mercoledì 22 luglio 2015

Bocca di fuoco.

(in foto: Maria, SheIsNerdy.com)


   Insomma, i miei genitori erano degli scambisti o cosa? Forse avevano una relazione aperta, pensai. Insomma, in tutta quella confusione, ebbi voglia di rivedere Laura, la mia fidanzata. Ecco, a questo punto vi parlerò brevemente di lei. Laura è più grande di me di cinque anni. Ne ha ventitrè ed è una maestra d’asilo. Adora i bambini, li adora così tanto che è esclusivamente con loro che riesce a stare a proprio agio, perché con gli adulti è così timida che ha difficoltà perfino a parlarci.
   Ci siamo conosciuti in chat, l’unico posto dove una come lei, col suo carattere chiuso, poteva conoscere un uomo. Io invece ero su quella chat, come tutti quelli della mia età, solo per cercare di scopare. E invece ho conosciuto lei. Ricordo che il nostro primo appuntamento fu al Mc Donalds. Lo so, davvero poco romantico. E lei fece scena muta per tutto il tempo; mi guardava, ogni tanto, da dietro i suoi occhiali da secchiona, e poi riabbassava lo guardo.
   Quando la riaccompagnai a casa con la vespa, pronto ad accannarla per sempre, lei mi chiese di salire a casa sua.
   “Perché?” le chiesi.
   “Sali su” disse semplicemente, con un filo di voce.
   Sbuffai e andai con lei. Non vedevo l’ora d andarmene a casa e farmi una sega, perché con quella, pensai, non si batteva chiodo. Non era proprio il mio tipo, pensai. Troppo timida. Laura abitava con due colleghe di lavoro in un appartamento pulito e ben arredato. Mi fece entrare in camera sua e chiuse la porta. A quel punto si inginocchiò e mi iniziò a sbottonare i pantaloni.
   “Ti prego, non mi lasciare” sussurrò.
   “Cosa?” non capivo.
   “Non mi lasciare, ti prego”.
   Tirò fuori il mio cazzo che nel frattempo, mentre tentava di sbottonarmi i jeans, era diventato durissimo, come il marmo. A quel punto Laura si ritrovò il mio grosso membro praticamente sulla faccia, in tutta la sua interezza, e ne fece un sol boccone. Mi fece un pompino sensazionale. Ragazzi, Laura sarà pure timida, ma sa usare la bocca meglio di chiunque altra. È proprio un dono innato, il suo. Mi fece letteralmente perdere la testa, e come se non bastasse si fece anche schizzare in faccia, e così i miei densi e abbondanti fiotti di sborra saltarono sul suo viso, sui suoi occhiali e sui capelli. Fu una delle sensazioni più belle della mia vita, e capii che non potevo lasciarla, per nessuna ragione al mondo. Dove l’avrei trovata una che faceva pompini di quel livello? E capii anche che Laura doveva essere una ragazza molto sola, davvero bisognosa di affetto. E io gliene avrei dato tanto.
   Ma io sono un mezzo porco, e avevo bisogno anche di “altro” oltre che dell’affetto. Così quando andai da lei per raccontarle quella faccenda dei miei genitori, tirai giù la lampo dei jeans e feci venire fuori il mio cazzo durissimo dalle mutande (lei era seduta sul letto) e glielo misi davanti alla bocca.
   “Laura, devo dirti una cosa importantissima” le dissi. “Mica ti dispiace se mentre te la dico, tu…?”.
   Lei mi capì immediatamente. D’altronde non c’era tanto da capire, dal momento che le avevo praticamente sbattuto i miei venticinque centimetri di cazzo sulla faccia.
   “Certo tesoro” e a quel punto si infilò il mio cazzo turgido in bocca.
   “Brava, così” mentre Laura lavorava con la lingua, le raccontai tutta la storia, partendo da quella telefonata sospetta di mia madre che avevo intercettato. “… E quindi è questo il punto. Credo che mia madre abbia un altro. Oddio come godo! Sto venendo… siiiiiii!” a quel punto le inondai la bocca del mio seme, e lei lo bevve tutto, fino all’ultima goccia. Dopo aver abbondantemente eiaculato rimisi il cazzo nei pantaloni e chiesi a Laura cosa ne pensasse di quella faccenda.
   “Non saprei” rispose.

   Dovevo aspettarmelo che Laura m’avrebbe risposto a quel modo. Che cavolo poteva saperne Laura di queste cose? Aveva ventitre anni ed era ancora vergine, quindi… sì, era ancora vergine perché mi disse che non si sentiva ancora pronta, e io rispettavo questa cosa. D’altronde mi faceva godere lo stesso, con la bocca. Per gli altri buchi avrei aspettato con calma il suo “via libera”, quando sarebbe arrivato, quando si sarebbe sentita pronta.
   Ma se Laura non poteva darmi una risposta, allora a chi potevo chiedere?

Rocco.

Nessun commento:

Posta un commento