giovedì 12 marzo 2015

Vacca.

(in foto: Eva Notty, This is That It Sounds Like, Brazzers.com)

   Insomma, quella piccola vacanza in Sicilia non aveva risolto niente nel nostro rapporto. Ormai dovevamo ritornare a casa, e io e Sabrina eravamo al punto di prima. E io ero veramente impotente di fronte a quella situazione. Dopo il mare ritornammo a casa di Franco, e Sabrina andò a fare la doccia insieme a Giuliano. E io mi misi a spiarli dietro la porta. Sentivo lei che rideva, poi ogni tanto la sentivo mugolare. Quella sera decisi di fare qualcosa, di giocare d'istinto. Erano le undici di sera, Giuliano e Franco erano usciti. Avevano appuntamento con due ragazze che avevano conosciuto in spiaggia. In casa eravamo io e Sabrina. Lei si era mezza addormentata nuda sul letto della camera degli ospiti. Mi affacciai sulla porta e la stanza era piuttosto buia, ma potevo vederla bene comunque, grazie alla luce della luna che entrava dal balcone. E lei stava a pancia sotto, con gli occhi chiusi, le braccia e le gambe aperte. Dio quanto era bella! Che gran culo. Mi ci avvicinai e le aprii le natiche, tirai fuori la lingua e le leccai l'orifizio anale. Lei ebbe un sussulto di piacere e iniziò a svegliarsi.
"Giuliano, sei incredibile" disse. "Non ti stanchi mai". 
   Continuai con quel lavoro di bocca, succhiando il suo retto. Da quanto tempo non sentivo quel sapore divino. Mi si indurì in pochi secondi. Allora cominciai a spogliarmi, e poi strisciai sul suo corpo, e puntai il cazzo in mezzo alle sue natiche e nel frattempo le baciai le spalle. Stronfinavo il pene duro contro il suo buchetto di dietro e Sabrina iniziò a mugolare.
"Come sei romantico stasera" disse.
   Ero al settimo cielo e iniziai a fiottare, anche senza averla penetrata. E i miei schizzi saltarono sulle sue natiche, copiosi e densi. A quel punto Sabrina capì che non era Giuliano, ma io. E allora girò il viso verso di me e aprì gli occhi.
"Stefano?".
"Sì amore, sono io" dissi. "Ti voglio".
   Sabrina mi diede una spinta e mi fece girare sulla schiena e poi si mise sopra di me. Avevo ancora il cazzo duro, e iniziò a strofinarci contro le labbra della sua vagina.
"E allora dimostramelo. Fottimi. Però voglio essere fottuta dal vecchio Stefano, non da quello nuovo. Da quello di cui ero innamorata quando ero Sabrina Bocca e Culo. Te lo ricordi, Ste? Te lo ricordi quanto ti piaceva quando mi chiamavano così? E te lo ricordi perchè ti piaceva?" Sabrina continuava a strofinarmi le labbra della sua vagina contro il mio cazzo. Mi stava facendo impazzire. Il suo sesso caldo contro il mio frenulo mi dava delle sensazioni paradisiache.
"Perchè sono un cornuto" dissi, ma senza rendermene conto. Non ero io a parlare, era il mio cazzo. In quel momento avevo perso completamente la ragione. Era quella sensazione, il calore della vagina contro il mio frenulo, era quello che mi stava facendo parlare, nient'altro.
"Bravo, proprio così. Per questo ti piaceva. E poi? Che altro?".
"Mi piaceva... avere... una fidanzata... vacca" avevo il sangue al cervello, sentivo che stavo per sborrare di nuovo, ma per fortuna potevo resistere ancora un pò, perchè avevo eiaculato da poco.
"E io ero vacca abbastanza, vero?".
"Tu eri una gran vacca".
"Sì, c'avevi una fidanzata vacca. E non ti piacerebbe avere anche una moglie vacca?".
"Oh sì... sì che mi piacerebbe". 
"E allora perchè non me lo chiedi?".
"Vuoi... vuoi essere la mia... moglie vacca?".
"Oh sì tesoro! Sì che lo voglio. Saro la tua vacca".
   Iniziò a strofinare il suo sesso contro il mio più intensamente, con più energia e nel frattempo mi baciò, e sentii la sua lingua, dopo tanto tempo. Quella stessa lingua che aveva esplorato centinaia di cazzi, adesso era nella mia bocca. Con le mani raggiunsi le sue natiche e gliele allargai, gliele palpai strizzandogliele per bene.
"Dimmelo!" urlò. "Dimmelo! Dimmi che sono la tua vacca!".
"Sì! Oh sì! Sei una vacca! Che moglie vacca che c'ho!" e iniziai a fiottare, di nuovo, e allora Sabrina strofinò la sua vagina contro la mia sborra e mi baciò.  
     
Stefano.

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