lunedì 9 marzo 2015

Non più mia.
 
(in foto: Cathy Heaven, Heavenly Ass, Brazzers.com)
 
 
   Quella sera cenammo tutti insieme. C’era un’aria tesa che si poteva tagliare con un coltello. Nessuno sapeva cosa dire e di tanto in tanto qualcuno faceva un colpo di tosse per rompere quella situazione di imbarazzo. Sabrina era bellissima; aveva indossato un vestito bianco con uno scollo molto profondo. Le sue grosse tette stavano dentro a stento. Potevamo tutti vedere chiaramente le aureole rosa dei suoi capezzoli, ma lei se ne guardava dal coprirle.
   “E allora Stè” disse ad un certo punto Sabrina. “Ti è piaciuto quello che hai visto? Mi hanno proprio rassettata a dovere. Era da tanto che non mi facevo scopare così”.
   “Dai Sabri” continuò Giuliano. “Smettila di provocarlo. Non vedi che lo metti in imbarazzo?”.
   “E allora?” domandò Sabrina. “Una volta gli piaceva vedermi scopata da altri uomini”.
   “Io credo che è meglio se domani tolgo il disturbo” dissi. “Forse è meglio per Sabrina se me ne ritorno a casa”.
   “Cosa ne sai tu cosa è meglio e cosa è peggio per me?” Sabrina sbroccò di brutto alzando la voce.
   “Calmatevi” disse Franco. “Io credo sia meglio se rimanete qui tutti e due”.
   Finita la cena ce ne andammo tutti a dormire. Sapevo che in quella casa c’era mia moglie, e che non potevo averla, non potevo dormirci insieme, perché la nostra storia girava male. E questi pensieri mi fecero dormire male. Così mi alzavo in continuazione, e andavo ad aprire uno spiraglio della porta della mia camera tendendo l’orecchio verso l’esterno, e cercando di origliare quello che succedeva nelle altre camere. Non succedeva niente. Non sentivo rumori sospetti. Quello che volevo era sapere se Sabrina stava facendo l’amore con Franco e Giuliano. Ma c’era fin troppo silenzio. Era chiaro che stavano dormendo tutti. E ad un certo punto mi addormentai anche io.
   Il giorno dopo mi svegliai verso le nove del mattino. Scesi la rampa di scale che divideva le camere da letto dall’area giorno e vi ci trovai Sabrina di spalle, completamente nuda, inginocchiata davanti a Giuliano. Lui le teneva le mani tra i capelli e l’aiutava nei movimenti. Mia moglie gli stava praticando un pompino. Giuliano era in estasi e mugolava di piacere, e sentivo chiaramente lo schioppiettìo delle labbra di Sabrina che baciavano, leccavano e succhiavano con avidità il grosso cazzo di lui. Da quella posizione riuscivo a vedere il culo di mia moglie in tutto il suo splendore, morbido e caldo.
   “Cazzo, che bocca che c’hai!” disse Giuliano. Poi si accorse di me. “Stefano! Devi scusarci, credevamo che stessi dormendo”.
   Ma Sabrina non mi prese neppure in considerazione, non si girò neppure a guardarmi, anzi si accanì maggiormente sul cazzo duro di Giuliano, succhiandolo con passione. Allora decisi di lasciarli fare. Decisi di comportarmi proprio come lei, e cioè con indifferenza, e allora andai diretto verso la cucina, e quindi passai di fianco a loro, e in quel preciso istante vidi Sabrina spalancare la bocca e tirare fuori la lingua, e Giuliano si prese il cazzo in mano e cominiciò a fiottarle sul viso.
   “Sborro!” urlò Giuliano. “Dio, come sborro!”.
   Gli schizzi le saltarono sulla faccia in modo osceno. Cinque schizzi copiosi. Alla fine il viso di Sabrina era una maschera di sborra. Dopodichè lo riprese in bocca per succhiarlo ancora un po’. Intanto ero arrivato in cucina e iniziai a preparare la macchinetta del caffè. A quel punto Sabrina si mise in piedi, Giuliano le diede una pacca sul sedere e andò a fare una doccia. Invece lei venne verso di me e allungò una mano verso un rotolo di scottex. La guardai in faccia. Giuliano le aveva scaricato tutto il suo seme sul viso, tant’è che ne era completamente ricoperta, e così lei con un tovagliolo cercò di ripulirsi. Ma era così tanta che non fu facile.
   “E allora… ti diverti?” le domandai.
   “Non sai quanto!” rispose lei in tono di sfida.
   “Guarda come ti ha ridotta” continuai. “Sembri uno sborratoio”.
   “Giuliano può farmi quello che vuole. Ormai sono sua”.

Postato da Stefano. 

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