venerdì 30 ottobre 2015

Laura super porca.


   Era tutto pronto. Laura aveva contattato il suo ex e gli aveva proposto di uscire a cena con noi. Non credo che Christian immaginasse cosa avevamo in mente. In ogni modo avevo prenotato un tavolo in un ristorante un pò periferico, perchè Laura temeva di essere vista da qualcuno, e non voleva che si parlasse male di lei, insomma che si diffondesse la voce che faceva cose da puttana. Per me non c'era nessun problema, e l'accontentai. Poi prenotai anche una camera d'albergo, sempre abbastanza periferico. Insomma, il treno era partito e non si poteva più tornare indietro.
   Passai a prendere Laura a casa sua. Quando la vidi uscire dal portone mi mancò il fiato. Aveva indossato un vestito porchissimo, con una lunga apertura davanti fino all'ombelico, e anche di dietro, l'apertura arrivava fino al culo, da cui spuntava l'elastico del perizoma. Camminava su dei lunghi tacchi a spillo, con non poche difficoltà. Laura non era abituata a quelle altezze vertiginose. Sul viso i suoi soliti occhiali da vista con la montatura della Rey-Ban, e subito mi immginai Christian che le sborrava sul viso, e il suo sperma che si posava sulle sue lenti.
   Vederla vestita in quel modo mi disorientò parecchio. In principio pensai che non era lei, ma semplicemente una topa che abitava nel suo stesso stabile, e che magari stava uscendo col suo fidanzato. Ma poi quando la vidi venire verso di me realizzai. Era la mia ragazza, vestita come una cagna in calore. Una vera e propria trasformazione improvvisa. Mi chiedevo chi l'avesse spinta a mettersi in gioco in quel modo. Forse si era lasciata consigliare da qualcuno. In ogni modo era bellissima e te lo faceva venire duro soltanto a guardarla. Laura entrò in macchina, e nel sedersi si tirò su il vestito fino ai fianchi per non sgualcirlo, scoprendo il perizoma nero semitrasparente, dietro il quale si vedeva la peluria scura della fighetta.
- Quanto sei gnocca - fu il mio commento.
- Beh, non è che stiamo andando ad una partita a carte con gli amici. Visto e considerato quello che dovrò fare, ho pensato bene di vestirmi in modo provocante. E' stata una tua idea, ricordi? O hai cambiato idea e vuoi tirarti indietro?
- No no. 
   Era strano vederla in quel modo. Laura aveva sempre detto che indossare vestiti succinti la metteva in imbarazzo. E quel vestito che indossava non era soltanto succinto, ma era ai limiti dell'osceno. Era chiaro che nel ristorante conciata in quel modo avrebbe dato scandalo, e tutti gli uomini le avrebbero messo gli occhi addosso, provocando l'ira delle proprie mogli. Tutti avrebbero pensato: "guarda quella zoccola come si è conciata". E la cosa mi eccitava un casino, perchè la "zoccola" in questione era la mia fidanzata.  
   Lungo la strada ebbi non pochi ripensamenti. Stavo per consegnare la mia donna nelle mani di un altro uomo. Era giusto tutto questo? Non era forse irrispettoso nei confronti della donna che probabilmente un giorno sarebbe diventata mia moglie? Condividerla con un altro uomo per appagare le mie voglie porche. Stavo quasi per mettere la freccia e fare un inversione a u, per ritornare a casa e dirle che mi ero sbagliato. Ma in quel modo avrei fatto la figura del pazzo. Provai comunque a dirle qualcosa affinchè fosse lei a chiedermi di ritornare indietro.
- Senti Laura, non è che devi farlo per forza. Quello che stiamo facendo necessita del consenso di entrambi. Se non sei d'accordo con quello che stiamo facendo possiamo anche tornarcene a casa. Che dici? Magari ci guardiamo un film e a questa storia non ci pensiamo più.
- Che c'è? Ci hai ripensato? Potevi dirmelo prima. Lo sai quanto mi è costato questo vestito? Eh no Rocco, adesso usciamo con Chrisian, e una volta in albergo non voglio sentire storie. A proposito, li hai portati i preservativi? Non vorrai mica che mi faccia penetrare senza protezione?
- No no, li ho portati - gli feci vedere la scatola, lei la prese e se la rigirò tra le mani per vedere se era tutto ok.
- Confezione da sei? - domandò. - Speriamo che basteranno, sennò ci tocca proseguire a bocca.   
