lunedì 26 ottobre 2015

Il sabotatore.

(in foto: Remy LaCroix, Interracial Vacation for Cheating Girlfriend, Blacked.com)


   Sabi stava per Saboteur, cioè sabotatore. Si faceva chiamare così nel circuito del jazz. Non tutti sanno che nel jazz molti musicisti hanno dei nomignoli che li caratterizzano. E lui era il sabotatore delle note, aveva cioè la presunzione di andare oltre la musica. Ma oltre ad essere un sabotatore della musica era anche un sabotatore delle coppie, e lo stava dimostrando con la mia fidanzata, impossessandosene, facendola sua davanti ai miei occhi. E Laura non sembrava in grado di resistergli, o comunque stava fingendo per infliggermi dolore. Io l'avevo tradita e ora dovevo pagare, guardando un altro uomo che se la faceva. Ma la cosa che non sapeva, la mia dolce metà, è che quello che stava avvenendo mi stava eccitando da morire. Forse ero anche io un cuckold, come lo era mio padre. Quella sera capii il piacere che doveva provare nel condividere mia madre con altri uomini. Era come un miscuglio di emozioni, che variavano dal piacere al terrore, dal dubbio alla certezza. Tutte emozioni che ti assalivano la testa come una tempesta di meteoriti, e alla fine ti sentivi stordito, come dopo un sogno. Ma quello che stava accadendo non era un sogno. Era la realtà. La mia ragazza tra le braccia di un afro americano, il quale a breve l'avrebbe avuta sessualmente. 
   Arrivammo in albergo, Sabi e Laura, mano nella mano, si avviarono verso l'ascensore, e io dietro di loro. La mia fidanzata aveva il vestitino tutto spiegazzato, perchè in macchina Sabi gliel'aveva alzato per infilarle una mano nelle mutandine. Entrammo in ascensore, e quando si chiusero le porte Laura si avvinghiò al corpo di lui baciandolo appassionatamente con la lingua, e Sabi le tirò su il vestitino scoprendole il culo e stringendole le natiche con entrambe la mani. Laura indossava un perizoma nero. Ero stato io a comprarglielo. Prima di metterci insieme indossava solo stupide mutandine con i disegnini di orsetti e gattini. Un giorno le dissi che ero stanco di vederla con quella roba, e che mi sarebbe piaciuto vederla indossare della lingerie più porca. Lei mi disse che indossare il perizoma la faceva sentire in imbarazzo, ma che se mi faceva piacere mi avrebbe accontentato.
   Ebbene, Laura quella sera aveva deciso di indossare il perizoma. Glielo vidi quando Sabi gli alzò il vestitino. Vidi le sue mani spremergli le natiche per bene, poi con le dita si fece strada oltre il sottile lembo del perizoma che finiva tra i glutei e le accarezzò il buco del culo. Laura ebbe un sussulto.
- Che fai!? - gli domandò sorridendogli.
- I want your fucking ass - mi ero dimenticato di dirvi che Sabi parlava soltanto la sua lingua. Comunque penso che avrete capito com'era la storia. Sabi voleva il culo della mia fidanzata.
- Puoi avere tutti i miei buchi - gli rispose. - Stasera sono tua, fai di me ciò che vuoi.
   Non avevo mai visto la mia fidanzata così puttana. Lo stava facendo apposta per farmi ingelosire. Ma purtroppo per lei mi stava facendo solo eccitare come un matto.
   L'ascensore arrivò al piano dove stava la sua stanza. Le porte si aprirono e sempre tenendosi per mano Sabi e Laura uscirono e io li seguii. Entrammo in camera e Sabi aiutò la mia ragazza a sfilarsi il vestitino. Adesso era nuda, fatta eccezione per il perizoma e le scarpe coi tacchi. Si strinsero in un abbraccio baciandosi appassionatamente, e lui fece scivolare le sue mani nuovamente sui suoi glutei. Era chiaro che trovava irresistibile il culo della mia ragazza. Io mi misi a sedere vicino alla porta finestra del balconcino e me ne rimasi a guardare come se il fatto non fosse il mio. Ma dentro i pantaloni avevo un erezione fantastica. Ed ero sicuro che pure Sabi fosse nelle mie stesse condizioni, con la piccola differenza che lui a breve l'avrebbe infilato nella fighetta della mia ragazza, mentre io mi sarei dovuto accontentare di guardare. In verità avevo voglia di farmi una sega mentre loro due facevano l'amore, ma non sapevo se potevo farlo.
