sabato 17 settembre 2016

La tua donna o niente. 

(in foto: Silvia Saint, Red)


   Come vi ha già raccontato Moana, avevo una vera e propria passione per il cinema. Fare un film era sempre stato uno dei miei sogni. Il cinema hard d’autore poi, era sempre stato un mio segreto, che in principio avevo anche tentato di nascondere a Moana, e non ci ero riuscito. Mi aveva scoperto, e devo dire che in questo si era dimostrata molto aperta. Qualsiasi altra ragazza avrebbe gridato allo scandalo, avrebbe fatto una scenata e mi avrebbe mollato. Lei invece era stata molto comprensiva, mi aveva detto che non c’era niente di male. E anzi, mi aveva anche chiesto di vederne qualcuno insieme. Moana era una ragazza speciale. E io forse a lasciarla avevo fatto l’errore più stupido della mia vita. Non avrei mai trovato un’altra ragazza come lei. E dentro di me sentivo che in qualche modo avrei dovuto riconquistarla. Volevo che Moana diventasse la donna della mia vita, la madre dei miei figli, e non la madre dei figli di qualche altro uomo.
   In ogni modo la mia laurea, presa a pieni voti, non mi aveva portato da nessuna parte. Mi sentivo un fallito, e per di più ero solo. Avevo stupidamente lasciato Moana a causa della gelosia, e passavo le giornate a farmi le seghe, pensando a lei e a quando facevamo l’amore. Dove avrei trovato una ragazza così aperta da farsi sborrare in faccia? Ricordo che i primi tempi che stavamo insieme io esitavo un po’ a farlo, nonostante fosse lei a chiedermelo. Ma mi sembrava una cosa molto irrispettosa. E poi fu lei a dirmi che non lo era affatto, dal momento che era lei a chiedermelo. E allora cominciai a farlo, e quindi ad ogni fine rapporto le schizzavo sul viso. Le piaceva tanto quando lo facevo.
   L’idea di fare un film era nata per caso. Una sera ero uscito a prendere una birra all’Irish Pub insieme ad un amico. Lui, si chiamava Nicola, era uno che di problemi non ne aveva per niente. Il padre era un industriale, e avevano così tanti soldi da non sapere cosa farsene. Io e Nicola eravamo cresciuti insieme. Quella sera gli esposi i miei problemi, e allora lui mi disse che se non riuscivo a trovare un lavoro allora dovevo cercare un altro sistema per fare soldi.
- E cosa dovrei fare? Una truffa?
- Visto che ti piace tanto il cinema, fai un film.
   Iniziammo a bere così tanto che alla fine il discorso cominciò a prendere strade alquanto surreali. Ci ritrovammo a discutere di quanto sarebbe stato bello fare un film hard, però come li facevano una volta, ai tempi di Selen e Olivia Del Rio.
- Sì, ma chi me lo finanzia? – gli chiesi. Ero sbronzo, ma ancora in grado di fare un ragionamento logico.
- Te lo finanzio io, cretino.
- Ma dai, non scherzare.
- Credi che mi manchi il denaro per farlo?
- No, in effetti no.
- Dai, ti finanzio. Ma ad una condizione. Voglio che nel film ci sia anche la tua ex, e inoltre voglio passare una notte con lei, con tanto di sesso anale e sborrata in faccia.
- Moana?! Non se ne parla proprio. Non lascerò che la tratti come uno sborratoio.
- Allora te lo dirò in un altro modo, o mi permetti di ingropparmi la tua donna o non se ne fa niente.
   Gli dissi che ci avrei pensato. Certo l’offerta era allettante. Nicola mi disse che mi avrebbe anche fatto un regolare contratto: fondi illimitati per la realizzazione di una pellicola hard, a patto che Moana sia la protagonista del film e che prima delle riprese trascorra una notte di sesso (anale, orale e vaginale) con il produttore, nonché autore del contratto (Nicola). Insomma, avrei dovuto vendere Moana per realizzare un mio sogno. Sarei stato proprio un bastardo se avessi permesso una cosa del genere. Moana non lo meritava. E poi Nicola era un vero porco, non oso neanche immaginare cosa sarebbe stato capace di chiederle di fare.
   Dovete sapere che Nicola aveva sempre avuto una cotta per Moana. Ma più che una cotta era soltanto voglia di montarla. L’aveva conosciuta i primi tempi in cui stavamo insieme. Portai Moana ad una festa di amici, era la nostra prima uscita insieme, e c’era pure Nicola che quando la vide non potette crederci che una topa di quel livello stesse con uno sfigato come me. Aveva detto proprio testuali parole. E da quel giorno, ogni volta che mi vedevo con Nicola, lui per sfottermi non faceva altro che dirmi cosa avrebbe fatto alla mia fidanzata. Diceva che l’avrebbe messa nelle posizioni più impensabili, e che se la sarebbe chiavata anche davanti a me, e le avrebbe sborrato in faccia, e l’avrebbe inculata e altre porcate del genere. Lo diceva per farmi incazzare. E poi diceva spesso: “tanto lo sai che prima o poi me la scopo”. E io: “non succederà mai”.
   Ora, con la storia del finanziamento, pareva che la sua profezia stesse per avverarsi. Dovevo solo capire cosa volevo davvero. Realizzare il mio sogno oppure preservare la ragazza che amavo, nonostante ci fossimo lasciati ormai da qualche tempo. Ma io l’amavo ancora.
   Così avevo cominciato ad andare al centro commerciale, dove Moana aveva cominciato a gestire gli affari della madre in modo impeccabile. Ero certo che Sabrina a breve le avrebbe passato le redini del potere, intestandole il negozio. E me ne restavo fuori a guardarla, e pensando a cosa fosse giusto fare, chiederle di fare quella cosa, oppure rifiutare l’offerta di Nicola. Non avevo la forza per chiederle una cosa del genere. Ero sicuro che mi avrebbe dato uno schiaffone e che non l’avrei rivista più. E invece, alla fine, come vi ha già raccontato lei, davanti ad una tazza di caffè, vuotai il sacco e le dissi tutto. Adesso era tutto nelle sue mani. Toccava a lei scegliere riguardo a ciò che sarebbe successo.

Berni. 

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