domenica 5 luglio 2015

L'impollinazione.

(in foto: Eva Notty, Changing Outfits, EvaNotty.com)

   Al mondo ci sono due tipi d'uomo, quelli che ci sanno fare e quelli che non ci sanno fare. Lorenzo è uno di quelli che sanno farcela, in tutto, negli affari e con le donne, e lo aveva dimostrato con Sabrina. Mia moglie era sua, non c'erano dubbi su questo. Più passavano i giorni e più me ne rendevo conto. Beh, non metto in dubbio che per me Sabrina provava un certo amore, d'altronde eravamo pur sempre sposati, ma era il cazzo di Lorenzo che voleva. Era la sua possenza da maschio dominante.
   Il giorno dopo il raduno dei cornuti io e mia moglie decidemmo di starcene un pò per conto nostro, nella piscina dell'oasi. Lei non faceva altro che accarezzarsi la pancia, e io la guardavo. Mi piaceva proprio come il primo giorno che l'avevo conosciuta. Mi facevano impazzire tutte quelle forme che avevano fatto godere chissà quanti uomini. Infatti tanti avevano sborrato dentro di lei, avevano goduto col suo corpo, eppure lei aveva scelto me, e questa cosa mi riempiva d'orgoglio. Ed era proprio questo che mi faceva stare in pena, e cioè cosa provava per Lorenzo? Era amore uguale a quello che provava per me, oppure era soltanto un altro stallone da monta con cui godere? Perchè se era questo, solo un altro stallone, allora non c'erano problemi. Ma se fosse stato un nuovo amore?
   Intanto Sabrina continuava ad accarezzarsi la pancia e a sorridermi.
- Perchè ti accarezzi la pancia? - le domandai.
- Sai, stavo pensando... e se questa pancia crescesse di nuovo, come quando aspettavo Rocco?
- Non capisco.
- Quello che voglio dire è... che sarebbe carino se il nostro Rocco avesse una sorellina. Non credi?
   Era un momento importante quello, e io fui quasi colpito da una bastonata in testa. Mia moglie mi stava chiedendo di essere ingravidata un'altra volta. Voleva un altro bambino. Anzi, una bambina, una sorellina per il piccolo Rocco. Ero senza parole. L'idea mi piaceva moltissimo, eppure fu come un fulmine a ciel sereno. Voglio dire, non mi aspettavo una cosa del genere.
- E come si fa? - le domandai, ancora annebbiato dal colpo.
- Ma che domanda è? - Sabrina scoppiò a ridere. - Non ti ricordi più come si fa? Innanzitutto smetto di prendere la pillola, e poi mi faccio sborrare dentro.
   Allora a quel punto iniziai a viaggiare indietro nel tempo, e a ricordarmi di quando conobbi Sabrina. E chi se lo sarebbe aspettato che saremmo arrivati a questo? E chissà quante altre sorprese ci avrebbe riservato il futuro. Ricordo ancora quando la conobbi. Fu Giuliano a presentarmela. Era notte, eravamo fuori ad un locale, e Giuliano mi disse che voleva presentarmi una ragazza, e mi portò da lei, e io la vidi. Era bellissima, con quelle forme morbide, quegli occhi sorridenti, le cosce muscolose di chi ha praticato sport (allora Sabrina praticava la pallavolo). Giuliano ci presentò, e lei mi sorrideva, ma senza dire nulla, e allora io, che ero emozionatissimo di trovarmi di fronte ad una ragazza così bella, mi forzai per avviare una conversazione. Avevo paura che se ne andasse. E allora le parlai delle cose più stupide, delle condizioni atmosferiche, della tivù, e lei annuiva, ma mostrandosi scarsamente interessata. E infatti era proprio scarsamente interessata, perchè in quel periodo aveva occhi solo per Giuliano. Era con lui infatti che le piaceva intrattenersi la sera, anzi la notte. Era da lui che le piaceva essere montata. Mi trovavo davanti a Sabrina Bocca e Culo, mia futura moglie, e neppure lo sapevo. Lì fuori, fuori a quel locale, tutti lo sapevano che quella lì era Sabrina Bocca e Culo, un vero sborratoio. Solo io non lo sapevo. Per me lei era una creatura angelica e niente più. Ancora non lo sapevo che nel suo culo c'era entrato il cinquanta per cento della popolazione maschile della città (compresa la provincia).
   E ora era lì, che mi stava chiedendo una sorellina per il piccolo Rocco. Ma la stava chiedendo veramente a me? Lei aveva detto "smetto di prendere la pillola e poi mi faccio sborrare dentro". Vorrei sottolineare quel "mi faccio sborrare dentro" e non "mi sborri dentro". Quindi, pensai, la cosa è chiara, voleva una figlia, ma non da me. Insomma, chi sarebbe stato il padre della sorellina di Rocco? Era questo che mi chiedevo. Poi Sabrina si alzò e se ne andò, lasciandomi da solo in piscina, e prima di sparire del tutto mi urlò dietro qualcosa:
- Pensaci! - mi disse.
   A cosa avrei dovuto pensare? Al padre adatto per la sorellina di Rocco? E allora ritornai un'altra volta indietro nel tempo, e ripensai a tutti gli uomini che erano stati dentro Sabrina, ma focalizzando la mia attenzione solo su quegli uomini che erano stati per lei davvero importanti, e non le semplici scopate. Pensai subito a Giuliano. Chi se non lui sarebbe potuto essere l'impollinatore di Sabrina? Però poi pensai a Franco. Anche lui era stato un uomo importante. Sean la Proboscide? Fabrizio? Peo? Cazzo, erano davvero tanti. Ero davvero confuso. Avevo capito bene? E se invece si riferiva a me? Quando aveva detto che si sarebbe fatta sborrare dentro, forse intendeva dire che sarei dovuto essere io a farlo. Ma era molto improbabile, altrimenti avrebbe detto: "smetto di prendere la pillola e mi sborri dentro". E invece non aveva detto così. Era chiaro, Sabrina voleva un inseminatore, e voleva che fossi io a cercarglielo. Era proprio quella la questione, dovevo cercare un inseminatore per mia moglie. Spettava a me questo compito. Era questo che mi chiedeva: un uomo per farsi inseminare.

Stefano.

 

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