giovedì 14 maggio 2015

Una vendetta eccitante



La mia avventura con Peo aveva provocato un forte stato di eccitazione in mio marito ma anche un violento attacco di gelosia da parte di Angelo che in quel periodo si sentiva trascurato anche da Martina ed era deciso a riprendere il suo ruolo di fidanzato, a modo suo.
Quel pomeriggio mi ha avvisato con un sms mentre ero ancora al negozio: “fatti trovare pronta”. Tornata a casa ho indossato il reggicalze mettendo solo dopo le culotte in modo che si possano sfilare lasciandolo su. Quelle scarpe col tacco così alte che riesco a portarle solo in casa, solo per fare sesso. Sopra una guepiere e dei guanti di seta nera senza dita che arrivano oltre il gomito. Ho tirato su i capelli, mi sono truccata in modo pesante. Al collo ho messo una fascia elasticizzata.

Così mi trova Angelo, sul letto, quando entra in casa. Lo accolgo andando a gattoni verso di lui, lo afferro lo bacio.
Gli slaccio i pantaloni, lo trovo già duro. Mi salta sopra, mi fa sentire la possanza del suo fisico. Mi sfila le culotte, mi gira, mi mordicchia le natiche. Mi sale sopra, sento il suo sesso nell’incavo dei glutei. Fa come per sfilarmi la fascia che ho attorno al collo ma si ferma in modo che copra i miei occhi, mi ritrovo bendata, non vedo nulla. Mi prende i polsi, ho capito e mi lascio dominare mentre mi preparo a sentirmi penetrata. Invece no. Non capisco subito cosa sta facendo ma mi lega i polsi alla testiera del letto, non faccio resistenza, anche quando mi immobilizza perfino per le caviglie.
"Sei spettacolare così legata sul letto" finalmente mi parla mentre mi infila dei cuscini sotto alla pancia in modo che il mio culo sia spinto verso l’alto, per apparire ancora più disponibile.
“Dai prendimi, sono la tua troia. Mi hai legata, puoi farmi quello che vuoi. Dai, lo sai che mi piace sentirmi così vulnerabile, cosa aspetti? Lo vedi il mio culo come si muove? Aspetta solo te.”
"E' sempre dura resisterti" mi dice mentre cerca di scorgere il buchetto che fa capolino tra i glutei. "Quasi quasi ne approfitto subito". Ma il suono del campanello lo interrompe.
“Chi è?” chiedo infastidita.
Angelo va a rispondere. Chi sarà mai? Non aspettiamo nessuno, speriamo che non sia una interruzione, mi ha fatto così eccitare. Rientra in stanza, mi viene vicino e mi parla all’orecchio.
“Non te l’ho detto, ma ho invitato i miei amici. Ci mangiamo una pizza e ci guardiamo la partita. A te non dispiace vero?”
“Cazzo, slegami subito, allora!”
“E perchè? Tanto a te la partita non interessa, no? sìStai qui, dopo torno. Non ti preoccupare la porta la chiudo. A loro dico che sei uscita.”
“Ma tu sei pazzo! Slegami!” cerco di divincolarmi, ma non vedo niente.
Gli urlo dietro mentre se ne sta andando. Mi dice di fare silenzio, "se non vuoi che mi sentano".

Alla fine rimango lì, nuda, col culo in bella mostra. Se qualcuno entrasse vedrebbe proprio un bello spettacolo. Sento le loro voci. Non capisco in quanti sono. Sento anche quando arrivano le pizze. Io avrei anche fame. Li sento esultare e imprecare mentre seguono la partita.

Ogni tanto sento passi che si avvicinano, gente che va in bagno passando vicino alla porta chiusa.

Sto sicuramente sporcando il cuscino, dalla mia figa continuano a colare gli umori del mio stato di eccitazione che permane.
Improvvisamente sento qualcuno che entra nella stanza. Sarà Angelo? Sento una mano sul culo.
“Sei bellissima. Ti stai annoiando? Sento che sei ancora eccitata. Vuoi che ti mandi di qua qualcuno?”
“Sì stronzo, mandami qualcuno dei tuoi amici, così oltre che stronzo sarai anche più cornuto.”
“Senti, che ne dici? Se perdiamo li faccio venire tutti di qua così ci consoliamo?”
Ho dei brividi al pensiero, brividi di piacere.
C’è stato l’intervallo, l’ho capito dal via vai verso il bagno. Ogni volta che sentivo la porta del bagno aprirsi sussultavo perchè non ero sicura se era quella o quella della stanza. Poi la partita riprende, ma a un certo punto qualcuno entra nella stanza. 
“Sei tu?” chiedo. Sento che sale sul letto, si slaccia i pantaloni. Sento un pene spingere contro la mia figa, che istantaneamente si bagna e che si apre per accoglierlo. Lo sento molto grosso, mi sembra quasi più grosso del suo. Possibile che sia un suo amico? Non mi tocca quasi, non dice niente, forse è Angelo o Stefano ma mi vuole lasciare questo dubbio.

Con il pollice mi allarga lo sfintere e poi sposta lì il cazzo. Due o tre colpi e mi riempe l’intestino. Troppo breve per essere Angelo, ma la sensazione è che non fosse nemmeno Stefano. Non sapevo avesse un amico più dotato di lui. Me lo ha tenuto nascosto perchè mi conosce?
Li sento andare via e la casa rimane silenziosa.

Angelo entra in camera, mi sembra da solo. Con un dito mi tocca l’ano e poi me lo porta sotto il naso.
“Sei sporca di sperma.” dice. Io gli lecco il dito.
“Dimmi di chi è”
“E' mio. Di chi vuoi che sia?”
“Non lo so. Non mi sembravi tu. Prova a mettermelo nel culo, vediamo se ti riconosco.”
Mi scopa ma dura poco. 
"E' stato più bello forse tutto il tempo in cui ti sapevo di qua, nuda e indifesa".
Per completare l’opera di sottomissione mi fa risistemare il salotto, così, svestita. Sto al gioco e riassetto casa sculettando, in tacchi, reggicalze e guepiere.
Solo alla fine mi prendo una rivincita.
“Non eri tu. Ce l’aveva più grosso del tuo. Grazie per avermelo mandato di là, ma ora mi dici chi è. Altrimenti me li faccio tutti finchè non lo trovo.”






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