lunedì 22 giugno 2015

Qualsiasi donna, ma non Sabrina.

(in foto: Eva Notty, Big Bad Notty Hood, EvaNotty.com)


     In principio io ero come Stefano: uno stupido romantico. Anche io credevo nell'amore, e mi innamoravo. Poi ho aperto gli occhi e ho scoperto che l'amore è un'allucinazione dei deboli. L'amore non esiste. Mi chiamo Lorenzo, e anche io sono stato innamorato. Una volta stavo anche per sposarmi, era tutto pronto, poi lei una settimana prima del lieto evento se n'è andata con uno pieno di soldi. Certo, anche io sono uno pieno di soldi, soprattutto grazie a mio padre, ma lui ce ne aveva molti molti di più. E quindi lei era sua, e io non potevo farci niente. Coi soldi si compra tutto. Certe volte anche le donne. Sì, ci sono delle donne che si fanno comprare. Non è il caso di Sabrina. Certo, avrete sicuramente letto che Sabrina una volta si è venduta per una borsetta, ma ha venduto il corpo, la bocca e il culo, e nient'altro. Il suo amore, la sua anima, non sono cose che si possono comprare. E di questo me ne rammarico, altrimenti già sarebbe stata mia.
   Lo confesso, per lei ho provato qualcosa di molto vicino all'amore. E mi faceva rabbia che fosse sposata con uno come Stefano, uno che gode nel vedere la propria moglie scopata da altri uomini. Stefano nei suoi precedenti post ha dichiarato che io facevo di tutto per renderlo inferiore a me. Questo è vero. Ma non ho mai pensato che fosse davvero inferiore a me, perchè se Sabrina aveva scelto lui come uomo della sua vita voleva dire che era tutt'altro che inferiore a me. Forse ero io l'inferiore, perchè non ero riuscito a trovare una donna come lei. E l'unico modo che avevo di conquistare Sabrina era appunto quello di rendere inferiore suo marito, farle capire cioè che poteva avere di meglio, cioè me. Se mi giocavo bene le mie carte allora ce l'avrei fatta a portargliela via. Dopo la notte passata poi, cioè dopo aver praticato sesso anale con lui, credevo di avercela fatta. Cioè, voglio dire, quale donna vorrebbe continuare a stare con un uomo che si è appena fatto inculare dall'amante di lei? Ma Sabrina era diversa. Sabrina era speciale. Paradossalmente aveva interpretato quella scopata anale come una sorta di prova d'amore da parte del marito.
   E poi c'era quella Tiffany. Se non si calcola quell'attrezzo enorme che aveva tra le cosce, era una donna a tutti gli effetti: un fisico scultoreo, un culo esemplare, i tratti somatici latino americani, una dolcezza d'animo e una carica erotica fuori dal comune. Ma mi chiedo come facesse Sabrina a sopportare che una trans avesse una relazione amorosa con il marito, e per di più in casa, davanti ai suoi occhi. Come si spiegava? Il fatto che mi dispiaceva era che Tiffany non si univa mai ai nostri giochi. Mi sarebbe piaciuto molto inculare anche lei. Ma non era possibile. Tiffany era solo per Stefano, e questo mi era stato chiaro da subito. Tiffany faceva parte della famiglia di Sabrina, era la balia del piccolo Rocco (quasi la sua seconda mamma), ma io non ci dovevo avere niente a che fare. Per me, quella splendida trans, era off limits. Ma comunque non era lei che mi interessava.
   Ma ritorniamo alla scopata anale con Stefano; pensavo che a quel punto Sabrina finalmente avesse capito chi era il vero maschio dominante. A quel punto lei sarebbe dovuta essere mia, avrebbe dovuto prendere suo marito da parte e dirgli: "ma che razza di uomo sei?". E invece no. Qualsiasi donna avrebbe reagito così, ma non Sabrina. Sabrina, come già vi ho detto, era speciale.
   Quando si svegliò, cioè verso le undici di mattina, venne in cucina. Era nuda. Anche Stefano era nudo, e stava lavando i piatti. Io invece ero vestito e leggevo il mio solito quotidiano economico, comodamente seduto su una sedia ai lati del tavolo. Sabrina mi sorrise e poi mi chiese di seguirla in camera da letto. Pensai che volesse farsi scopare un'altra volta, ma questa volta lontano dagli occhi del marito. Fu questo che mi fece pensare che forse stava cominciando a cedere e a innamorarsi di me. Una volta in camera da letto tentai di baciarla, ma lei si ritrasse, quasi con rabbia.
- Che ci fai ancora qui? - mi domandò. Il suo sorriso era scomparso, adesso c'era un'espressione di disapprovazione. - Oggi, secondo i nostri accordi, è il nostro giorno libero, e tu non hai alcun potere su di noi.
- Lo so che oggi è il vostro giorno libero, ma questo non vuol dire che non possiamo trascorrerlo insieme - tentai di nuovo di baciarla, ma lei non ne voleva sapere di darmi la sua bocca, e si ritrasse di nuovo.
- Eh no, caro mio. Il mio giorno libero se permetti lo passo con chi dico io, e cioè con l'unico uomo che amo davvero, mio marito.
- Lo ami? Ma mi spieghi come è possibile? Non so se te ne sei accorta, ma tuo marito ha una relazione d'amore con una trans. E inoltre, forse eri distratta, tuo marito stanotte si è fatto inculare da me.
- Non ero distratta, lo so cosa è successo stanotte. E ti dico un'altra cosa, sono orgogliosa di avere un uomo come lui accanto. Tu sei bravo a fare l'amore, davvero molto bravo, un vero esperto, ma non potrai mai sostituire Stefano. Io sono sua, lo capisci questo? E ora esci da casa nostra - Sabrina alzò il braccio e puntò l'indice in modo minaccioso verso il corridoio che portava all'uscita dell'appartamento. Mi stava letteralmente cacciando di casa, e io non ci potevo fare molto. Quando Sabrina s'incazzava diventava una bestia, un animale feroce da cui stare alla larga.
   Fu uno dei rarissimi litigi che ebbi con Sabrina. Ma riconosco che avevo sbagliato io; avevo messo in dubbio l'amore che provava per il marito. Errore gravissimo. Ma per fortuna il giorno dopo ritornò tutto alla normalità. Sabrina e Stefano vennero da me come se quella discussione non fosse mai avvenuta, e continuammo con i nostri giochi, come avevamo sempre fatto. Ma capii che se volevo che Sabrina diventasse la mia donna avrei dovuto sudare tantissimo. Sarebbe stata un'impresa titanica, e non ero sicuro che ci sarei riuscito.

Lorenzo.

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