   Arrivammo al ristorante e Christian era lì ad aspettarci, vestito in modo molto elegante, con addirittura la cravatta. Era strano vederlo in quel modo. Quando l'avevo conosciuto indossava dei vestiti da lavoro. Per chi non lo ricordasse Christian faceva l'operaio. Quindi vi lascio immaginare quanto appariva strano con quel completo elegante. In ogni modo quando vide Laura fece un gesto con entrambe le mani come a dire: "mamma mia, che gran pezzo di figa!". I due si abbracciarono e lei gli baciò le guance. Lui le accarezzò un fianco, e vidi chiaramente la sua mano sfiorare i suoi glutei.
   Entrarono nel ristorante tenendosi mano nella mano e io dietro di loro, come uno spettatore passivo. Mi domandavo se Christian avesse intuito quali erano le nostre intenzioni. D'altronde era così chiaro, da come era vestita Laura lo avrebbe capito chiunque il motivo di quell'invito a cena.
   Appena entrammo nel ristorante constatai quello che avevo immaginato, e cioè che tutti guardarono verso di noi, e l'attenzione dei clienti era rivolta soprattutto su Laura, che era vestita come una mignotta. Ci mettemmo a sedere e mi guardai intorno, notando che ad ogni tavolo non si faceva che parlare di noi, con disprezzo e indignazione. Era chiaro che stavano dicendo della mia fidanzata le cose peggiori, e cercai di immaginarmi cosa dicevano: "ma tu guarda queste ragazze d'oggi! Vanno in giro come delle mignotte". "Se fosse mia figlia le farei passare la voglia di andare in giro come una puttanella a forza di schiaffoni". Ero sicuro che in linea generale era quello che pensavano.
   La nostra conversazione con le solite domande di rito: cosa stai facendo, che progetti hai, che farai questa estate e cose di questo tipo. Io mi limitai ad ascoltarli. Era molto eccitante vederli flirtare. Col passare dei minuti la loro conversazione cominciò a farsi sempre più piccante, perchè cominciarono a ricordare i tempi in cui stavano insieme, fino a quando Laura se ne uscì con una frase che spiazzò sia me che lui.
- Ti ricordi quanti pompini che ti facevo? E tu poi alla fine mi schizzavi sempre in faccia. Per ripulirmi il viso dalla sua sborra mi ci voleva un pacchetto di fazzoletti.
   Christian rimase senza parole, e mi guardò con la coda dell'occhio, quasi come se si sentisse in imbarazzo per quello che la mia fidanzata aveva appena detto.
- Dai Laura - disse. - Non dire queste cose davanti al tuo ragazzo.
- Non ti preoccupare. A lui piace se dico queste cose - poi si rivolse a me: - non è così?
   Avevo il cuore che mi batteva alla velocità di un treno e non riuscivo neppure a parlare, così lei continuò raccontando delle cose che facevano lei e Christian.
- Però un rimorso ce l'ho - disse. - Mi dispiace di non averti mai dato questa - Laura allargò le gambe fugacemente facendogli vedere il suo perizoma semitrasparente, da cui si potevano ben vedere le labbra della sua fighetta premute contro il tessuto. Poi richiuse le gambe per non dare spettacolo. - Nonostante tu me l'abbia chiesta innumerevoli volte. Ma io ti dicevo sempre di no, ti ricordi? Perchè non mi sentivo pronta. Se potessi tornare indietro te la darei senza troppe esitazioni. Anzi, ti darei anche l'altro buco se tu me lo chiedessi.
   Io e Christian eravamo senza parole. Laura era proprio scatenata. Credo che ad un certo punto se ne fosse resa conto, e allora cercò di calmarsi, e disse che doveva andare in bagno. La vedemmo andare via, e a quel punto toccava a me fare la prossima mossa. Era d'obbligo da parte mia spiegare a Christian cosa stava succedendo.
- Sai, credo che Laura nonostante sia passato del tempo ha ancora una cotta per te. Non fa che parlare di quando stavate insieme.
- Ah sì?
- Eh sì. Credo che il rimorso di non averti mai avuto "completamente" la fa stare molto male. Io la amo molto, e pur di accontentarla sono pronto ad accettare il fatto che tu e lei facciate quello che non avete fatto quando era il momento. Per questo motivo ho prenotato una camera d'albergo, non molto distante da qui. Ti sarei molto grato se tu soddisfassi la sua voglia di averti. Puoi anche rifiutarti, ovviamente.
- Per quanto questa storia sembra molto surreale, accetto volentieri. Darò alla tua donna quello che vuole.
   Era fatta. Dopo cena saremo andati in albergo e avrei assistito alla monta della mia ragazza.

Rocco.  

  

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