martedì 15 settembre 2015

Equivoci eccitanti.


Papà e mamma ci chiesero di restare a cena all'Oasi quella sera. Moana sbuffò come al suo solito non so se perchè doveva rinunciare a qualche serata piccante o perchè era costretta a cenare con suo fratello ma dovette accettare. Io al contrario ero davvero contento di passare del tempo con lei, dopo quella volta in cui mi aveva avuto sentivo sempre più forte l'attrazione nei suoi confronti e questo mi aveva portato anche ad allentare i rapporti con Berni, anche perchè diciamocelo, farsi inculare da una donna non ha nulla a che vedere con quello che facevo con lui. Ma non era questo il punto, io mi stavo innamorando di mia sorella e quella cena al tramonto me lo confermò.
Era la prima sera di apertura dell'Oasi anche se c'erano pochi ospiti mamma e papà avevano bisogno di una mano per fare bella figura e mi sembrò giusto così.
Vicino al nostro tavolo avevamo una coppia che osservavamo con curiosità. Lui è oltre i 40 anni, con i capelli già brizzolati, non si può dire che sia un bell’uomo ma ha una certa eleganza e un certo fascino. L’abbigliamento è sicuramente molto costoso. Con lui c’è una bellissima ragazza dai lunghi capelli biondi. Dimostra una età tale da poter essere sua figlia, ma le effusioni che si scambiano tolgono qualsiasi dubbio a riguardo. Per il resto non si scambiano molte parole.
Il giorno dopo li vediamo anche in piscina e abbiamo modo di ammirare il fisico statuario della ragazza che si mostra nuda senza problemi.
La sera dopo lei scambia alcune parole con noi, che ci dimostriamo disponibili. Lui coglie al volo l’occasione e si dimostra estremamente loquace. Fa discorsi da intellettuale, appare felice di trovare in noi degli interlocutori, anche se non seguiamo tutte le sue dissertazioni su letteratura e arte. Con le parole sa essere molto affascinante. E' un seduttore, conduce la conversazione l’eros, l’amore, il proibito, la bellezza. Si rivolge molto più a Moana e io intanto mi perdo negli occhi azzurri della ragazza che lo accompagna, che ricambia seducente.
Ci ritroviamo, rapiti dai suoi discorsi, nella sala ormai vuota, con mamma e papà che sparecchiano. Ci dirigiamo, di comune accordo, verso la piscina per una passeggiata al chiaro di luna. Lui, senza esitazioni, prende mia sorella sotto braccio. Moana appare molto colpita dal personaggio, gli da corda. Io ne approfitto per fare lo stesso con la donna di lui. In un attimo spariscono nel buio.
“Hai capito cosa sta succedendo?” mi chiede lei, finora piuttosto silenziosa.
“No” dico io, capendo che mi sta sfuggendo qualcosa.
“Lui fa sempre così, gli piace sedurre, gli piacciono le donne degli altri. Gli piacciono soprattutto se sanno stare al suo livello, come la tua ragazza ha dimostrato di saper fare. Con me al fianco poi gli è più facile tenere buoni gli eventuali mariti o fidanzati.”
Fa una pausa. Io non so cosa dire, solo ora capisco di essere nel bel mezzo di un equivoco, ci hanno scambiati per una coppia ma dato che è un equivoco che mi piace decido di farlo durare, almeno per godermelo nella mia mente.
“Te lo dico perchè spesso non tutti sono consenzienti.”
“Cioè, vuoi dire che…”
“In questo momento le starà facendo discorsi sulla bellezza del tradimento, la starà riempiendo di complimenti. Tanto a decidere è poi sempre la donna, ma, senza offesa, la tua donna mi è parsa tutt’altro che ritrosa.”
Devo ammettere che sentir chiamare Moana la mia donna mi riempie di orgoglio, tanto è solo un gioco che faccio di male?
Quando la serata finisce e torno a casa con Moana mi metto nudo sul letto non so perchè.
Le chiedo di cosa hanno parlato in piscina. Moana, impegnata in bagno a struccarsi, mi guarda dallo specchio.
“Nulla di particolare, sai, discorsi da intellettuali.”
Esce dal bagno, e viene verso di me e resta nuda anche lei.
“E tu, con quella puttanella, di cosa hai parlato? Eh?"
Devo confessarle l'equivoco e Moana appare piuttosto divertita tanto che mi afferra il cazzo e gli da alcune leccate.
“Dimmi la verità hai pensato tutta la sera a come scopartela?”
A questo punto se anche lei vuole stare al gioco di sembrare una coppia, voglio la parte che mi spetta, prendo mia sorella per i capelli e la zittisco, infilandole il cazzo in bocca.
