giovedì 28 marzo 2019

Tu cosa faresti

al posto mio?

(in foto: Ava Addams, Super Busty Roommate Fucked, Bangbros.com)


[postato da Stefano]

   Il giorno dopo ero a lavoro al ristorante e Ornella venne a cercarmi e a portarmi le cose che avevo lasciato a casa sua, quindi i vestiti, l’i-phone e le chiavi della macchina. Fu molto imbarazzante rivederla dopo quello che era successo, e mi disse che era molto dispiaciuta. Quando le sorelle le avevano detto quello che era accaduto lei aveva fatto una sfuriata e le aveva mandate via in malo modo. Erano sempre state molto protettive con lei, ma quella volta l’avevano fatta grossa, si erano comportate da vere stronze. Tra Ornella e le sue sorelle c’era sempre stata molta solidarietà; mi raccontò che una di loro, Sandra per la precisione, era l’unica che si era sposata, e che poi il matrimonio era finito perché il marito era un violento, e quando le sorelle avevano saputo quella storia erano andate a casa di Sandra e lo avevano gonfiato di botte, facendogli passare la voglia una volta per tutte di fare il gradasso.
   “Mi sento molto in colpa” mi disse. “Potrai mai perdonarmi?”.
   Ornella non aveva nulla da farsi perdonare, d’altronde comprendevo benissimo le preoccupazioni delle sue sorelle; io ero un uomo sposato, per cui la mia presenza in casa della loro sorella transgender era piuttosto ambigua. Anzi, ero stato fortunato che non mi avevano riempito di botte. Però io ancora dovevo capire quali erano le mie intenzioni. Cosa avrei dovuto fare? Lasciare Sabrina e andare a vivere con lei? Oppure continuare a vivere quella relazione clandestinamente?
   “Tu che faresti al posto mio?” le chiesi.
   “Io non sono e non voglio essere una sfascia famiglie, però al posto tuo cercherei di assecondare il cuore” rispose. “La vita è troppo breve, e non ne vale la pena viverla in modo infelice”. 
   Quando ritornai a casa trovai mia moglie Sabrina che stava cavalcando furiosamente Giuliano in camera da letto. La mia presenza non li fece di certo desistere; ormai era una consuetudine il fatto di ritornare a casa e beccarli mentre lo facevano. E a me stava più che bene, a patto che mi venisse concesso di poter guardare. E loro mi permettevano di farlo molto volentieri, perché eccitava sia loro che me. Eccitava Sabrina in quanto perdeva proprio il senno quando io, l’uomo che l’aveva portata all’altare, la guardava mentre si faceva sbattere da un altro uomo. E naturalmente eccitava me, che era bello poterla vedere godere davvero. E poi eccitava anche Giuliano, il quale trovava irresistibile l’idea di potersi fare Sabrina davanti a me.
   Sabri mi sorrise e mi diede il bentornato, e nel frattempo andava su e giù sopra di lui, e le sue enormi tette molleggiavano in modo ipnotico, cozzando una contro l’altra, e ogni tanto Giuliano gliele afferrava e gliele strizzava, oppure le prendeva a schiaffi, e Sabrina lo trovava molto eccitante quando lo faceva. Come potevo abbandonare tutto questo, e iniziare una nuova vita con Ornella? Non aveva alcun senso. Io adoravo mia moglie, il suo modo di fare la puttana con gli altri uomini, e soprattutto con Giuliano. Adoravo il fatto che si era fatta mettere incinta da lui, e adoravo anche Giuliano, adoravo il suo modo di prendersi mia moglie, farla sua e renderla felice. Per non parlare delle sue copiose cumshot finali, quando le riempiva il viso con la sua sborra, e per me vedere Sabrina in quel modo, con tutto il suo sperma sul viso, era uno spettacolo sublime.
   Certe volte avevo avuto anche dei dubbi sul fatto che lei mi amasse veramente; magari in realtà amava soltanto lui e non aveva il coraggio di dirmi che tra me e lei era finita. Però poi capivo, dal modo come mi guardava mentre scopava con Giuliano, che io per lei ero davvero importante. Quando mi guardava leggevo nei suoi occhi un amore sincero nei miei confronti, e farlo con lui mentre io guardavo per lei era una sorta di dimostrazione d’amore. Lo capivo benissimo, e allora scompariva ogni dubbio.
   Quando ebbero finito di fare l’amore dissi a Sabrina che dovevo dirle una cosa, e allora lei capì che si trattava di un argomento che riguardava soltanto me e lei. Giuliano non c’entrava niente. E allora, con il viso ancora schizzato di sborra, si mise una vestaglia da notte addosso, la sua solita, quella di organza rosa che copriva ben poco perché praticamente le si vedeva tutto. E allora andammo in soggiorno e lei si mise a sedere sul divano e mi fece segno di mettermi accanto a lei. Ma il fatto che avesse ancora gli umori di Giuliano sul viso mi deconcentrava parecchio. Era bellissima, maggiormente con quella roba in faccia. E lei lo sapeva che la trovavo irresistibile in quel modo, per questo non l’aveva tolta.
   “Ti è piaciuto?” mi chiese riferendosi alla sua recente performance.
   “Cavolo Sabri, sei sempre più brava”.
   “È tutto merito suo” si riferiva a Giuliano. “Quando sto con lui mi sento molto puttana, e allora potrei fare qualsiasi cosa”.
   “Tesoro, devo confessarti una cosa”.
   “Sei andato a letto con un’altra donna?” mi chiese guardandomi di traverso, ma lo fece più per gioco che altro, forse perché non mi credeva in grado di fare una cosa del genere, perché se lo avessi fatto sarei entrato in contrasto con la mia personalità da marito cuckold. Una cosa del genere se la sarebbe aspettata da Giuliano, di certo non da me. Eppure era proprio quello che era successo, e io non dissi niente, perché il mio silenzio le avrebbe fatto capire tutto. E infatti capì, chiuse gli occhi e abbassò la fronte, e con il polso cercò di portarsi via un po' di sperma dal viso, ma riuscì a toglierne soltanto un po'. “Dov’è finita la tua sincerità, Stefano?” mi chiese con un filo di voce. “Dove?”.
   “Sabri, scusami se te lo dico, ma parli proprio tu che ogni volta che ritorno dal lavoro ti trovo a letto insieme a Giuliano”.
   “Io sono sempre stata sincera con te!” urlò, era veramente imbufalita. “Hai sempre saputo che io ero follemente innamorata di lui, e il tatuaggio che ho dietro il collo ne è la dimostrazione” Sabri si riferiva al suo tatuaggio con l’iniziale del nome di Giuliano. “E hai deciso di sposarmi lo stesso. Anzi, ti eccitava sapere che nella mia vita c’era un altro uomo. A me invece non mi eccita per niente sapere che te la spassi con altre donne”.
   A quel punto si alzò dal divano e se ne andò in camera, ma prima mi disse di non azzardarmi a seguirla.
   “Stasera dormi nella camera degli ospiti. Non ti voglio nel mio letto”. 
  

Nessun commento:

Posta un commento