mercoledì 21 settembre 2016

Non mi cercare. 

(in foto: Eva Notty, Her Personal Bra Salesman, DDFNetwork.com)


   Ero rientrato a casa per un po' di giorni. Avevo accumulato un po' di ferie e avevo deciso di starmene a casa con mia moglie e i miei figli. Ma avevo trovato una situazione completamente nuova. C’era soltanto Moana, che in assenza di Sabrina tirava avanti il negozio di lingerie. Rocco era partito per una vacanza insieme alla sua nuova fidanzata. Era partito anche mio padre, e a quello che mi aveva raccontato Moana, aveva in mente di risposarsi a breve con una ragazza di diciannove anni. Una storia davvero incredibile, non credete?
   Sabrina invece era sparita. Avevo provato a chiamarla, e la conversazione era stata piuttosto breve. Non aveva molta voglia di parlare. Mi aveva detto soltanto che al momento si trovava in Sicilia, dal nostro vecchio amico Franco, e che era molto confusa. Non sapevo cosa pensare. Perché era confusa? Provai a chiederglielo, ma lei mi rispose molto vagamente.
   “Non so” mi disse. “Ho bisogno di qualche giorno per pensare. Ti prego Stefano, non mi chiamare più”.
   “Va bene Sabri, se è quello che vuoi non ti chiamerò”.
   “Grazie. Ti chiamerò io quando avrò le idee più chiare”.
   “Aspetta, non lasciarmi così. Dimmi la verità”.
   “Credo di essermi innamorata di Franco”.
   Adesso era un po' più chiaro. Mia moglie si era invaghita di Franco. Come era potuto accadere? Beh, da sempre comunque mia moglie aveva provato per lui un sentimento molto vicino all’amore. Infatti non c’era niente di strano. Non era semplice attrazione fisica come lo era stato per Giuliano. Con Franco c’era sempre stato qualcosa in più. Ma a quanto pare era arrivata la resa dei conti. L’amore che provava per Franco aveva superato l’amore che aveva nei miei confronti. Forse la colpa era anche un po' mia. Tutto quel tempo lontano da casa, e forse Sabrina aveva smesso di amarmi. La lontananza aveva usurato il nostro amore. Il nostro matrimonio aveva già avuto un momento non proprio facile, se ricordate. Ma non sapevo con certezza se questa volta saremmo riusciti a sistemare le cose.
   Quella sera cenai con Moana. Era da parecchio che non succedeva, e la cosa mi riempì di gioia. Cucinai per lei delle cose davvero speciali, e lei per l’occasione indossò un vestito da sera davvero bello, anche se un po' porco. Aveva uno scollo che praticamente le arrivava fino all’ombelico, e le tette le uscivano spesso fuori, e lei puntualmente doveva rimetterle dentro. Il vestito era così corto che mentre sistemava la tavola e si abbassava per posare le posate e i bicchieri il vestito si alzava e le vedevo il suo delizioso culo. Indossava un perizoma nero che le stava d’incanto.
   A tavola le confidai ciò che mi aveva detto sua madre, e lei non si mostrò molto preoccupata.
   “Dovresti conoscerla meglio di me, lo sai che mamma è uno spirito libero. Devi lasciarle vivere le sue avventure. Ma poi alla fine, ritorna sempre a casa”.
   Aveva ragione. Sabrina era sempre stata uno spirito libero. Ma era anche vero che ogni tanto sentiva il bisogno di essere riconquistata. Forse nonostante tutto dovevo andare da lei a riprendermela. Già era successo due volte, ed era probabile che sarei stato costretto a rifarlo ancora. Forse era il suo modo di sentirsi amata. Forse voleva da me una prova d’amore, che consisteva proprio in un tentativo di riconquista, come a dire: dimostrami che mi vuoi ancora, vieni a riconquistarmi.
   “E tu cosa mi racconti?” chiesi a Moana.
   “Le solite cose. Io e Berni stiamo cercando di riavvicinarci. Inoltre a breve parteciperò alle riprese di un film porno”.
   “Cosa?! Stai scherzando?”.
   “No, non è uno scherzo”.
   Moana mi spiegò tutta la faccenda. Insomma, a breve avrei avuto una figlia pornostar. Chiaramente le preoccupazioni erano tante; era pur sempre mia figlia, e il fatto che dovesse fare l’amore con tanti uomini di fronte a delle telecamere, ovviamente mi faceva stare un po' sulle spine. Ma io cosa potevo fare? Non potevo di certo impedirglielo. Se stava bene a Berni, allora era tutto apposto. D’altronde sarebbe stato lui a dirigerla.
   “Di che genere di film si tratta?” le domandai.
   “Non lo so ancora con certezza. Sarà un film con una trama. Berni vuole riportare il cinema porno al suo splendore, quindi ai film con le trame”.
   “Berni è un ragazzo molto ambizioso. E comunque ci voleva una cosa del genere. Ultimamente il settore dell’hard è molto scadente. Che genere di scene dovrai girare?”.
   “Il film prevede scene di sesso sia anale che vaginale”.
   “Accidenti, anche l’anale?”.
   “Eh sì”.
   “Pensi di farcela?”.
   “Papà, pensi che non abbia mai fatto sesso anale? Ne ho fatto e come! Sarà un gioco da ragazzi farlo anche di fronte ad una telecamera”.
   “Cado proprio dalle nuvole… non credevo che tu…”.
   “Che lo avessi preso anche in culo? Eh sì papà, tante volte”.
   “Comunque qualsiasi cosa ne verrà fuori da questo film sappi che sono molto orgoglioso di te”.
   Moana mi sorrise e mi prese una mano.
   “Avevo proprio bisogno di sentirmelo dire. Ti amo papà”.
   “Ti amo anche io tesoro”.

Stefano.

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