Il giorno dopo ancora, quando risalgo da una lunga nuotata, non trovo Moana sotto al nostro ombrellone. Mentre mi asciugo vedo che è di nuovo insieme a lui, sotto al loro ombrellone. Stanno parlando, lei ogni tanto fa una risata. Una di quelle risate da donna fintamente imbarazzata. Lui ha in mano un libro, sembra le faccia leggere dei pezzi. Non vedo la donna di lui, poi mi accorgo che è stesa dietro di loro a prendere il sole ovviamente nuda. Ne approfitto per raggiungerli così intanto me la guardo più da vicino e così mia sorella impara a fare la smorfiosa con un vecchio intellettuale.
Quando arrivo lì rimango spiazzato dalla prima frase che lui mi dice, senza neanche salutarmi:
“Bene, eccoti qui, sai stavo proprio ora proponendo alla tua donna uno scambio di coppia, che cosa ne pensi?”
Mi viene un colpo di tosse. Vedo la sua donna che si gira e mi guarda, abbassandosi gli occhiali da sole, con una espressione del tipo: “che cosa ti avevo detto?”
Mentre ci prepariamo per la cena ripenso alla battuta con la quale mi sono cavato di impaccio. Sono riuscito a chiudere il discorso in quell’istante, ma lo ho lasciato ancora completamente spalancato.
Moana canticchia sotto la doccia. Mi chiama e mi chiede di passarle il rasoio. Per chi se la starà depilando?
Guardo fuori dalla finestra. Vedo la donna di lui nel giardino dell’Oasi. E' appoggiata ad una ringhiera e guarda verso la piscina, mentre parla al telefonino. E' piegata in avanti e mette in bella mostra le lunghe gambe e il culo fasciato da una gonna aderente. Il mio cazzo in erezione mi sta dicendo qualcosa.
Poche ore dopo mi trovo nello stesso punto in cui era mentre la osservavo dalla stanza. E' buio e sono in sua compagnia. Mia sorella e il tipo sono spariti di nuovo, verso la piscina. Nessuno ha detto niente di chiaro, non ci sono stati accordi o richieste di assenso, eppure tutti e quattro abbiamo capito.
“Cosa ti ha convinto? Sono stata io?” mi chiede lei. Sembra divertita, chissà quante altre volte si è trovata in questa situazione.
“Devo ammettere che tu sei un argomento difficile da contrastare, però devo dirti una cosa, Moana non è la mia donna.”
Lei fa una risatina, non credendomi e non mi lascia terminare la frase. 
“Bene, vedo che sei sportivo. Allora adesso forse ti ecciterai ancora di più: la tua ragazza si fa dei problemi a concedere la sua entrata posteriore? Perchè lui è ossessionato da quello. Di solito lo fa anche capire e non procede se non è sicuro di averlo. Se si accorge che una non è solita concederlo le promette sensazioni mai provate. E' il caso della tua ragazza?”
“A me non lo ha ancora concesso” mento pur dicendo la verità. “Perchè mi dici questo? Vuoi farmi fermare tutto?”
“Lui è un appassionato della sodomia, e io sono la sua donna, e stasera sono tua. tutta tua.”
Dopo aver detto così si è incamminata verso la camera ed io sono rimasto a fissarle il culo fin quando si è girata e con il dito mi ha fatto segno di seguirla.
"Tu perchè stai con lui?” sono in piedi alla finestra, mentre fumo una sigaretta. La mia amante per una notte è ancora nel letto, con le lenzuola stropicciate da tutte le nostre posizioni.
“Conosce gente importante. Spero che mi aiuti ad entrare nel mondo dello spettacolo. Finora ho fatto tanti pompini sotto le scrivanie e solo qualche particina in qualche film.” sembra quasi divertita nel dirlo.
“E lui perchè sta con te?”
“Sono bella, Rocco. Mi può sfoggiare, gli do una mano quando si vuole scopare qualche signora. Ho un bel culo e glielo concedo tutte le volte che vuole”
“Sono d’accordo, riguardo al culo.”
Incontro Moana a colazione. Mi da un bacio sulla guancia, da sorellina amorevole. Peccato che il gioco della finta coppia sia già finito. Ci sono alcuni momenti di imbarazzo, parliamo della bella giornata. Poi si avvicina e mi parla nell’orecchio.
“Sai, non mi è dispiaciuto essere la tua ragazza. Chissà qualche sera dovrei esserlo davvero e concederti qualcosa che da tempo so che vorresti.”
“Cioè?” fingo di non avere capito.
“Qualche sera  voglio che me lo metti nel culo. Voglio essere sodomizzata, inculata. Voglio sentire il tuo cazzone su per l’intest…”
“Ok, ho capito.” La interrompo “Come mai questa voglia?”
“Lo sai benissimo” fa una pausa “e poi hai fatto pratica. Ora sarai diventato bravo.”

Rocco.
 

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