domenica 21 giugno 2015

Un bull per due


Quella sera Lorenzo venne a casa nostra, era elegantissimo, io avevo un vestito aderente, molto scollato e che mi arriva sotto al ginocchio, ai piedi delle scarpe con tacco a spillo così alto che faticavo a camminare. Stefano invece, come da abitudine in casa, era completamente nudo, e anche se non era voluto, il contrasto contribuiva a stabilire la gerarchia. Il tempo di stringersi la mano e notiamo che Stefano già si è eccitato.
Facciamo un po’ di chiacchiere da buoni amici mentre Stefano ci serve il caffè.
Lorenzo è seduto in poltrona, noi in piedi. Mi ordina di girarmi e di alzarmi il vestito, per mostrargli il culo. Mi dice che sono stata brava a non mettere niente sotto, mi fa andare vicino a lui in modo che con la mano riesca a raggiungere la mia figa. Con quattro dita mi accarezza la vagina, già abbondantemente bagnata, e con il pollice preme sull’ano. Mi chiede ancora una volta se sono pronta a fare tutto quello che mi dice, e chiedo sempre a me se Stefano è pronto a fare tutto quello che io gli dirò. Annuisco.
Lorenzo si rivolge solo a me che poi devo riportare i suoi ordini a mio marito. Mi ripete con voce ferma ciò che mi chiede di dire, e Stefano esegue, si inginocchia ed estrae, dopo aver armeggiato con la cintura, il suo cazzo già in erezione. Io sono girata e non posso vederli. Lorenzo mi fa chiedere al mio uomo di descrivermi il pene del mio amante, di dirmi quanto è grosso, quanto è duro e se è più grosso e lungo del suo. Poi deve dirmi come si immagina che lo userà su di me, Stefano mentre parla fa su e giù con la mano, quasi ipnotizzato.
Lorenzo lo manda via e poi mi afferra per le braccia, facendomi cadere su di lui. Mi fa sedere sulle sue gambe e mi fa sistemare in modo che il suo cazzo penetri in me. Poi mi fa tirare giù la gonna facendo sì che da fuori non si capisca che sono impalata sul suo membro eretto. Ansimo e gemo, per l’improvvisa e immediata penetrazione. Lorenzo chiama Stefano per farlo tornare e chiede a me di fare silenzio e di non far capire che mi sta già scopando.
Stefano rientra e ci guarda. 
“Dimmi, secondo te la tua adorabile mogliettina è semplicemente seduta sulle mie gambe oppure sotto la gonna sta nascondendo qualcosa di più?” e si muove un po’ ma io sono bravissima e rimango impassibile.
“Uhm, immagino che come minimo si stia sfregando sul tuo cazzo” diceStefano
“Ma come?! Guardala! Tu mi vuoi dire che la donna che ti ha sposato e ti ha dato un figlio è capace di stare con un cazzo fra le gambe e non lasciar trasparire la minima emozione? Di guardarti sorridente con un cazzone nella pancia? Pensi che sia così tanto troia da essere capace di ciò?” intanto i miei umori iniziano a colare.
“Forse hai ragione” mormora Stefano mentre Lorenzo mi sussurra di alzare la gonna. Lo faccio e Stefano sgrana gli occhi vedendo la mia figa spalancata dal cazzo grosso di Lorenzo. Mi lascio finalmente andare e comincio a fare su e giù e ad ansimare.
Lorenzo mi ferma “non è ancora il momento” dice.
Andiamo in camera da letto. Lorenzo si ferma sulla porta e osservo la nostra intimità che da quel momento non potrà mai più essere solo nostra .
“Amore, prendi il lubrificante e aiutami ad essere pronta per essere sodomizzata. E vedi di farlo per bene, hai visto quanto ce l’ha grosso? Non è mica come il tuo”
Lorenzo osserva le dita unte di Stefano che entrano e mi allargano lo sfintere con troppa facilità.
“Con me non sei mai così morbida e aperta, perchè? Ho sempre fatto una fatica boia a convincerti a darmi il culo.”
“Tu mi rispetti troppo, anche quando mi vuoi fare il culo, non riesci a farmi sentire come la puttana che sono.”
“Mi sembra pronta” dice Stefano girandosi verso Lorenzo.
“E tu sei pronto?” 
Stefano annuisce, un po’ stupito della domanda. 
“Non mi sembra, mettiti come è messa lei.” 
Stefano un po’ titubante si posiziona con la faccia sul cuscino, la schiena inarcata, appoggiato sulle ginocchia e con il culo per aria. Lorenzo prende la crema e se la spalma sul cazzo. Io comincio a ridere.
“Ben ti sta. Ora impari come si fa a inculare qualcuno.”
Osservo da vicino il culo di mio marito che viene forzato dal nostro bull. Ogni tanto mi alzo e lecco il viso di Lorenzo sussurrandogli parolacce all’orecchio.
“Inculalo. Sbattilo. Fagli sentire chi è un vero uomo, dopo sarò tutta tua. Voglio sentire il tuo cazzo dove non ne è mai arrivato nessun altro.”
Lorenzo è rimasto a dormire esausto nel letto, abbiamo passato il resto della notte a scopare per il resto della casa. Dopo essere venuto una prima volta sulla schiena di Stefano è riuscito a durare molto a lungo donandomi diversi orgasmi consecutivi.
Al mattino si sono trovati tutti e due, nudi, in cucina, mentre io ancora dormivo sul divano del salotto. Hanno chiacchierato e Stefano gli ha confidato tutte le sensazioni che ha provato. Lorenzo gli ha raccontato il resto della notte, in modo molto naturale.
Stefano continuava a lanciargli occhiate al cazzo, ora a riposo. Lorenzo ha incrociato il suo sguardo e ha capito, Stefano è arrossito.
“Lo rivoglio.” ha sussurrato mentre, appoggiato al piano della cucina, si piegava leggermente in avanti, con le gambe aperte.
“Fai piano” ha aggiunto, “non voglio che lei si svegli”

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