giovedì 14 marzo 2019

Ora come allora.

Stesso buco, stesso piacere.


[postato da Stefano]

   Proprio come vent’anni fa restammo nudi nella cabina a guardarci e a esibirci, con la stessa eccitazione. Ed eravamo entrambi consapevoli che a breve avremmo rifatto la stessa cosa che avevamo fatto allora, però non bisognava avere fretta. Prima o poi sarebbe successo. E nel frattempo Ornella mi chiese del rapporto che avevo con Sabrina, e allora le raccontai alcuni degli episodi più significativi che avevano caratterizzato il nostro matrimonio. Le parlai di nostro figlio Rocco, e poi di Moana, che però era stata concepita con il seme di un altro uomo, e Ornella ne fu sorpresa.
   “Cioè, mi stai dicendo che Sabrina ha avuto una figlia da un rapporto extraconiugale?”.
   “Non è come credi” precisai. “Non è che ha avuto una relazione con un altro uomo ed è rimasta incinta. Semplicemente lo abbiamo voluto entrambi. Era tutto pianificato. Qualche anno dopo la nascita di Rocco abbiamo pensato che sarebbe stato bello avere una femminuccia, e che sarebbe stato bello averla grazie all’aiuto di un altro uomo”.
   “Ma perché? Non capisco”.
   “Il punto è che siamo una coppia… cuckold, per usare un termine in uso nell’industria del porno. Mi eccita guardare Sabrina che fa l’amore con altri uomini. E quindi vederla mentre si faceva ingravidare da un altro uomo è stata una specie di prova d’amore. La prova d’amore per eccellenza, sia per me che per lei”.
   “E non hai avuto difficoltà a crescere una figlia che tua moglie ha concepito con un altro uomo?”.
   “Assolutamente no. Moana è anche mia figlia, a tutti gli effetti, e non ho mai pensato a lei come alla conseguenza di una scopata di Sabrina insieme ad un altro uomo. Sono stato io a portarla a scuola il suo primo giorno d’asilo, non lui. E sono stato sempre io a starle accanto tutte le volte che da bambina ha avuto l’influenza”.
   “E chi è, se ti va di dirmelo, il suo papà biologico? Qualcuno che conosco?”.
   Come mi è già capitato di dire più volte la nostra città è un po' come un grande paese, per cui tutti conoscevano tutti. E quando dissi a Ornella che il papà biologico di mia figlia Moana era Giuliano lei sembrò molto sorpresa. Mi raccontò che non aveva mai avuto molta stima di Giuliano, perché gli aveva sempre dato l’impressione di un tipo arrogante e presuntuoso. In effetti era sempre stato pieno di sé, questo bisogna riconoscerlo. E poi ha sempre trattato le donne come bamboline con cui divertirsi, compresa mia moglie. Ma Sabrina era sempre stata cotta di lui. Per Giuliano avrebbe fatto qualunque cosa, anche mettersi a quattro zampe e guaire come una cagna, e lui l’aveva sempre saputo e quindi si approfittava di lei chiedendole di fare delle cose spesso anche molto umilianti, e lei diceva sempre di sì, perché di fronte a lui perdeva completamente la ragione. E a volte anche la dignità.
   “Come si può amare un uomo del genere?” mi chiese Ornella.
   “Beh sai come si dice, al cuore non si comanda. Sabrina era così innamorata di lui che da ragazza si è fatta perfino tatuare l’iniziale del suo nome dietro il collo. Quella lettera è sempre lì a ricordarmi che pur essendo io suo marito, lei in realtà appartiene a lui. Sabrina infatti ha continuato ad essere innamorata di lui in tutti questi anni di matrimonio, ed è proprio per questo che abbiamo scelto lui per il concepimento di Moana”.
   “E in tutti questi anni non hai mai avuto paura che Sabrina potesse lasciarti per mettersi definitivamente con lui?” mi chiese Ornella.
   “Sì, in effetti spesso ho temuto proprio questo. Alcuni anni fa Sabrina iniziò a vedersi con lui di nascosto. E forse è stata anche un po' colpa mia, perché a casa non c’ero mai, ero sempre a lavoro. Poi decise di confessarmi tutto, e allora abbiamo raggiunto un compromesso, e adesso Giuliano vive con noi, e quindi adesso Sabrina può avere tutti e due senza dover fare le cose di nascosto”.
   “E non ti da fastidio l’idea di dover condividere il vostro letto insieme ad un altro uomo?”.
   “Io amo molto mia moglie, e se questa cosa la rende felice allora sono felice anche io. E poi è bello guardarli mentre fanno l’amore. È molto eccitante. Lo fanno veramente bene”.
   “Certo che siete una famiglia proprio fuori dalle righe” disse Ornella divertita.
   “Sì lo so, e mi sento davvero molto fortunato, perché sì siamo una famiglia fuori dalle righe, ma siamo una famiglia felice”.
   Mentre parlavo di Sabrina e della nostra relazione cuckold mi venne un erezione spaventosa. Era durissimo, e svettava fieramente verso l’alto, e il glande era gonfio e lucido, e sulla sommità apparve una gocciola di liquido pre-eiaculatorio. E Ornella non faceva che fissarlo; era evidente che moriva dalla voglia di averlo. Mi disse che Sabrina era molto fortunata ad avere un uomo come me, non soltanto per “quello”, e fece cenno alla mia erezione gigantesca, ma anche perché ero un uomo molto comprensivo, che metteva le esigenze della propria partner davanti alle proprie.
   Poi decisi che era arrivato il momento di fare la cosa che avevamo fatto più di vent’anni fa, e allora guardai in direzione del buco che c’era sulla parete della cabina.
   “Che ne dici?” le chiesi. “Lo rifacciamo?”.
   “Molto volentieri” rispose lei.
   E allora si rimise il costume e uscì dalla cabina, e io infilai la mia erezione nel buco. Uscì dall’altra parte in tutta la sua interezza, e sentii la brezza marina accarezzarmi il glande. Ornella era pronta, e ce l’aveva proprio davanti alla faccia, e allora iniziò a leccarlo con la punta della lingua, cominciando dalla base e poi lentamente salì su, e a quel punto lo accolse in bocca e iniziò a farmi godere, proprio come più di vent’anni fa. La sua saliva pastosa avvolse il mio membro, e la sua lingua lo coccolò con amore, e proprio come vent’anni fa mi fece venire nel giro di pochi minuti.
   “Fai attenzione, sto venendo! Togli la bocca!”.
   Ma lei non la tolse, e si fece sborrare dentro, perché era proprio quello che voleva. Proprio come allora.

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