martedì 20 novembre 2018

Spiare la mia boss

mentre fa l'amore.


[postato da Antonella]

   “Cos’è quella cosa?” le domandai.
   “Quale cosa?” mi chiese lei in modo asettico, come se la mia presenza nella sua camera da letto non fosse di suo gradimento.
   “Quella cosa che hai al collo”.
   “È una ballgag”.
   “E a cosa serve?”.
   “Te la metti in bocca mentre ti fai montare dal tuo uomo”.
   “E per quale motivo?”.
   “Perché è eccitante”.
   “E perché dovrebbe esserlo?” non riuscivo a capire, e lei sembrava piuttosto infastidita dalle mie troppe domande, e allora finalmente alzò lo sguardo dalla rivista di gossip che stava leggendo per guardarmi negli occhi.
   “Perché hai la sensazione di essere sottomessa a lui, non hai più la facoltà di parlare, diventi una specie di oggetto del suo piacere. ”.
   “E questo dovrebbe essere eccitante?”.
   A questo punto perse la pazienza e tirò un sospiro e mi chiese gentilmente di uscire dalla camera da letto, perché a breve sarebbe arrivato Berni e lei doveva farsi trovare pronta. Quindi obbedii e la lasciai da sola, ma poi ritornai nella sua stanza e le chiesi se mi faceva vedere come si usava la ballgag. Allora lei sbuffò e mise via la rivista di gossip, e a quel punto si mise la palla rossa in bocca.
   “Ei oena aeo?” mi chiese, ma parlare con quella cosa era assolutamente impossibile, per cui io non capii e lei allora si tolse la ballgag e me lo chiese di nuovo: “sei contenta adesso?”.
   “Sì, ero soltanto curiosa. Adesso non ti disturbo più”.
   “Molto bene”.
   A quel punto me ne ritornai nella stanza della piccola Cleopatra, che dormiva come un angioletto, e quindi colsi l’occasione per mettermi a studiare. A breve avevo un esame molto tosto, per cui dovevo sfruttare tutto il mio tempo a disposizione per prepararmi. Poi verso le dieci sentii la porta d’ingresso che si apriva; Berni era ritornato, e appena sarebbe entrato nella camera da letto avrebbe trovato una fantastica sorpresa: Moana distesa sul letto, completamente nuda e con le mani ammanettate alla testiera del letto, e con la ballgag in bocca. Ero certa che vedere quella scena gli avrebbe provocato un erezione immediata.
   “Amore, sono a casa” disse facendosi strada nel corridoio che portava alla camera da letto. “È stata una giornata assurda. Romualdo ha sempre delle idee strampalate, e mi costringe ad ascoltare i suoi deliri per tutto il giorno. Sono esausto e...” a quel punto era arrivato in camera da letto e aveva trovato Moana ammanettata a letto e con la palla di gomma rossa in bocca. “Ma che succede?” ma lei ovviamente non poteva rispondere, e poi quella situazione si commentava da se. Non c’era bisogno che lei gli dicesse cosa stava succedendo, perché l’avrebbe capito chiunque. Moana aveva voglia di scopare. E voleva farlo in modo diverso dal solito.
   Ma quella era la loro vita privata, e io non dovevo impicciarmi. Io ero pagata soltanto per dare una mano alla mia boss con la sua bambina, e certe volte con le faccende di casa. Ma la camera da letto era proprio accanto alla stanza in cui mi trovavo io, per cui sentivo ogni cosa, sentivo lei che nonostante aveva la ballgag che le tappava la bocca ansimava di piacere, e lui che le diceva un sacco di porcate mentre la scopava, perché la mia boss godeva come una matta a sentirsi dire certe cose dal suo uomo, del tipo che lei era una zoccola da statale, che c’aveva il condotto anale sfondato per tutte le volte che gliel’avevano sbattuto in culo, e cose di questo genere. Ma la cosa che le faceva perdere la testa era sentirsi paragonata a sua madre; quando Berni le diceva quella cosa, e cioè che lei era ancora più maiala di sua madre, allora lì Moana perdeva completamente la testa e l’orgasmo era assicurato.
   La mia boss aveva sempre avuto un rapporto conflittuale con sua madre. Me ne accorgevo ogni volta che veniva a casa, e allora litigavano per delle stupidaggini, e se ne dicevano di tutti i colori, però poi alla fine sua madre aveva sempre la meglio, e Moana ne usciva sempre sconfitta, perché nonostante tutto lei era pur sempre sua madre. E quindi probabilmente era per questo motivo che durante l’amore godeva nel sentir dire quelle cose da Berni, e cioè che lei era più maiala di sua madre, perché era come una specie di rivalsa nei confronti di lei, e questa cosa la faceva godere come una matta.
   Sabrina era tutto l’opposto di sua figlia. Era una donna dolcissima e affettuosa con tutti, anche con me, che mi conosceva appena. Nominalmente era ancora suo il negozio di intimo che gestiva Moana, anche se poi era lei che comandava. E quando era Sabrina a gestirlo era tutto diverso, e le commesse erano felici, perché c’era “mamma Sabri”. Sì perché Sabrina era un po' come una seconda mamma per loro. Adesso invece con Moana le cose erano cambiate notevolmente. È anche vero che, da quello che mi ha raccontato la mia boss, prima del suo arrivo in negozio regnava un lassismo imbarazzante. Poi da quando aveva preso lei il comando tutto aveva cominciato a funzionare come un meccanismo ben oliato, e le vendite erano aumentate in modo sorprendente.
   Comunque studiare con in sottofondo i rantoli di piacere della mia boss e con le porcate che le diceva Berni era impossibile. Le pareti dell’appartamento erano molto sottili, per cui non riuscivo a concentrarmi, e dopo un po' iniziai a capire il motivo. Ero turbata, ero… eccitata. Diamine, non riuscite nemmeno a immaginare quanto mi eccitava sentirli mentre facevano l’amore. E così accostai un orecchio alla parete per sentirli meglio, e avevo le mutandine zuppe, e mi ci infilai una mano dentro e iniziai ad accarezzarmi le labbra scivolose per via dei miei umori. Ma questo non mi bastava. Volevo guardare, volevo spiarli mentre facevano l’amore, volevo godere con loro.

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