lunedì 21 settembre 2015

La fidanzata di zio Giuliano.

(in foto: Janet Mason)


   La mia ricerca della verità continuava. Volevo sapere tutto sul passato di mia madre e quindi stavo cercando di rintracciare le fonti giuste. Ma non era affatto facile. Comunque qualche giorno dopo del fattaccio (cioè quando beccai mia madre che scopava con mio zio Giuliano), mio padre mi chiese se mi andava di andare a fare un giro al centro, a guardare le vetrine dei negozi. Sapeva benissimo che era il mio hobby preferito, cioè curiosare nei negozi di vestiti e di scarpe. E lui adorava accompagnarmi a fare compere. Gli piaceva consigliarmi sui vestiti che avrei dovuto provare, e se devo essere onesta, nella maggior parte dei casi, erano vestiti piuttosto corti. Gli piaceva moltissimo vedermi con quei vestitini striminziti. O forse gli piaceva come mi guardavano gli altri uomini. Ci godeva. Ogni volta che un uomo mi metteva gli occhi addosso lui sembrava che pensasse: "ebbene sì, questa gran figa è mia figlia, e lo so che ti piacerebbe averla".
   In ogni modo, dietro quella proposta di andare a fare compere, c'era sicuramente un intenzione precisa. Voleva mettere una pezza a quello che era successo. Infatti non appena arrivammo al centro lui subito tirò fuori il discorso. In principio lo fece in modo molto vago, parlandomi di mamma e di quanto l'amava. E poi mi parlò di zio Giuliano, di quanto lo ammirasse come uomo. Perchè un uomo come lui aveva tutte le donne ai piedi. E a quanto pare anche mia madre. Era sempre stato così. Era sempre stato il figo della scuola. Si raccontavano storie epiche sul suo conto, si diceva che una volta aveva fatto l'amore con sei ragazze contemporaneamente. Ma nessuno aveva le prove per confermarlo. Se ne dicevano tante anche sul conto di mia madre, ma anche in questo caso c'erano poche fonti attendibili.
- Moana, dimmi la verità. Cosa hai pensato quando hai visto mamma e lo zio insieme?
- Papà, cosa vuoi che abbia pensato? Ho pensato che non era una cosa giusta nei tuoi confronti. Ecco tutto. Insomma, era lì con un altro uomo, e di certo non si stavano raccontando le barzellette.
- Hai ragione, ma Giuliano non è un altro uomo qualsiasi. La mamma in passato ha avuto una relazione con lui, e quindi è lecito avere un ritorno di fiamma. Può capitare. Siamo umani, siamo fatti di carne.
   Quel pomeriggio arrivammo fino al centro commerciale. In città ce n'erano due, in uno di questi c'era il negozio di lingerie di mia madre. Noi andammo nell'altro, che stava dalla parte opposta. Curiosammo nei negozi fino ad arrivare ad una boutique di cianfrusaglie per la casa. Mio padre entrò e andò incontro alla proprietaria. Si salutarono come due vecchi amici e parlarono per un fottio di tempo, e io cominciai ad annoiarmi. Doveva essere una sua vecchia amica o qualcosa del genere. Decisi di non disturbare la loro conversazione e me ne restai fuori. Mi misi a sedere su una panchina e tentarono di abbordarmi in quest'ordine: due ragazzi che mi proposero una cosa a tre, un vecchio di settant'anni che mi disse che nonostante l'età ci dava ancora dentro e infine una trans che mi propose di andare ad una gangbang che aveva organizzato insieme a degli amici. Sfanculai tutti e alla fine mio padre uscì dal negozio.
- Papà, ma che le stavi raccontando a quella? La trama della Bibbia?
- No no - mio padre scoppiò a ridere. - Quella signora è un'amica che non vedevo da molti anni. Si chiama Manuela. Pensa ai casi della vita, era la fidanzata di zio Giuliano.
- La fidanzata? Papà, ma lo zio ne avrà avute cento di fidanzate.
- No, su questo ti sbagli. Ha avuto solo lei. Tutte le altre erano solo avventure occasionali.
- Come mamma. Anche lei è stata un'avventura occasionale, vero?
- Sì e no. La relazione con mamma l'ha avuta mentre stava con Manuela. E lui era pronto a lasciare la sua fidanzata pur di stare in pianta stabile con tua madre. Soltanto che è stata lei che non l'ha voluto.
- Quindi è stata mamma a respingere lo zio.
- Sì, quando lui le ha detto che era pronto a lasciare Manuela per lei, allora la mamma gli ha detto che non era interessata a stare con lui.    
   Manuela era una bellissima donna, molto elegante, quella che volgarmente alcuni uomini definirebbero una MILF. Aveva degli occhi verdi semplicemente incantevoli, i capelli rossi e un bel corpo modellato certamente da puntuali sessioni di palestra. Era certamente con lei che avrei dovuto parlare se volevo sapere qualcosa sul passato di mia madre. Ma ci sarei dovuta ritornare da sola, senza mio padre. Ero stanca di parlare di quelle cose con lui, perchè non sapevo fino a dove potevo spingermi. Era pur sempre la loro vita privata, e avevo paura di essere indiscreta, nonostante fossi sua figlia. Ma certe cose, per pudore, ai propri genitori non si chiedono.
   E quindi il giorno dopo ritornai al centro commerciale, e mi misi a bighellonare nel negozio di Manuela, cercando un approccio con lei. Ma non avevo la più pallida idea di cosa dirle. Per fortuna fu lei ad avvicinarsi.
- Posso esserle d'aiuto?
- Forse sì - non sapevo da dove cominciare. - Intanto mi presento. Mi chiamo Moana, sono la figlia di Stefano e Sabrina - lei sembrò molto turbata e provò ad abbozzare un sorriso, ma era chiaramente un sorriso falso.
- Accidenti, questa sì che è una sorpresa! - disse. Era stranamente in imbarazzo.
- Ecco, non so come dirglielo... io sono venuta qui per sapere da lei qualcosa riguardo al passato dei miei genitori. Tutto quello che ricorda.
- Perchè ti interessa così tanto saperlo?
- In verità non lo so. Forse perchè non ne so abbastanza. E quando ne parlo con loro sono sempre molto vaghi.
- Vedi tesoro, non posso raccontarti molto. Non ne so abbastanza, capisci?
- Ah no? E se le dicessi che sono a conoscenza del fatto che lei aveva un fidanzato di nome Giuliano, che allo stesso tempo era solito incontrarsi di nascosto con mia madre?
   A quel punto il sorriso finto sul viso di Manuela scomparve per fare posto ad un espressione di stupore. Si stava certamente chiedendo come facessi a sapere quelle cose. Ma allo stesso tempo era chiaro che gli stavano ritornando alla mente tanti ricordi. Ma era molto combattuta sul da farsi. Raccontarmi tutto o tenerselo per se? Si guardò in giro e poi si rivolse ad una delle sue commesse, dicendole che si sarebbe allontanata per qualche oretta.
- Andiamo Moana, ti offro un caffè, così facciamo due chiacchiere.

Moana.

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