   Laura si inginocchiò e gli abbassò la lampo dei jeans facendo venire fuori il suo grosso cazzo che gli finì con un balzo direttamente sulla faccia. Lo baciò tutto, dalle palle e lungo tutta l'asta, fino alla cappella. Lui lo prese alla base e le schiaffeggiò le guance, e lei rise. Era la prima volta che le facevano una cosa del genere. Dovette sembrarle una cosa insolita. La cosa che non sapeva era che per gli uomini fare così era un segno di dominazione, come a dire: "sei mia". Poi glielo puntò sulle labbra e lei lo accolse in bocca. Da dove mi trovavo non riuscivo a vedere bene cosa succedeva, perchè Laura mi dava le spalle. Vedevo solo la sua testa andare avanti e indietro su quel grosso palo, e sentivo lo schioppettio delle sue labbra inumidite dalla saliva. Sabi le mise una mano tra i capelli e la guidava nei movimenti, poi cominciò a muovere il bacino avanti e indietro, quasi come se si stesse scopando la bocca della mia ragazza, e glielo fece entrare tutto, fino in gola, quasi fino a strozzarla. Poi lo fece uscire facendole riprendere fiato. A quel punto la fece alzare e la spinse sul letto, le afferrò il perizoma con entrambe le mani e glielo strappò via. Ormai, il perizoma che le aveva comprato, era inutilizzabile. Sabi si tolse i vestiti, e una volta nudo salì sul letto insieme a lei.
   Era come avevo pensato. Niente condom. Entrò dentro di lei senza protezione, e lei non protestò neanche un pò. Se lo avessi fatto io avrebbe fatto un sacco di storie. Lei era sempre stata contraria al sesso non protetto. Ma quella sera doveva darmi una lezione, e allora si fece penetrare da Sabi senza storie. Il cazzo le scivolò dentro a poco alla volta. Era troppo grosso ed era chiaro che gli stava facendo male. Vidi sul suo viso una smorfia di dolore che, non appena il cazzo le fu completamente dentro, si trasformò in un espressione di appagamento.
- Oh sì! - disse. - Questo sì che è scopare. Dio mio, è la prima volta che prendo un cazzo vero dentro.
   Altra frecciatina velenosa che nelle sue intenzioni avrebbe dovuto ferirmi. Ormai non le contavo più. Stava facendo di tutto per umiliarmi. Sabi iniziò a pomparla in modo deciso standole sopra, e lei si aggrappò con braccia e gambe al suo corpo e lo lasciava fare. Ogni tanto mi guardava per accertarsi che stessi guardando. Stavo letteralmente per venirmi nelle mutande. Vedere quel colosso nero sul corpo esile di Laura, sentire lei che godeva, osservare il suo grosso cazzo sparire completamente nel corpo della mia ragazza, e poi vederlo uscire fuori, e le sue grosse palle penzolare, belle cariche, pronte a cacciare fuori litri di sborra per riversarli... dove? Era questo che mi chiedevo.
   Ad un certo punto la prese di peso, sollevandola, e continuandola a scopare stando in piedi. La teneva su tenendola per le cosce. Era un fenomeno, non c'era che dire. Poi fece uscire il cazzo dalla sua fighetta e glielo puntò contro il buco del culo. Ebbe non poche difficoltà ad entrare, dal momento che di sesso anale Laura era poco pratica. Lo avevamo fatto solo una volta. Ricordo che quando gliel'avevo chiesto lei si era mostrata molto contrariata. Mi disse che era una cosa schifosa. Poi però ero riuscito a convincerla e si era lasciata penetrare. Ma solo per un paio di minuti, poi mi aveva chiesto di uscire, perchè quello che stavo facendo non le piaceva. E invece, con Sabi, sembrava piacerle molto. Non protestò minimamente, anche se era chiaro (dalle smorfie di dolore) che ricevere un cazzo di quelle dimensioni nel retto le stava causando un certo dolore. Ma stava facendo di tutto per non dimostrarlo, anche se non era facile.
- Sì, tutto in culo! - disse, poi si rivolse a me. - Tesoro, guarda qua che roba. Me lo sta rompendo.
   Non ce la facevo più, stavo letteralmente schizzandomi nelle mutande. E così mi bastò toccarmelo appena un pò per iniziare a sborrare. Che sborrata sensazionale. E intanto Sabi continuava a scoparsi la mia ragazza analmente, fino a quando venne il momento di godere anche per lui, e allora mise giù Laura e la fece inginocchiare. Le puntò il cazzo sul viso e le iniziò a schizzare riempiendole il viso di sborra. Per fortuna aveva avuto il buon senso di non venirle in figa. A quel punto Sabi andò in bagno dove rimase per qualche minuto, e io rimasi a guardare Laura seduta a terra, stremata, con il viso pieno di sborra calda. Lei mi guardò con un sorriso di sfida.
- E allora? Ti è piaciuto quello che hai appena visto? Adesso hai capito cosa ho provato quando mi hai detto che sei andato a letto con un'altra?    
   Avevo capito. Avevo capito di essere un cuckold.

Rocco.

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