martedì 16 giugno 2015

L'anniversario


Il secondo giorno alle dipendenze di Lorenzo coincideva con l'anniversario di matrimonio mio e di Stefano. Ovviamente il nostro bull lo sapeva e non si lasciò scappare l'occasione per farci il regalo. Ordinò a Stefano di lavorare sodo per preparare la cena per tre e gli fece apparecchiare due tavoli, uno per me e Lorenzo e un altro con un posto singolo per lui sistemato in modo che avrebbe mangiato senza guardarci ma molto vicino. Io nel frattempo avevo ricevuto in regalo una seduta di massaggi total body e arrivai a casa di Lorenzo particolarmente di buon uomore.
Ci sedemmo a tavola con lui che si comportava in modo dolce da fidanzatino dei primi tempi, mentre Stefano costretto a guardare la parete poteva solo ascoltare la nostra conversazione.
“Cos’hai stasera? Sembri euforica.”
“Niente, niente” ma lo dico mordendomi un labbro
“Non è vero. Mi nascondi qualcosa.”
Siamo interrotti per un attimo dall’arrivo di Stefano che ha l'ordine preciso di servire la cena con gli occhi bassi.
“Allora?”
“Ok, ok. Te lo dico. Prima di venire qua ho scopato.”
“Hai scopato? Il giorno del vostro anniversario? E come mai sembri ancora così su di giri?”
“Perchè è stato bello, è stato bellissimo.”
“Ma non sei andata a farti il massaggio che ti avevo regalato?”
“Appunto, è lì che è successo.”
“Con la tua massaggiatrice? E' stata una cosa lesbo?”
“Mmmhh… no, stavo aspettando che arrivasse per farmi il massaggio. Come al solito mi ero messa completamente nuda sul lettino. Ormai abbiamo confidenza.”
“Questo non è una novità… continua e perchè invece non è successo niente con lei?”
“Beh… non proprio… ma questa è un’altra storia.”
“Ok, raccontala allora. sSicuramente il cornuto lo già duro. Vero cornuto?”
"Si signore!"
"Bene, tiralo fuori ma guai a te se ci guardi o ti tocchi"
Stefano obbedì inizialmente contento di dare sollievo al cazzo compresso nella mutanda per poi pentirsene non potendosi sfogare come avrebbe voluto.
“Come ti dicevo ero nuda sul lettino che aspettavo arrivasse, ma non è arrivata lei. Era malata e c’era un sostituto. Sì, uno. Un ragazzo. Un gran figo, pelle scura, tratti medio-orientali. Si è scusato, non pensava fossi nuda. Anche io mi sono scusata. C’è stato un attimo di imbarazzo. Poi io ho detto che se per lui non era un problema io sarei rimasta così. Lui ha detto che se non era un problema per me… tanto ormai mi aveva vista. Ho cercato di guardarlo in mezzo alle gambe per vedere se c’era una reazione. Ma all’inizio è stato molto professionale. Verso la fine del massaggio, però, quando era nella zona dei glutei, mi ha chiesto se la mia massaggiatrice si occupava anche di quella zona. Io mi sono girata, l’ho guardato, ho inarcato un po’ la schiena porgendogli le chiappe. E gli ho detto di fare pure quello che voleva. Ha indugiato un po’. Forse non era sicuro di avere colto il messaggio giusto. Ma mentre pian piano con le dita si avvicinava io mugolavo e mi contorcevo e spingevo verso di lui il culo. Alla fine mi ha passato le dita nel solco delle chiappe. Una volta, poi di nuovo, poi si è soffermato sulla mia vagina. Ha cominciato a masturbarmi. Io colavo come una porca in calore. Scopami, gli ho detto. Si è fermato un attimo, è corso fuori. Sono rimasta un attimo interdetta. Poi è rientrato, con un preservativo in mano. Mi ha tirato in modo che le gambe penzolassero giù dal lettino. Era grosso e duro e si muoveva benissimo. Intanto continuava a massaggiarmi. Ad un certo punto con un pollice ha cominciato a premere sull’ano. Si capiva che era in esplorazione, voleva tastare il terreno. Gli ho afferrato il polso. Per fermarlo. Lui si è scusato. Io l’ho guardato. Non perdere tempo, gli ho detto, mettici subito il cazzo. Mi piace prenderlo nel culo. Mi ha inculata. A lungo, non veniva mai. Alla fine gli ho fatto i complimenti per la resistenza. Ha detto che era merito del fatto che prima di venire qua aveva fatto sesso con la sua ragazza.”
Dopo la cena, Lorenzo chiede a Stefano se avesse ascoltato tutto per bene, se aveva capito che proprio per il nostro anniversario gli avevo messo altre corna. E mentre ascoltava la risposta andava a controllare se il suo cazzo fosse ancora pieno, lo era e sarebbe bastato un soffio a farlo esplodere. Lorenzo gli lega le mani dietro la schiena e lo gira a guardare verso il nostro tavolo con i pantaloni alle caviglie e il cazzo puntato verso l'alto.
"Non ti preoccupare amico, ora ti vendico io" gli dice. "Guarda bene come si puniscono le troie infedeli" e mi spinge sul tavolo. Mi alza la gonna e mi schiaccia sul tavolo. Si apre i pantaloni e mi appoggia il cazzo sul culo. Io piego indietro la testa, gli mordi un orecchio e gli sussurro:
“Fai piano, che è ancora indolenzito, sai… ce lo aveva bello grosso.”
Finalmente mi sodomizza. Ad ogni affondo mormora: “Troia troia… troia… sei una puttana… aaaahhh.”
E questo era il regalo di Lorenzo a Stefano per il nostro anniversario.

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