mercoledì 28 marzo 2012

Ambientarsi un pò.

"E' davvero un gran bel ragazzo, sono contenta che apprezzi anche tu e sembra finalmente anche uno a posto con la testa, ci farà bene la sua compagnia, però amore questa volta pensiamo prima a noi, siamo qui per questo. Non fraintendermi, io sono la donna più felice del mondo perchè posso condividere la mia sessualità con te senza segreti, però abbiamo una settimana intera davanti possiamo fare le cose con calma per una volta, ne abbiamo passate tante nell'ultimo periodo, non voglio stress, magari giocheremo con lui o magari no, non ha importanza, lasciamo che le cose vadano come devono andare. E poi hai visto come era naturale per lui stare tutto nudo davanti a due estranei? Non c'era malizia ed è più bello così non trovi? E poi per una volta avrei la fantasia inversa, mi piacerebbe fare l'amore con te e lasciar guardare lui, non subito certo, aspettiamo di conoscerlo un pò...e poi hai sentito? Vuole portarci al mare! Non sai che voglia ho di sentire il sole sulla pelle, chissà magari riusciremo finalmente a lasciare a casa i costumi".
Ero euforica, letteralmente su di giri, pensavo a quante meraviglie ci aspettassero su quest'isola, non riuscivo a smettere di parlare. E poi c'era stato quell'antipasto sul balcone...stavo apprezzando sempre di più il piacere di godere all'aperto, volevo Stefano sempre più partecipe, se lui era malato io ero stata contagiata e non volevo guarire,bastava solo trovare il giusto equilibrio e le giuste persone ma ci saremmo riusciti, eravamo inesperti ma non stupidi. Franco era sotto la doccia e ci aveva invitati a metterci a nostro agio, era stato gentile e accogliente, sarebbe stato scortese rifiutare. Mi spogliai completamente, ero eccitata ma non lo facevo per questo, ho sempre pensato che se fossi andata a vivere con Stefano i vestiti sarebbero stati solo un ingombro sociale da usare per uscire, ma in casa...potevamo concederci la giusta libertà. Raccolsi tutti i vestiti e li chiusi nell'armadio, ero venuta fin qui per sentirmi libera da sguardi giudicanti. Stefano mi osservava prima di fare lo stesso, in un lampo fu tutto nudo.
Che male c'era? Aveva appena goduto e il suo cazzo riposava magnifacamente sui suoi grossi testicoli, era tutto meravigliosamente naturale. Ritrovai in valigia il vibratore regalatomi da Giuliano, lo porsi a Stefano. stanco del viaggio non sarebbe stato in grado di riprendersi alla svelta e lo trovò un ottimo modo per occuparsi di me. Mi scopò con il fallo finto, chissà se desiderava fosse il suo o quello di Franco o magari di Giuliano, Mattia, Enrico...non importava. Ma a me non bastava, se ero diventata Sabrina bocca e culo un motivo doveva esserci. Il sesso orale era da sempre la mia passione più grande, per cui lasciai che Stefano si dedicasse con amore al piacere della mia figa mentre io presi a leccargli le palle più per eccitarmi che per dare piacere a lui, che comunque apprezzò come tutti gli uomini a cui avevo riservato quel trattamento. Le palle di un uomo sono una cosa seria! Una parte importante della loro virilità e Stefano non era da meno, ha due palle molto grosse, pendono, sono ben fatte, ricoperte di peluria scura mi eccitano da morire. Gliele lavorai a lungo cercando anche di trattenere l'orgasmo per gustarmele ancora un pò. Il mio vero problema nel sesso era la fretta, non quella di chi come Stefano finisce presto, ma quella di tutti i maschi in generale che concepiscono il sesso solo come ginnastica, per godere io ho bisogno di calma e di giocare. E' stato un bene che Stefano fosse già scarico così potevo dedicarmi al mio piacere di baciargli le palle, leccarle, prenderle in bocca una per volta, succhiarle e riempirgliele di saliva. L'orgasmo arrivò così all'improvviso, in modo naturale. Natura, questa sarebbe stata la parola d'ordine di questa settimana.
Sabrina.

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