sabato 24 dicembre 2016

Rivale in amore. 

(in foto: Ava Addams & August Ames, Wife Showers With the Babysitter, Brazzers.com)


   Avete presente l’odore che si sente nelle stalle? Ebbene, la puzza che proveniva dalla cameretta di mia sorella era più o meno simile. Mia madre non sapeva cosa fare. Mi aveva chiesto aiuto riguardo a questo problema e io le avevo risposto che era una fase passeggera, e che prima o poi si sarebbe ripresa. D’altronde lo aveva detto lei stessa; dopo il film voleva starsene per conto suo. Quindi aveva cominciato a trascurarsi e a passare le giornate in tuta da ginnastica. Aveva tirato fuori dallo sgabuzzino una vecchia Playstation One che avevamo da quando eravamo piccoli, e ci giocava ininterrottamente. Usciva dalla sua stanza soltanto per mangiare, e neanche sempre. Spesso si nutriva di pacchi di patatine al formaggio senza neppure uscire dalla stanza. Stava incollata a quei videogiochi dalla mattina alla sera. Quando usciva e io la vedevo mi rendevo conto di trovarmi non più di fronte ad una sorella riconosciuta all’unanimità una gnocca stratosferica, ma di fronte ad un animale selvatico puzzolente e peloso. Avreste dovuto vedere i peli che aveva sulle gambe; parevano le gambe di un uomo.
   “Devi fare qualcosa” mi aveva detto mia madre.
   “Che vuoi che faccia?”.
   “Qualsiasi cosa, ma devi fare in modo che tua sorella si riprenda”.
   Io continuavo a rimanere della mia idea, e cioè che presto le sarebbe passato. Ma in effetti non appena si entrava in casa si veniva subito travolti dallo sgradevole olezzo che veniva dalla sua camera. Mia sorella era regredita davvero ad uno stato scimmiesco. Forse potevo parlarle e dirle che nostra madre aveva ragione, e cioè che doveva rimettersi in sesto. Così mi avviai verso la stanza di Moana, entrai dentro e la trovai seduta sul suo letto, con il joystick in mano, stava giocando a Resident Evil 3, e allo stesso tempo stava mangiando delle patatine al formaggio che erano riversate sul letto. Indossava ancora la solita tuta da ginnastica che aveva da una settimana. La stanza puzzava di urina e calzini sporchi. In un angolo vidi un’insalatiera di plastica piena della sua urina. Aveva perfino smesso di andare al bagno, la faceva direttamente lì dentro.
   Mi limitai ad esaminare mia sorella come avrebbe fatto un dottore di fronte ad un ammalato. L’aria era irrespirabile e mi tappai il naso con due dita.
   “Ehi!” esultò Moana senza distogliere l’attenzione dal videogioco. “Chi ti ha dato il permesso di entrare? Non vedi che sono occupata?”.
   “Che ne diresti di fare una doccia?”.
   “Che ne diresti di andare a fanculo?” mi rispose, allora a quel punto andai a spegnergli la tivù e lei andò su tutte le furie. 
   “Ehi, che cazzo fai?” urlò. “Ma cosa ti prende?”.
   Le misi le mani dentro l’elastico dei pantaloni della tuta e glieli strappai via insieme al perizoma, e poi le tolsi anche la parte di sopra, ma non fu facile perché lei continuava a divincolarsi e a scalciare rendendomi quell’operazione molto complicata. Adesso era nuda, ma era davvero messa male. Non si sfoltiva la fighetta da una settimana, quindi aveva un cespuglietto folto biondo che si espandeva sempre di più di giorno in giorno. Per non parlare del fatto che in faccia aveva la sborra rappresa dell’ultima volta che aveva fatto l’amore con Berni, il quale le aveva sborrato sul viso e lei non si era neppure premurata di sciacquarsi.
   “Lasciami in pace, gorilla” mi disse. “Non ho voglia di chiavare” poi guardò in basso, verso il suo cespuglietto. “Vuoi questa, vero? Mi dispiace, ma al momento i miei buchi sono off limits, baby. Quindi fatti una sega se hai voglia di sborrare”.
   Le presi i polsi e la portai in bagno obbligandola perlomeno a fare la doccia, altrimenti non le avrei dato pace.
   “Fattela tu la doccia” mi disse.
   “No, tu”.
   “No, tu”.
   In quell’istante mia madre rientrò in casa e venne verso il bagno attirata dal nostro botta e risposta.
   “Ehi ehi! Che succede qui?” urlò.
   “Moana non vuole fare la doccia” dissi.
   “D’accordo” rispose mia madre sbottonandosi la camicia e mettendo a nudo le sue enormi tette. “La faremo tutti e tre insieme”.
