giovedì 25 giugno 2015

Dimostrazione di potere.


   Con Vanessa non legai moltissimo. Aveva lo stesso carattere del fratello. Era una tiranna, o si faceva come diceva lei o niente. Era molto viziata, perchè probabilmente aveva sempre avuto tutto quello che voleva. Il giorno dopo essere stati in barca con i suoi amici ritornammo al mare. Fu lei a cercarmi. Me la ritrovai fuori casa in costume da bagno (che arrivati in spiaggia avrebbe tolto) occhiali da sole e un cappello di paglia. Io in verità sarei dovuto andare all'Oasi a lavorare alla contabilità, ma lei fu categorica: dovevamo andare al mare. Entrò in casa senza neppure chiedermi il permesso. Ero solo. Tiffany aveva portato il piccolo Rocco al parco e Sabrina stava chissà dove con Lorenzo. E per di più ero nudo e Vanessa cominciò a insistere affinchè mettessi qualcosa addosso per andare con lei in spiaggia.
- Guarda, davvero non posso.
- Devi venire e basta - mi disse dandomi un forte schiaffo sul sedere. - Non ci voglio andare da sola.
- Beh, mi sa che ci dovrai andare da sola.
- Io non ci vado da sola, segaiolo. Vestiti e andiamo.
   A quel punto decisi di accontentarla, e raggiungemmo la spiaggia nudista con la sua macchina. In auto non fece che ascoltare musica a palla, musica che odiavo, Tiziano Ferro a tutta forza. Mi stavano vomitando le orecchie. Sarei voluto saltare fuori dal finestrino e tornarmene indietro. E io abbassavo il volume e lei lo rialzava, ancora di più di prima, come se volesse farmi capire che comandava lei. E poi cantava, cantava a squarciagola, e purtroppo era stonata. Cercai di dirglielo che quella musica non era di mio gradimento, ma lei non volle sentire ragioni.
- Fanculo, non capisci un cazzo di musica.
   Lei si liberò del costume non appena arrivammo. Devo riconoscere che era bellissima. Era antipatica come nessun altro al mondo, ma aveva un corpo spettacolare. Gli uomini (c'erano solo uomini) non facevano che guardarla di nascosto. A qualcuno era perfino venuto duro. Entrammo in acqua e lei mi abbracciò, poi cercò con una mano di indirizzarsi il mio cazzo, già mezzo duro, nella vagina. Ma io mi tirai indietro. Ci stavano guardando in troppi e non mi sentivo a mio agio. Ma lei si impuntò e lo riprese in mano cercando di infilarselo dentro, ma io mi allontanai di nuovo.
- E dai, fottimi! Sei proprio un segaiolo.
   Ci prendeva gusto a chiamarmi in quel modo. Decisi di andarmene, così le voltai le spalle e lei mi riacchiappò per un braccio.
- Eh no. Dove vai? Ti ho detto che devi fottermi - ragazzi, dirvi che quel suo carattere da viziata era insopportabile è riduttivo. Mi fece completamente perdere la pazienza, e io ne ho tanta, ormai mi conoscete. Non avevo mai fatto una cosa del genere, e mi dispiace perfino a raccontarvelo, ma ad un certo punto mi prese per il polso e mi strattonò, urlandomi in faccia che dovevo fare come diceva lei, e allora mi venne istintivo darle uno schiaffo sul viso. Fu davvero forte e lei abbassò la fronte e si mise una mano sulla guancia, dove l'avevo colpita. Se ne rimase lì ferma come una statua, era diventata piccola piccola di vergogna.
- E se non la smetti di fare la prepotente te ne arriva un altro - le urlai, ma lei non mi rispose. Se ne rimase così, con i suoi capelli dorati davanti alla faccia.
   Me ne ritornai a riva, dove avevamo steso i teli, e c'erano due uomini di mezza età che avevano assistito a quello che era appena successo, e mi guardarono con odio e disapprovazione.
- Ma non ti vergogni? Trattare così una ragazza.
- Voi fatevi gli affari vostri - risposi. - Non sono cose che vi riguardano.
   Vanessa era rimasta lì in acqua, continuava a tenersi la guancia, e forse stava piangendo. Decisi di ignorarla. In quel momento pensai di aver fatto la cosa giusta. Quella viziata se l'era meritato quello schiaffo. Mi distesi sul telo a pancia in su. Credo che mi addormentai per una decina di minuti, poi Vanessa venne a stendersi di fianco a me. Con una mano mi accarezzò il petto e scese fino in mezzo alle mie gambe e avvicinò la bocca al mio orecchio sinistro.
- Sei proprio uno stronzo - sussurrò e con la mano mi prese i testicoli, come se volesse stringerli in una morsa. - Tanto il modo di vendicarmi lo trovo, stanne certo. 
   Rimanemmo in spiaggia per un altro paio di orette senza dirci niente, poi alla fine decidemmo di andarcene via. Per ritornare al parcheggio c'era da fare un sentiero in mezzo a delle dune di sabbia, ad un certo punto Vanessa mi prese il polso e mi fece girare verso di lei e mi colpì con uno schiaffo terribile che quasi mi fece perdere i sensi.
- Vai giù - urlò. - Ho detto vai giù! - e allora mi inginocchiai, più che altro perchè ero ancora mezzo stordito dal colpo. A quel punto mi mise la vagina davanti alla faccia e se la allargò con due dita e mi ordinò di darmi da fare. Cominciai a leccargliela e i suoi umori mi invasero la bocca. Sentii il sapore di tutti i cazzi che l'avevano penetrata e la cosa mi eccitò tantissimo. Era come leccare tutti i cazzi che le erano stati dentro. Sentivo i loro odori, la loro sborra. Era come sentire la potenza sessuale di tutti loro, tutti quanti insieme, in una grossa orgia. Ma fu anche un'altra la sensazione che provai in quell'occasione; ebbi l'impressione di stare facendo un pompino a Lorenzo. Non so perchè, ma mi sembrò di trovarmi proprio davanti a lui. Sentivo il sapore del suo grosso cazzo, era come avercelo in bocca. Il sapore era identico e la cosa mi eccitò maggiormente, tanto che mi venne un erezione passesca e dopo poco cominciai a sborrare senza neppure averlo toccato, solo grazie a tutte quelle emozioni che si accavallavano una sull'altra. Sembrava che mi stessero scopando la bocca tutti e due insieme. Vanessa cominciò a premere il suo sesso contro le mie labbra fino quasi a soffocarmi, e con una mano mi teneva dietro la nuca e mi spingeva verso di lei con tutta la forza che aveva. A quel punto inarcò la schiena e chiuse gli occhi, stava per raggiungere l'orgasmo e iniziò a gridare di piacere, e allora la mia bocca fu inondata dai suoi umori.  
- Adesso siamo pari, stronzo - aveva il fiatone e mi lasciò la testa, poi mi diede un altro schiaffo.  
   Vanessa era una dominatrice, proprio come suo fratello. E me lo aveva appena dimostrato.

Stefano.

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