giovedì 15 marzo 2012

Ritornando a casa.

(in foto: Hennessy, 21Sextury.com)

Poi finalmente la ritrovai. Rientrò nell'irish pub con un sorriso stampato sulle labbra, seguita da Giuliano che le parlava animatamente e lei rideva come una cretina, come una liceale che perde la testa per un ipotetico maschio alpha. La raggiunsi e le dissi che volevo tornare a casa. In macchina avrei preteso delle spiegazioni. Non mi era piaciuto il fatto che era stata via tutto quel tempo insieme a Giuliano, dopo che mi aveva raccontato di tutti i pompini e le seghe spagnole che si erano concessi in passato. Ma non capivo, non capivo se era gelosia o eccitazione. Sentivo soltanto il cazzo mezzo eretto nelle mutande, qualcosa si muoveva laggiù, qualcosa che mi fece pensare che non si trattava di gelosia. In macchina percorremmo la strada di casa in silenzio, ascoltammo un disco di Ligabue e lei si accese una sigaretta nervosamente, tanto che non riusciva ad avvicinare la fiamma perchè le tremavano le mani.
"Ma cosa mi prende?" mi chiese, accennando al suo tremare.
"Dove siete stati?" ero stanco di tenermi quel rospo in gola e lo sputai fuori.
"Fuori, dove credi che siamo stati? Siamo stati fuori al locale".
"E cosa vi siete detti?".
"Niente, mi ha raccontato della rottura tra lui e Manuela. Adesso è finita, e sta cercando di dimenticarla in ogni modo".
"In che modo?".
Stavo spingendo sull'acceleratore delle emozioni. Volevo che arrivasse dritta al punto. Ero stanco di troppi giri di parole. Volevo sapere tutto, e lei sembrava un pò restia a parlarne. Forse per questo il suo tono della voce vacillava. Non sapevo come comportarmi, se fare il geloso o tenere un atteggiamento distaccato, come mio solito. Decisi di fare il finto tonto, come se quella cosa non mi interessasse.
"Cosa vuoi sapere, Stefano?" mi disse in tono polemico.
"Ci ha provato?".
"A fare cosa?" ancora quel suo tono polemico.
"Dai, non sono stupido. Lo sai. Lo so che ancora provi qualcosa per lui. E so anche che, adesso, senza Manuela, Giuliano è ancora più libero di fare quello che vuole. Non che prima non lo fosse, ma adesso è proprio una mina vagante".
Non so cosa volevo che mi dicesse, lo confesso. Ero quasi morbosamente alla ricerca di un racconto dettagliato. Era una sensazione nuova quella che provavo. Oddio, se ci ripenso bene, già avevo avuto fantasie del genere, quando conobbi Sabrina. Ricordo che tornai a casa e vidi un porno, dove c'era un'attrice con dei notevoli seni che segava magistralmente il suo partner con le tette. Ebbene, ricordo che mentre mi masturbavo non facevo altro che pensare a Sabrina mentre segava un altro con il suo prosperoso seno. Ma era passato tanto tempo, e solo quella sera mi ritornò alla mente. Il seme del voyerismo era sempre stato presente dentro di me, e adesso riveniva fuori con più intensità, come un animale che grida perchè ha fame.
"In effetti, Giuliano ha tentato di baciarmi" disse infine. "Mi ha palpato il sedere e ha cercato di baciarmi".
"E tu?" le chiesi, senza lasciar trasparire dal tono della mia voce la mia eccitazione.
"E io stavo per assecondarlo" mi rispose. "Poi però, ho pensato a te, e gli ho detto di stare buono".

Stefano.

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