domenica 20 settembre 2015

Colti in fallo. 

(in foto: Michelle Moist, Backstage with Michelle Moist, 21Sextury.com)


   La sera in cui mi venne a trovare la fidanzata di Carlo rientrai a casa e trovai una sorpresa ad attendermi. Nel soggiorno c'erano zio Giuliano e mia mamma. Lui aveva i pantaloni abbassati, e teneva le cosce aperte di mia madre con entrambe le mani, e se la stava scopando alla grande. Anche mia madre era vestita, aveva un vestito rosso molto elegante alzato fino ai fianchi e niente mutandine. E il cazzo di zio Giuliano tutto infilato in figa. Rimasi nascosta a spiarli. Mia madre gridava come una matta, stava godendo tantissimo, e diceva un sacco di cose porche, tipo: "sbattimi! Dimmi che sono la tua vacca! Dio che moglie vacca che sono". Dovetti riconoscere che lo zio scopava proprio bene. Però era strano vederli fare l'amore insieme. Non me lo sarei mai immaginato. Iniziavo a chiedermi da quanto tempo andava avanti quella storia. E soprattutto, mio padre lo sapeva? E ripensai a quello che mia madre aveva detto allo zio quella sera allo strip bar. Gli aveva urlato: "Ma non ti vergogni? Sbattere Moana su un palco, completamente nuda. Proprio tu, Giuliano! Proprio tu". Cosa voleva dire quel "proprio tu?".
   Intanto lo zio stava letteralmente dominando mia madre. Le grida di piacere di mia mamma erano incontrollabili. Era chiaro che stava avendo un sensazionale orgasmo, ed ero sicura che anche lo zio era lì lì per venire. Infatti lo vidi sfilarsi da dentro mia madre, dopodichè iniziò a schizzarle sulla pancia. A quel punto entrai in scena.
- Mamma! Zio! Ma che state facendo?
- Moana, non è come credi - disse mia madre tirandosi giù il vestito e cercando di ricomporsi in fretta e furia. Anche zio Giuliano fece lo stesso, tirandosi su i pantaloni e rimettendo dentro le mutande la sua spropositata erezione.    
- Mamma dai, non crederai mica che sono tanto stupida da non capire cosa stava succedendo?
   Me ne andai nella mia cameretta. La cosa che mi aveva più dato fastidio era stato quel tentativo da parte di mia madre di nascondere l'evidenza, e cioè che aveva una relazione con lo zio, nonchè mio datore di lavoro. Mi misi sul letto ad aspettare, tanto lo sapevo che prima o poi sarebbe venuta alla mia porta a cercare in qualche modo di mettere una pezza a quella faccenda. Dopo un pò sentii la porta di casa che si chiudeva. Lo zio era andato via, e a quel punto mia madre bussò alla mia porta. Venne verso il mio letto e si mise a sedere al mio fianco. Mi accarezzò i capelli e mi sorrise teneramente.
- Tesoro, mi dispiace - disse. - Non credevo che saresti rientrata così presto. Giuliano ha telefonato perchè voleva parlarmi di quella sfuriata che ho fatto al night. E io gli ho detto che era meglio se veniva a casa.
- E poi, dopo aver parlato, avete pensato bene di farvi una bella scopata - conclusi. - Ma cosa vi è preso? Me lo dici?
- Vedi, io e tuo zio Giuliano, in passato, prima che conoscessi tuo padre, abbiamo avuto una relazione. E oggi, non so come spiegartelo, ma abbiamo avuto una specie di ritorno di fiamma.
- Lo dirai a papà?
- Certo. A lui dico tutto. Non te lo dimenticare mai, è tuo padre l'uomo che amo. E quindi quando ritornerà dal lavoro gli racconterò ogni cosa.  
   Ma quella storia non sarebbe finita lì. Decisi di indagare per conto mio sul passato di mia madre, e l'unico che poteva aiutarmi era Pier Vittorio, il mio amico guardone di cinquant'anni con cui ogni tanto uscivo. Pier Vittorio, come già vi ho detto in un post precedente, conosceva benissimo mia madre. Infatti, da quello che mi aveva raccontato, era la donna che gli aveva fatto perdere la verginità. Ebbene, chi meglio di lui poteva conoscere cose che io ignoravo sul suo passato? Quindi lo telefonai e gli dissi che volevo vederlo. Pier Vittorio ovviamente non se lo fece ripetere due volte. Lui stravedeva per me. Ero la sua musa ispiratrice di seghe, e non riusciva a dirmi di no. E così andammo a cena insieme, in un ristorante raffinatissimo. Per l'occasione indossai un vestito da sera molto elegante e un collier di diamanti che mi aveva regalato mio padre al mio diciottesimo compleanno. Pier Vittorio mi disse subito che era da erezioni, e io lo ringraziai. I suoi complimenti mi facevano impazzire. Anche per questo continuavo ad uscirci. Le sue attenzioni mi facevano sentire veramente la numero uno, la donna più desiderata della città.