   Poi si liberò della minigonna e del perizoma, a questo punto era completamente nuda come mia sorella.
   “E tu?” mi chiese. “Cosa stai aspettando? Togliti i vestiti”.
   Mi spogliai anche io, adesso eravamo tutti e tre nudi, ma la vista di mia madre, soprattutto delle sue tette e del suo culo, me lo fece diventare duro in pochi istanti. Ma né lei né Moana diedero importanza a questo dettaglio. Piuttosto entrammo tutti e tre nel box doccia e mia madre aprì il rubinetto dell’acqua calda. Iniziammo a insaponarci a vicenda; io mi concentrai su mia madre, che mi dava le spalle, e quindi allungai le mani davanti verso le sue tette e cominciai a insaponargliele, a premerle una contro l’altra, mentre lei si dedicava a lavare i capelli di mia sorella. Il mio cazzo duro premeva in mezzo alle natiche di mia madre, lei se ne accorse e mi disse di stare buono.
   “Rocco, datti una calmata” mi disse.
   Ma lo spazio del box doccia era quello che era, non potevo farne a meno di strofinarle il cazzo addosso. Poi ad un certo punto sentii la mano di Moana che mi afferrava il cazzo dalla base e per scherzo me lo indirizzò contro la figa di mia madre, e lei ebbe un sussulto. Guardai mia sorella, stava ridendo, si divertiva a stuzzicarmi, e con il palmo della mano iniziò a premermi il glande affinchè entrasse tra le labbra di nostra madre.
   “Ehi!” urlò. “La smetti? Che stai cercando di fare?”.
   “Non sono io, è Moana che me lo sta spingendo dentro la tua figa”.
   Allora mia sorella scoppiò a ridere e venne a mettersi dietro alle mie spalle. Mia madre si girò verso di me e mi diede uno schiaffo, dicendomi che se non la smettevo avrebbe detto tutto a mio padre. Ma il mio cazzo dritto era ancora direzionato verso la sua figa, e mia sorella me lo afferrò di nuovo alla base e me lo spinse dentro nostra madre. Adesso ce l’avevo tutto dentro di lei, la quale spalancò gli occhi dallo stupore. Aveva il mio cazzo interamente dentro, e con Moana che mi stava dietro e che mi spingeva non c’era verso di tirarlo fuori.
   “Dai fratellone! Fottiti la mamma!” mi disse afferrandomi i fianchi e spingendomi avanti e indietro, in modo che il mio cazzo entrasse e uscisse dal corpo di nostra madre, la quale era con le spalle al muro, e a causa del ridotto spazio del box doccia non riusciva neppure a muoversi, ma cercava con poca convinzione di allontanarmi con le mani.
   “Ragazzi! Ma cos’è questa storia? Smettetela immediatamente! Dovreste vergognarvi”.
   Non immaginavo che un giorno avrei fatto una cosa del genere, e cioè che avrei fatto l’amore con mia madre, anche se in un certo senso era sempre stato uno dei miei sogni erotici più nascosti. Credevo che dovesse rimanere tale, un sogno erotico e basta, e invece stava avvenendo davvero, stavo penetrando mia mamma, grazie alla complicità di mia sorella. Ed era bellissimo, mia madre aveva una figa caldissima e entrarle dentro era una sensazione stupenda che non potetti fare a meno di afferrarle una coscia e tirarla su per agevolare la penetrazione. Ma ero così eccitato che le iniziai a schizzare dentro dopo pochi minuti. Mia madre se ne accorse, forse dal calore del seme contro le pareti della sua vagina e mi guardò sbalordita.
   “Non mi dirai che mi stai sborrando dentro?” chiese.
   “Sì mà, non ho resistito”.
   “Tiralo subito fuori!” mi ordinò, e mia sorella scoppiò a ridere.
   Lo feci uscire, ma ormai la mia sborra era dentro di lei. Mia madre si allargò la figa con due dita per vedere la situazione, e in effetti gliel’avevo riempita per bene.
   “Guarda che roba!” mi disse facendomi vedere le sue labbra di sotto sgocciolanti. “Ma quanta ne avevi?”.
   “Era bello carico, il mio fratellone” disse Moana dandomi una bella pacca sul sedere.
   Avevo combinato proprio un bel casino. Era ovvio che mia madre avrebbe raccontato tutto a mio padre, e a quel punto non so cosa sarebbe potuto accadere. Cosa stava succedendo? Ero appena diventato il rivale in amore di mio padre? Sembrava tutto così folle, quasi come in un sogno.

Rocco.    

3 commenti:

  1. Sono innamorata di Rocco. ..mi piacerebbe leggere di più di lui. Buon anno

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  2. Bellissima questa storia incentrata su Rocco!

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