giovedì 22 novembre 2018

Entri o esci?

Decidi.


[postato da Antonella]

   E allora feci una cosa che non avevo mai fatto; spiare una coppia di innamorati che fanno l’amore. E non era una coppia qualsiasi, era la mia boss e il suo fidanzato. Ma era più forte di me, era come se in quel momento fossi preda di un demone che mi stava spingendo a fare quella cosa. Non potevo farne a meno, e allora andai nel corridoio e a piccoli passi raggiunsi la camera da letto. La porta era socchiusa. Non la chiudevano mai, forse perché non avevano nulla da nascondere. Perché per Moana l’amore non era una cosa di cui vergognarsi e quindi da fare di nascosto. E allora questa cosa mi fece sentire autorizzata a sbirciare dentro, e vidi che Moana aveva entrambi i polsi legati a delle manette che erano fissate alla testiera del letto, e aveva la ballgag in bocca. Era sdraiata di schiena, e Berni le stava sopra e la stava scopando senza preservativo. La mia boss usava la pillola. Lo sapevo perché qualche volta che avevo sistemato la sua camera da letto gliele avevo viste.
   Era così eccitante quello a cui stavo assistendo che ad un certo punto infilai una mano nei miei hot pants di jeans, e poi mi feci strada dentro il perizoma, dove trovai le labbra di sotto in fiamme, e iniziai a toccarle, ed ero così eccitata che mi sembrava di essere già sul punto di venire. Era la prima volta che facevo una cosa di quel tipo, spiare un momento così privato di una coppia, e la paura di essere scoperta aumentò maggiormente il piacere, anche perché si trattava della mia boss, e lo sapevano tutti che lei si irritava facilmente. Stavo rischiando il posto, eppure non me ne fregava niente. Era troppo bello per potermi tirare indietro. Adesso dovevo andare fino in fondo.
   E poi arrivò il piacere, e le gambe iniziarono a tremarmi e dovetti reggermi con una mano allo stipite della porta per non perdere l’equilibrio. Dio quanto era bello! Era come godere insieme a loro. Ma ormai si erano accorti di me, e Berni aveva tolto le manette a Moana e aveva fatto uscire la ballgag dalla sua bocca, e avevano iniziato a fissarmi in malo modo, come se avessi commesso un terribile delitto. Adesso che avevo raggiunto il piacere mi resi conto della follia che avevo appena fatto, per cui adesso ero quasi certa che la mia boss mi avrebbe licenziata. L’avevo fatta proprio grossa, e non avevo scusanti.
   “Antonella, va tutto bene?” mi chiese Moana con un tono molto severo.
   “Sì, Cleopatra è nella sua culletta che dorme” risposi, facendole capire che se mi ero permessa di andarli a spiare era perché nell’altra stanza era tutto sotto controllo.
   “Beh, allora cosa fai lì sulla porta? O entri o esci. Decidi”.
   Non riuscivo a capire. Sembrava che mi stesse proponendo di unirmi a loro, oppure di ritornarmene nell’altra stanza. Ero confusa, ma allo stesso tempo la proposta di entrare era molto allettante. Tanto ormai ero certa di averlo perso il mio lavoro da babysitter, quindi non avevo nient’altro da perdere, e così entrai dentro e mi avvicinai al letto. Moana mi guardava in modo terribile, con due occhi pieni di disapprovazione, e io ero terrorizzata. Berni invece era incuriosito da quello che stava per accadere. Aveva ancora il cazzo dritto, per cui non era ancora venuto, e quindi non avevano ancora finito di fare l’amore.
   “Non te l’ha mai detto nessuno che non è molto educato sbirciare nelle camere da letto?” mi chiese Moana, una domanda retorica a cui io non dovevo rispondere, e infatti mi limitai ad abbassare la fronte dispiaciuta dell’accaduto. “Adesso te la faccio passare io la voglia”.
   A quel punto la mia boss si tolse la ballgag e la mise a me, piazzandomela in bocca, e poi cominciò a togliermi tutti i vestiti fino a farmi restare nuda come loro due. E mentre lo faceva, Berni le chiese cosa avesse in mente. Lui non sembrava tanto convinto a coinvolgermi, ma Moana invece sì.
   “Dai, non vedi com’è bagnata?” gli chiese passandomi due dita in mezzo alle labbra della fighetta, e poi mostrandole a lui. “Sarà divertente, vedrai. Tu la prendi da dietro, e io me la faccio davanti”.
   Non capivo. Poi Moana andò verso il suo cassetto dei giocattoli e tirò fuori lo strap-on e se lo legò intorno alla vita. Adesso finalmente era chiaro. Mi avrebbero fatto il servizio completo, davanti e dietro, tutti e due insieme. Infatti Moana mi prese entrambe le mani e si lasciò cadere sul letto di schiena, e mi trascinò su di se, e quindi mi fece mettere a cavalcioni sopra di lei, e intanto aveva afferrato il grosso membro di plastica che c’era attaccato alla cintura che aveva intorno alla vita, lo direzionò verso la mia vagina e lo fece entrare dentro. Nel frattempo mi guardava con un sorriso beffardo, sprezzante, facendomi capire lo smisurato potere che aveva su di me, perché lei era la mia boss e io dovevo assecondare tutti i suoi capricci. Prendere o lasciare. Da quel giorno la mia presenza in quell’appartamento sarebbe cambiata radicalmente, me lo sentivo.
   “Cosa aspetti?” domandò a Berni. “Sbattiglielo in culo. Non vedi quanta è arrapata?”.
   Berni non si fece pregare più di tanto e si mise dietro di me, e lentamente lo fece entrare nel mio orifizio anale. Era la prima volta per me dietro, e infatti stavo avendo non poche difficoltà a lasciarlo entrare. Ce l’avevo così stretto che lui fu costretto a usare, su consiglio della mia boss, del lubrificante. Solo a quel punto riuscì a scivolare dentro, e quindi iniziò la doppia monta, lui dietro e Moana davanti, che mentre mi scopava mi guardava fissa negli occhi, sempre sorridendomi allo stesso modo, con sdegno, e nel frattempo mi teneva le mani sulle natiche tenendomele ben aperte, per permettere al suo fidanzato una migliore penetrazione anale. E ogni tanto mi sculacciava, e gli schioppettii delle sue mani sulla mia pelle risuonavano sulle pareti della camera da letto, e io non capivo più niente. Era tutto così nuovo per me, e poi mi sentivo completamente sottomessa, con la bocca tappata dalla ballgag, e le mani della mia boss che mi percuotevano le natiche, mentre il suo uomo mi inculava.

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