martedì 8 settembre 2015

Compromessi.



La sera in cui mia sorella Moana era rimasta a casa con mamma e papà io uscii con Laura e Berni. Andammo nello stesso bar dove era iniziato tutto, dopo le esperienze in Sicilia ci eravamo molto uniti, tutti e tre. Certo il sesso che c'era stato era importante e Laura ormai come Moana era a conoscenza del vizietto mio e di Berni ma più di tutto quello che ci accomunava era la figura forte di mia sorella. Tutti e tre vivevamo un'attrazione strana nei suoi confronti, la desideravamo tutti e tutti sapevamo che non era giusto in più per tutti noi restava un mistero, un pò ci stava e un pò scappava e forse questo nostro destino comune ci aiutò a diventare ancora più amici. 
Al bancone del bar vedevo Laura scrutare gli uomini presenti. La vidi rifiutare diverse avances da parte di uomini, in maggioranza più vecchi di lei, bella, prosperosa e vestita provocante.A tutti e tre venne lo stesso pensiero: Moana avrebbe rifiutato? Ma non ce lo dicemmo.
Piuttosto vedevo Laura sempre più loquace con Berni, qualche complimento, che lui cercava di ricambiare nella maniera migliore, e in breve il tono della conversazione fu chiaro: la mia ragazza stava flirtando con mio cognato nonchè mio migliore amico, in modo piuttosto diretto.
Tanto che ad un certo punto chiese a lui e non a me di accompagnarla in bagno e la cosa non mi dava alcun disturbo. Non credo di essere proprio come mio padre ma con Berni era diverso, lui era un mio vero amico, tutto sommato mi faceva anche piacere e in più il pensiero di fare un piccolo dispetto a quella troia di mia sorella mi faceva stare bene.
La richiesta di Laura era stata precisa: voleva rivedere per bene il cazzo di Berni che aveva solo succhiato di sfuggita. Lui era già eccitato e quando si abbassò i pantaloni fece fare una gran figura.
“Ottimo” commentò la mia fidanzata. “Ma ora ti devo dire perchè avevo voglia del tuo bel cazzone. Rocco ancora non lo sa ma io vi ho visti insieme in Sicilia e voglio fargli una sorpresa. Voglio vederlo mentre viene inculato da te. Ormai ho capito che è giù abituato a prenderlo nel culo, ma non è gay, e di sicuro non lo sei neanche tu. Dovrai solo sodomizzarlo, niente effusioni e stavolta ci sarò io a guardarvi.”
Berni rimase molto sorpreso, già pregustava di scoparmi la ragazza, credeva fosse in cerca di carne per sè stessa e non riuscì a dire nulla, come sapete mio cognato è più porco con gli uomini che con le donne.
“Non c’è bisogno che mi rispondi subito. Pensaci. Io aspetto.” Laura allungò per un attimo la mano e gli afferrò il cazzo alla base. “Il fatto che tu ce l’abbia così duro mi fa ben sperare. Dai che ci divertiamo. Quella pazza di Moana concede a tutti il culo, sarebbe il caso di far pareggiare i fratelli. Rocco è un bel ragazzo, ha un fisico come il tuo, non ha peli ma tu questo ormai lo sai bene, la sensazione sarà la stessa di sempre e in più ci sarà anche una figa con voi.” Laura gli diede una strizzata al cazzo e uscì dal bagno lasciandolo lì, con i pantaloni abbassati.
Berni attese la fine della serata per dire il suo si, per merito di Laura che lo aveva eccitato a dismisura. Mio cognato aveva la segreta speranza che poi ci fosse l’opportunità di scoparsi anche lei. Inoltre non aveva dubbi sulla sua eterosessualità, e metterlo nel mio culo non avrebbe cambiato i suoi gusti come era già successo.
Non capivo perchè Berni ci stesse seguendo a casa ma il pensiero che avrebbe tradito Moana con Laura o con me mi eccitava e non feci domande.
“Ma hai visto che bello?" Mi diceva Laura mentre Berni si spogliava. "Ho scelto bene? Deve essere grande circa come il mio dildo nero. Ora finalmente vedrò la differenza tra quando lo metti in culo a me e quando lo prendi tu. Sei pronto, amore?”
Laura mi  preparò con le dita, con la lingua. Chiese a Berni se voleva aiutarla. Lui usò solo le dita. Poi lei glielo prese in mano, e fu quello l’unico contatto tra di loro, ma solo per guidarlo dentro.
Berni, nel bagno, dopo che era uscita, si era tirato una sega per cui in quel momento riuscì a resistere più a lungo del normale. Fu la prima di due lunghe inculate. Venimmo tutti e tre, Laura masturbandosi.
Il giorno dopo, nel primo pomeriggio, passai da casa di Berni.
“Sto studiando” voleva liquidarmi. "Volevo solo chiederti una cosa. Vorrei che tornassi da noi stasera a scoparmi di nuovo". Si negò, aveva paura di Moana. "Sì, sì, è piaciuto anche a me lo sai ma…" in realtà faticava un po’ a trovare motivi validi per rifiutare.
Io insistevo, gli dissi che lui era perfetto per noi. Berni provò a rilanciare.
“Ok, vengo. Però stasera posso scoparmi anche la tua ragazza.”
Esitai un attimo. Pensai che avrei detto sì ma istintivamente scossi la testa. “No, questo no.” dissi andandomene.
Più tardi ripassai.
“Hai cambiato idea?” mi chiese Berni.
“Ho una proposta.” risposi. “Ti concedo la mia ragazza, ma in cambio voglio che i nostri ruoli si possano invertire. Non voglio essere l'unico a darti il culo. E voglio che ce lo succhiamo a vicenda.”
“Non sono gay, lo sai.”
“Neanche io, non vedo dove sia il problema. A entrambi piacciono le donne. Ciò non toglie che prenderlo nel culo sia una piacevole sensazione. Concederti Laura per me è una cosa difficilissima.”
mentii sperando che non notasse il rigonfiamento nei miei pantaloni, ma lui  rifiutò. "Non posso accettare. Ci sono dei limiti. Fin quando tocca a me scoparti è un conto". Uscii un po’ deluso, ma con un sorrisino.
“Pensaci su. Sei ancora in tempo a cambiare idea.”
La cosa un po’ lo stuzzicava. La curiosità era tanta. L’occasione sarebbe stata quella buona, o allora o mai più. Ma non poteva farlo. Va ben tutto, ma non poteva. Berni andò in bagno, si masturbò, in modo che gli passassero i cattivi pensieri e con la perdita dell’eccitazione si convinse definitivamente che il discorso era chiuso.
Era tardi, quando a casa di Berni stavolta ci andò Laura.
“Andiamo?” gli disse. Era tremendamente sexy, Berni avrebbe voluto scoparla a casa sua da solo. “Dai, che da quando ho visto il tuo cazzo non vedo l’ora di sentirmelo dentro. Vedrai che non te ne pentirai.” gli si strusciò contro, tastandogli l’uccello già duro. “Non temere, ci andrà piano.” con una mano gli palpò il culo. “Ci penso io a prepararti come si deve.”
Berni aveva due immagini mentali mentre andavano verso casa di Laura dove li stavo aspettando. Lui sul letto col culo per aria e lei dietro che lo leccava, e poi, a parti invertite, col suo cazzo a farsi strada tra quei glutei polposi. In fondo, si diceva, Rocco è il mio migliore amico.

Rocco.

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