martedì 31 marzo 2015

Il foro della gloria.

(foto: DDFNetwork.com)


   Le uscite con Tiffany erano sempre più frequenti, e a Sabrina non dispiaceva. Nonostante io e Tiffany avessimo legato così tanto, mia moglie non sembrava essere molto gelosa. E la cosa non poteva che farmi piacere. Ero più che certo di provare per Tiffany un qualcosa di molto vicino all'amore, e per questo motivo volevo godermela il più possibile. Una sera la portai in discoteca; Sabrina aveva preferito restare a casa con Angelo e Martina, ovviamente nudi, a guardare un film. Tiffany quella sera aveva messo un vestitino porchissimo, e in discoteca gli uomini non facevano altro che mangiarsela con gli occhi. Addirittura al bagno un uomo aveva cercato di rimorchiarla. Tiffany stava per entrare quando ad un certo punto questo tizio le si para davanti e le mostra un preservativo.
"Che ne dici?" le domandò. "Ti interessa?".
"No grazie, sono con il mio fidanzato" rispose. Quando io e Tiffany uscivamo insieme diceva così, che io ero il suo fidanzato. A entrambi piaceva comportarci come se fossimo una coppia.
   Dopo la discoteca Tiffany mi disse che voleva portarmi in un posto. E allora io le dissi di sì. E così mi portò in un club molto porco che conosceva lei. All'ingresso c'erano degli armadietti dove riporre la propria roba, anche i vestiti. Ebbene sì, in questo posto si stava nudi. Vedevo molti uomini, e qualche trans, ma donne non se ne vedeva neanche una.
"Ma che posto è?" le domandai.
"Vedrai tesoro, ti piacerà".
   Il posto era frequentato da molti uomini di mezza età, molti uomini sposati soprattutto. E la maggior parte di loro parevano conoscere Tiffany molto bene. In ogni modo ci spogliammo e mano nella mano entrammo dentro, dove c'era un bar e tanti uomini seduti a chiacchierare. Sentii uno strano odore di cloro, e infatti oltre il bar c'era una piscina con idromassaggio, in cui c'erano alcuni trans che facevano il bagnetto insieme ad un gruppo di uomini.
"Ma cos'è questo posto, una piscina?" domandai a Tiffany.
"In verità non è soltanto una piscina. C'è anche la sala gloryhole e il labirinto".
   Il labirinto era appunto un labirinto di specchi, in cui erano disseminate varie stanzette dove scopare, munite di distributori di profilattici e carta igienica. Alla fine del labirinto c'era una dark room, cioè una stanza buia dove avvenivano delle colossali ammucchiate.
"Come conosci questo posto?" le domandai.
"Ci venivo spesso a fare pompini e a farmeli fare. A pagamento, si capisce. Vieni, ti faccio vedere come funziona la gloryhole".
   Tiffany, tenendomi per mano, mi portò in una piccola stanzetta, dove c'era solo un buco e nient'altro. Poi chiuse la porta alle nostre spalle.
"Ecco, bisogna infilare il cazzo dentro e prima o poi viene qualcuno a succhiartelo. Così" Tiffany infilò il suo mostruoso cazzo (già in erezione da quando ci eravamo spogliati) nel buco e spinse il bacino in avanti per far uscire la sua proboscide dall'altra parte.
"Ancora niente?" le domandai.
"No, non arriva nessuno" poi dopo qualche secondo... "no, aspetta. Ecco. Qualcuno lo ha preso in bocca". Tiffany iniziò a muovere il bacino avanti e indietro. Ansimava di piacere, e il mio cazzo iniziò a indurirsi e allora mi misi dietro di lei, e con le mani le accarezzai le spalle, e le appoggiai l'asta dura in mezzo alle natiche. Tiffany mi sorrise. Iniziai a strofinare il mio cazzo in mezzo alle sue chiappone burrose e con le mani le presi entrambe le tette e le palpai. Nel frattempo lei continuava a spingere il bacino avanti e indietro, mentre qualcuno dall'altra parte la sbocchinava. 
