giovedì 24 settembre 2015

L'amante di papà. 

(in foto: Carter Cruise, Forbidden Affairs, SweetSinner.com)


   Era da qualche giorno che avevo notato che mio padre non dormiva più da noi. Chiesi spiegazioni a mia madre, la quale mi rispose che in quel periodo era molto impicciato col lavoro. Diedi per buona quella balla. Qualche giorno dopo poi lo sentii rientrare. Io ero in camera mia, e tutto a un tratto sentii mia madre che imprecava poderosamente. Allora capii. I miei avevano litigato. Non lo avevano mai fatto, e quindi mi sembrò una cosa molto strana. Mia madre gli stava rinfacciando una scappatella, da quello che avevo capito.
- Che ci fai qua? Perché non ritorni da quella zoccola? - urlò lei.
- Sono venuto a prendere la mia roba - rispose mio padre.
- Ecco, bravo. Prendi la tua roba e vattene.
   Più chiaro di così... mio padre si vedeva con un'altra. Quando se ne andò mia madre scoppiò a piangere, e allora decisi di andare da lei a cercare di consolarla. Era seduta in cucina e aveva le mani sugli occhi e le lacrime le fecero sciogliere l'eyeliner. Le chiesi se le andava di dirmi cosa era successo, ma lei mi disse che andava tutto bene. Era chiaro che non voleva che entrassi in quella storia.
- Dai, sputa il rospo - le dissi. - Raccontami tutto.
- Tuo padre si vede con un'altra, OK?
- E scommetto che non riesci a perdonarlo.
- Tesoro, ti sembrerà strano, ma non è il tradimento in sé che mi brucia, ma è l'aver scoperto con chi mi tradisce.
   Quella sera me ne stetti buona buona nella mia stanza a chattare con un amico inglese, da cui mi lasciavo vedere spesso in cam, chiaramente nuda. Era il mio giorno libero e quindi mi dedicai a lui tutta la notte. Era da parecchio che non ci si sentiva. Col lavoro era così. Non avevo mai tempo. Patrick, così si chiamava, mi chiedeva sempre di fare uno spogliarello in cam, e io lo accontentavo. Mi divertiva farlo, e poi mi eccitava vederlo smanettarsi guardando me nuda. E poi mentre mi spogliavo mi diceva un sacco di cose porche, in inglese ovviamente, ma io mastico bene l'inglese. A scuola ero la prima della classe in questa materia. Beh, comunque ve lo traduco; mi diceva che m'avrebbe volentieri sbattutto il suo cazzo in culo e cose di questo genere. Poi mi chiedeva di toccarmi, perché voleva che venissi con lui, e allora mi masturbavo e facevo finta di avere un orgasmo. In verità non riuscivo mai a raggiungerlo in quel modo, però a lui piaceva sentirmi godere, e allora io simulavo alla grande. Ci riuscivo benissimo, e lui sborrava copiosamente. Una volta con uno schizzo di sborra prese la sua cam in pieno e non vidi più niente, e la cosa mi fece piegare in due dalle risate.
   Ovviamente non lo facevo con tutti, cioè non è che mi mostravo nuda in cam al primo che capitava. Lo facevo solo con le persone di cui mi fidavo, e con cui avevo instaurato un rapporto di amicizia abbastanza duraturo. E soprattutto non lo facevo a pagamento, ci tengo a precisarlo questo. Non ero una camgirl, e nemmeno mi interessava esserlo. I soldi non mi interessavano, e se qualche volta lo facevo era solo perché lo trovavo eccitante.
   In ogni modo mentre ero lì che mi sgrillettavo davanti alla cam, mio fratello Rocco entrò nella mia stanza, come suo solito senza bussare e senza chiedere il permesso.
- Ma che cazzo fai? - urlai cercando di afferrare la prima cosa che c'era nei paraggi per coprirmi quanto meno le tette e la figa. - Non vedi che sono occupata?
- Sì, a fare la maiala in cam.
- Vaffanculo Rocco. Che vuoi?
   Mio fratello mi aveva già visto altre volte nuda, ma il fatto che mi aveva beccata mentre mi sgrillettavo in cam mi mise un po in imbarazzo.
- Vorrei parlarti di mamma e papà.
- Ti sembra un momento opportuno questo? - domandai, riferendomi alla cam che intanto continuava a riprendere tutto.
- Dai, è importante.
   A quel punto salutai Patrick e chiusi la videochat.
- Papà si vede con un'altra - mi disse Rocco.
- Bella scoperta. E tu sei venuto qui a rompermi le scatole sul più bello per dirmi questa cazzata?
- No, in verità sono venuto a dirti una confidenza. So chi è lei. Ha un negozio di oggetti per la casa al centro commerciale. Si chiama Manuela.
   A quel punto non ci volevo neppure credere. Mi sembrava una cosa del tutto surreale. Cioè, mio padre andava a letto con l'ex di mio zio Giuliano. E io ero stata pure a casa sua. Avevo preso un caffè con lei, lei si era aperta e mi aveva confidato la peggio cose. Eppure mi sembrava strano soprattutto perché se c'era una cosa che avevo capito di mio padre era che più che un bull era un cuck. Con questo cosa voglio dire? Che più che un uomo a cui piace mettere le corna alla propria moglie mio padre era uno che preferiva farsele mettere le corna. Era come se si fossero invertiti i ruoli. Insomma, mio padre non era proprio quello che si definirebbe uno stallone da monta. Per questo motivo mi sembrava strano che potesse vedersi con un'altra donna. Mio padre era un buon marito e un buon padre, certamente non un amante porco. A questo punto l'unica cosa che potevo pensare era che Manuela, inchiavicata di corna da Giuliano, con la complicità di mia madre, si stava vendicando. Era passato tanto tempo da quei fatti, ma si sa, la vendetta è un piatto che va servito freddo.

Moana.

Nessun commento:

Posta un commento