sabato 7 marzo 2015


Una schizzata inappropriata. 

(in foto: Martina Gold, Interviewing her Ass, DDFNetwork) 




   Molti di voi, in questi anni, ci hanno scritto numerosissime e-mail. In realtà la maggior parte di queste erano rivolte a Sabrina. Dopo avervi raccontato le nostre storie è un po’ come se vi foste legati a noi, e questo ci fa davvero piacere. Molti di voi ci hanno chiesto di continuare a scrivere sul blog. Alcuni di voi vorrebbero ritornare a leggere le porchissime avventure della mia Sabrina. Beh, cosa dirvi? Non c’è tanto da raccontare. Come molti di voi sapranno, Sabrina e io abbiamo avuto un bambino. È inutile dire che dopo questa gioia che abbiamo avuto abbiamo dovuto drasticamente ridurre le nostre avventure. Diciamo che abbiamo smesso i panni degli amatori e abbiamo messo quelli dei genitori. Non siamo due irresponsabili. Sappiamo quali sono i nostri doveri. E in quel periodo il nostro dovere era quello di comportarci da genitori. Purtroppo a calare drasticamente non sono stati solo i rapporti che avevamo con gli altri, ma anche i rapporti con noi due. Sono così tante le cure che bisogna dare ad un bambino che appena avevamo cinque minuti per noi eravamo così stanchi da non poter fare altro che dormire. Era più di un anno che Sabrina non mi faceva godere con una delle sue colossali spagnole. Questo ci portò a litigare molto spesso. La mancanza di sesso ci faceva perdere la pazienza, e ogni piccola cosa si trasformava per noi in motivo di discussione.
   Beh dai, non è che avevamo smesso di farlo. Semplicemente le nostre scopate si riducevano a delle sveltine di cinque minuti, senza sentimento, senza nulla. E quando le chiedevo di farmi una spagnola Sabrina mi guardava con un espressione strana, come a dire: “ma sei matto? Cosa ti sei messo in testa?”. Una sera pensai di osare. Volevo fare in modo di farla ritornare come prima, porca come quando tutti la conoscevano come Sabrina Bocca e Culo, e allora dopo aver fatto l’amore, prima di raggiungere l’orgasmo, sfilai il cazzo dalla sua vagina e glielo puntai verso il viso fiottandole copiosamente sulla faccia. Sabrina si coprì il viso con le mani, inorridita da quella cosa, nonostante fosse una pratica che in passato non mi aveva mai negato, né a me né a tutti gli altri uomini che avevano avuto il piacere di possederla. Ebbene, Sabrina quella volta divenne una belva:
   “Ma allora tu sei proprio deficiente!” urlò e fece una sfuriata perché avevo imbrattato le coperte, e poi corse in bagno a ripulirsi dalla sborra che le colava dalla faccia. “Ma cosa ti è preso, me lo dici? Guarda che roba, ce l’ho dappertutto! Anche sui capelli! Sei proprio uno stronzo, Stè. Ecco che sei. Uno stronzo da competizione”. 
   Rimasi impietrito di fronte a quella reazione tanto violenta. Capii che era tutto cambiato e che non avrei mai più rivisto Sabrina Bocca e Culo. In ogni modo, quella sera, mi mandò a dormire sul divano. E anche il giorno dopo e quello appresso. Soltanto la settimana successiva mi accolse di nuovo in camera da letto. Ma intanto tra noi era calato un freddo glaciale. 

Postato da Stefano.


1 commento:

  1. bentornati ragazzi, solo oggi vi ho ritrovati!! siete fantastici!! mi hanno sempre fatto impazzire le vostre storie Matt

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