"Inculami" mi disse.
"Cosa?!".
"Sì dai, inculami. Voglio il tuo cazzo dentro".
   Direzionai la punta del cazzo contro il suo orifizio anale e spinsi. Le entrai dentro senza troppe difficoltà e lei urlò di piacere. La presi per i fianchi e iniziai a scoparmela, mentre un perfetto sconosciuto le stava succhiando il cazzo dall'altra parte della parete. C'avevo tutto il cazzo dentro il suo condotto anale, tanto che le palle sbattevano sotto le sue. Poi le baciai il collo e con la lingua le leccai le orecchie. Mi sentivo una furia. Sentivo le gambe di Tiffany che tremavano per lo sforzo di stare in piedi ed essere inculata e sbocchinata allo stesso tempo. Lei dopo un pò iniziò a fiottare, e subito dopo anche io e riversai tutto il mio caldo seme nel suo retto. Poi Tiffany ritirò il suo cazzo dal buco. Era ancora duro e sgocciolante di sborra. C'avevo una gran voglia di succhiarglielo anche io, e lei dovette leggermi nel pensiero, perchè mi disse:
"Dai, cosa aspetti? Vai dall'altra parte".
   Allora uscii dalla porta e feci il giro della stanza. Mi misi in ginocchio davanti al buco. Per il momento non c'era niente, poi finalmente apparve l'enorme cazzo di Tiffany. Iniziai a spompinarlo. Era delizioso. Non avrei mai creduto di essere così attrazzo da un cazzo. Poi ad un certo punto l'enorme nerchia ritornò dentro il buco, e ricomparve dopo qualche secondo di attesa, e io ritornai a riprenderlo in bocca, ma era diverso. Aveva perso consistenza. Pensai che forse era dovuto al fatto che avendo appena sborrato, Tiffany doveva aver perso potenza. Comunque sbocchinai così tanto che alla fine iniziò a schizzarmi in faccia, copiosa e calda, tanto che mi stupì non poco il fatto che ne avesse ancora così tanta, avendo già eiaculato da poco. Il cazzo rientrò nel buco, stavo per alzarmi quando ad un certo punto ritornò fuori, sempre eretto e duro. Non era mai sazio.
"Ti prego tesoro, non ti fermare. Ho ancora voglia" sentii che diceva.
   E allora continuai a sbocchinare, ma anche questa volta ebbi l'impressione di sentire in bocca un cazzo diverso. Forse era solo un impressione, ma ero convinto che la forma era completamente cambiata. Altri schizzi di sborra mi saltarono sulla faccia, e il cazzo rientrò nel buco e uscì un'altra volta.
"Ti prego, succhiamelo ancora un pò tesoro".
   Come potevo dirle di no? Ero stremato, ma non abbastanza da accontentare la mia Tiffany. E così sbocchinai. Ma anche questa volta il cazzo mi sembrò diverso. E poi ecco altra sborra copiosa riempirmi la faccia. Ce l'avevo dappertutto. Ero un vero e proprio sborratoio e mi colava da tutte le parti. Ma quanta ne aveva? Ero confuso, mi sembrava difficile da credere che tutto quello sperma fosse il suo, e vidi Tiffany venire verso di me, e rideva, e allo stesso tempo dal buco apparì un altro cazzo duro. Allora capii. Mi aveva fatto uno scherzo facendomi sbocchinare altri cazzi oltre al suo. Praticamente avevo fatto pompini a chissà chi. Tiffany era molto divertira.
"Era solo uno scherzo" mi disse.
"Molto divertente" le risposi, e mi alzai da terra. Mi prese per mano e mi portò verso le docce, dove mi aiutò a ripulirmi da tutta quella schifezza giallognola. E mentre mi insaponava la faccia si avvicinò al mio orecchio e mi sussurrò qualcosa:
"Ti amo". 
  
Stefano.

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