martedì 9 giugno 2015

Nessuno è come te.

(in foto: Eva Notty, Black Top Hallway, EvaNotty.com)


   Appena ritornato dalla Sicilia, dove ero stato con Tiffany, a casa mi aspettava una grande sorpresa, cioè Lorenzo, uno dei tanti corteggiatori di mia moglie Sabrina. Rientrato a casa me lo ritrovai seduto sul sofa di casa. Sembrava davvero a suo agio, vestito come un borghesotto pieno di soldi. Lui mi sorrise, avevo l'impressione che sapeva chi fossi, forse Sabrina gli aveva parlato di me.
- E tu chi saresti? - gli domandai.
- Io sono quello che ti porterà via la moglie - rispose lui.
   Non riuscivo a capire se stesse scherzando o era così pieno di se da volermi sfidare. Onestamente mettermi a litigare non era mai stato tra i miei interessi. Poi Lorenzo scoppiò a ridere.
- Sto scherzando - disse. - Però tua moglie me la porto via per davvero.
   Vabbè, avevo capito il tipo. Voleva prendermi un pò in giro. In quello stesso momento entrò nel soggiorno Sabrina, era vestita in modo porchissimo. Aveva un vestito nero molto elegante ma così scollato che le tette sembravano volergli scivolare fuori da un momento all'altro.
- Tesoro, sei qui! - disse, e venne a darmi un bacio. - Stasera vado a cena con Lorenzo, spero non ti dispiaccia.
- Se vuoi puoi venire anche tu - mi disse Lorenzo. - Ho sentito dire che ti piace guardare mentre si zompano tua moglie.
   Stavo iniziando a capire il suo gioco. Stava facendo di tutto per sminuire la mia mascolinità, sottomettendomi, facendomi capire che lui era il maschio alpha, e che per questo motivo mia moglie era sua di diritto. Era così chiaro, ma Sabrina sembrava non farci caso, o forse, molto probabilmente, stava assecondando il gioco di Lorenzo.
- No grazie - risposi. - Non mi sembri un uomo in grado di soddisfare Sabrina.
- Dici? A me è sembrata molto soddisfatta quando me la sono scopata mentre eri in Sicilia.
- Ehi ehi! - mia moglie si intromise scherzosamente. - Che volete fare? Volete mettervi a litigare per caso?
- No - disse Lorenzo alzandosi dal sofà e raggiungendo Sabrina. - Hai ragione, abbiamo ben altre cose da fare - e gli diede una pacca sul sedere così forte che rimbombò per tutta la casa. Poi si rivolse a me: - Ciao segaiolo, noi usciamo. E mi sa che stasera prenderò da tua moglie quello che non sono riuscito a prendere la scorsa volta - le diede un'altra pacca sul sedere. - Glielo rompo per bene, vedrai.
- Non è detto - disse Sabrina. - Te lo devi guadagnare, lo sai. Sennò niente.
- Consideralo già sfondato - le rispose. - Ciao mezza sega.
   E così uscirono di casa e io rimasi solo a rimuginare su quel gioco di sottomissione. Io ero il sottomesso, Lorenzo era il maschio dominante, e avrebbe fatto di mia moglie ciò che voleva, perchè io non ero in grado di farci niente. Ma starmene lì a pensare a loro a cena, a lui che le sussurrava cose porche, e a lei che sorrideva come una ragazzina alla prima cotta, mi faceva impazzire. Sapere che poi sarebbero andati in albergo, o forse a casa sua, o chissà dove, e avrebbero fatto l'amore, senza che io potessi assistere, mi faceva eccitare ma allo stesso tempo era una cosa che mi lasciava un pò perplesso. E se poi Lorenzo me la portava via per davvero? Cioè, e se Sabrina si fosse innamorata di lui al punto di mollarmi e andare a vivere con lui? Lorenzo non era bellissimo, però a letto era un vero maschio. Sarebbe stato facile per lui farle capire che io ero una nullità rispetto a lui. Io lo sapete sono sempre stato molto impacciato a letto. Comincio a fiottare dopo due stantuffate. Lorenzo invece era un treno, uno capace di far godere una donna per un'ora di fila.
   La mia agonia terminò verso le quattro del mattino, quando Sabrina rientrò a casa. Avevo dormito un'oretta e male, perchè al solo pensiero che potesse scegliere lui come uomo della sua vita, mi venivano gli attacchi di panico. Rientrò a casa con il vestito tutto sgualcito, e lo scollo si era rotto, infatti aveva le tette di fuori.
- E allora - dissi, - com'è andata?
   Ero terrorizzato dal fatto che potesse dirmi che avrebbe fatto i bagagli e se ne sarebbe andata a vivere con lui, e invece no. Non andò così.
- Bene. Lorenzo mi ha rotto il vestito - disse portandosi le mani allo scollo, nel tentativo disperato di vedere se c'era qualche possibilità di ripararlo. - Siamo andati a casa sua e non mi ha offerto neppure un drink, mi ha messo subito le mani sulle tette e mi ha allargato lo scollo strappandomelo completamente. E poi si è messo a succhiarmi le tette. E poi ha voluto che gli facessi una spagnola.
- Che porco.
- Già. Che porco. Ci sa davvero fare con le donne.
- E... - non sapevo come dirglielo, non volevo apparire paranoico. - ... il culo gliel'hai dato?
- No, quello no. Glielo sto facendo sudare - e scoppiò a ridere.
- Tesoro, dimmi la verità. Secondo te Lorenzo è meglio di me?
- Meglio di te? Lui? - Sabrina mi sorrise e mi accarezzò il viso. - Stefano, non c'è nessuno meglio di te. Sei tu il mio uomo. E nessun'altro.

Stefano.
  

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