   Nel ristorante ci guardavano tutti. Di solito, ovunque andassimo, non passavamo inosservati. Io dovevo apparire senz'altro come la classica ragazzina succhiasoldi che ha una relazione con un uomo adulto solo per una questione economica. E Pier Vittorio invece senz'altro appariva come il vecchio porco che va con le ragazzine. Era così chiaro che ci guardavano in quel modo. Ma forse Pier Vittorio non se ne accorgeva. Era troppo "folgorato dalla mia bellezza", come mi diceva spesso. Io invece me ne accorgevo eccome, ma non me ne fregava niente. Anzi, mi divertivano quegli sguardi curiosi e indignati su di me. E a volte buttavo benzina sul fuoco facendo la gatta morta con lui.
   Quella sera gli dissi che volevo sapere tutto ciò che sapeva sul passato di mia madre. A quel punto lui diventò bianco come il gesso e piombò nel silenzio. Evidentemente in quel momento una miriade di ricordi si stavano accavallando nella sua memoria. Avevo paura che il suo cervello scoppiasse da un momento all'altro. Infatti gli chiese se si sentisse bene.
- Sì - rise nervosamente. - Sì, sto bene, è solo che... wow! Quanti ricordi. Cosa vuoi che ti racconti?
- Tutto quello che sai sul conto di mia mamma. Quando... - abbassai il tono della voce per non farci ascoltare dalle persone che erano al tavolo accanto, - ...quando ti ha fatto perdere la verginità, per esempio, lei com'era? Frequentava qualcuno che tu sappia?
- Tua mamma era bella davvero. Era desiderata da tutti. E se vuoi tutta la verità, molti ebbero l'occasione di averla. In quel periodo frequentava un ragazzo di nome Giuliano.
   Mi si bloccò il cuore in gola. Volevo sapere di più. Pendevo dalle sue labbra, speravo che mi dicesse le cose come stavano, senza esitazioni. Lui mi disse che con Giuliano non era una vera e propria relazione, perchè Giuliano in realtà stava con un'altra ragazza, di cui non ricordava il nome. Ma sapeva per certo che questa ragazza era la migliore amica di mia madre. Giuliano e mia mamma si vedevano di nascosto e facevano l'amore. Era stato proprio lui a iniziarla al sesso anale.
- Ma quando sei stato portato da mia madre, in quella casa di campagna, affinchè tu perdessi la verginità, dov'era Giuliano? Non era geloso di quello che sarebbe accaduto tra te e lei?
- E come poteva essere geloso? Lui era uno di quelli che avevano organizzato quella serata.
   La prima cosa che provai dopo aver sentito quelle cose fu rabbia. Mio zio aveva trattato mia madre come un oggetto, un oggetto del piacere da scambiare con chiunque. Ma poi volli da Pier Vittorio che mi raccontasse altre cose. Ma lui mi disse che non ne sapeva abbastanza da potermi dire con certezza cose sul conto di mia madre. Conosceva solo voci messe in giro dalla gente. Ma molte di quelle voci erano sicuramente false. Decisi di non spremerlo troppo, e così mi fermai dal chiedergli altre cose. E per ringraziarlo andai con lui a casa sua e gli permisi di nuovo di guardarmi nuda, mentre lui si faceva una sega. E poi, come ero solita fare, mi feci sborrare sulla figa. Ma mentre lo faceva, non riuscivo a pensare ad altro che alla mia voglia di sapere tutto su mia madre. Volevo saperne ancora, e dovevo solo capire a chi rivolgermi. Dovevo assolutamente cercare qualche fonte attendibile.

Moana.

 

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