla fine del racconto mi disse che era molto dispiaciuto, e che avrei fatto bene a trovarmi un’altra fidanzata, magari un po' meno puttana, e quindi meno propensa a dare via il buco del culo al primo che capitava.
   “Ascolta Giuliano” dissi, “tu sei stato per me come uno zio, e capisco molto bene che tu voglia mettermi in guardia ma per quanto mi riguarda non mi importa nulla di quante volte hai fatto il culo alla mia fidanzata. Io la amo, e non rinuncerei per nessuna ragione al mondo a lei”.
   “Se è così non posso che farti i miei più sinceri auguri. Sei davvero un ragazzo fortunato, perché Beatrice è molto speciale. Sa fare l’amore meglio di qualsiasi altra donna, e come ti ho già detto me lo ha dimostrato molte volte. Per cui vi auguro tutta la felicità di questo mondo”.
   A questo punto avevo chiarito con Giuliano, ma era venuto il momento di fare qualche domanda a Beatrice. Perché non me ne aveva mai parlato? Eppure lei era sempre stata così sincera con me, non mi aveva mai nascosto nulla. E invece questa volta l’aveva fatto. Ma per quale motivo? Probabilmente perché sapeva bene che lui non era un uomo qualsiasi, ma era l’amante di mia madre, e per di più era anche il vero papà di mia sorella Moana, per cui doveva aver considerato che era certamente meglio per tutti non dire niente.
   Andai da lei a chiederle spiegazioni; era a lavoro allo strip bar e si stava preparando per la serata. Era nuda davanti allo specchio del camerino che divideva insieme alle sue colleghe, ma in quel momento c’era soltanto lei quindi potevamo parlare liberamente. Mi dava le spalle, ma potevo vedere il suo viso riflesso nello specchio, e non facevo che pensare a quanto fosse bella. Il sogno erotico di ogni uomo. E io ero così fortunato, perché lei tra tutti gli uomini che aveva avuto aveva scelto me, e quindi aveva acconsentito a diventare mia moglie.
   “Bea, amore mio, perché non me l’hai mai detto?” le chiesi, e lei alzò le spalle per farmi capire che il motivo non lo sapeva. “Dimmi soltanto una cosa: lo hai fatto soltanto con il corpo oppure ci hai messo anche il cuore?”.
   “Io ci metto sempre il cuore, amore mio” mi rispose, ma senza guardarmi.
   “Ma allora tu non mi ami veramente. Tu mi ami allo stesso modo di come ami tutti gli altri uomini con cui fai l’amore”.
   A quel punto alzò gli occhi sulla mia immagine riflessa di fronte a lei e mi guardò con un espressione molto difficile da interpretare, sembrava quasi delusa da quello che avevo appena detto, o forse era soltanto sorpresa dal fatto che ancora non avevo capito il suo modo di essere, e soprattutto il suo modo di amare gli uomini in cento modi diversi.
   “Se io ti amassi allo stesso modo di come amo gli altri uomini con cui faccio l’amore allora non avrei mai acconsentito a diventare tua moglie. Se ho deciso di dirti di sì è perché io ti amo davvero, perché anche se mi concedo ad altri uomini alla fine l’uomo più importante della mia vita sei tu”.

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